La sezione aurea (libro)

[copertina] Gli spagnoli di RBA hanno preparato un’altra collana matematica, dopo quella dei giochi matematici; in questo caso credo che l’idea sia mostrare come la matematica pervada la vita di tutti i giorni senza però usarne troppa, in modo da non spaventare il lettore. Con questo primo volume (Fernando Corbalán, La sezione aurea – il linguaggio matematico della bellezza, RBA Italia “Mondo matematico” 2011 [2010], pag. 158, € 9,99; trad. Paola Pettinotti e Alessandro Ravera) non è che ci siano riusciti così tanto. La parte finale architettonica può essere carina, anche se io non credo a tutte quelle occorrenze del rapporto aureo φ; e ho apprezzato i riquadri di approfondimento sulle persone. Però mi resta il dubbio che tutta la prima parte, quella più propriamente matematica, risulti troppo pesante per il lettore casuale e troppo confusa per il matematico; inoltre non capisco la scelta di nascondere l’autore che non appare in copertina ma solo nel colophon. Misteri.

come mi piacerebbe finisse a Milano

Io le previsioni elettorali le sbaglio sempre. Però continuo a farle, perché sono masochista… Stavolta inizio però con quello che mi piacerebbe succedesse, anche se non credo accadrà così. Sarebbe bello che al primo turno la Moratti arrivasse al 47% contro i 41% di Pisapia, con 6% a Palmeri, 4% a Calise e 2% sparpagliati tra tutti gli altri: e soprattutto che Berlusconi prendesse 40000 preferenze. Più probabile che la Moratti oscillerà tra il 49% e il 50%, che Pisapia raggiungerà a fatica il 40%, Palmeri sarà sul 5% e soprattutto Berlusconi almeno 50000 preferenze le piglierà, anche se faticherà a raggiungere le 53000 di cinque anni fa.
Qualcuno potrebbe chiedersi come mai nel 2006 la Moratti, che aveva AN e UDC in coalizione, abbia preso solo il 52% e adesso sia quindi così cresciuta in percentuale; la ragione è semplice, ed è perché tra il 2005 e l’inizio del 2006 la destra è stata al suo minimo storico (o se preferite la sinistra è stata al suo massimo storico). Né mi curerei del fatto che l’anno scorso il voto della città di Milano fu relativamente favorevole a Penati rispetto a Formigoni…

santini elettorali: Milly Moratti

Stamattina il postino ha portato il primo messaggio di spam elettorale indirizzato esplicitamente a me e non ad Anna. La cosa è parecchio strana, soprattutto perché quando lascio il mio indirizzo in giro aggiungo sempre una lettera di troppo e qua non ce n’è nessuna. Misteri misteriosi.
Anche Milly Moratti, come Gianni Lastella, mette il logo della propria lista sulla busta, facilitando la raccolta differenziata. Il font è un Century Schoolbuch, le Maiuscole sono sparse con voluttà («recenti Amministrazioni», «Il Verde», «l’Agricolutra di prossimità», «la nuova Economia», «la Trasparenza amministrativa»), e nessuno si è messo a rileggere il volantino che citando Chiamamilano la definisce «l’associazione per il ditto all’informazione civica» (grassetto mio). Per il resto, capisco il portare avanti la ricerca sulla fusione fredda (Milly Moratti è laureata in fisica teorica), capisco meno lo spiegarlo sul volantino, e capisco ancor meno il suo aver fatto parte della Commissione Ministeriale di controllo sugli OGM.
Vabbè, siamo in chiusura, da domani a lunedì pomeriggio c’è il silenzio elettorale. Giuro che alle prossime elezioni non mi rimetto a fare tutta questa faticaccia.

