Credo di avere letto per la prima volta Il barone rampante trentacinque anni fa, nell’edizione “ridotta per le scuole” che oltre a togliere il nome del torrente Merdanzo deve avere molto glissato sulle avventure amorose del Barone Cosimo Rondò di Piovasco – o forse ero io troppo ingenuo per ricordarmele? Ripresolo adesso dopo che mi è stato regalato (Italo Calvino, Il barone rampante, Oscar Mondadori 1993, pag. XLVII-272, € 8, ISBN 9788804370857) non posso che confermare che è un capolavoro. A me personalmente non piace molto lo stile di scrittura soprattutto nei primi capitoli, che non so quanto sia un settecentismo voluto e quanto rispecchi l’italiano scritto di cinquant’anni fa; ma la storia ha una freschezza che regge assolutamente anche oggi, prendendo da un lato in giro il romanzo storico ma soprattutto facendo vedere come le cose, viste da un altro punto di vista, risultano spesso diverse. Non necessariamente migliori o peggiori; ma solo in questo modo possiamo scegliere.
(e poi le scenette all’interno del libro sono davvero gustose!)
AIPRES 2008
Sono passati cinque anni dalla mia prima segnalazione, i nomi delle aziende energetiche cambiano, ma la situazione è sempre la stessa. Mi ha scritto Alfonso, dicendo:
«Oggi un rappresentante dell’Aipres si è presentato nel mio condominio, dicendosi autorizzato da A2A (già AEM), per vendere rilevatori di metano. Con le stesse argomentazioni che già conoscete (sicurezza, circolari ministeriali) ha offerto ai condomini i rilevatori al modico prezzo di 155,00 cadauno. Ne ha venduto almeno uno (ho visto la fattura).
A2A da me interpellata ha reagito immediatamente, negando ogni coinvolgimento.
Ho denunciato ai carabinieri il rappresentante di Aipres per tentata truffa.»
Continuo a invitare chi riceve visite da tali rappresentanti a telefonare direttamente alle aziende energetiche mentre è presente il rappresentante… Per quanto ne so, il rilevatore magari funziona perfettamente ed è anche utile, ma non lo comprerei mai da chi usa mezzi simili.
Quale delle tre?
Sarkozy chiede la grazia per la Petrella a Berlusconi e non a Napolitano. Crassa ignoranza, spocchia o banale realismo politico?
Il nostro monnezzaro in prima pagina!
Il nostro monnezzaro, quello che mette ordinatamente i sacchetti di rumenta nella piazza sotto il mio ufficio (come da foto), oggi ha avuto l’onore della prima pagina dell’edizione milanese di DNews. Potete trovare l’articolo in questione sul mio Posterous.
Giusto per la cronaca, le affermazioni di Antonio (a quanto pare è questo il suo nome) riportano fedelmente i concetti da lui espressi ma non esattamente i termini che lui usa, ripetendoli come un mantra. Per quanto riguarda la sporcizia della zona, è più o meno in linea con gli altri quartieri di Milano, solo che qua la si vede di più perché è raccolta in un solo punto; ma conoscendo bene la linea politica di DNews è ovvio che poi compaiano frasi tipo “Dalle finestre aperte si sente musica araba e la via si popola di spacciatori” (più che altro ci sono travestiti, ma si vede che non fanno abbastanza notizia).
Comunque oggi al bar di via Crespi erano tutti goduti, e anche qua in ufficio i commenti si sono sprecati :-)
Aggiornamento dell’ultimo momento, dalla voce stessa di Antonio: “Hai visto che a furia di portare la mmerda è uscita anche sul giornale?”
googlismo-leninismo
Nella nostra Camera dei Deputati abbiamo una Commissione Cultura, Scienza e Istruzione. Visto che si tratta del Parlamento Italiano, non c’è nulla di strano che tra i membri della commissione ci sia Renato “Betulla” Farina, che indubbiamente è un esperto di editoria. Per quanto riguarda il resto, può essere istruttivo leggere questo resoconto, della seduta della commissione del 18 giugno scorso. Rimarcando subito che «Il livello degli interventi si è attenuto su questioni specifiche, oppure a livello del sistema» (Aristotele non gli fa un baffo), naturalmente ha scelto di parlare a quest’ultimo livello, toccando finalmente il conflitto di interessi che ci troviamo in casa («è curioso che Di Pietro, che gestisce uno dei blog più importanti d’Italia, chieda un sostegno ai blog». Che sia un «piccolo conflitto di interessi» lo dice lui, non io) e arrivando a insospettabili punte di Cultura, Scienza e Istruzione. Non posso esimermi dal citare letteralmente questi due paragrafi:
«Se digitate il vostro nome su un motore di ricerca e siete di centrodestra, verranno fuori le cose più atroci del mondo. Se siete di sinistra, vedrete le cose migliori. (Commenti) Ve lo garantisco. Google Italia è così, provate. Ci saranno al suo interno certi algoritmi che permettono questo.»
