Fìdaty 451

Concorrenza sleale: questa è stata la sentenza di primo grado che è stata emessa qualche giorno fa nei confronti di Bernardo Caprotti, a seguito della denuncia delle Coop per il suo libro Falce e Carrello. Considerando che il libro è uscito nel 2007, vediamo ancora una volta come la giustizia in Italia se la prenda comoda: è vero che in una causa civile non so se ci sia prescrizione, ma quattro anni sono tanti.
Preso atto che la condanna non è stata per diffamazione ma perché il patron di Esselunga «diffonde notizie e apprezzamenti sui prodotti e sull’attività di un concorrente» (articolo 2598, comma 2 del Codice Civile), e preso anche atto della pagina Facebook dei suoi fan e della sua propria lettera pubblicata ieri sul Corriere, mi resta un dubbio. Perché «ritirare dalle librerie le copie rimaste del libro e vietata la ripubblicazione» del libro? Dal mio punto di vista, sarebbe stato molto più corretto che le copie dovessero avere inserito a caratteri cubitali all’inizio un estratto della sentenza di condanna: poi starebbe al lettore (ammesso che ci sia ancora gente intenzionata a comprare il libro… io ho già dato a suo tempo) decidere cosa fare del testo. Ma soprattutto: cosa succederà alle copie nelle varie biblioteche pubbliche (in Lombardia almeno una dozzina)? Le manderanno al macero? Le nasconderanno dietro una parete corredata da un “hic sunt leones”? Insomma diciamocelo: il divieto di ripubblicazione è una misura inutile e stupida.
P.S.: consiglio a tutti i miei ventun lettori di leggere un po’ di commenti sulla pagina facebook linkata qui sopra e naturalmente di leggere la lettera di Caprotti, soprattutto la parte in cui scrive «Inoltre quattro mesi prima mio figlio se ne era andato. Mio figlio non è mai stato scacciato, mio figlio non ha mai fatto nulla di male, semplicemente si era attorniato di una dirigenza non all’altezza. Per me il suo autonomo allontanamento è stato un grande dolore.». Chissà se il figliuol prodigo ritornerà mai a dire “Padre, ho peccato contro Dio e contro di te”…

sorpasso all’indietro

L’arrivo di Google+ ha risvegliato Facebook, che sta aggiungendo nuove feature e oggi (almeno a me, credo che queste cose vengano fatte man mano sulla base utenti) mi ha cambiato l’home page [*]. Occhei, al momento è incomprensibile, ma noi umani abbiamo questa bellissima capacità di abituarci a tutto o quasi, e tra qualche mese non mi ricorderò nemmeno di com’era fatta quella vecchia.
Una cosa però cambia. Andando nella mia fan page autoprodotta mi sono trovato questo simpatico messaggio: «We want you to connect with your fans in the most effective ways possible. That’s why as of September 30th you’ll no longer be able to automatically import posts from your website to your page notes. The best way to get people to interact with your content is to give them insight into the links you share on your Wall by adding personal comments and responding to feedback from fans.» Capito? Il signor FacciaLibro vuole che io passi più tempo sulla mia pagina, e non faccia cosacce altrove; esattamente come il signor GooglePiù non vuole che io passi il tempo altrove, e non ha mai abilitato l’importazione automatica dei feed. Ancora più divertente: cliccando su “Learn More” mi è arrivato questo messaggio: «You cannot import an RSS feed directly to your Facebook Page’s notes, but if you’d like, you can explore external apps that provide this functionality for separate tabs on your page.». Insomma, lo si fa ma di straforo.
Beh, mi spiace per i miei fanZ, ma non ho nessuna intenzione di perdere tempo a cercare applicazioni esterne: la mia fan page dal primo ottobre risulterà tristemente vuota. Venite sul blog, http://xmau.com/notiziole/, e avrete le informazioni di prima mano!
[*] il bello è che ho provato a leggere in italiano il secondo messaggio qui sopra (e ho scoperto che c’era ancora la vecchia versione), FB ha deciso che io volevo l’italiano ovunque, e tornato sulla mia homepage il layout era di nuovo quello vecchio… sembra facile aggiornare!

