Roba da smanettoni

(prometto che per un po’ è l’ultimo post su Google Chrome, che ho anche da lavorare io!)
Non ho ben capito perché, ma l’interfaccia di Chrome è in italiano e non in inglese, nonostante avessi cambiato lingua prima di scaricare il programma di setup. (ok, da Opzioni → Piccoli ritocchi → Caratteri e lingue si può cambiare la lingua dell’interfaccia; peccato non si possa anche disabilitare il correttore ortografico, che è una palla assurda).
Ma la cosa migliore è la traduzione del termine per le opzioni avanzate (“Under the Hood” in inglese), che è diventato “Roba per smanettoni”. Sono tornato indietro nel tempo di una quindicina d’anni almeno!
P.S.: c’è una pagina che – almeno qui dall’ufficio, con proxy e quant’altro – Chrome non riesce proprio a mostrarmi: quella di gmail ;-) Non riesco a settare la gestione dell’https.

Speedy Chrome

Chi ha provato Chrome si è generalmente stupito della sua velocità nel visualizzare le pagine. Ma è ovvio che sia così: il browser di Google contiene al suo interno tutta Internet!

I baffi di Guareschi (libro)

[copertina] Giovannino Guareschi: o lo si ama o lo si odia. (I film non fanno testo, mi affretto ad aggiungere). Quindi sapete già se non siete assolutamente interessati a questo libro (Giorgio Torelli, I baffi di Guareschi, Ancora 2006, pag. 175, € 13,50, ISBN 9788851404055). Se siete dei fan dello scrittore della Bassa, trovate una serie di quadretti – con qualche ripetizione, perché il libro in buona parte è una raccolta di articoli su Guareschi – con una serie di aneddoti noti e meno noti. Conoscendo la maggior parte della sua biografia (ma non sapevo che avrebbe voluto comprarsi uno dei tram dismessi dalla città di Parma per farlo girare intorno a casa sua, anche se fa sicuramente parte del suo modo di fare) personalmente ho trovato interessanti i capitoli sui genitori del Giovannino, e mi sono stupito nello scoprire che il “teologo in racconti” in realtà non solo dedicasse la domenica a scrivere ma non andasse nemmeno a messa. D’altra parte il paradosso di Guareschi è che proprio perché era una persona tutta di un pezzo (il suo pezzo, claro) non lo si può incasellare in nessun modo, e bisogna avere il coraggio di prenderlo così com’è. Onestamente non credo sarei mai potuto andarci d’accordo: ciò non toglie che apprezzi anche la persona, oltre ad ammirare lo scrittore.

Costi chilometrici casuali

Nella pagina delle lettere di Repubblica del 19 agosto c’è stata una “precisazione” di Federico Fabretti (Direttore Relazioni con i Media delle Ferrovie dello Stato SpA) dove tra l’altro vengono indicati quelli che sarebbero i veri costi chilometrici della costruzione dell’Alta Capacità ferroviara. Per la precisione, il costo chilometrico della Napoli-Salerno sarebbe di 11 milioni di euro, della Bologna-Firenze di 68, della Torino-Milano di 54 e della Roma-Napoli di 24.
Tralasciamo la finta suddivisione delle FS in Trenitalia e RFI (Fabretti a rigor di logica dovrebbe essere di quest’ultima, non della società madre), visto che diventerà preoccupante solo tra qualche anno, e limitiamoci a guardare i costi relativi. La Torino-Milano è costruita a fianco dell’autostrada, con impatto ambientale relativamente ridotto, manufatti di importanza minore tranne qualche ponte ed espropri di terreni agricoli, non certo residenziali: eppure costa da tre a cinque volte le tratte centro-meridionali e quasi quanto la tratta appenninica che è praticamente tutta in galleria (73 Km su 78.5). Ecco, a me piacerebbe che mi spiegassero come mai questa differenza di prezzi. Nessun giornalista che vada a scavare tra le carte?

La faccia. Il culo.

