Io quella volta lì avevo 25 anni (teatro)

Dopo due anni sono finalmente riuscito ad andare di nuovo a teatro (in compagnia tutta femminile…), a vedere questo inedito della coppia Gaber-Luporini, recitato da Claudio Bisio con Carlo Boccadoro che lo accompagnava al piano. Lo spettacolo è formato da sei scene, che partono da un episodio della seconda guerra mondiale per finire all’alba del nuovo millennio: il narratore ha sempre 25 anni, perché come spiega all’inizio “è l’età migliore per essere lì in prima persona”.
Devo dire che il risultato non è che mi abbia entusiasmato molto. Il testo era indubbiamente gaberiano, ma il guaio era Bisio. Non che lui non sia bravo, intendiamoci, né che non mi piaccia come stile. Semplicemente mi pare che il suo modo di fare l’attore sia troppo diverso, e quindi avevo come la sensazione di vedere qualcuno che indossava un vestito altrui di una taglia completamente diversa. Ma è possibile che sia solo io ad essere prevenuto…

nuovo blog matematico!

Segnalo urbi et orbi che all’indirizzo http://dueallamenouno.blog.unita.it/ è nato un nuovo blog che parlerà di matematica. Purtroppo la piattaforma dell’Unità, almeno per quanto ne ho capito io, non ha feed RSS: se non è così, spero che qualcuno mi corregga qui sotto. Ad ogni modo, buone letture!

non aprite quegli auguri

In questi giorni stanno arrivando parecchie mail scritte in italiano, con un nome utente italiano, e testo del tipo


From: Giuseppe
auguri !
ciao ,

tantissimi auguri di un fantastico natale e buone feste.

a prestissimo
Giuseppe


From: Francesco
auguroni !
ciao ,

tantissimi auguri di buon natale e buone feste ! !
a presto
Francesco


Evitate accuratamente di aprire quei file, perché usano un vecchio trucco: un’immagine di un pixel per un pixel, che quindi è praticamente invisibile, ma che punta a un file ben specifico – nel mio caso, ho visto i due siti http://81.223.126.106 e http://91.118.50.200, e l’URL x.asp?x=113$30222107$1 – che permettono di sapere che il vostro indirizzo esiste davvero. Inutile aggiungere che se provate ad andare in quei siti trovate una simpatica paginetta dal titolo RIMOZIONE e testo
UNSUBSCRIBE AREA – Inserisci qui la tua mail per cancellare i tuoi dati e prevenire qualsiasi ulteriore invio
Ancor più inutile aggiungere di non mettere la vostra email, vero? Anche se non vi avessi detto che l’indirizzo da cui arrivano queste email è directdem.info?

Barbara Berlusconi e l’educazione civica

In un’intervista a Vanity Fair, la figlia di secondo letto del nostro PresConsMin si lamenta della ancor per poco signorina Mara Carfagna. Questi sono problemi loro, io non intendo metterci becco. Però ho trovato piuttosto particolare la risposta della signorina B. alla domanda di quel cattivone dell’intervistatore. Cito direttamente da Repubblica:

Nell’intervista si fa notare a Barbara che, in fondo, a portare le showgirl in Parlamento è stato proprio suo padre. Lei ribatte: “Non dimentichiamoci che sono gli italiani che le hanno votate. La democrazia propone delle scelte, poi si chiede il consenso. E non mi pare che Berlusconi abbia un problema di consenso. Certo, non voglio eludere così il problema, credo che siano state fatte valutazioni superficiali, e che queste abbiano sminuito la classe politica nel suo complesso”.

Lo so, la signorina è laureata in filosofia e non in giurisprudenza. Ma non credo ci vogliano alti studi per osservare come Carfagna è stata eletta in Parlamento nelle due ultime legislature, dove non si vota per il candidato, che viene pertanto in pratica nominato dal segretario del proprio partito (il su’ babbo, se non se ne fosse accorta). Per il resto, pur non volendo eludere il problema, la chiosa di BB dice semplicemente “il mi’ babbo è amato dal popolo, e quindi fa quello che gli pare perché il popolo lo ama”. Concordo con lei sulla fine analisi politica, ma a questo punto non capisco come possa lamentarsi degli affari di famiglia.
Mi sa che Gelmini abbia ragione: una riforma dell’università è dolorosamente necessaria.

интерестинг

No, non preoccupatevi, non è il vostro browser che è impazzito. Semplicemente la scorsa settimana mi sono trovato un messaggio di spam sulla casella aziendale, dove una gentil signorina ucraina trentenne (di più non mi ha detto) voleva parlare con me. Quello che ha colpito il mio occhio è stata questa frase:
«Sono sicuro che la nostra conversazione puo essere molto интерестинг»
Che manchi l’accento è normale, ma la parola in cirillico no. Traslitterare il russo non è molto difficile: i caratteri cirillici sono l’equivalente dei caratteri latini «interesting». Il dubbio che mi assale non è ovviamente “cosa può esserci di interessante nella nostra conversazione”, ma “com’è che il traduttore automatico si è dimenticato di quella parola?” Misteri misteriosi.

Altro che sindrome di Freud

Mia mamma va in stazione sempre con molto anticipo. Stamattina doveva venire a Milano: è arrivata a Torino Porta Nuova così presto che ha preso il treno prima di quello che pensava. Cosa volete che sia un’ora (e qualcosa) in confronto all’eternità…