Archivi categoria: rec-2019

_Patria 1978-2010_ (ebook)

Trentadue anni di storia patria, più di mille pagine (e fortuna che ho comprato la versione in ebook): se dovessi definire in una parola questo libro (Enrico Deaglio, Patria 1978-2010, Il Saggiatore 2010, pag. 1035, € 6,99, ISBN 9788856502138, link Amazon) lo definirei monumentale. Per ogni anno dal 1978 al 2010 – gli ultimi tre sono stati aggiunti nella seconda edizione – troviamo una serie di schede su alcuni avvenimenti occorsi, legati insieme dal punto di vista di Deaglio che racconta di una patria assediata dalle mafie, dai politici corrotti e dagli imprenditori dappoco. Ogni anno termina con un libro e una canzone scelti come rappresentativi, e a volte con un ricordo personale di Deaglio. Ci sono imprecisioni qua e là, come il dimenticarsi che monsignor Luigi Bettazzi scrisse esplicitamente di essere andato a votare ai referendum sulla fecondazione assistita sfidando il non expedit del cardinal Ruini qui narrato; ma in complesso il libro mi è stato utilissimo soprattutto per la storia dei primi anni, che ho sì vissuto di persona ma che come adolescente non mi erano stati così chiari.

_Where Mathematics Comes From_ (libro)

La prima sensazione che ho avuto leggendo questo libro (George Lakoff e Rafael E. Núñez, Where Mathematics Comes From, Basic Books 2000, pag. 512, $32, ISBN 9780465037711, link Amazon) è il famoso detto “quando uno ha in mano un martello, vede ovunque chiodi”. Lakoff è un cognitivista: per lui dunque la matematica non può che essere il risultato delle connessioni neurali umane, se parliamo a basso livello, o delle analogie che noi umani facciamo se parliamo ad alto livello (Gli autori preferiscono il termine “metafore”, ma il concetto di base è lo stesso). Il problema che vedo io è che è indubbio che noi ci facciamo delle idee mentali sui concetti matematici, ma questo non significa che i concetti siano il risultato di queste metafore. Pensiamo per esempio ai numeri immaginari e complessi: sono nati seguendo un certo tipo di formalismo (“facciamo finta che esistano e si comportino come i numeri usuali”), ma poi la metafora è mutata (“l’unità immaginaria corrisponde a una rotazione antioraria di 90 gradi nel piano cartesiano”) senza che le proprietà cambiassero: banalmente, ora vediamo gli stessi oggetti in un altro modo più semplice. Gli autori partono dai (minimi) risultati cognitivi ottenuti a proposito della matematica, o meglio sui concetti come la subitizzazione e le somme di piccoli numeri; da lì costruiscono una cattedrale di filosofia della matematica, affermando che tutte le correnti attualmente esistenti, dal platonismo al formalismo al costruttivismo alla matematica sociale, non colgono la vera essenza della matematica. Occhei, atteggiamenti di questo tipo sono la norma in filosofia, quindi non c’è da stupirsi nel trovarli; ma da qui ad affermare di avere trovato la Verità ce ne corre. Un platonico standard quale io sono pensa che i concetti matematici esistano “da qualche parte”, ma che non sono mappati perfettamente sul nostro mondo empirico; quindi tutte le pagine che gli autori usano per “dimostrare” che il continuo non è continuo e che per esempio gli infinitesimi hanno pieno diritto di esistenza sono per me puri esercizi intellettuali. Detto questo, è comunque importante leggere un punto di vista diverso dall’usuale e bene argomentato, anche per chiarirsi meglio le idee.

Ultimo aggiornamento: 2019-05-31 22:00

_Sherlock Holmes, Padre Brown e il delitto dell’indemoniata_ (ebook)

Ho sbagliato. Quando attratto dal titolo ho acquistato questo ebook (Rino Casazza, Sherlock Holmes, Padre Brown e il delitto dell’indemoniata, Algama 2016, pag. 30, € 2.99, ISBN 9788899801397, link Amazon) non avevo notato che per tre euro mi sarei ritrovato con 30 pagine di testo: già questo basterebbe a sconsigliarlo. È vero che l’ho pagato 1,99, ma secondo me è già troppo così. Passando alla storia vera e propria, mi aspettavo un apocrifo in cui i due detective si alleavano, o magari si scontravano, su un caso. Macché. Casazza evidentemente non sopporta Holmes e lo fa diventare una macchietta, anche se comunque è lui a risolvere il caso… ma noi lo sappiamo solo attraverso la rilettura di Padre Brown. Quest’ultimo assomiglia più al personaggio di Chesterton, e in effetti a una sua affermazione ho riso di gusto immaginandomi la scena. Però, diciamocelo, è davvero poco.

