Archivi annuali: 2008

Manco me n’ero accorto

Oggi S.E. il PresConsMin Cavalier Silvio Berlusconi, mostrando ancora una volta che Giorgino Bush e le sue gaffe sono da dilettanti, è arrivato ad affermare che «È il momento di comprare Eni e Enel, perché le azioni con quei rendimenti dovranno ritornare al loro vero valore» e che «si parla di una nuova Bretton Woods per scrivere nuove regole e di sospendere i mercati per il tempo necessario per formulare queste nuove regole». Per la seconda frase, gli è subito fatto notare che magari una smentita era d’uopo, e ha così cercato di tappare il buco dicendo che «la sospensione dei mercati è una voce che circolava già da tempo», l’equivalente berlusconiano di “me l’ha detto mio cuggino”. Per quanto riguarda la prima frase, nulla di nulla: è scivolata via nell’indifferenza, come se il PresConsMin avesse tra i suoi compiti istituzionali quello di specificare quali sono le società più salde. Persino Uòlter ha espresso il suo dissenso, il che è incredibile se ci pensate su un po’.
Ma questo è ancora niente. Mercoledì, infatti, la persona che dovrebbe essere al governo di tutti gli italiani ci ha detto – e faccio notare che la citazione l’ho presa dal Sole-24 ore, che spero non faccia parte dalla “stampa comunista” – «Ho visto i corsi azionari di aziende come Eni, Enel, Mediaset, che continuano a guadagnare come prima. E’ un momento di bolla speculativa all’incontrario, che rientrerà sicuramente, anche se nessuno di noi può dire quando. Ma certamente -aggiunge il premier – il mercato tornerà a valutare le aziende per quello che valgono». Eni ed Enel, magari perché sono società dove lo Stato ha ancora un’ampia fetta di azioni, sono ripetute. Ma c’è stato un altro esempio, sicuramente non casuale: Mediaset. Esatto: la società di cui Sìlviolo possiede la maggioranza. Un conflitto d’interessi grosso come una casa, dove B. cerca di convincere i suoi sudditi a dargli soldi in maniera praticamente diretta. Una vergogna grossa come una casa.
Ma la vergogna mia è che non mi ero nemmeno accorto della cosa. Mi sto anestetizzando anch’io, e questo non è per nulla bello.
Aggiornamento: (12 ottobre) Nei commenti potete trovare il link al video con la conferenza stampa e la mia trascrizione della frase incriminata.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-10 20:04

Benessere Proentale

[centro benessere proentale] Lunedì scorso mi sono trovato sul parabrezza dell’auto questo volantino. Non so se quelli offerti dal Centro Benessere siano solo massaggi o anche “massaggi”; posso immaginare che il “relex” non siano loro ma il “relax”; ma “proentale” proprio non riesco a tradurlo in italiano.
Il De Mauro non mi dice nulla. Ho persino provato a googlare: l’unico risultato pratico dei quattro ritornati è questo, ma la frase “La suddetta depressione si dividerà, dando origine a due vaste gocce fredde in quota. Una si porterà tra Europa proentale e Balcani” continua a non dirmi nulla. Persino la Padania è un concetto più chiaro. Qualcuno ha delle ipotesi?

