Lavori fatti a regola d’arte

Mentre con qualche collega sfidavamo la neve per andare a pranzo, abbiamo visto passare uno spazzaneve in via Giacosa. Peccato che le lame fossero a due centimetri di altezza rispetto all’asfalto, il che significa che si toglie un po’ di neve e si lascia il fondo ghiacciato.
La cosa non è per nulla strana: chiunque sia abituato a stare in posti dove nevica sa che ad andare troppo vicino all’asfalto le lame si rovinano più in fretta e quindi devono essere cambiate più spesso: e visto che nessuno sta a verificare come stai facendo il lavoro, perché mai dover fare delle spese non necessarie?
Tutto questo per consigliarvi di prenderla con filosofia se ATM dice “«Stiamo cercando di capire con chiarezza cosa sta succedendo»” o la Moratti che tiene aperte le scuole e afferma «Le nostre scorte erano sufficienti, ma quattro fenomeni hanno creato criticità: la rapida sequenza delle nevicate, i giorni di festa, la difficoltà del rifornimento dall’esterno e il fatto che Milano abbia donato sale ad altre città, come Torino». È tutto fatto a regola d’arte, come sempre del resto: sapendo che si avvicinano le feste e prevedono nevicate intense, la sindaca ha condiviso il poco che aveva, sperando che il buon Dio ci mandasse l’estate di santa Letizia.

Silvio dove sei?

Abbiamo una carneficina a Gaza, e l’amico Sarkozy è lì a girare come una trottola (senza grandi risultati, in effetti, ma almeno ci tenta).
La Gazprom (indirettamente) dell’amico Putin taglia i rifornimenti di gas all’Ucraina, che a sua volta blocca il gas verso Europa e Italia.
Ci sarebbero anche cosettine di secondaria importanza, come una crisi economica per la quale l’ottimismo non è che sia proprio sufficiente.
Eppure non v’è traccia del nostro PresConsMin. L’ultima volta che ho sentito parlare di lui è stata la sera del 31, quando si è affrettato a dirci che aveva telefonato a Napolitano per complimentarsi del bel discorso agli italiani. Stamattina il feed di repubblica.it aveva sputato questo, ma era una replica appunto del 31 dicembre. Il tutto da un presenzialista spinto, che in condizioni normali avrebbe subito convocato i giornalisti per dire che lui è stato un presidente spalaneve, per racimolare i primi soldini alla base del suo impero mediatico.
Non è la prima volta che nei primi giorni dell’anno Berlusconi scompare. Dite quello che volete, ma secondo me Silvio non è a divertirsi alle Bahamas o chissà dove, ma più prosaicamente in clinica a rimettersi in sesto.

bollettino meteo

Continua a nevicare. Stamattina alle 7 era fine fine che non si vedeva quasi (e il cielo tutta la notte è stato luminosissimo, nonostante sotto casa nostra i lampioni fossero spenti: inquinamento luminoso alla massima potenza), poi i fiocchi hanno ricominciato a farsi vivi. Interessante notare che uno spazzaneve è passato anche nella mia via: ieri a mezzanotte.
Per il resto, la situazione è assurdamente tranquilla: non c’era traffico per strada e il silenzio era innaturale, non c’era coda per entrare in metro, la metro non era nemmeno troppo piena (anche se la gialla continuava a fermarsi prima di entrare nelle stazioni: magari sono stato solo fortunato), in ufficio siamo arrivati tutti alla spicciolata.
Mi dispiace solo per la bici rimasta a casa :-)
Aggiornamento: (12:25) sta di nuovo fioccando che è un piacere.

Anno nuovo, ATM vecchia

Abbiamo dovuto aspettare ben sei giorni, ma anche il 2009 ha il suo bell’incidente tranviario. L’unica differenza col passato è che questa volta ATM ha dato la colpa non ai tranvieri ma alla neve, anche se mi chiedo come sia possibile che in via Ricasoli, cioè tra piazza Castello e Cadorna, non avessero pulito il pulibile.
D’altra parte, ho appena scoperto che domenica c’era stato il primo suicidio sotto la metro, definito dall’azienda «Un dramma che ha causato disagi alla circolazione dei mezzi e ai cittadini, usciti di casa per approfittare della prima domenica di saldi.» Insomma, nulla di nuovo.
Aggiornamento: (7 gennaio) le foto sono abbastanza impressionanti.

Neve

Forse adesso (16:20) ha smesso di nevicare, ma stamattina venivano giù dei bei fioccoloni che attaccavano che è un piacere, che hanno raggiunto i dieci centimetri di spessore e che mi hanno costretto a palar via la neve nella rampa dei box (che poi, a dire il vero, a me non serviva nemmeno: ma col nostro box proprio sulla linea di discesa forse era meglio essere proattivi).
Niente male come inizio dell’anno, vero?
D’altra parte, la giornata per me è stata ottima, visto che finalmente abbiamo tolto le decorazioni natalizie e quindi adesso non ce ne sono più in giro, anche se il mio pensiero è ben rappresentato da questa vignetta di Zits.

sta arrivando il Carnevale della Matematica

Tanto vi conosco, nelle feste avete sbafato e basta. Però entro domenica (via, facciamo lunedì 12) mi inviate i vostri contributi per il nono carnevale della Matematica?
Come potete vedere, la lista degli ospitanti si è rimpolpata, ma potete sempre aggiungervi :-)
Aggiornamento: (io le cose me le dimentico sempre…) Mi sapete consigliare qualche software freeware per fare disegnini su carta quadrettata? C.a.R. fa fare costruzioni e permette di creare un foglio quadrettato, ma per quello che mi serve non va bene.

_Musicofilia_ (libro)

[copertina] (se vuoi una mia recensione più seria di questo libro, va’ su Galileo!)
Il sottotitolo dell’edizione originale di questo libro (Oliver Sacks, Musicofilia [Musicophilia], Biblioteca Adelphi 522, 2008 [2007], pag. 434, € 23, ISBN 978-88-459-2261-9, trad. Isabella Blum) è “storie di musica e del cervello”, e spiega molto bene il suo contenuto. Sacks racconta infatti di tutte le patologie cognitiva che toccano la sfera musicale da un lato, e dell’uso della musica come terapia dall’altro. Le neuroscienze hanno sicuramente fatto dei passi da gigante negli ultimi decenni, ed è ora possibile avere una certa idea di quali parti del cervello siano dedicate alla ricezione e comprensione della musica; ma brancoliamo ancora nel buio, e spesso non si può fare altro che delle supposizioni su cosa stia accadendo in una persona, cercando di estrapolare delle teorie dai comportamenti osservati. Le descrizioni sono sicuramente molto vivide, e in questo libro c’è anche un tocco di personale che nelle altre opere “tecniche” (Zio Tungsteno a parte, quindi) non si trovava affatto. Però la mia sensazione è stata quella di una rimescolata di molto vecchio materiale, ricollocato da un diverso punto di vista e con qualche aggiunta. Insomma, non molto utile se non si è specificatamente interessati alla musicoterapia e si è già letto gli altri libri. La traduzione, a parte un paio di pecche, regge bene.