Google StreetView

[casa]
Quella che vedete qui sopra è la finestra di camera mia. Stranamente la macchina di Google StreetView è anche passata sotto casa, e quindi adesso che anche Milano è mappata c’è quest’immagine, di cui ovviamente non me ne faccio nulla (né ve ne fate molto voi, visto che il post non è geotaggato :-) )
La cosa più interessante è che per quel poco che ho visto gli amici di google sono riusciti a cancellare tutte le targhe e le facce delle persone. Chissà se è stato fatto con un sistema automatico…

Ma che ci fanno sui nostri PC?

I computer qua in ufficio sono più o meno gestiti in remoto, nel senso che ci vengono inviati gli aggiornamenti di non si sa bene cosa. Di per sé la cosa non mi fa né caldo né freddo. Però stamattina mi sono trovato il computer praticamente bloccato, anche se il task manager mi diceva che la CPU se ne stava a far nulla per l’80% del tempo. Già il pc a mia disposizione è vecchiotto e lento di suo, ma così era impossibile. A un certo punto vedo l’iconcina “nuovi aggiornamenti pronti – si prega di riavviare il pc”; ci clicco sopra e aspetto un paio di minuti prima che il sistema operativo si degni non dico di ripartire, ma almeno di dare segni di avere capito che deve farlo. Mentre mi alzo per sgranchirmi le gambe, sento i colleghi dell’open space che dicono “ma anche a voi il PC va così lento?” Insomma, questo simpatico aggiornamento ha fatto sì che tutto il mio gruppo di lavoro fosse bloccato. È vero che cinque mesi faci dissero di spegnere i PC la notte per risparmiare corrente, ma forse mandare una mail dicendo “stanotte lasciatelo pure acceso, che vi installiamo del nuovo software” potrebbe essere un miglioramento. Magari ci arriveranno anche.

_Giochi Matematici – enigmi e rompicapi_ (libro)

[copertina] Credo che Ian Stewart sia ormai relativamente noto anche in Italia, per quanto possa essere noto un matematico che si occupi di matematica (Piergiorgio Odifreddi quindi non conta :-) ) RBA Italia recupera un suo vecchio libro (Ian Stewart, Giochi Matematici – enigmi e rompicapi [Game, Set and Math], RBA Italia – Sfide Matematiche 5 – 2008 [1989], pag. 247, € 9.99, trad. Angela Iorio) , che contiene una serie di articoli scritti nella seconda metà degli anni ’80 per Pour la Science, l’equivalente francese di Le Scienze. Ora, si dà il caso che io possegga da una quindicina d’anni l’edizione inglese Penguin, quindi abbia potuto fare un confronto diretto. Per quanto riguarda i temi trattati, sono sicuramente accattivanti, e non troppo complicati per un lettore appassionato di matematica ricreativa ma senza un Ph.D.; la classica ripartizione tra curiosità e problemi è rispettata, lasciando la giusta varietà. Bisogna però aggiungere che hanno fatto di tutto per rendere le cose difficili al lettore italiano. Le immagini hanno una qualità assolutamente degradata, tanto che non è possibile ad esempio capire come sono fatti gli anelli borromei; ma quello che è peggio è la traduzione. D’accordo: Stewart ha esagerato con i giochi di parole – e poi osa anche lamentarsi che la traduzione francese di Philippe Boulanger fosse “parecchio liberale”. Non pretendo di trovarmi una resa del gioco di parole del titolo: in fin dei conti per quindici anni, nonostante una prominente palla da tennis piena di formule matematiche in copertina, mica me n’ero accorto. Né pretendo che il dialogo tra Stewart e Pierre de Fermat sia scritto con quest’ultimo che usa termini similseicenteschi, anche se non sarebbe stato così difficile. Se però si “traduce” «to give the die a quarter of turn» con «facciamo a turno per lanciare il dado», risulta assolutamente impossibile risolvere il gioco proposto. E allora che ricreazione matematica è?
(Sulla pagina di aNobii indicata nel link in alto, come sempre, la lista degli errata corrige che ho trovato)

parliam, parliam!

Non bastava Francesco Cossiga che, avvisandoci con qualche giorno di anticipo cosa sarebbe successo ieri, ha incidentalmente confermato l’uso di agenti provocatori infiltrati nei movimenti. A quanto riporta Repubblica, Giulio Andreotti conferma che nel 1986 il nostro governo ha avvisato Gheddafi di un imminente attacco da parte della Marina USA.
Non entro nel merito delle nostre scelte di politica estera: al limite faccio notare come sia ovvio che poi non veniamo ritenuti un partner così affidabile. Mi chiedo invece che cosa stia succedendo. Con il Presidente Emerito uno può sempre dare la colpa al dosaggio sbagliato delle medicine. Ma con il Divo Giulio? Non vorrete mica dare ragione a Leonardo e dire che è tutto un bisogno estremo di attenzione da parte dei nostri politici?

Ma che crisi e crisi: basta Obama!