Ultimo aggiornamento: 2008-10-10 14:07

Fede e Finanza

Io di economia non è che ci capisca molto, giusto per usare un eufemismo. Devo dire che mi sa che nemmeno gli economisti da Nobel ne capiscano più di tanto, e anzi non vedo l’ora di scoprire chi vincerà il premio quest’anno.
Detto questo, a me sembra abbastanza chiaro che soprattutto negli ultimi decenni i soldi che giravano sono sempre più stati finti. Non so se il punto di svolta sia stato Bretton Woods o la decisione nixoniana del 1971 di sospendere la convertibilità in oro del dollaro: fatto sta che oggi come oggi il denaro non ha più alcuna relazione con una produzione di beni. Non parlo di banche e finanziarie, che per definizione prestano molti più soldi di quelli che hanno basandosi sul fatto che non dovrebbero essere chiesti indietro tutti assieme, ma anche delle stesse aziende manufatturiere. Se sono quotate in borsa, significa che il valore delle quote azionarie non dipende più da quello che è immobilizzato per la produzione dei beni, ma da quello che “il mercato”, qualunque cosa esso sia, ritiene che vale la pena pagare. Aggiungiamo poi che è possibile non solo comprare e vendere azioni ma anche comprare e vendere diritti futuri sulle azioni, per non dire di vendere azioni che al momento non si hanno ma in futuro si suppone di avere, e capiamo che tutto questo potrà ancora chiamarsi mercato ma è qualcosa di completamente diverso da quello con i banchetti per le strade: un po’ come andare da Pizza Hut per prendersi un trancio di “pizza” che magari è anche gustosa ma sicuramente non è pizza.
Vb dice che bisogna avere fede nel denaro come in una qualunque religione. Io sostituirei a “denaro” il concetto di “mercato”: per anni, se non decenni, si è andati avanti e sono stati moltiplicati pani e pesci… eh, indici e prodotti finanziari; ma ora la fede è stata persa, e non si vede un nuovo profeta all’orizzonte.
Perché, però, in questi giorni non sono state bloccate tutte le vendite allo scoperto? Quando dico “bloccate”, significa proprio che uno debba mostrare di avere fisicamente il possesso di quelle azioni che stava vendendo. Almeno ci sarebbe una parvenza di ritorno al tangibile. O forse siamo andati troppo oltre?
Aggiornamento: (13:45) La Consob ha vietato le vendite allo scoperto. Stavano aspettando che io lo scrivessi?

Ultimo aggiornamento: 2008-10-10 11:55

alla simpaticona che sta spammando dall’Università di Camerino Macerata

Hai scritto lunedì col nome di Lara e l’email farlocca ghj@ghj.it dall’indirizzo IP 193.205.125.7, e ho cancellato il commento invece che approvarlo.
Hai scritto di nuovo adesso col nome di Cinzia e l’email farlocca asd@asd.it dall’indirizzo IP 193.205.125.7, e ho cancellato il commento invece che approvarlo.
Forse non hai capito una cosa: se anche quello che hai scritto fosse dimostrabilmente vero, per principio non appoverei mai quei commenti in quanto sono spam e non c’entrano un tubo con quello che ho scritto io. Al terzo messaggio mi limito a bloccare tutti gli indirizzi da Camerino, e la cosa finisce lì. (Sì, lo so che non leggerai mai questo avviso: ma il problema è tuo, non mio)
Aggiornamento: (13 ottobre) Magari pensando che io sia un misogino, l’amicone stavolta ha riscritto il testo con nome “Gian”. Ora l’indirizzo IP è bloccato: se cambia macchina, allora arriverà la segnalazione di dovere.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-09 15:01

Belòn!

Il Nobel per la letteratura è stato assegnato a Jean-Marie Le Clézio (io non l’avevo mai sentito nominare, ma il mio collega francese dice che aveva letto qualcosa di lui addirittura alle medie, e Wikipedia aveva un abbozzo di voce già l’anno scorso).
Ho provato ad anagrammare Le Clézio, e sono usciti fuori:
– “colle zie”: la sua opera tende a radunare insieme tutta la famiglia, narrando saghe di ampio respiro.
– “celle, ozi”: ma è anche possibile notare una pigrizia, forse forzata o magari spartana e minimalista.
Sembra infine essere stato nel suo primo periodo uno sperimentalista, ma i suoi colleghi dicevano di lui “O Ellé Ci: z…” nel senso che le sue opere erano soporifere.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-09 13:53

Burn After Reading – A prova di spia (film)

