Social spamming

Io ho l’abitudine di scrivere una minirecensione dei libri che leggo, pensando che magari potrebbe servire a qualcun altro. Oltre che inserirla sul blog e su aNobii, ho anche l’abitudine di aggiungerla su IBS, per ragioni storiche. In questo caso, la recensione può essere o no anonima: io non capisco perché non mettere la faccia, e quindi si trova il mio bell’indirizzo email – occhei, un indirizzo che fa forward sul mio indirizzo email, ma il concetto è lo stesso.
Fino all’anno scorso mi era solo arrivata qualche mail di traduttori che non erano d’accordo con il mio giudizio sul loro lavoro, oltre che quelle di Gianni Biondillo (ma lì è facile, perché i suoi libri mi piacciono!). Sembra però che qualche “autore” abbia avuto l’ideona di considerare questi indirizzi come fonte a basso prezzo di bersagli pubblicitari, leggasi spam. Passi per il tipo che mi ha scritto a fine gennaio «E’ stato recentemente pubblicato il mio romanzo, che pur non trattando temi di denuncia sociale, è stato scritto e pensato durante le mie esperienze di volontariato nel Sud del Mondo.» . Non capisco bene la logica, ma almeno è stato un messaggio one-off. Invece,
Renato Di Lorenzo – rdlea@libero.it (e lascio appositamente il suo indirizzo in chiaro, come anche cuprozinco@libero.it da cui ha pensato di inviare scansione di articolo di giornale) ha iniziato con «lei in passato ha recensito un autore i cui romanzi vengono a volte comperati assieme ai miei.», e ha autonomamente deciso che, visto che non gli avevo scaricato quintali di insulti, poteva continuare a scrivermi: d’altra parte, il suo modo di pararsi con la legge della privacy è il seguente:
Il suo indirizzo e-mail è in nostro possesso o perché ci ha scritto, oppure è stato ricavato da recensioni che lei ha pubblicato, o da fonti analoghe che ci hanno fatto pensare ad un suo gradimento della presente segnalazione.
C’è qualcuno che mi sa consigliare qualche bella mailing list senza opt-in cui iscrivere il nostro amico “perché sono convinto lui gradirebbe la segnalazione”?

Io sono un trattino

Avrei potuto scrivere “I am a dash”, ma poi qualcuno mi avrebbe dato del detersivo, e non mi pareva il caso.
Ancora un altro quiz, ma stavolta assolutamente catartico: Che segno di interpunzione sei?. Il risultato – vedi sotto – direi che è abbastanza corretto, a parte l’ultima riga sui soldi che proprio non mi risulta.
(via Secondo Piano, che però deve stare attenta a non dire al signor Potts che andremmo molto d’accordo…)


You Are a Dash
dash

Your life is fast paced and varied. You are realistic, down to earth, and very honest.
You’re often busy doing something interesting, and what you do changes quickly.

You have many facets to your personality, and you connect them together well.
You have a ton of interests. While some of them are a bit offbeat, they all tie together well.

You friends rely on you to bring novelty and excitement to their lives.
(And while you’re the most interesting person they know, they can’t help feeling like they don’t know you well.)

You excel in: Anything to do with money

You get along best with: the Exclamation Point

castrazione chimica

In Italia, capita spesso che i temi di discussione ricompaiano ciclicamente, giusto perché capita qualche fatto grave e allora tutti si sentono in dovere di estrarre dal cappello le “loro” soluzioni. Così la storia del pedofilo agrigentino ha subito risvegliato le discussioni sulla castrazione chimica, con la destra pronta a cavalcare l’indignazione popolare promettendo il pugno di ferro e la sinistra che parla di “risolvere a monte”, qualunque cosa voglia dire.
Naturalmente nessuno si mette a ricordare che la maggioranza degli abusi su bambini viene fatta da genitori o parenti stretti, perché mi sa tanto che in questo caso la tanto sbandierata approvazione popolare si raffredderebbe un po’ al pensiero “e se lo facessero a me?” Di per sé, se qualcuno vuole scamparsi parte del carcere chiedendo volontariamente una cura farmacologica di quel tipo io non ho nulla in contrario: però renderlo obbligatorio non mi pare affatto bello… forse perché mi torna immediatamente in mente quanto successe ad Alan Turing.

Sono il solito sporco comunista

sono di sinistra Chi vuole capire quali sono i suoi punti di vista politici (almeno visti da parte dei ‘mericani… poi spiego anche quali statunitensi) può divertirsi con questo quiz politico liofilizzato. Dieci domande, non una di più non una di meno; tre possibili risposte per ogni domanda (sì, no, boh).
Come avete visto dal disegnino a sinistra – se cliccate lo si vede meglio – io sono uno sporco sinistrorso, il che non è strano pensando al modo di vedere le cose che hanno negli States. Ma in questo caso bisogna anche tenere conto che il quiz è stato preparato dai libertari USA, quelli che hanno candidato alle primarie Ron Paul, il quale è riuscito ad avere quasi addirittura meno copertura mediatica di Ralph Nader, il che è tutto detto.
Le due scale di punteggi del grafo spiegano tutto se non di più: il libertario è quello che ottiene il punteggio più alto nei temi “economici” e in quelli “personali”, almeno secondo il loro punto di vista. La cosa buffa, almeno per me, è che se lo stesso quiz fosse stato preparato da un gruppo di “governalisti”, la scala “temi personali” sarebbe stata sostituita da quella “temi sociali”, e il punteggio sarebbe stato automaticamente rovesciato: ma quella “temi economici” sarebbe rimasta esattamente la stessa, semplicemente a punteggi rovesciati… il che mostra che l’economia è nell’occhio di chi guarda.
(via Svevapress)

