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matematto non praticante

Viaggio in treno

Michele Boldrin scrive di come si viaggia in alta velocità in Spagna.
Casualmente ieri ho preso il Frecciarossa da Milano a Torino e ritorno. Non mi metto a parlare dell’enorme velocità media di 125 Km/h – e non sono nemmeno partito da Porta Nuova, ma di una piccola cosa. All’andata una signorina ha distribuito ai passeggeri una brochure sull’aumento di capitale Enel: sembrava uno dei “viaggi delle pentole”, il tutto al modico prezzo di 30.50 euro.

Incomprensioni

L’amicizia tra il premier italiano e quello ceco nasce da un’incomprensione: Berlusconi leggendo Topolanek aveva capito Topolònak.

Per chi cavolo voto?

A questo giro sono messo molto male. Almeno l’anno scorso avevo fatto una scelta di campo (non posso scegliere il candidato? allora annullo il voto), ma stavolta non ho questa scusa.
Alle Europee ho al momento due scelte: votare l’esponente del Partito Democristiano che perlomeno a Bruxelles in questi anni ci è stata, oppure fare il cosiddetto voto inutile per Sinistra e L’ennesimasuadivisione; per le provinciali, posto che Penati non lo voto, mi sa che butterò la mia croce su qualcuno che non penso prenderà nessun seggio.
Qualunquismo, lo so. Non me ne vanto, ma è così.

L’amantO

Leggo da Orientalia4All che (Rutto) Libero scomoda nientepopodimeno che l’intellettuale Marcello Veneziani per far sapere al mondo che Dario Franceschini avrebbe un amante. Senza apostrofo. Ecco qua l’articolo completo, senza che vi tocchi finire sul sito del quotidiano di Feltri dove tanto non potreste comunque leggerlo se non sganciate prima la lira.
A me che Franceschini abbia un amante o un’amante – a parte che tecnicamente non essendo sposato non sono certo che il termine sia corretto – non fa né caldo né freddo; mi preoccupa molto di più che abbia scritto non uno, ma due romanzi. Mi chiedo solo se il PresConsMin si senta così accerchiato da dover cercare di sviare in questo modo l’attenzione dalle sue amichette, con risultati piuttosto scarsi visto che l’articolo era di ieri e ad esempio io fino a oggi pomeriggio non ne sapevo nulla.
Aggiornamento: (h 17:30) Mi si fa notare che Franceschini è sposato e ha due figlie, ergo il mio inciso è errato. Il resto non cambia, però.

Giornalismo d’inchiesta all’italiana

Se uno straniero che comprende bene l’italiano ma non è addentro alle italiche vicende venisse in questi giorni in Italia e leggesse i quotidiani, si accorgerebbe che al Giornale hanno preparato una trappola per smascherare… i colleghi dell’Espresso; e che al Corriere della sera pubblicano testimonianze sgrammaticate, mistiche, aeree, linguistiche per un malinteso senso di par condicio rispetto a quanto scritto da Repubblica.
Nel primo caso è chiaro che l’amore fraterno porta Paolo B. a fare di tutto, pur se con scarsi risultati; il secondo caso è più difficile da catalogare e potrebbe semplicemente essere frutto della sempiterna lotta tra i due quotidiani piu venduti d’Italia (eccetto quelli sportivi). Ma il nostro straniero penso ne dedurrebbe che i Veri Poteri Forti in Italia sono i giornali. Perché altrimenti fare inchieste su di essi?

_Cibo per la mente – I_ (libro)

[copertina] Rispetto al libro precedente della coppia veneta già apparso nella collana, stavolta (Dario De Toffoli e Dario Zaccariotto, Cibo per la mente – I, RBA Italia – Sfide matematiche 29, 2009 [2004], pag. 190, € 9,99) questo “Cibo per la mente”, con sottotitolo “mantenere in forma il cervello giocando”, è più interessante. Probabilmente la scelta di avere ogni tanto delle “pagine grigie” dove vengono mostrati vari giochi di tavoliere, noti come il Mastermind o meno noti come Twixt o Venice Connection, è vincente. Poi per quanto mi riguarda i problemi posti non sono così acchiappanti, ma credo che possano essere apprezzati da un lettore appasionato sì di giochi numerici, ma non pazzo come me. Il lettore in questione troverà anche alcuni problemi classici di matematica ricreativa, e potrà finalmente sapere quali sono le nostre perversioni mentali!

Fortuna che non c’è il conflitto di interessi

Repubblica (cartacea) scrive che il PresConsMin si lamenta perché i signori della stampa estera prendono le notizie dai signori della stampa di sinistra, che insufflano falsità. Il tutto immagino a causa di questo editoriale del Times.
Diciamo che pensare il Times come covo di comunisti o di sempliciotti pronti a farsi fregare dai comunisti è un po’ difficile. Sarebbe più facile lanciarsi verso il complottismo: il proprietario del Times è Murdoch, che con la sua Sky sta facendo una lotta serrata contro Mediaset, e potrebbe mettere in campo anche i suoi quotidiani. Ma per fortuna Silvio Berlusconi non ha nulla a che fare con Mediaset.

L’elmo di don Chisciotte (libro)

[copertina] Ampliamento della conferenza che Stefano Bartezzaghi tenne la scorsa estate al Festival della mente di Sarzana, questo libretto (Stefano Bartezzaghi, L’elmo di don Chisciotte, Laterza – Saggi tascabili 326, 2009, pag. 112, € 10, ISBN 978-88-420-8988-9) ha come sottotitolo “Contro la mitologia della creatività”. Eh sì, perché la creatività, anzi la “creatività” tra virgolette, è una brutta bestia e non è certo facilmente catalogabile. Per Bartezzaghi, come del resto per molti, la “creatività” nasce dall’aggiunta di uno o più vincoli ulteriori; ma soprattutto occorre che un problema sia risolto in modo nuovo e la soluzione sia percepita come la parte più importante. Per questo motivo un creativo deve avere conoscenza approfondita della materia e abilità nel manipolarla: oserei dire in anglofrancese “créatif, i.e. craft”. Il tutto viene piacevolmente esposto nelle poco più di cento pagine nel solito stile divagante di Stefano, che raccoglie di tutto (e si vede che ha la mia età. È solo la nostra generazione che può ricordarsi del Trio Reno con uno che diceva “Motociclista” e gli altri che lo rimbeccavano: “O moto, o ciclista!”) Oltre all’enigmistica, si va da Dante a Marcello Marchesi, da Rodari a Munari, da Escher con le sue opere figura/sfondo a Douglas Hofstadter con i suoi ambigrammi, che portano a un altro punto fondamentale: la “creatività” è l’avere contemporaneamente due sensi, l’opposto insomma del “senza senso” – che è ben diverso dal nonsense – rispetto a quello che si fa di solito. Consigliato. (Però GEB è “an Eternal Golden Braid“, non brain!)