«Faccio un esempio che mi riguarda: esistono siti che vengono divisi equamente, ma quelli che appaiono nella prima pagina sono tutti contro di me, dicendo in proposito peste e corna, tanto che, se mi vedessi per strada, mi prenderei a schiaffi.»
Devo aggiungere che subito dopo l’intervento del nostro miglior internettologo, il sottosegretario all’Editoria (Bonaiuti, mica uno qualunque) si è ricordato di un suo impegno al Governo e la sessione si è immediatamente conclusa.
(via Mantellini)
Lodo Alfano e legge salvapremier
Sono in tanti, da Sìlviolo in giù, a cercare di convincerci che le leggi sulla giustizia che il governo Berlusconi IV ha proposto e il parlamento sta approvando a tamburo battente non c’entrano assolutamente nulla con l’attuale PresConsMin, e che anzi non bisognerebbe dire “legge salvapremier” perché tanto Lui non la utilizzerà mai. Il guaio è che il primo a mettere tutto sul personale è proprio l’Uomo di Arcore, ed è difficile riuscire a distinguere le cose quando lui è nato per la contaminazione (leggi Confiltto di Interessi). Ma proviamo a immaginare uno strano mondo parallelo, dove Sìlviolo abbia guardato il calendario, si sia accorto che ormai la settantina l’ha passata, e ha deciso che non vale la pena che si sacrifichi ancora per il bene dell’Italia: se n’è andato così alle Bahamas e ha lasciato il suo alter ego Uòlter Weltroni a promulgare queste due leggi. Prometto che da qua alla fine non si parla più di Berlusconi. Non posso invece promettere di spiegare correttamente le due leggi, visto che anche i media sembrano fare melina e cambiare le definizioni in ogni momento.
Il Lodo Alfano (chi lo lodi non si sa) afferma che salvi i casi previsti dagli articoli 90 e 96 della Costituzione, i processi penali nei confronti dei soggetti che rivestono la qualità di Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio dei Ministri, Presidente del Senato, Presidente della Camera sono sospesi […] La sospensione si applica anche ai processi penali per fatti antecedenti lassunzione della carica o della funzione. Buffo notare come il PresConsMin è diventato la seconda carica dello Stato, sopravanzando i presidenti delle Camere, ma quella è solo una curiosità. Qualcuno si chiede se una simile legge debba essere una modifica costituzionale: probabilmente no, visto che si parla di una sospensione, non di un’immunità vera e propria; e se non ho capito male, vale solo per una legislatura. Posso anche comprendere la logica che sta dietro il Lodo: se uno ce l’ha con te e inizia a inquisirti per cose che non c’entrano un tubo con la politica, la Carica Importante dello Stato è azzoppata, e ciò non è bello per la Nazione tutta. Il limite a una legislatura è un po’ un controsenso: l’unica Alta Carica dello Stato che ha una sorta di consenso popolare (implicito) è il PresConsMin, e quindi per lui si può dire “se la gente lo ha votato, vuol dire che a loro non importa niente di quello che ha fatto”. Ma a questo punto logica vorrebbe che si limitasse la sospensione ai processi che iniziano nella legislatura in corso; se ti hanno eletto anche se eri inquisito, vuol dire che non ci sono problemi, no?
