un'offerta che non si può rifiutare

La MAA (Mathematical Association of America) mi ha scritto dicendo che per 49$ mi permette di iscrivermi fino alla fine del 2008 (venti mesi, insomma). Ci sto pensando su, anche se mi scoccia il fatto che non mi pare possibile fare l’associazione online (non so dove mettere il codice speciale assegnatomi)
Avrei anche diritto a una rivista, e stavo pensando di limitarmi al Mathematics Magazine lasciando perdere l’American Mathematical Monthly che mi pare esagerato per uno come me. Qualche commento?

Chiusi dentro!

Stamattina verso le 11 esco per comprare il giornale. Schiaccio il pulsante per aprire il portoncino, arrivo e lo trovo chiuso. Vabbè, penso, sarò ancora addormentato e non ho schiacciato bene. Riprovo: chiuso. Tiro fuori la chiave, che gira regolarmente: peccato che il portoncino non si apra. Esco dal passo carraio, provo dall’esterno, ma il risultato è sempre lo stesso.
Sicuramente ieri alle 14:15 funzionava, perché siamo entrati a casa; alle 19, ci dice la nostra vicina, era già rotto. Solo che non riesco assolutamente a capire cosa possa essere successo: si direbbe come se la serratura fosse bloccata, cosa che invece non sembra dato che la chiave gira tranquillamente nella toppa.
Ogni tanto mi domando se il nostro condominio non sia infestato.

riscaldamento globale

Ieri sera eravamo a cena da un nostro amico. Abbiamo cenato fuori, vista la temperatura: abbiamo finito a mezzanotte e mezzo, ancora fuori, con le fanciulle con uno scialle mentre i maschietti se ne stavano tranquilli in maglietta, ancorché a maniche lunghe.
Sulle prime ho pensato che l’alto tasso alcolico della serata avesse favorito la cosa: però, saliti in auto, ho scoperto che la temperatura esterna era di 21 gradi (ribadisco: a mezzanotte e mezza di quello che ormai era il 15 aprile).
Ora, passino le temperature alte durante il giorno: ma se fa così caldo anche di notte, permettete che mi possa preoccupare un po’?

culattacchioni!

Facendo finta di nulla come gli capita spesso – d’altra parte, cosa non si fa pur di non parlare del costituendo Partito Democratico… – Repubblica sta sempre sulla notizia e pubblica questa “inchiesta” di Luigi Bignami, dall’eloquente titolo Etero o gay, la scelta non è libera –
“Un gene decide il gusto sessuale”
.
Nel caso non fosse chiaro, il concetto che sta dietro le tesi dell’articolo è più o meno “lo vedete? il gay è un malato”, con tutto ciò che ne consegue. Il fatto poi che le donne sembrino avere una modalità diversa per ottenere un’identità sessuale, se devo essere sincero, mi sembra ancora più maschilista.
Ma il vero guaio è che come al solito dall’articolo sul foglio scandalistico scalfariano non si può andare da nessuna parte, visto che il concetto di “approfondimento” viene da loro tradotto come “ci sono altri articoli sul nostro bellissimo giornale che abbiano delle parole in comune con questo”. Questo non è bello. Ho provato allora, nelle pause dei test che devo fare oggi, ad andare un po’ a ritroso e a cercare le fonti.
Innanzitutto questo è l’articolo del New York Times. La prima cosa che salta agli occhi è che la versione italiana è quasi esattamente la traduzione della prima metà dell’originale inglese: il “quasi” è dovuto al fatto che non è stato tradotto il paragrafetto che spiega come sia il gene SRY a cambiare la destinazione del tessuto ovarico che si trasfoma in testicolare. Non si può pretendere che si traduca proprio tutto, direte: è vero, ma senza almeno quella frasetta il titolo dell’articolo di rep.it è assolutamente incomprensibile, visto che nel corpo dell’articolo non si parla per nulla di geni, ma solo di comportamentismo. L’altra piccola differenza è che non c’è traccia della frase «Stando alle ultime ricerche – riassunte in un articolo apparso sul New York Times – mentre un uomo nasce con un indirizzo sessuale ben definito, nelle donne questo lo è di meno e succede spesso che l’indirizzo lesbico si manifesti in età adulta». L’originale dice semplicemente «I’m not even sure females have a sexual orientation. But they have sexual preferences. Women are very picky, and most choose to have sex with men» che è piuttosto diverso.
Però bisogna dire che Bignami, o le sue fonti, hanno fatto un’aggiunta, vale a dire le percentuali di gemelli mono- oppure eterozigoti entrambi omosessuali. Vediamo da dove arrivano.
Innanzitutto, Bayley è una figura moltro controversa, e quindi una sua beografia è ipso facto presente su wikipedia (inglese): biografia non esattamente elogiativa. D’altra parte, i suoi studi sono anche pubblicati, ad esempio qua (studio su gemelli australiani), qua (differenze nell’eccitazione sessuale tra uomini e donne), o qua (cause familiari nell’omosessualità maschile). Gli articoli, almeno a prima vista, sono costruiti correttamente, nel senso che non vengono solamente indicate le varie percentuali, ma anche gli altri parametri statistici: è pero vero che non mi sono messo a fare i conti, ma con insiemi così piccoli come quelli studiati da Bayley è difficile riuscire a estrapolare certezze di un qualunque tipo.
Un’ultima cosa: la parte relativa a Larry Cahill è assolutamente fuori contesto. Il suo articolo (pdf) citato con tanta foga spiega semplicemente come il cervello maschile e quello femminile sono essenzialmente diversi, ma leggendolo non c’è traccia di verifiche su LGBT, il che non è così strano visto che Cahill è un neuroscienziato e non certo uno psicologo. Onestamente, però, anche l’articolo statunitense fa la stessa confusione: non si può dare sempre la colpa ai nostri!