Kosovo? non so…

Occhei, dopo il titolo monovocalico un bel pippone, che è un po’ che non ne scrivo più.
Per prima cosa, una constatazione banale. Il Kosovo dove si trova, esattamente? Non vale andare a vedere su ‘pedia, né vale dire “da qualche parte nei Balcani”. Sono comunque quasi tutte montagne, niente sbocchi al mare né grandi fiumi, insomma posti dove o ci sei nato e vissuto o non è che ci vai apposta. Epperò sembra che siano tutti quanti interessati.
Seconda cosa: immaginiamo che una regione italiana a caso, il Veneto :-), decida la secessione unilaterale da Roma Ladrona. Cosa farebbe il governo italiano, di destra o di sinistra che sia? Sono ragionevolmente certo che prenderebbe l’esercito e comincerebbe ad andare da quelle parti a spiegare civilmente la cosa. Qui invece i paladini della libertà come gli USA sono pronti a prendere le parti dei poveri kosovari… Chissà come mai. Forse perché devono fare vedere che loro non ce l’hanno con i musulmani in sé ma solo con quelli cattivi, e il Kosovo è l’esempio preclaro? E come mai non è capitata la stessa cosa con il Kurdistan iracheno? Quale sarebbe la differenza, che mica l’ho capita?
In tutto questo, l’Unione Europea ha mostrato la sua usuale coesione, lasciando libertà di riconoscimento ai vari stati. Ora che c’è Sarkozy, la Francia trova il pieno accordo con gli USA – per il Regno Unito si sa che non c’erano problemi – e i due grandini hanno fatto a gare per essere i primi a riconoscere il nuovo stato. Ad essere contrari sono casualmente gli stati con più spinte separatiste interne, Spagna e Cipro (occhei, Cipro è già separata); stranalmente il Belgio ha invece subito riconosciuto il nuovo stato, probabilmente perché non volevano perdere tempo prezioso nei litigi interni su cosa fare da loro. Più preoccupante il fatto che tutti gli stati della zona (Grecia, Bulgaria e Romania) non sono d’accordo, e ancora più strano il no della Slovacchia che la sua divisione l’ha fatta… ma ammetto di non sapere come sia la situazione delle loro minoranze.
Resta l’Italia. Che facciamo noi? Il nostro ministro per gli affari esteri correnti Minimo d’Alema ha ufficialmente annunciato che sì, adesso dobbiamo cercare un po’ di capire bene le cose, ma in settimana sicuramente riconosceremo il nuovo stato, mentre ci sono i soliti gruppi contrari a prescindere. La sinistra-sinistra si trova stranamente con una posizione unica: ma lì penso sia un banale riflesso pavloviano nel sentire che gli USA approvano la secessione kosovara. L’altro gruppo politico contrario all’indipendenza del Kosovo è, udite udite… la Lega. Sì, i paladini dell’autodeterminazione dei popoli. È vero che i leghisti sono sempre stati filoserbi, perfino durante i bombardamenti Nato su Belgrado; è vero che il Kosovo è la parte meridionale della Serbia, quindi i suoi abitanti sono ipso facto dei terroni; però mi chiedo come poi facciano a chiedere l’indipendenza della Padania. È anche vero che la maggior parte del loro elettorato non credo riesca a fare tutti questi parallelismi.
I miei affezionati lettori invece si saranno accorti che sono stato molto attento a non indicare cosa ne penso io, di tutto questo. La risposta è “per l’ottima ragione che non so che cosa dire”. So che per i serbi quella regione ha forti connotati di unità nazionale – e non mettetevi a ridere perché ricordino con così tanto affetto una sconfitta. Presente la prima guerra di indipendenza italiana? – ma mi sa che ci sia anche qualcos’altro dietro, che però mi sfugge. Quindi sospendo il giudizio, e lascio la palla a voi :-)
Aggiornamento: (20 febbraio) Borghezio è un cattivone, e ha subito pensato bene di darmi torto.

Affamato di memoria

un poco di RAM, please!
Occhei, non venitemi adesso a dire “ma quella è la memoria virtuale, non è l’occupazione vera e propria di memoria”, perché posso sempre farvi vedere questa.
Garantisco che questo pc non si sentiva affatto bene ;-)

Quiss: che personaggio della Famiglia Addams sei?

LurchEra tanto che non vi propinavo un quiss, vero? E nessuno di voi si è lamentato, vero?
Vabbè, al momento non ho proprio voglia di mettermi a parlare di Uolter Weltroni, SilvioB, PierFurby e amichetti vari, e quindi vi dovete accontentare di questo quiz, scritto anche in un inglese parecchio osceno. Per la cronaca, qui sotto c’è il risultato che ho ottenuto io.
(via Annarella)
Sei risultato essere Lurch.
Sei alto e fai paura, ma non faresti del male a una mosca.

Lurch

55%

Nonna Addams

50%

Gomez Addams

45%

Pugsley Addams

40%

Morticia Addams

35%

Zio Fester

15%

Mercoledì Addams

15%

Cugino Itt

10%

17 febbraio, giornata del gatto

Me n’ero dimenticato. Ma come dice Silvia per i suoi padroni di casa, Ariel e Momo fanno festa tutto l’anno a spese nostre… (se mi ricordo, domani aggiungo un paio di foto delle giovini)
Aggiornamento: eccole qua!
Dov'è la pappa? La vita è dura