Silvio, Wikipedia, le lingue

Mentre cercavo informazioni sui processi a carico di Berlusconi terminati per non luogo a procedere causa prescrizione, ho notato come la pagina su Wikipedia in italiano – oltre a essere semiprotetta, e quindi gli utenti anonimi non possano modificarla – abbia un avviso di possibile non neutralità, causa «Voce costruita in gran parte su fonti non appropriate in quanto apertamente schierate politicamente. Evidente ipertrofia delle sezioni dedicate agli aspetti controversi che caratterizzano Berlusconi, trattati prolissamente, con uno stile giornalistico e assolutamente inadatto a un’enciclopedia e in alcuni casi corredati di “difesa dell’interessato” e “fatti che smentiscono la difesa”.», giudizio autoapplicabile [*]. Mi è punta vaghezza di vedere cosa succedeva nelle edizioni di Wikipedia in selezionate altre lingue: come forse sapete, anche se è abbastanza normale prendere spunto dalle altre edizioni, ciascuna Wikipedia è assolutamente indipendente. Che ho scoperto?
– in inglese c’è un avviso che avvisa sulla possibile non neutralità, con rimando alla pagina di discussione dove non è che si parli molto della cosa.
– in tedesco non ci sono avvisi, dopo la sezione sulla vita (che ha un capitolo «Skandale und Affären») la seguente è «Kontroversen um seine Rolle als Unternehmer und Politiker».
– mi ha stupito che in francese, nonostante ci sia tutta la lista dei suoi processi, non ci sia nessun link.
– ma per fortuna c’è qualcuno che Lo riconosce come grande capo di Stato: in spagnolo non c’è praticamente traccia dei suoi processi, tranne di quello Ruby (indicato al futuro, però), e l’«Ataque a Berlusconi» (il modellino del Duomo in faccia) ha più spazio che la «Polémica en torno a Silvio Berlusconi». Ma anche i romeni non lo vedono come Conducator, a dire il vero.
– anche la versione latina, pur essendo scarna e con riferimenti sia a come ha ottenuto la sua ricchezza «(et aliqui putant dubie)» che al processo Ruby, probabilmente sarebbe accettata.
Ma mi sa che il testo più interessante sia quello in interlingua… anche se ho il sospetto che Silvio non lo apprezzerebbe comunque :-)
[*] anche se concordo che infilare in ogni attività di Silvio una sezione “aspetti controversi di” più lunga del testo corrispondente non ha un grande senso, io sposterei il tutto in una voce a parte :-)

processi inutili

Ormai il processo Mills è diventato una barzelletta. Già l’omonimo avvocato si è salvato in Cassazione causa prescrizione (i soldi non faranno la felicità, ma allungano sicuramente i tempi dei processi); a furia di rimandi e controrimandi il nostro PresConsMin in Cassazione non ci arriverà nemmeno. Che fanno allora i giudici? Decidono che non vale la pena di sentire una serie di testimoni, perché tanto le loro testimonianze erano già state acquisite nell’altro mezzo processo (il che ha magari senso, ma allora avrebbero dovuto subito, no?). Così magari la sentenza di primo grado arriva, la difesa chiederà l’appello, e si bloccherà tutto lì: tutti felici e contenti.
Ecco, non ho neppure voglia di commentare.