Bagnasco [inserisci epiteto qui]

A quanto pare, le scritte sui muri contro il neopresidente della Cei stanno diventando la nuova moda del momento.
Premesso che io posso apprezzare un muro decorato dai writer, ma non sopporto per nulla le scritte sui muri, mi chiedo solo come mai ci sia tutto questo interesse, considerando che sono decenni che sui muri si trova scritto di tutto senza che nessuno – tranne i proprietari dei palazzi imbrattati – si sia preoccupato. Ecco, forse l’unica vera novità è questo ampliamento della notorietà, che arriva fino a qualche abito talare… un po’ poco, però, per meritare una scorta.

lavori sulla bicicletta

La scorsa settimana mi sono comprato un nuovo ciclocomputer, come sempre da Lidl. Memore di quanto mi era capitato, lo provo subito facendo girare a vuoto la ruota, e il tutto mi pare funzionare. Così ieri a pranzo, tutto felice, cambio le guide – come sempre, sperare in un formato standard è utopia – e inserisco i dati di base, compresa età altezza e peso per calcolare le calorie consumate :-)
Peccato che ieri sera, dopo un po’ che pedalavo, ci butto l’occhio e vedo che si era spento, classico segno che il segnale non arriva. Visto che era tardi, decido di pensarci il giorno dopo. Stamattina mi accorgo che non funziona nemmeno il vecchio computer: smanetto un po’ con il sensore, avvicinandolo al magnete, e almeno quello riprende a funzionare, mentre il nuovo non ne vuole sapere… se non uno sprazzo ogni tanto. Ma ormai sono un esperto elettronico, e ho immaginato subito la causa: il vecchio sensore, che avevo lasciato al suo posto. invia i dati con una frequenza leggermente diversa. Fatta qualche prova prima off-line (passando rapidamente il magnete davanti al sensore posato sul tavolo) e poi online (cambiando il sensore e provando a pedalare) direi che la situazione si è finalmente stabilizzata, e potrò conoscere la temperatura esterna.
Più preoccupante la seconda cosa. Ieri sera ero in giro, e quando ho ripreso la bicicletta mi sono accorto che la parte in gomma che ricopre l’archetto dell’antifurto era strappata. Mah, ho pensato, l’avrò tirato male: non è un grande problema, ci attaccherò un po’ di nastro adesivo di quelli resistenti e via. Però stamattina, con la luce, mi sono anche accorto che il telaio ha preso una brutta botta. Solo che la botta è molto vicino alla sella: tanto vicino che è impossibile che sia il risultato di una caduta della bicicletta, perché la sella farebbe appunto da spessore. Mi sa tanto che qualcuno abbia tentato di spaccare l’antifurto senza però riuscirci: per fortuna che Anna ha deciso di comprarmelo assieme alla bici!

mi hanno tarpato

Niente da fare. Dopo essere riuscito a passare per le forche caudine delle attese del call center della mia banca online e scoprire qual era l’opzione corretta (vale a dire cercare quelli che fanno le operazioni di borsa) mi è stato detto che la procedura consiste nell’andare dal mio promotore finanziario (che sta a Torino), compilare di mio pugno la richiesta, farla spedire al centro gestionale della banca (a Mantova), e aspettare la risposta.
È vero che mi hanno detto di provare da un negozio finanziario qua a Milano per saltare il giro: peccato che quello di galleria Buenos Aires, indicato nel sito, non esiste più… e direi da molto, perché nella posizione probabilmente occupata dal negozio stavano lavorandoci su.
Non partecipare all’assemblea non è poi la fine del mondo… ma mi sa tanto che mi convenga cambiare banca :-)