Come magari ricorderete, la versione originale (quella bocciata dal Congresso americano) del piano Paulson per risolvere la crisi finanziaria americana era dell’ordine di 700 miliardi di dollari. Secondo Mario Calabresi e tutti quelli di rep.it che non stanno nemmeno a leggere il reportage, Barack Obama avrebbe ottenuto offerte per la propria campagna elettorale pari a 600 miliardi di dollari. Capisco: la cifra è stata scritta al penultimo paragrafo dell’articolo, e la maggior parte dei lettori dopo 2500 caratteri e senza foto di donne discinte non è più in grado di mantenere viva l’attenzione. Però 700 miliardi di dollari sono più di 500 miliardi di euro, cioè un terzo del prodotto nazionale lordo italiano. Anche senza andare a verificare in rete (ad esempio, qui trovate come la somma raccolta sia un molto più logico, ancorché comunque enorme in valore assoluto, 605 milioni di dollari) forse a qualcuno sarebbe dovuto venire in mente che c’era qualcosa che non andava. Ma stiamo parlando dell’italico giornalismo, fare due conti è troppo complicato.
(p.s.: la frase seguente invece è numericamente corretta. 140000 spot da trenta secondi l’uno equivalgono a circa 53 giorni. Sarà stata tradotta correttamente :-) )
Aggiornamento: (12:25) a rep.it qualcuno si è svegliato e ha corretto l’articolo. Il mio Posterous ringrazia.

Ghe Pensi Mi

Leggo su ePolis le frasi pronunciate da S.E. il Cav. Silvio Berlusconi per spiegare come mai voglia, sempre voglia, fortissimamente voglia le liste bloccate anche alle prossime elezioni europee: «Voglio che in Europa vada gente altamente qualificata e che in tutte le ventitré Commissioni ci siano professionisti di ciascuna materia […] solo scegliendo noi chi va in lista saremo sicuri di avere una rappresentanza capace di difendere gli interessi italiani».
Se io fossi un grossolano bastardo, avrei due possibilità: chiedermi se quel “noi” è un plurale maiestatis da riferire appunto a Silvio B. o al limite ai suoi sodali del Popolo delle Libertà, oppure tiene conto della possibilità di qualche inciucietto con Uòlter. Ma non lo sono. Più che altro, ho un piccolo dubbio: nel 2009 l’Italia eleggerà 73 deputati. Questo significa che il numero totale nazionale di candidati per una singola lista non può superare 73. A sua volta, questo significa che S.E. il Cav. Silvio Berlusconi ritiene che in tutto il Popolo delle Libertà non ci siano 73 persone “altamente qualificate” e quindi si correrebbe il rischio che i propri elettori, pur dotati delle migliori intenzioni – votano il PdL, no? – scelgano persone non sufficientemente qualificate. (E non venitemi a dire “appunto”)
Lo so, lo so: anche solo limitandosi alla politica italiana di questi giorni ci sono cose ben peggiori. Però quando io vedo certi insulti all’intelligenza dei propri sudditi non ce la faccio proprio a tacere. Che Berlusconi dica “Il capo sono io e decido io chi merita di stare a Bruxelles”: tanto non cambierebbe nulla :-(

Car pooling in Italia?

Il Corsera ci fa sapere che entro fine anno dovrebbero esserci dei caselli riservati alle auto con tre o quattro passeggeri, e che permetteranno di pagare meno della metà (50 centesimi invece che 1.20 euro). Addirittura, «i tecnici di Autostrade stanno pensando di allestire anche un sito internet apposito: lì potrebbero essere lasciati messaggi da parte di chi cerca o offre passaggi verso Milano.»
A parte che farebbero più in fretta a creare un gruppo FacciaLibro, mi piacerebbe dare un’occhiata al documento con le linee guida esistente già da giugno 2008. Perché questi caselli “car pool” dovrebbero essere attivi nelle ore in cui i pendolari si muovono da e per Milano, e un qualunque pendolare ha sicuramente il telepass per evitare di strozzarsi tutti i santi giorni al casello. Come si fa allora a verificare che le persone a bordo siano effettivamente tante? fotografare l’interno di un’auto non è banale, ed è ancora più pericoloso per la privacy. Mettersi a fermare il flusso con un casellante che conta le persone renderebbe preferibile pagare di più ma riuscire a passare in un tempo finito. Ma sicuramente i prodi teNNici avranno già una soluzione.

babelgoogle

Stamattina volevo condividere una pagina con Google Share. Ho cliccato sul bookmarklet che mi sono appositamente salvato, e mi è arrivata una pagina in cui mi si diceva che dovevo rifare il login. Vabbè, penso io, il cookie sarà scaduto: poco male. Clicco, e finisco su questa pagina.
Io uso le interfacce inglesi di google, tra l’altro, e quindi potete immaginare come il vedere la pagina di accesso in tedesco mi ha fatto un po’ senso. Ma se fate bene attenzione e guardate il redirect (ve l’ho lasciato apposta visibile almeno in parte) notate che è verso Google Spagna (che poi non funzioni è tutta un’altra storia). Qualcuno sa che cosa c’è sotto?
Ah, alla fine l’articolo l’ho condiviso su tumblr ;-)