santini elettorali: Manfredi Palmeri Sindaco

All’ultimo momento (è arrivata in buca ieri, come sempre indirizzata ad Anna) ma anche Manfredi Palmeri ha spedito la propria pubblicità elettorale: volantino 21×10,5cm, carta patinata 160g/m2, nome del committente responsabile scritto con un font leggibile, IBAN regolarmente presente.
Lo slogan di Palmeri è «LA PRIMAVERA DI MILANO» con i colori digradanti sui toni dell’arcobaleno, cosa che farebbe tanto anni 90 se nopn fosse che perlomeno il font è molto sottile. Il sottoslogan è poi molto terzopolista:

Né con la Moratti, la delusione
Né con Pisapia, l’illusione
Né con il non voto, la rassegnazione

Peccato che la metrica dei secondi emistichi zoppichi, soprattutto visto che i primi sono tutti senari e quindi viene da pronunciarli molto caricati. La presentazione del candidato («madre milanese, padre del Sud») nasce apposta per mostrare il non-estremismo (ma i tre fratelli delle sue figlie sono di primo letto suo o della compagna? il volantino tace a riguardo e il sito è fumoso)
Nel retro, ancora uno slogan: «Coraggio, Milano! Vota per te, vota Manfredi Palmeri». Palmeri ha vinto il premio per la maggior quantità di spot. Il resto è un appello quasi toccante: «Se invece ha già deciso di votare un’altra lista, e ne è proprio convinto, le ricordo che può comunque indicare me come Sindaco grazie al voto disgiunto», e «Le chiedo di parlare di questa opportunità per Milano – con familiari, amici, colleghi o chi comprensibilmente è sfiduciato e pensa di non votare» – segue slogan di cui sopra.
Ah, non mi sono dimenticato di riportare il programma elettorale di Palmeri. Nel volantino non ce n’è proprio traccia, a meno che non si intenda per programma elettorale «Scegliamo la persona, perché Milano torni ad essere Milano». Insomma, sarà il nuovo polo ma il personalismo continua ad essere la base su cui il suddit… l’elettore deve basare il proprio voto.

Donne al volante

Cosa fa un taxi quando lascia un cliente? si ferma in mezzo alla strada.
Cosa fa un taxi quando il cliente ha pagato ed è uscito dall’auto? riparte, totalmente incurante di cosa ci sia intorno a lui (Ueh, figa, non mi vedi che sto lavorando?)
Oggi non uno ma due taxi mi hanno quasi falciato, mentre stavo tranquillamente pedalando.
Il primo ha osato dirmi che mi sarei dovuto accorgere che aveva messo la freccia. Eravamo in via Giacosa quasi angolo con via Felicita Morandi che è senso unico nel verso opposto. Il tassista aveva tutta la strada davanti a sé libera. Io sarei dovuto essere così intelligente da capire che la freccia non significa “sto ripartendo” ma “faccio un inversione a U in in incrocio in senso vietato”.
Il secondo è uscito da via Buenos Aires e ha osato dirmi che non mi aveva visto perché era coperto da un’altra auto (non so quale fosse, visto che dopo il suo parcheggio era rimasto un metro di carreggiata, e io in bicicletta sono più alto di trenta centimetri di qualunque auto)
Ah: entrambi i tassisti erano donne.

Commenti ai santini elettorali

Ho appena eliminato un commento dal blog. Il commento era di Barbara (con un indirizzo @gmail), era su uno dei santini elettorali, e il suo testo era:

Ho il piacere di conoscere il Sig. Xxxxxx e sono contenta che si sia candidato per le elezioni.
Sono certa che la correttezza e l’energia positiva che lo caratterizzano, saranno valori aggiunti per la giunta comunale.