Per la legge salvapremier il commento è ancora più lapidario. Ma ci sono davvero così tanti processi che possono dare condanne oltre i dieci anni da richiedere uno stop di un anno a tutti gli altri processi? Se sì, siamo messi davvero male. Se no, è una misura assolutamente demagogica che serve solo a svuotare per un po’ le carceri senza fare indulti o amnistie.
la grandeur del francese
Ho letto su Language Log questo interessante post sulla lotta che i francesi fanno a favore della loro lingua dalle parole tronche: non tanto per cercare di contrastare l’inglese, quanto per affossare definitivamente le altre lingue e dialetti parlati nella loro nazione. In fin dei conti, loro nella Costituzione ce l’hanno scritto bello chiaro, che “La langue de la République est le français”. Noi no, per la cronaca. Gli unici riferimenti alla lingua sono all’articolo 3 (uguaglianza rispetto alla lingua), all’articolo 6 (le minoranze linguistiche sono tutelate) e all’articolo 111 (processo con interprete, se non si parla la lingua in cui il processo si tiene). Il nostro PresConsMin potrebbe promulgare domattina un decreto legge in cui si impone che la lingua ufficiale italiana è l’inglese, e non lo si potrebbe tacciare di incostituzionalità in questo caso.
Tutto il post è comunque interessante, dalla spiegazione di come la tutela delle lingue locali da parte dell’Unione Europea è tutto un diabolico piano ordino dai tedeschi che vogliono parcellizzare le altre nazioni per ottenere la guida del Reich alla legge dell’11 germinale XI che specifica che i nomi dati ai bambini devono essere quelli presenti nei vari calendari, oppure della storia antica; legge rimasta in vigore fino al 1966. Ma le cose stanno cambiando: ad esempio, il sito ufficiale del Tour de France da quest’anno è quadrilingue. A francese, inglese e tedesco si è aggiunto lo spagnolo.
“emergenza trasfusioni”
D’estate, a meno che come ieri vengano sdoganati i pompini, non è che ci siano tanti argomenti di cui scrivere: l’eccezionale ondata di caldo o la sua eccezionale mancanza, gli esodi vacanzieri, le saracinesche dei negozi serrate, gli animali lasciati al ciglio della strada.
Ah sì: poi c’è l'”emergenza trasfusioni”, come regolarmente pubblicato da Repubblica. Depurato dal solito giornalettismo, veniamo innanzitutto a sapere che visto che non ci sono abbastanza donazioni vengono rinviate le operazioni programmate e fatte solo quelle urgenti. È vero che la raccolta di sangue in Italia continua a risultare deficitaria, e relativamente costante negli anni: ve lo dice uno che è arrivato alla cinquantanovesima donazione e conosce le cifre degli ultimi vent’anni. È anche vero che nessuno si mette a fare un’operazione che non è urgente nella stagione più calda, sangue o non sangue; ed è anche vero che se manca sangue si comprano all’estero gli emoderivati. Abbiamo poi la fine analisi sociologica del presidente della Fratres toscana: «Influisce il clima generale di insicurezza, anche economica, che stiamo vivendo. Chi deve pensare al mutuo che cresce e alla busta paga che scende è meno portato a donare, anche il sangue». Eh sì, vuoi mica che io mi faccia togliere un po’ di sangue che non si sa mai che mi serva in futuro?
La cosa davvero preoccupante è però la frase finale di Giuliano Grazzini, direttore generale del Centro nazionale sangue dell’Istituto superiore di sanità. «Ho chiamato le grandi associazioni, Avis, Fratres, Fidas e Croce Rossa per organizzare una campagna di comunicazione che rilanci la donazione. Nel nostro paese oggi ogni donatore dona in media 1,6 volte all’anno. Bisogna alzare quel dato e riportarlo almeno a 2, come in altri paesi europei». Provo a scriverla in maniera diversa, così che risulti più chiara: “Dobbiamo costruire una casa, e abbiamo assunto pochi muratori. Bisogna dunque far loro fare turni di dodici ore al giorno, e togliere un po’ di vincoli burocratici come fare indossare loro le protezioni”. È infatti chiaro che non tutti possono donare sangue, ma dovrebbe essere altrettanto chiaro che i controlli fatti ai donatori servono per la loro tutela, e se chi si sbatte per andare all’Avis o alla Fidas lo fa raramente è perché gli hanno detto di fare raramente. Se – come avevo scritto la scorsa settimana – mi hanno detto di tornare per la prossima donazione dopo sei mesi e non tre come al solito, magari una ragione c’è, no? Una campagna davvero utile dovrebbe cercare di incentivare alla donazione chi potrebbe tecnicamente esserlo ma non lo fa! Mah, come sempre credo che mi manchi qualcosa per capire il quadro complessivo.