Primarie PD pugliesi: però!

Nelle primarie del centrosinistra pugliese tenutesi ieri, Nichi Vendola ha sbaragliato Francesco Boccia, con quasi i tre quarti dei voti espressi. È probabile che l’uomo dalla esse zeppolata non riuscirà a riconfermarsi governatore della regione, ma è quasi certo che nemmeno Boccia ce l’avrebbe fatta, anzi il suo risultato sarebbe potuto persino essere peggiore nonostante l’appoggio dell’UDC.
C’è infatti un numero che mi ha fatto pensare: sono andati a votare quasi in 200000. Cinque anni fa, con gli stessi candidati, i votanti erano stati 80000. Immaginiamo pure che parecchi pidellini siano andati a fare pfronda, anche se mi sa che i numeri siano piuttosto bassi; ma in ogni caso c’è stata una partecipazione popolare incredibile, che in un periodo di disaffezione alla politica vuol dire molto. La famosa metafora dei due gelatai sulla spiaggia (in un sistema bipartitico i due candidati devono mettersi al centro per massimizzare il numero di voti presi) non funziona, infatti, perché ci si dimentica che i bagnanti alle estremità della spiaggia possono anche decidere che non vale la pena di fare tutta quella strada per un gelato. Gli unici che se ne sono accorti sono quelli del Giornale, cioè la Famiglia: l’occhiello della prima pagina odierna recita “Il comunista Vendola stravince le primarie del PD” (grassetto mio). Peccato che Vendola non sia comunista; il partito (movimento?) di cui è coordinatore si chiama infatti “Sinistra Ecologia Libertà”. Potete dire “sì, ma prima Vendola era comunista, no?” Proprio come Sandro Bondi. Solo che la paura dei komunisti è ancora un collante per il centrodestra, e quindi bisogna ricordare agli elettori che cosa devono non fare.
(occhei, dei vertici PD non parlo, inutile infierire)

Ultimo aggiornamento: 2010-01-25 10:05

10 pensieri su “Primarie PD pugliesi: però!

  1. Bubbo Bubboni

    Non ho capito in che senso non funziona la metafora dei gelatai. Dal punto di vista dei partiti bipolari se ci sono meno elettori in circolazione è solo un bene perché si riduce lo sforzo di comunicazione.
    Il problema è che la metafora vuole che il prodotto dei due gelatai sia percepito come indifferenziato. Qui uno dei candidati alle primarie (e alle successive) non è stato percepito come uguale all’altro (e al successivo) e questo ha determinato un movimento (per qualcuno poco gradito) di elettori.
    Però mi spiace per il “komunista”. Avrei preferito che il tale fosse stato accusato di essere “contrario ad una centrale nucleare obsoleta nel territorio che si candida ad amministrare” o a favore del fatto che “l’acqua ritorni ad essere un bene comune” ma forse l’elettorato non è ancora stato fatto “maturare” a sufficienza su questi temi.

  2. .mau.

    @Bubboni: ma sei sicuro che il potenziale elettorato che preferisce il partito guidato dal fratello dell’editore del quotidiano che definisce komunista Vendola (respiro profondo dopo l’apnea) sarebbero stati così toccati dalle espressioni che hai usato tu? Sai, sono molto lunghe e difficili da capire per l’elettore tipico.

  3. luciano giustini

    Vendola è comunista nel senso etimologico :) non nel senso di appartenenza al partito. Il Giornale non ha certo bisogno di ricordarlo agli elettori di centro-destra: nessuno di quella sponda lo voterebbe mai. Non lo appoggia neanche l’UdC (che è tutto dire, viste le pretese alleanze che volevano approntare proprio lì).
    Quindi, il fine non è quello. Si potrebbe invece sicuramente meditare sull’accezione dispreggiativa che il termine racchiude, sicuramente, nella scelta titolistica del quotidiano. Ma è come dire “fascista” ad uno del centrodestra: in un sistema bipolarista, sono termini intercambiabili, che, secondo me, perdono anche di significato: è un po’ come il titolo del libro di Stella (“Froci, comunisti, ebrei, etc” vado a memoria)..
    ciao.

  4. Bubbo Bubboni

    @.mau.: Oramai credo che l’elettorato possa imparare qualsiasi cosa, anche apparentemente complessa, fermo restando che imparare è radicalmente diverso da capire.
    Ad esempio mi capita di sentir ripetere delle critiche alle fonti rinnovabili che hanno già una loro dignità, il tutto senza che chi le riporta abbia il sospetto che le leggi della termodinamica non siano state una trovata del governo Prodi.

  5. mestesso

    Tutto dipende dalla definizione che tu dai alla parola comunista (tua, non del Giornale che so già quale è). Sinistra e libertà è il nome di una lista con un programma politico che è decisamente più comunista del pd. Si può sottilizzare poi se il valore assoluto della “comunistità” sia sufficiente ad eleggerlo come Comunista, ma in confronto a D’Alema Vendola è un Trozkista :-).
    La cosa triste è proprio questa: i due “poli” si distinguono per il nome, ma non per le politiche di fondo. Uno è un poco meno sfacciato dell’altro, ma servono solo sè stessi ed i loro amichetti, non certo la collettività. Io di un bipolarismo così mi faccio una pippa Almeno lì gli elettori han deciso, e non l’apparato. Questa è una bella cosa.

  6. .mau.

    @mestesso: dipende dal contesto. Tecnicamente per me comunista dovrebbe significare “tendente alla dittatura del proletariato”, ma probabilmente il PCI emiliano degli anni ’60 e ’70 da questo punto di vista non era comunista.

  7. Isa

    .mau., il mio “pronda” era sintomo di genuina curiosità– essendo la p così lontana dalla f (almeno sulla mia tastiera), pensavo di aver davanti un’espressione sconosciuta. Invece no. D’altro canto, tecnicamente, non so se “fare fronda” qui sia la locuzione più indicata, giacché di norma si riferisce all’opposizione interna a un partito o a un movimento… (oppure c’è qualcosa che mi sfugge in tutta la Questione Elettorale Pugliese). (Baci ai bimbi.)

  8. .mau.

    @Isa: hai ragione, la fronda al limite l’hanno fatta gli elettori PD che hanno votato per un candidato non del loro partito. Quello che può essere successo è che stavo scrivendo in fretta e furia prima di una riunione, avevo in testa le P iniziali (per quello che ho messo PD e non centrosinistra nel titolo…) e mi si sarà mischiato tutto. Adesso non mi viene assolutamente in mente quale parola avrei voluto usare, a dire il vero…

  9. leo rotundo

    Vendola è stato votato dagli elettori del PD, chi altro se no? Al di là della simpatia e del carisma del personaggio il successo di Vendola dimostra che la base del PD si sente di sinistra e non si entusiasma per personaggi moderati o di centro seppur degnissimi come Boccia in Puglia o come Marino o Franceschini quando si è votato per l’elezione del segretario. Probabilmente in Puglia è fallita definitivamente l’idea del partito democratico all’americana cara a Veltroni come ne esce indebolita la figura d D’Alema non più seguito dalla base. Da tutto questo ne esce rafforzato invece il progetto del partito moderato non-berlusconiano di Casini che comincia ad avere un senso. Per i risultati delle elezioni regionali pugliesi sono ottimista, se Vendola 5 anni fa ha sconfitto Fitto..

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