La tua modalità di accesso cambierà dal giorno 9 nov

Ieri pomeriggio mi è arrivato su una delle mie caselle di Gmail un messaggio con titolo quello mostrato qui sopra. In pratica, dalla prossima settimana tutte le volte in cui dovrò connettermi mi servirà avere con me il telefono (o l’app Messaggi di Google, tanto per dire quant’è la sicurezza di questa misura…) per far funzionare l’autenticazione a due fattori. Immagino che man mano anche gli altri account lo richiederanno.

Ma secondo voi vale davvero la pena di complicare così tanto le cose?

Carientismo

Non mi pare che questa parola sia attestata nei dizionari italiani, nemmeno nel GLDI, anche se facendo un po’ di ricerche ho trovato qui e qui alcune occorrenze sette-ottocentesche del termine. È un peccato, perché la parola – che deriva dal latino charientismus che a sua volta l’aveva preso dal greco kharientismos, “graziosità di stile”, rappresenta un concetto utilissimo: dire in modo leggiadro qualcosa di insultante. Un esempio tipico è questa risposta: “Ho ricevuto il suo libro: non perderò un istante a leggerlo!”

Trovate un altro esempio in questa “lettera di raccomandazione” tra le mie citazioni matematiche:

Caro Direttore,
scrivo questa lettera per presentarLe John Smith, che ha fatto domanda per un posto nel suo dipartimento. Inizio subito a dirLe che non sono in grado di raccomandarlo a sufficienza. Tra i miei studenti non ne ho infatti alcuno a cui possa compararlo, e sono certo che Lei sarà sorpreso dalle sue conoscenza matematiche.
La sua tesi è il tipo di lavoro che non ci si aspetta di vedere al giorno d’oggi; dimostra in modo chiarissimo quali sono le sue capacità.
Mi lasci dirLe infine che sarà fortunato se riuscirà a farlo lavorare per Lei.

Ma wordreference controlla quello che scrivo?

Sto guardando un video in olandese con sottotitoli inglesi. A un certo punto ho trovato una parola (“wuss”) che non conoscevo e così ho aperto wordreference.com per trovare il significato. Ho scritto la parola… e mi è arrivato il dizionario inglese-olandese. (“neerlandese” per i precisini). Considerando che non ho mai cercato nulla in olandese e che la parola “wuss” è appunto inglese, mi chiedo come sia stato possibile.

Ora solare: che succederà a marzo?

Ieri abbiamo portato indietro di un’ora gli orologi che non si aggiornano automaticamente – ce ne sono ancora parecchi, almeno a casa mia. Fin qua nulla di strano, ci capita due volte l’anno di spostare le lancette. Solo che nel 2019 il parlamento europeo, mentre approvava una serie di direttive tra cui quella copyright, avrebbe anche stabilito che dal 2021 non ci sarebbe più stata l’ora legale nell’Unione europea: questo dopo una petizione online promossa delle nazioni del nord Europa e di cui noi italiani non ci eravamo nemmeno accorti. Solo che – a differenza della direttiva copyright – in questo caso la procedura si è arenata al trilogo (il negoziato finale tra Parlamento, Consiglio e Commissione) e non se ne è ancora fatto nulla. L’Italia aveva tra l’altro chiesto di continuare a mantenere l’ora legale, ma appunto non si sa cosa succederà nel 2022.

Il problema non è tanto la scelta di un fuso orario una volta per tutte da parte delle singole nazioni: se noi per esempio decidessimo di avere l’ora legale tutto l’anno e quindi finire nel fuso GMT+2 (quello di Atene), anche se dovessimo togliere un’ora per sapere l’ora francese o tedesca non sarebbe la fine del mondo. Nemmeno avere solo alcune nazioni che adottano l’ora legale è così complicato, a dire il vero. Però c’è un punto che mi pare non sia stato considerato. I computer usano un file apposta, il cosiddetto TZ (Time Zone) che viene regolarmente aggiornato con le regole per tutti gli anni. Ma i nostri simpatici orologi radiocomandati ricevono il segnale tipicamente da Francoforte, e quindi sanno quando cambiare ora perché tutta l’Unione europea lo fa. Cosa succederà se alcune nazioni lo faranno e altre no?

Quizzino della domenica: Strisce

Il triangolo qui in figura è stato diviso da otto righe parallele a un suo lato ed equidistanti. Ho colorato cinque dei nove poligoni che si sono creati in verde, e la loro area complessiva è 145. Qual è l’area del triangolo?

[figura]
(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p548.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema da Mind Your Decisions)

Bestiario matematico (ebook)

Dopo il successo di Matematica rock, Paolo Alessandrini torna con un altro ottimo testo. Se foste curiosi, le “bestie” del libro (Paolo Alessandrini, Bestiario matematico : Mostri e strane creature nel regno dei numeri, Hoepli 2021, pag. 224, € 10,99 (cartaceo € 14,90), ISBN 978-88-360-0529-1) sono i numeri, le forme e le strutture e ragionamenti matematici che sono stati man mano addomesticati o almeno ipnotizzati dai “matemaghi”. Lo stile di Alessandrini permette al lettore di non spaventarsi troppo di fronte a concetti che oggettivamente spesso sono contrari alla logica di tutti i giorni, e magari a scoprire che anche le cose che usiamo senza pensarci troppo, come lo zero e i numeri negativi, sono un grande risultato della mente umana che è stato poi distillato in modo da renderlo accettabile anche a chi di suo si limiterebbe a contare le pecore. Credo insomma che sia uno di quei libri che dovrebbero essere letti da chi non è avvezzo alla matematica: vedere le bestie rinchiuse in uno zoo, pardon in un libro, è molto più tranquillizzante che trovarsele davanti mentre si va in giro!

Chissà quali linee guida ho violato

Ho inviato come al solito una mia recensione di un libro (questa, naturalmente senza l’immagine iniziale e i dati bibliografici al suo interno) su Amazon. Non mi è stata approvata perché non è secondo le linee guida. Le linee guida le potete leggere qui: ditemi voi se c’è qualcosa di promozionale…

(poi a me cambia poco, quella recensione è più o meno ovunque)

Riletture della spesa

Quando qualche anno fa l’Esselunga introdusse il suo sistema “segnatevi voi i prodotti” avevamo provato a usarlo qualche volta. Il guaio è che eravamo un po’ imbranati, e le spese settimanali superano sempre i 300 euro, quindi le prime tre volte abbiamo sempre fatto qualche errore – una volta avevamo addirittura segnato un prodotto in più. Questo ovviamente è significato che siamo finiti nella lista dei “cattivi”, e quindi ogni volta eravamo fermati per la rilettura. Capirete che con spese così grandi il tempo perso a togliere e rimettere la merce dai sacchetti era molto maggiore di quello perso in coda.

Da qualche settimana però l’Esselunga piccina vicino a casa nostra ha inserito anch’essa i cosiddetti “PrestoSpesa”. A questo punto tutte le volte che mi capita di dover comprare solo una decina di cose io prendo il simpatico dispositivo e lo uso. Naturalmente arrivato alla cassa sono fermato per rilettura, cosa che faccio senza grandi problemi perché paradossalmente ci metto comunque meno che andando in coda alle casse automatiche. Cosa succederà ora? In teoria dopo un certo numero di riletture corrette dovrei passare tra i “buoni”. Ma se io avessi preparato l’algoritmo “rilettura”, non avrei applicato la massima evangelica dei talenti “sei stato fedele nel poco, ora ti darò potere su molto”. Stay tuned!