McItaly e la filiera creativa

[quanto costa un panino!]
S. mi ha segnalato questo lancio Ansa, dove l’ancora per poco ministro delle politiche agricole Luca Zaia magnifica l’accordo con McDonalds, che produrrà un panino McItaly “con sapori, ingredienti, e tipicità tutte italiane” (il nome no, vabbè). Il panino sarà acquistabile per sette settimane, numero totale stimato di vendite tre milioni e mezzo di unità; fin qua nulla di male. Ma Zaia, che ama i grandi numeri e le grandi velocità, va oltre; afferma infatti che «Questo nuovo panino ha grandi ambizioni, a partire da quello di movimentare mille tonnellate di nostri prodotti in un mese per un controvalore di 3,5 miliardi di euro».

Tre milioni e mezzo di panini in sette settimane fanno circa due milioni al mese, il che significherebbe che per ogni panino viene movimentato mezzo chilo di roba, il che spiega probabilmente perché non sappiamo dove mettere tutta l’immondizia che creiamo. Ma il vero numero che evidentemente non ha senso sono i 3,5 miliardi di euro di controvalore mensile, cioè 42 miliardi di euro annui, cioè il 2.5% del nostro PIL. Il tutto per un singolo tipo di panino. Anche tenendo conto di tutta la filiera e sommando quindi i ricavi dei vari attori, sembrerebbe un po’ esagerato, no? Così ad occhio c’è un fattore 1000 di troppo. Ma i milioni sono svalutati, se non si parla di miliardi siamo dei pezzenti…
Aggiornamento: (28 gennaio) Nel sito di Zaia si parla (presumo correttamente, viste le stime spannometriche di cui sopra) di milioni di euro. Quindi il povero matematico direi che sia l’estensore del lancio di agenzia, e non il ministro.

«getto pericoloso di cose in luogo pubblico»

Sempre per quanto riguarda l’inquinamento milanese, il Corsera titola “Smog, indagato anche Penati”. Immagino che il terzismo del quotidiano di via Solferino preferisca non mettere i nomi di Formigoni, Moratti e Podestà – tutti nel registro degli indagati – se non nell’occhiello dell’articolo; per quanto l’ex venditore di polizze Unipol sia a mio giudizio impresentabile, non credo sia giusto dargli la colpa anche dello smog. La Provincia aveva persino dato un contributo per abbassare i costi degli abbonamenti settimanali dei mezzi…
Ma la cosa divertente di questa inchiesta è senza dubbio il reato che viene contestato agli amministratori presenti e passati: «getto pericoloso di cose in luogo pubblico». Supponiamo pure che il PM10 possa essere considerato “una cosa”. A questo punto però tutte le volte che ciascuno di noi va in auto dovrebbe essere inquisito per lo stesso motivo, no? Possibile che non siano riusciti a trovare un capo di accusa un minimo meno ridicolo?
Aggiornamento: (14:40) come mi si fa notare nei commenti, il Corsera aveva già titolato sugli avvisi di garanzia agli attuali amministratori milanesi e lombardi, quindi il titolo del giornale è assolutamente corretto.

altro che asintoti

Per una volta non è stato l’Eterno Vicesindaco a parlare, ma l’assessore all’Ambiente Paolo Massari. Quando gli hanno fatto notare come a Milano questo gennaio in ventiquattro giorni ce ne sono stati quattordici di sforamento dei limiti per lo smog, la sua risposta è stata «Dal ’79 ad oggi non c’è stato un solo anno in cui lo smog sia peggiorato, anzi la situazione è migliorata.»
Mi piacerebbe avere un link ai dati effettivi, visto che trentun anni consecutivi di non peggioramento sono una striscia incredibile, ma voglio dar credito al signor Massari. Il guaio è che se con trentun anni consecutivi di non peggioramento siamo a un risultato oggettivamente scadente, significa che c’è uno zoccolo duro ineliminabile con i sistemi attuali; insomma quello che in matematica si chiama asintoto (orizzontale). Quella che dovrebbe essere l’ovvia conseguenza è che quindi occore davvero fare qualcosa di nuovo. Non è detto che il blocco delle auto servirebbe davvero, intendiamoci: io credo di sì ma non ne ho assolutamente la certezza. Però, ribadisco, qualcosa di nuovo bisogna farlo. Glielo dite voi all’assessore? (L’Eterno Vicesindaco ha già detto che ci penserà lui… ad aprile, però. Cosa sono tre mesi di fronte all’eternità?)

