la matematica nel XXI secolo

Ecco due segnalazioni “matematiche” che dimostrano come oramai non ci sia più molta differenza con la magia: le conoscenze a quanto pare sono viste come qualcosa di davvero esoterico.
In questo post – di tre anni fa, non è vero che su Internet arrivi tutto subito! – si può leggere come una rivista di medicina abbia pubblicato un papero dall’invitante titolo «A mathematical model for the determination of total area under glucose tolerance and other metabolic curves.». Il “modello matematico” non è altro che la regola per approssimare l’integrale di una funzione con il metodo trapezoidale; insomma, disegnare una spezzata (cosa che tanto devi fare in pratica, visto che non fai misurazioni istantanee), dividere l’area in tanti trapezi, e fare la somma delle aree dei trapezi. In effetti, nei commenti all’articolo la cosa è stata anche fatta notare, quindi ci sono dei medici che riescono a ricordarsi le cose studiate alle superiori. Ma la cosa davvero sconcertante è che questo articolo è stato citato settantacinque volte da altri studi. Uno si chiede quali siano le logiche dietro la citazione di un articolo. (via Marco d’Itri)
Se invece volete fare un regalo di Natale diverso dal solito, potete rivolgervi a a TheoryMine. Per sole 15 sterline, un “robot matematico” scoprirà un teorema matematico e gli darà il nome scelto da voi! Non trovate che sia un perfetto modo per dimostrare come volete bene ai vostri interlocutori? E pensate: nell’improbabile caso che il “vostro” teorema esistesse già in letteratura, c’è una garanzia. No, non vi ridanno indietro i soldi, ma avrete ben tre teoremi nuovi di pacca! Nel caso ve lo chiedeste: non c’è nulla di strano nella generazione meccanica di “teoremi” (nel significato matematico di “enunciati inconfutabilmente veri dato un sistema di assiomi”, non in quello politico di “affermazioni affermate senza nessuna prova solo per far del male”). Credo che i primi esempi risalgano almeno a quarant’anni fa. D’altra parte, non c’è nemmeno una gran differenza con l’avere un corpo celeste battezzato col vostro nome; in quel caso avrete qualcosa che non riuscirete a vedere mai nemmeno con un telescopio standard, qui avrete un’affermazione vera ma di utilità nulla. In entrambi i casi avrete poi un PDF che potrete stamparvi e che farà bella mostra nel vostro studio. (via layos)

Silvio glia fa anche stavolta

Non so quanto la cosa gli servirà, ma sono ragionevolmente certo che il 14 dicembre Berlusconi riuscirà a ottenere la fiducia alla Camera. Non tanto perché la campagna acquisti del Cavaliere ha già incassato il voto di Cesareo e Scilipoti e la benevola astensione dei due parlamentari altoatesini (di Calearo si sapeva già prima delle elezioni del 2008, ma Uòlter Ueltròni era così fiero di averlo messo come capolista…), quanto per i commenti dei finiani e soprattutto per quello di Paolo Guzzanti. Sì: l’ex-amico di Silvio che ruppe con lui a causa di Putin e della Mitrokhin e che coniò il termine di mignottocrazia ben prima di Ruby e amiche varie ha scritto che i due o tre deputati PLI potrebbero riconsiderare la loro decisione di votare la sfiducia se. Non importa cosa ci sia dopo il “se”; nel caso vi interessi potete sempre andarvelo a leggere. Quello che importa è che siano in tanti ad avere cambiato idea: forse per colpa della mancata pensione se si va a elezioni anticipate, forse per le munifiche possibili elargizioni di Berlusconi, forse per intimo convincimento dei deputati. Insomma, al panettone Silvio ci dovrebbe arrivare. Non che la situazione migliori: una maggioranza risicata rischierebbe sempre di andare sotto, almeno se l’opposizione ne avesse voglia. Però i fatti sembrano questi. Voi che ne pensate?

Dell’utilità dei Beatles

Come sicuramente avrete sentito più o meno dovunque, ieri si è commemorato il trentesimo anniversario della morte di John Lennon, che poi a dire il vero è spirato quando in Europa era già il 9 dicembree… Number Nine, Number Nine. (Andando completamente fuori tema: sì, io ricordo perfettamente dov’ero quando seppi della notizia: sul tram, davanti alla stazione di Porta Susa, mentre andavo a lezione di tedesco. Qualcuno aveva la Stampa Sera con la notiziona a tutta pagina). Come corollario, Radio Popolare ha fatto una trasmissione in ricordo del Beatle con gli occhialini.
Orbene: a un certo punto hanno trasmesso Happiness is a warm gun; io ci canticchiavo sopra, quando a un tratto mi sono accorto che c’era qualcosa che non andava. Nella parte finale, infatti, mancava il coretto “bang bang shoot shoot” degli altri scarrafoni che facevano il controcanto a John. A questo punto sono andato a verificare: una delle casse non era collegata, ed evidentemente il coretto era stato bilanciato tutto da quel lato.
D’accordo che non sono un grande melomane e che la radio mi fa solo da colonna sonora: ma questo è un altro esempio dell’importanza fondamentale che i Beatles hanno nella vita!

gioco per sant’Ambrogio: Morphing

(qui a Milano è festa, quindi il gioco ve lo cuccate!)
Anche Morphing è u gioco dove conta la gravità. Però ha qualcosa di diverso dai giochi classici! Il personaggio deve fermarsi sul bersaglio; per farlo, oltre che appunto sfruttare la gravità, si deve trasformare man mano in uno degli oggetti presenti nello schema, cosa che capita quando ci si clicca sopra. C’è anche la possibilità di crearsi i propri livelli, se proprio si vuole…
(via Passion for Puzzles)

ATM: proprio come nell’URSS!

