Giochi d’ingegno e divertimenti matematici (libro)

[copertina] La parte più interessante di questo libro (Jean-Pierre Alem, Giochi d’ingegno e divertimenti matematici [Jeux de l’esprit et divertissements mathématiques], RBA Italia 2008 [1981], pag. 231, € 9,99, trad. Alessandro Ravera) consiste probabilmente nelle spiegazioni generali che iniziano le varie sezioni – e nelle riproduzioni di antiche stampe. Lo stile di Alem non è esattamente di mio gradimento, e anche i problemi non hanno esattamente riscosso il mio interesse. Diciamo insomma che non prenderò il secondo suo volume nella collana e non scoprirò che cosa ha fatto Clodoveo Clou.

quando il più è fuorviante

[a che serve il più?]Stefano Pieri mi segnala questo titolo di rep-punto-it sull’aumento del tasso di disoccupazione in Italia.
Per la cronaca, a fine settembre l’Istat ha stimato che il tasso di disoccupazione si è attestato al 6.1%. Il titolo però riporta “Istat, cresce la disoccupazione / Nel terzo trimestre + 6,1%” che è ben diverso. Una persona dotata di mente matematica probabilmente lo legge come “il numero di disoccupati è cresciuto del 6.1%”. Una persona normale, oppure che sa quanto il titolista tipico capisca di numeri, probabilmente lo legge come “la percentuale di disoccupati è cresciuta del 6.1%”, il che tra l’altro sarebbe molto peggio: stimando la forza lavoro complessiva a 25 milioni di persone, vorrebbe dire che in un trimestre ci sarebbe stato un milione e mezzo di disoccupati in più.
Occorre molta, molta fantasia per capire che quel “più” non serve proprio a nulla, e anzi è fuorviante. D’altra parte, c’è un sistema semplicissimo per accorgersene, ed è il pensare cosa sarebbe successo se il segno fosse stato un “meno”. Cosa significherebbe “tasso di disoccupazione al -6.1%”? che non solo tutti coloro che ne hanno la possibilità teorica lavorano, ma ci sono anche un paio di milioni di clandestini nelle statistiche? Per l’ignoto titolista probabilmente sì.

forse ci sono arrivati

Sembra incredibile, ma pare che finalmente qualcuno all’interno del PD si sia accorto di cosa sta succedendo. A furia di scalare la classifica degli inquisiti (corre voce che a Forza Italia si siano seriamente preoccupando di perdere il primato solitario, e sembra addirittura che qualche ex-socialista si sia arrabbiato per questo sopruso ai suoi danni), c’è chi ha parlato di un complotto della magistratura ai loro danni.
Eppure non era così difficile capirlo. Lo sanno tutti che i magistrati formano la casta più castosa d’Italia, e che sono tutti – tranne i giudici di Brescia, a motivo di un misterioso asteroide che cadde dalle parti dell’Ortaglia durante la seconda guerra mondiale – amici di Tonino Di Pietro. Così si sono messi tutti a inquisire un po’ a destra e molto a manca, in modo che tra un anno Italia dei Valori salirà al 30% lasciando il 3% a Uòlter (sempre ammesso che sua figlia torni da New York per votare). A questo punto, finalmente l’anomalia italiana terminerà e potremmo morire serenamente berlusconiani.

Posta prioritaria

Il 4 dicembre scorso, mia mamma mi ha spedito una lettera, con dei documenti che mi servivano.
Ieri, 17 dicembre, me la sono trovata nella buca delle lettere.
Naturalmente la lettera è stata spedita come “posta prioritaria”, visto che non c’è altro modo per farlo. Quello che non potete sapere finché non lo scrivo è che la lettera è stata spedita direttamente dall’ufficio postale di Usseglio, che due settimane fa non era isolato come in questi giorni, e che sulla busta non c’è il francobollo ma uno di quei codici a barre bidimensionali che immagino abbiano al loro interno tutto l’indirizzo (corretto, ho verificato) per un processamento più veloce.
Capisco che ci voglia ancora un anno per completare l’Alta Velocità da Torino a Milano, ma credo che anche usando un vagone postale agganciato a un treno regionale e anche essendo buonissimi e ricordandoci che lunedì 8 era festivo non ci sarebbero stati problemi a consegnare la busta il 9 dicembre (e stiamo parlando comunque di tre giorni lavorativi). Certo che se poi mi stupisco che stia aspettando dei libri spediti il 28 novembre, vuol dire che non ho proprio capito nulla dalla vita: dovrei semplicemente rassegnarmi, esattamente come mi pare stiano facendo tutti.