_Why do Buses Come in Threes?_ (libro)

[copertina] Primo libro di una serie piuttosto fortunata (in Italia sono stati tradotti dalle edizioni Dedalo, questo in particolare col titolo Probabilità, numeri e code) questo testo (Rob Eastaway and Jeremy Williams, Why do Buses Come in Threes?, Portico 2005, pag. 211, Lst 7.99, ISBN 978-1-86105-862-1) vuole raccontare, come dice il suo sottotitolo, la matematica nascosta nella vita di tutti i giorni. I primi capitoli del libro sono un po’ deboli, ma poi gli autori ingranano e il risultato è davvero piacevole, sia per lo stile di scrittura con il famoso humour britannico che per i temi trattati. Potrete finalmente scoprire come mai capita sempre che il bus nella direzione opposta passi prima del vostro, oppure perché a volte ci sono gli ingorghi senza alcun incidente, o ancora imparerete alcuni giochi di prestigio matematici. Curiosità: il capitolo 13 non esiste, e il 14 si intitola appunto “dov’è finito il capitolo 13?” Trovo anche adatta la scelta di presentare alcune formule matematiche complesse, naturalmente senza la dimostrazione di come si ricavano; in questo modo il lettore può essere introdotto all’analisi qualitativa dei risultati, cosa generalmente utile nella vita di tutti i giorni ma che spesso non viene insegnata a scuola.

Primarie PD pugliesi: però!

Nelle primarie del centrosinistra pugliese tenutesi ieri, Nichi Vendola ha sbaragliato Francesco Boccia, con quasi i tre quarti dei voti espressi. È probabile che l’uomo dalla esse zeppolata non riuscirà a riconfermarsi governatore della regione, ma è quasi certo che nemmeno Boccia ce l’avrebbe fatta, anzi il suo risultato sarebbe potuto persino essere peggiore nonostante l’appoggio dell’UDC.
C’è infatti un numero che mi ha fatto pensare: sono andati a votare quasi in 200000. Cinque anni fa, con gli stessi candidati, i votanti erano stati 80000. Immaginiamo pure che parecchi pidellini siano andati a fare pfronda, anche se mi sa che i numeri siano piuttosto bassi; ma in ogni caso c’è stata una partecipazione popolare incredibile, che in un periodo di disaffezione alla politica vuol dire molto. La famosa metafora dei due gelatai sulla spiaggia (in un sistema bipartitico i due candidati devono mettersi al centro per massimizzare il numero di voti presi) non funziona, infatti, perché ci si dimentica che i bagnanti alle estremità della spiaggia possono anche decidere che non vale la pena di fare tutta quella strada per un gelato. Gli unici che se ne sono accorti sono quelli del Giornale, cioè la Famiglia: l’occhiello della prima pagina odierna recita “Il comunista Vendola stravince le primarie del PD” (grassetto mio). Peccato che Vendola non sia comunista; il partito (movimento?) di cui è coordinatore si chiama infatti “Sinistra Ecologia Libertà”. Potete dire “sì, ma prima Vendola era comunista, no?” Proprio come Sandro Bondi. Solo che la paura dei komunisti è ancora un collante per il centrodestra, e quindi bisogna ricordare agli elettori che cosa devono non fare.
(occhei, dei vertici PD non parlo, inutile infierire)

gioco della domenica: Tetrapentos

Vi siete scocciati del Tangram? Volete qualcosa di più angoloso? Tetrapentos fa per voi!
Anche se non sapete il francese le istruzioni sono facili. Col mouse si spostano i pezzi; le frecce li ruotano oppure li ribaltano; bisogna riempire la figura obiettivo. Di schemi ce ne sono 64: inutile dirvi che non sono nemmeno riuscito a completare il primo, anche perché dopo due minuti mi sono scocciato…
(via Passion for Puzzles)

listaboninopannella has subscribed to your FriendFeed

sono fortunato, vero?
(a dire il vero, “listaboninopannella has a private feed” quindi non c’è nemmeno il rischio che io mi iscriva al loro feed)
D’altra parte, Emma Bonino è stata il primo politico italiano a spammarci ben bene via rete, anche se molti di voi che leggete siete troppo internettisticamente giovani per ricordarvelo. Nulla di nuovo, insomma.

Singloids – la raccolta delle prime 300 strisce in B/N (libro)

[copertina] I PersichettiBros sono tre loschi figuri (almeno quello dei tre che io conosco lo è) che da un annetto abbondante hanno iniziato una striscia quasiquotidiana, pubblicata dal lunedì al venerdì sul loro sito http://singloids.com/, che racconta le avventure dei loro tre alter ego, che nel fumetto condividono da scapoli una casa. Questo libro (PersichettiBros, Singloids – la raccolta delle prime 300 strisce in B/N, ilmiolibro.it, pag. 88, € 10, no ISBN) è la raccolta autoprodotta delle prime 300 strisce; esiste anche la versione tutta a colori, per chi vuole spendere un po’ di più (17 euro, per la cronaca).
Per dare un’idea della validità del fumetto, vi racconto un aneddoto. Io non sapevo che il mio amico fosse uno dei Singloids. Sapendo però che suonava in un gruppo rock, il giorno che uscì una delle strisce dove il suo alter ego cercava di far suonare a tutti lo stesso brano la striscia mi piacque così tanto… che gliela segnalai! Caustici quanto basta, i Singloids sono una voce davvero meritevole nel fumetto comico italiano.