subappalti

Io non mi scandalizzo più di tanto perché l’onorevole Ilona Staller in arte Cicciolina inizierà a prendere 3000 euro il mese di vitalizio, dopo che a novembre compierà 60 anni. Meglio: mi scandalizzo della legge e di queste prebende a posteriori: ma la legge c’è, e non vedo perché lei non debba usufruirne. Tra l’altro ai tempi non c’erano mica le liste bloccate: se tanti italiani hanno votato per lei, è stata una loro scelta.
Però c’è una frase che mi ha lasciato parecchio perplesso: quella in cui la pornostar ed ex-onorevole ha affermato che durante la sua permanenza a Montecitorio, dopo aver dato il 60% dello stipendio al partito [*] «mi restavano circa 3 milioni di lire. La metà li passavo ad un avvocato che scriveva per me le proposte di legge. Ne ho fatte una ventina». Da un certo punto di vista il comportamento della Staller è encomiabile, soprattutto confrontato a certi disegni di legge proposti attualmente dai nostri deputati: perlomeno veniva proposto qualcosa su cui magari non si era d’accordo ma che era (si spera…) sensato. Ma guardiamo la cosa da un altro punto di vista. Che senso ha essere eletti per fare un lavoro e poi doverlo subappaltare, perché evidentemente (non lo dico io ma lei) non si era capaci di farlo? Avrei al limite capito se avesse detto “nei primi due anni ho pagato un avvocato per insegnarmi a scrivere buoni disegni di legge”, ma il subappalto è semplicemente un modo che vedere ancora una volta che i nostri rappresentanti sono pagati molto più del necessario.
[*] che anche questa cosa poi mi scandalizza, col partito che ti paga la campagna elettorale e tu che restituisci il malloppo in comode rate mensili trattenute dallo stipendio…

la crisi

Ho visto le statistiche sui terminali connessi in rete TIM nel mese di agosto (no, non sono statistiche pubbliche, e non faccio numeri per ovvie ragioni). Il secondo classificato è l’iPhone 4 (il 3 e il 3G sono anch’essi in classifica, ma nei top 30). Per la cronaca, in testa c’è il Siemens MC35i (che non è un telefonino, e credo sia usato da applicazioni machine-to-machine), e al terzo e al quarto posto ci sono due Nokia, l’N70 e il 2760.
La classifica è molto piatta (nel senso che il numero di terminali del trentesimo classificato è circa un quarto di quella del primo classificato) e quindi i dati sono un po’ falsati; ma è anche vero che qui non stiamo parlando di telefonini che si connettono in Internet ma semplicemente che accedono alla rete GSM / 3G per il semplice fatto di essere accesi. Niente male per una nazione in crisi.

gioco della domenica: Vroom

Scopo di Vroom, gioco creato da gamesfree.com, è fare arrivare al traguardo il quattroperquattro che abbiamo a disposizione. A ciascun livello ci vengono forniti alcuni pezzi da inserire nel percorso per evitare gli ostacoli oppure dare maggior potenza al mezzo; nei primissimi livelli il loro scopo viene man mano specificato.

_La magica medicina_ (libro)

[copertina] Io ho un’ipotesi che spiega bene perché ai bambini piacciano le storie per bambini di Roald Dahl: perché non sono favole nel senso usuale, ma sono testi non dico horror ma quasi, e si sa che i bambini sono cattivi dentro. Pensate a cosa succede in Charlie e la fabbrica di cioccolato agli altri bambini… Anche in questo caso (Roald Dahl, La magica medicina [George’s Marvellous Medicine], Salani – Istrici d’oro 2011 [1981], pag. 123, € 10, ISBN 978-88-6256-478-6, trad. Paola Forti) gli stilemi delle favole sono rovesciati. La nonna è tutto fuorché buona e dolce; il nipotino George pensa solo a come farla “scoppiettare” un po’, e decide così di preparare la magica medicina del titolo. Medicina che a quelli della mia generazione ricorda, ma in peggio, il caffè della Peppina. Come potete immaginare, i risultati saranno entusiasmanti… ma purtroppo è difficile ricordarsi esattamente la formula, e così i tentativi successivi di ricrearla daranno qualche problema, o se preferite la terminologia lavorativa delle “opportunità”.
La traduzione, almeno a prima vista, ha cercato di mantenere le allitterazioni e i chiasmi dell’originale, aumentando il senso di straniamento tra la forma esteriore, indubbiamente da favola, e il contenuto.