Repubblica.it ricicla una marchett^W intervista all’ex onorevole Vladimir Luxuria che dovrebbe apparire sulla rivista Tu (mai sentita, ma non faccio testo).
Wladimiro Guadagno racconta una serie di cose sulle quali non metto becco. Però alla fine si parla della sua partecipazione all’Isola dei famosi; punto sul vivo sulla cosa che a lui sta immagino più a cuore, sbotta: «Mi hanno fatto arrabbiare quelli che hanno detto che all’inizio avevo rifiutato per alzare il prezzo. Se dovessi vincere, l’ho messo a contratto, metà del premio andrà a bambini disagiati.»
Potrò sbagliarmi, e se qualcuno ne sa più di me per favore lo segnali nei commenti, ma a me pare che (a) il premio finale all’Isola è indipendente dal cachet che i famosi ottengono per partecipare; e soprattutto che (b) il regolamento dell’Isola prescriva che il vincitore debba devolvere metà del premio in beneficenza (qui il regolamento 2007).
D’altra parte, non posso nemmeno dire che ce lo eravamo voluti noi, come deputato: quello che l’ha voluto è stato Fausto Bertinotti, che ha pienamente sfruttato la nostra ignobile legge elettorale.

Altroconsumo e le telefonate a casa

È di oggi pomeriggio la notizia che il Garante per la privacy ha per l’ennesima volta ingiunto alle società “esperte nel campo” di non prendere i numeri di telefono della gente, fregarsene dell’assenza del consenso, e usarli come bersaglio per i signori dei call center. Ma si sa che queste notizie viaggiano molto lentamente, e così anche stasera ci siamo cuccati la telefonata della signora Danila, assolutamente fuori legge visto che non abbiamo certo dato il consenso a ricevere telefonate commerciali.
Il guaio è che la signora Danila ci offriva gratuitamente per due mesi i servizi di… Altroconsumo. Interessante, vero? Posso immaginare che i signori in questione mi diranno qualcosa tipo “ma noi non facciamo offerte commerciali, visto che diamo gratuitamente i servizi in prova”, nel miglior stile degli imbonitori delle feste di paese. Peccato che la cosa non cambi assolutamente nulla, per quanto ne so… e anche se lo facesse, non sarebbe comunque un bel biglietto da visita per un’associazione che promette di tutelare il cittadino.
(Ah, una simpatica miglioria alla legge sarebbe obbligare chiunque faccia telefonate commerciali a dire prima dell’argomento della telefonata il nome della società che sta facendo telefonate e dove è stato esattamente preso il numero di telefono. Non credo che nessuno proporrà mai una legge così)

Gustav è stato arruolato dai repubblicani

Pensateci un po’. Il GOP aveva il problema di dover fare la convention non avere a disposizione tutti i lustrini dei democratici: senza contare che Giorgino Bush in questo momento è più che altro una palla al piede per McCain, che si vorrebbe smarcare per quanto possibile.
Invece è arrivata la notizia dell’uragano. Bush dice “mi spiace ma non posso venire, il mio posto è là”, facendo tirare un sospiro di sollievo ai maggiorenti del partito. McCain al posto della sua homepage mette un bel cartello “fate un offerta per quei poveretti”. L’uragano intanto si indebolisce e non fa tutti i danni che ci si aspettava (peggio: li ha fatti soprattutto a Cuba, il che è sempre bello per molti yankee). Se lo sarebbero dovuto inventare, un risultato così!

Cognomi ballerini

Nella marchetta di stamattina, Repubblica ci racconta di un bellissimo sito britannico dove si parla della distribuzione dei cognomi.
A parte che labo.net per l’italiano fa queste cose dal 2000, ma si sa che noi siamo tutti esterofili, quello che mi ha fatto ridere è che l’articolista ha scoperto che “Il cognome stesso, poi, a volte può essere fuorviante. Le conclusioni affrettate vengono però prontamente smentite dai dati. Così, ad esempio, se i Lombardi sono più comuni in Basilicata, i Romani sono più frequenti nelle Marche, i Veneziani in Emilia-Romagna e i Napolitano in Puglia.” Cose da non credersi, vero? Il concetto che il cognome è nato come soprannome, e che non aveva senso chiamare “Romani” una famiglia che stava a Roma, mentre ce l’aveva eccome se si era trasferita da Roma in qualche altro posto è assolutamente incredibile. Qualcuno avvisi i Cavalli-Sforza, per favore!