Ultimo aggiornamento: 2019-05-31 21:58

_Numeralia_ (libro)

Vabbè. Ormai avete fatto l’abitudine ai miei libri. È però anche vero che ciascuno di essi ha qualcosa di diverso dagli altri, anche perché altrimenti non avrebbe molto senso continuare a scriverli. Stavolta, per esempio, di matematica vera e propria ce n’è poca. Sì, se proprio volete ne trovate anche, ma garantisco che potete leggere ed apprezzare Numeralia (Maurizio Codogno, Numeralia, Codice Edizioni 2019, pag. 206, € 16, ISBN 9788875787554, link Amazon) anche saltandole a piè pari. Quando Codice mi chiese se avevo un soggetto “pop” per un nuovo libro, ero a corto di idee. Ho fatto così un brainstorming con mia moglie Anna che mi ha suggerito di parlare dei numeri “interessanti” da un punto di vista non matematico. In fin dei conti noi usiamo i numeri per tantissime cose: per indicare le linee degli autobus, per dare i voti a scuola, per giocare a tombola. Partendo da lì mi sono messo a divagare – il titolo di lavoro del libro era “Divagazioni numeriche”: quello definitivo è molto meglio – tra storia, letteratura e scienza, scoprendo tante cose. Per esempio, non è vero che la carta bruci a 451 gradi Fahrenheit, checché ne pensasse Ray Bradbury; la storia secondo cui il nome Google nacque perché chi doveva registrare il sito googol.com aveva capito male lo spelling è probabilmente falsa, anche se riportata nel sito stesso di Google, e che i traduttori di Guerra e pace hanno corretto una frase riportata in francese rendendo però sbagliato il calcolo numerico sottostante che non dà più 666. Ma quest’ultima cosa non è un grande problema: è probabile infatti che il vero numero della Bestia sia 616…
Spero insomma che il libro vi piacerà e vi divertirà almeno quanto mi sono divertito io a scriverlo!

_Tienilo acceso_ (libro)

Una linguista e un giornalista si sono associati in questo libro (Vera Gheno e Bruno Mastroianni, Tienilo acceso, Longanesi 2018, pag. 283, € 14,90, ISBN 9788830450004, link Amazon) per scrivere un libro su come usare i social network di tipo diverso da quelli che troviamo di solito in libreria. Sì, ci sono le regole per un uso consapevole del mezzo, scritte più dal lato positivo che da quello negativo: per esempio c’è tutta una sezione che spiega come si può discutere senza litigare con gli interlocutori, e ogni parte del libro termina con una pagina di riassunto dei consigli proposti. Ma il punto fondamentale è il fortissimo accento sul testo, o “sulle parole” come dicono gli autori. Dovrebbe essere ovvio che a ciascun contesto dovrebbe corrispondere un registro linguistico specifico, ma ormai non è più così, non si sa se per povertà espressiva o per supponenza, e questo viene declinato in modi a prima vista impensabili, un po’ come negli insulti copincollati che lasciano stupito il perpetratore quando la polizia gli arriva in casa. Trasgredendo una delle regole pratiche indicate nel libro, mi faccio forte della mia esperienza più che trentennale ed esprimo forti dubbi sulla possibilità di riuscire ad avere sempre una #disputafelice. Nei gruppi che seguo la cosa funziona, ma io li scelgo apposta perché so che sono composti da persone di idee diverse ma abituate a usare il cervello; una disputa ha sempre almeno due fazioni, e se l’altra è refrattaria non si può arrivare da nessuna parte e tanto vale limitarsi a esporre pacatamente il proprio pensiero a uso della moltitudine silenziosa – un’ottima intuizione degli autori – e sfilarsi da essa.