(Xxxxxx è il nome del candidato, come avrete certamente capito)
Io parto dal presupposto che la mail sia in buona fede: ciò non toglie che questo sia il mio blog e si seguano le mie regole, che sono poche ma comprendono il “nessuna pubblicità”. Tutto qua.

santini elettorali: BOERI (/ Bianchi)

Mercoledì ho ricevuto anche il primo ticket Comune/Circoscrizione. Il volantino principale (15x21cm, carta patinata da 80 g/m2) è di BOERI – niente Stefano, solo cognome faccione e simbolo del PD sul fronte. Sul retro di nuovo il simbolo PD, il logo W Milano, lo slogan “Milano risorge, risorge l’Italia” (notato che sono due senari perfetti, come quelli dell’Inno di Mameli?) e «30 idee concrete e realizzabili per migliorare la nostra città».
Lo so, sono di fretta e non riesco a completare le cose come voglio, ma capite che quando leggo al punto 1 «Marciapiedi senza macchine e centinaia di nuove panchine» mi fermo e non riesco a proseguire. Passi per le centinaia di nuove panchine: ricordo che a Milano abbiamo 1937 Km di strade, quindi una panchina ogni due Km almeno non dovrebbe essere la fine del mondo. Ma esiste una legge fisica sull’incomprimibilità dei corpi. Se a Milano ci sono molte più auto che bordi di strade + garage, dove finirebbero tutte le macchine tolte dai marciapiedi? Se ritieni la cosa realizzabile dovresti almeno accennare a una soluzione, anche ammettendo che gli 80000 appartamenti vuoti da recuperare (punto 9) più i 900000 metri quadri di uffici (punto 10) portino gente che si muova solo con i mezzi.
Ma la parte più interessante è che assieme al volantino c’era un francobollo 5×7 cm che da un lato mi dice «Scheda azzurra – Vota PD e scrivi BOERI (www.stefanoboeri.it)» e dall’altro «Scheda verde – Vota PD e scrivi BIANCHI (www.pdmilano.eu)». Tutto qua. La circoscrizione dà così pochi soldi per la campagna che non possiamo nemmeno sapere il nome del candidato PD. Che volete, è la crisi.
(p.s.: giusto per far vedere che il volantino l’ho letto tutto, segnalo i refusi: al punto 25, “lediverse”, mentre il punto 10 non termina con un punto :-) )

santini elettorali: Marco Cappato

I radicali sono sempre stati all’avanguardia. Il primo spam elettorale, sia sui newsgroup che sulle caselle di email, fu quello di Emma Bonino: era ancora lo scorso millennio, parecchi dei miei ventun lettori non sapevano nemmeno cosa fosse l’internette, ma loro c’erano già. Cosa vorrà dire che martedì ci fosse in buca una missiva cartacea intestata ad Anna? e cosa vuol dire che il nominativo a cui è stata spedita avesse il suo doppio cognome (Anna Xxxxx Codogno, insomma?) Chissà da dove l’hanno preso. Non è un problema mio, ma al limite di Anna: tant’è, però.
Una volta aperto il foglio otteniamo un volantone 40x30cm, si direbbe ciclostilat… pardon stampato in proprio. Il Committente Responsabile è per l’appunto Marco Cappato, che nella quarta del volantino ci racconta di lui in terza persona, rendendoci tra l’altro edotti che «Iscritto al Partito radicale da quando era diciannovenne, ha contribuito con 650.000 Euro all’iniziativa radicale» (e fin qui chissà: se ha fatto due mandati come europarlamentare devolvendo al partito metà delle prebende i conti si fanno in fretta) e che «Da 20 mesi opera come volontario radicale, senza percepire stipendio» (e di che vive? fa scioperi della fame come il suo capo?) Se volete, c’è comunque l’IBAN per contribuire (alla campagna elettorale, non al conto corrente di Cappato). Aggiungo ancora che Cappato dal suo sito «in 12 anni ha fornito oltre 7000 risposte alle domande dei cittadini». Tre risposte a giorno lavorativo, insomma.
Il paginone centrale contiene i motivi per cui votare la lista Bonino-Pannella e tutte le loro proposte, che condivisibili o no che siano sono però messe bene per iscritto e tecnicamente fattibili… se la lista (non la coalizione!) prendesse la maggioranza assoluta dei voti. A proposito: c’è in quarta di copertina un bel cerchio “Per Pisapia sindaco”, ma è l’unico posto in cui si parla del candidato sindaco. In fin dei conti si sa che i radicali fanno sempre fatica a inserirsi in una coalizione…