[locandina]Sabato scorso, nonostante l’influenza che mi stava per arrivare, sono andato al Plinius a vedere l’ultima opera dei Fratelli Coen, Burn After Reading; insomma il film che ha messo insieme Brad Pitt e George Clooney, immagino per la gioia delle fanciulle di tutto il mondo occidentale e segnatamente di Anna e Marina che erano con me. A parte che ci ho perso una buona mezz’ora a capire che il tipo con quella brutta barba che lo faceva sembrare un mediorientale era George – ma mi è stato detto che era tutta invidia – passiamo alla trama del film. In poche parole, abbiamo come cornice una storia dove ci sono una serie di relazioni extraconiugali (tutte rigidamente eterosessuali, però!) che nemmeno Novella 2000, e dei supposti documenti segreti CIA che vengono trovati per caso e sono sfruttati dagli scalcinati Brad e Frances McDormand per farsi un po’ di soldi; lei, soprattutto, ha bisogno dei soldi per “riprogettarsi”, leggasi sottoporsi a una serie di interventi di chirurgia estetica. Il tutto con un pressapochismo totale da parte dei vari personaggi.
Ci sono dei momenti carini nel film, e la scena finale col capo della CIA è da salvarsi; però non è uno di quei capolavori che si può immaginare di tenere nella propria cineteca. Diciamo che può comunque valere la pena di andare al cinema, a meno che non amiate le scene splatter (ce n’è un paio) e cerchiate scene esplicite di sesso.
I siti ufficiali: USA, italiano.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-09 12:06

Oggi assemblea!

Non è esattamente il miglior periodo per fare un’assemblea in Telecom Italia, visto cosa sta succedendo alle azioni. Però c’era stato un (mezzo) accordo tra azienda e sindacato per le 5000 persone da far fuori – gli “esuberi”, come ormai si dice, forse perché la parola assomiglia a “esondazione”, e quindi sono iniziate le assemblee per votare sul (mezzo) accordo.
Perché “mezzo”? Perché – ammetto di non essermene accorto – la SLC-CGIL non ha firmato la parte dell’accordo relativo al piano industriale; e in effetti ieri mi era arrivato un comunicato Fistel-CISL che si lamentava con i colleghi dell’altra parrocchia. Bisogna dire che mi sono piacevolmente stupito del fatto che nonostante tutto abbiano messo in piedi un’assemblea unitaria e i sindacalisti delle due sigle non si siano picchiati nemmeno metaforicamente, limitandosi a riconoscere le differenze e a presentare il proprio punto di vista. In Italia è ormai diventata una cosa così rara da essere incredibile. Altro stupore l’ho avuto notando che la partecipazione era piuttosto alta, anche se mi sa che sia legata alla paura di cosa possa accadere. L’età media è semre quel che è, considerando che un riferimento a Catalano per un’ovvietà è stato tranquillamente compreso dai presenti, ma quello lo si sa già.
Dopo una non-votazione (non ho esattamente capito cosa sia successo, una “approvazione vocale con alzata di mano”?) ce ne siamo tornati in ufficio: non so bene cosa avesse fatto col suo badge il tipo che era uscito, ma ci siamo visti abbassarsi la serranda che chiude l’ingresso alla nostra sede. Sì, in attesa che la receptionist capisse che fare abbiamo fatto il giro dalla rampa per il cortile: resta il tatto che continuo a trovarmi davanti brutti presagi.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-09 11:50

Qualcosa non mi tornava

Tremonti afferma: «Tuteliamo i consumatori, non i manager che hanno sbagliato». Poi uno scopre che nella legge di conversione del decreto salva-Alitalia “per essere perseguiti penalmente per una mala gestione aziendale è necessario che l’impresa si trovi in stato di fallimento.” (e la legge serve apposta a impedire i fallimenti delle grandi aziende, commissariandole prima). Geronzi e soprattutto Tanzi ne saranno sicuramente felici. Non notate una piccola discrepanza?
Poi mi sono letto cosa ha davvero affermato Tremonti: si prevede la «tutela del contribuente il cui capitale viene integrato nelle banche. Ma non il sostegno ai manager che hanno sbagliato nella gestione». Detto in altro modo, se proprio proprio proprio va bene il manager verrà gentilmente invitato a farsi da parte. Probabilmente lasciandogli la buonuscita, ma senza fornirgli un fondo di compensazione per la disoccupazione.
Aggiornamento: (11:00) Tremonti non ci sta. Vediamo che succede adesso, e se ci sarà un emendamentino all’emendamentone.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-09 09:51