Ultimo aggiornamento: 2019-05-31 21:46

_Teoremi configurazionali_ (libro)

Negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso in Italia (ma non solo) giunsero molti libri di testo tradotti dal russo: costavano poco ed erano naturalmente sponsorizzati dal PCI. Le Edizioni MIR venivano regolarmente pubblicate dagli Editori Riuniti: ma esistevano anche librettini come questo (B.I. Argunov e L.A. Skornyakov, Teoremi configurazionali [Configuration Theorems], Progresso Tecnico Editoriale 1964 [1963], pag. 50, trad. Vittorio Mangione) che sono la “Traduzione italiana condotta sulla versione inglese della prima edizione in lingua russa”… a quanto pare matematici italiani che sapessero il russo abbastanza bene non ce n’erano molti. Io comprai il libretto a metà degli anni ’70 in qualche negozio di reminder e non ci capii molto. Riletto oggi con un bagaglio di conoscenze molto maggiore, noto che l’approccio proiettivo è portato avanti in maniera piuttosto ruspante il che potrebbe risultare ostico a chi preferisce basi più solide. D’altra parte è molto piacevole vedere come i teoremi configurazionali possono essere usati “sul campo” nell’accezione letterale del termine, quando si fanno misurazioni sul terreno ma alcuni punti non sono accessibili; la parte finale con l’approccio algebrico ai teoremi è tantalizzante, ma purtroppo è solo accennato.

_Everybody Lies_ (ebook)

[Nota: esiste la traduzione italiana, La macchina della verità, che però non ho letto] Seth Stephens-Davidowitz si è inventato un nuovo campo di studi: usare Google Trends (ma anche YouPorn…) per studiare i comportamenti della gente evitando l’intermediazione dei sondaggi dove non è detto che chi risponde dica la verità, anche se protetto dall’anonimato, mentre se deve cercare informazioni è costretto a indicare cosa vuole. Nel libro (Seth Stephens-Davidowitz, Everybody Lies: Big Data, New Data, and What the Internet Reveals About Who We Really Are, Dey St. 2018, pag. 357, € 8,82, ISBN 9780062390875, link Amazon) vengono fatti alcuni esempi sfruttando i dataset ottenuti da Google… e PornHub. Il merito maggiore del libro a mio parere non è tanto il mostrare come le risposte che storicamente abbiamo dai sondaggi sono spesso errate: in fin dei conti non è che tutti noi abbiamo a disposizione i dati da lui usati, e comunque la metodologia è necessariamente grossolana essendo il risultato di un’osservazione indiretta. Molto più utile è il ricordarci la grandissima quantità di dati a disposizione di pochi player (dati probabilmente per loro neppure anonimizzati) e la possibilità per domande secche del tipo preferenza A/B di avere un’analisi molto più puntuale di quello che si può ottenere con un sondaggio. Insomma, un libro che porta a farci domande che non ci sarebbero mai venute in mente.

_Geometrie senza limiti_ (libro)

Le geometrie non euclidee sono un altro dei temi che i matematici amano trattare, un po’ come l’infinito. Questo significa naturalmente che è difficile trovare qualcosa di davvero nuovo, soprattutto quando uno ha letto una decina di libri sul tema. Devo però dire che in questo caso (Laura Catastini e Franco Ghione, Geometrie senza limiti : I mondi non euclidei, Il Mulino 2018, pag. 244, €15, ISBN 9788815274236, link Amazon) gli autori mi hanno favorevolmente stupito. Il loro punto di vista è ìnfatti molto più “euclideo”: non ovviamente nel senso che la geometria euclidea sia quella reale, quanto piuttosto perché mostra quale dovrebbe essere stato il percorso di Euclide e come tutti i tentativi di dimostrazione del quinto postulato avvenuti nei secoli successivi si erano allontanati dalla sua logica di base, prendendo una deriva meno matematica e più legata al mondo reale. Altro punto interessante è l’estrema differenza logica tra la geometria assoluta di Bolyai e Lobacevskij e l’approccio riemanniano che è di tipo completamente diverso non solo perché parte dal concetto di curvatura ma proprio per il suo significato filosofico. L’unica parte su cui ho dei dubbi è quella finale: è vero che il testo tende più alla filosofia che alla storia della matematica, ma non tutta la filosofia viene fuori bene!