Il mese scorso Anna ha caricato la tessera RicaricaMI tanto osannata da ATM; la macchinetta ha incamerato i nove euro e venti del coso del carnet, rilasciato la ricevuta, ma non caricato la tessera. Dopo una decina di giorni sono passato all’Atm Point di Loreto, dove mi hanno detto “sì, a volte capita: passi all’Atm Point di Duomo dove le cambieranno la tessera”. Ora, non è che a me capiti così spesso di andare in Duomo. Ci ho provato martedì scorso verso le 13.30, e c’era una coda infinita. Vabbè, penso, è l’ultimo del mese e tutti vanno a rinnovare gli abbonamenti mensili. Solo che ci sono poi ripassato venerdì, alle 13 e alle 16, e in entrambi i casi continuava ad esserci la stessa coda, più o meno ordinatamente disposta dentro un cordone e assolutamente immobile, visto che il tempo medio per completare una pratica allo sportello sembra essere superiore ai dieci minuti.
Ma la cosa più sconcertante è stata un’altra. Esiste una macchinetta che distribuisce i numeri: a che serve quindi fare la coda, qualcuno mi potrebbe dire? Semplice. Un impiegato Atm stava davanti alla macchinetta, ogni tanto premeva un po’ di volte il pulsante erogatore, raccoglieva i numerelli e li consegnava brevi manu ai fortunati che erano giunti in cima alla coda. Ero convinto che quella delle vecchiette che venivano messe a regolare il traffico davanti alle scale mobili dei grandi magazzini moscoviti fosse una leggenda metropolitana; mi sa che dovrò ricredermi.
Noterella finale: stamattina ho portato i bimbi al nido sotto il nevischio. Per fare a piedi il percorso casa-nido in condizioni normali ci metto un quarto d’ora, qualcosa in più spingendo il passeggino e oggi ancora un po’ di più causa paciocco per terra. Oppure posso prendere il tram che passa sotto casa e arriva sotto il nido; il tram è il 4, la metrotranvia tanto decantata da Atm. Sono andato e tornato a piedi, e nessun tram si è visto nel percorso, né ne ho perso uno per un attimo. Anzi, arrivato alla fermata di casa il display segnalava ancora sei minuti di attesa. Oggi Atm ha ufficialmente utilizzato l’orario del sabato; in pratica mi sa che abbia preso quello delle domeniche estive…

gioco della domenica: Aequilibrium 2

Come dice il nome stesso, Aequilibrium 2 è il sequel di Aequilibrium, ed è un gioco basato sull’equilibrio; bisogna eliminare i blocchi rossi cliccandoci su, e lasciando in equilibrio gli altri. Il trucco è muoversi sufficientemente in fretta per controbattere gli effetti perniciosi della gravità.
(via http://www.passionforpuzzles.com/weblog/2010/11/aequilibrium-2-physics-based-puzzle-game.php)

Polli contro balene (libro)

[copertina]I “polli contro balene” del titolo italiano di questo libro (Robert H. Frank, Polli contro balene e altri piccoli enigmi quotidiani [The Economic Naturalist], Longanesi 2009 [2007], pag. 281, € 17.60, ISBN 978-88-304-25736, trad. Libero Sosio) si riferiscono a una delle domande a cui viene data risposta nel libro: “perché ci si preoccupa della possibile estinzione delle balene e non di quella dei polli?” Il titolo inglese in effetti è “il naturalista economico”, anche se confesso di non averlo capito: Frank dice che noi siamo stati plasmati dall’evoluzione per raccontare e comprendere storie, e quindi è meglio spiegare l’economia per domande e risposte, piuttosto che con formule matematiche. Nulla da eccepire sulla logica, e nemmeno su alcuni dei temi dei vari capitoli, come gli “sconti a ostacolo” (gli sconti offerti solo a chi ha voglia di perdere tempo o fare fatica, gente generalmente più attenta ai prezzi) e le “corse agli armamenti”, situazioni in cui tutti gli attori compiono azioni non ottimali perché se uno non lo facesse ci perderebbe ancora di piu. In altri capitoli, come l’economia del design, il gioco di domanda e offerta, il mondo del lavoro, le risposte alle domande mi sembrano piuttosto questionabili. Frank lo sa bene, tanto che i due esempi iniziali che fa vengono poi demoliti qualche pagina dopo; però mi sembra che la cosa non gli importi più di tanto. Nella traduzione ho stranamente trovato un paio di punti strani, come il “condizionatore” per auto che in realtà è un riscaldamento o al limite un climatizzatore: da Libero Sosio non me lo sarei aspettato.