tempismo aziendale

Telecom Italia è sempre avanti.
A parte banalità tipo decidere che le ferie 2008 devono essere prese entro il 2008 e tentare di imporre la chiusura il 2 e il 5 gennaio 2009 con obbligo di prendere ferie 2009 – cosa che visti i chiari di luna attuali è ancora niente – stamattina scopro dal portale aziendale che continueranno a darci l’agenda 2009… con distribuzione a partire da lunedì 22, quando molti sono costretti ad essere già in ferie, ma soprattutto … «La consegna avverrà entro fine anno nelle sedi più numerose e verrà completata in tutto il Gruppo in Italia entro il 19 gennaio 2009». Magari sono riusciti ad avere uno sconto, un po’ come i calendari acquistati a febbraio.
Dopo essere stati così abbondantemente elargiti, magari non leggiamo nemmeno la «comunicazione “Legge n. 247/2007 – Erogazioni correlate ad incrementi di produttività previste dalla contrattazione di secondo livello – Regolarizzazione”» che ci dice che il 5 dicembre INPS ha comunicato a Telecom che non aveva diritto agli sgravi contributivi per il premio di risultato e quindi con la busta paga di dicembre ci toglieranno quei contributi che non avevano pagato a giugno. Mi chiedo cosa faranno con l’altra tranche che ci hanno pagato a novembre…
D’altra parte, volete mettere le cartoline di auguri con gif animata, inviabili mediante opportuna applicazione presente nel portale aziendale? noi sì che sappiamo comunicare!

le lattine di Coca-Cola

Ogni tanto pranzo dai cinesi, e prendo una lattina di Coca-Cola. Negli ultimi mesi, senza nessuna logica, mi sono visto consegnare lattine in alluminio oppure in acciaio. I due esemplari che ho qua con me – uno per tipo – sono stati entrambi prodotti a Corfinio (AQ), quindi non è un problema si stabilimento. Immagino ci sia qualche ragione pratica dietro queste scelte, ma continuo a rimanere stupito della cosa. Qualcuno ha informazioni in più?

casellanti per chilometro

[quanti casellanti per chilometro?] Massimo Morelli mi segnala un simpatico articolo di Repubblica sulla quantità abnorme di casellanti nelle autostrade siciliane – e fortuna che alcune di esse sono gratuite, se non ricordo male.
Ma qua noi siamo farfalline, e per una volta non facciamo spicciola polemica politica. Facciamo invece notare se ce ci sono cinquecento casellanti e duecentocinquanta chilometri di autostrada, il risultato finale è “due casellanti per chilometro”, non “un casellante ogni due chilometri”. Sono sicuro che in terza elementare le maestre, uniche o separate che siano, diano questi problemi e gli scolari li sappiano risolvere. A rep-punto-it probabilmente no, oppure pensano che è Natale, siamo tutti più buoni, e riducono a un quarto la forza lavoro…

Mistero Banda Larga

Probabilmente avete sentito parlare del libro La Banda Larga (di Telecom Italia), uscito da qualche giorno per i tipi di una piccola casa editrice calabrese (Città Del Sole edizioni) e che, a quanto pare, è stato sistematicamente acquistato da una singola persona nelle varie librerie della Capitale: si vede che qualcuno aveva intenzione di fare una strenna natalizia.
Mi è venuto l’uzzolo di comprarlo, solo che non ho voglia di spendere i tre euro aggiuntivi per una consegna in contrassegno (l’unica possibile, tra l’altro) e mi fido ben poco delle italiche poste: per dirne una, sto ancora aspettando le copie di Anelli nell’io che mi spettano come traduttore e che sono state spedite il 29 novembre. Provo a vedere in giro, e scopro due cose:
– la pagina del sito con indicate le librerie nelle varie regioni è “in allestimento”
– e soprattutto, l’ISBN indicato 978-88-7351-237-X è farlocco. I vecchi ISBN, quelli a 10 cifre, potevano in effetti finire per X; ma quelli a 13 cifre no. Ho anche provato a togliere il prefisso 978, ma il risultato è sempre “ISBN non valido”.
Posso intuire certe ragioni di segretezza, come il fatto che il nome dell’autore (Joe Basilico) sia uno pseudonimo. Però qua forse si sta esagerando. Non è un qualche mio amicicio mi dà una dritta su dove trovarlo a Milano? Garantisco che non lo dico a Bernabè!