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matematto non praticante

Guzzantone e cadreghino

Lascio più che volentieri ad altri il discettare sui problemi sessual-erettivi. Io personalmente trovo molto più interessante un altro punto dell’ultimo sfogo di Paolo Guzzanti: la sua spiegazione di perché non si è dimesso.
Intendiamoci: è verissimo che per la Costituzione italiana ogni parlamentare rappresenta solo e unicamente sé stesso. Ma è anche vero che il Porcellum non ci permette di scegliere nessuno, quindi il dettato costituzionale è già virtualmente invalidato. Ma soprattutto, anche se è vero che «per prassi consolidata le Camere NEGANO in linea di principio il voto favorevole alle dimissioni» se non in casi eccezionali, è anche vero che l’attuale maggioranza non ci penserebbe due volte su a sovvertire il principio, quindi non sarei così certo dell’affermazione guzzantesca «io avrei potuto fare il beau geste che sarebbe tanto piaciuto ai miei nemici, di proporre le mie dimissioni, per vedermele regolarmente respinte come da manuale» non è poi un teorema così certo.
Però Guzzanti riesce a dirlo molto bene, vero? ;-)
P.S.: non c’entra nulla, ma devo dire che da quando aprì il sito Guzzanti è riuscito a crearsi un suo stile, dai titoli wertmülleriani ai commenti con risposta puntuale in grassetto. Da questo punto di vista, un’ottima prova giornalistica.

attrattori automobilistici

Bisogna dire che questa settimana si vedono molte meno automobili in giro per Milano – almeno per la parte nord che mi tocca fare nel tragitto casa-ufficio. Soprattutto vedo molte meno automobili ferme a Milano: in una città dove il numero di automobili è superiore a quello dei posti auto questo è ancora più sconcertante, e mi fa pensare che la gente si sia davvero spostata via dalla città e non sia semplicemente nascosta dietro le tapparelle di casa propria.
C’è solo un’eccezione: via Padova. Lì a ora di pranzo la seconda fila è semplicemente continua. È vero che mi sa che questi parcheggianti artistici siano per la maggior parte italiani e quindi fuori dalla loro giurisdizione, ma non è che gli amici di Ignazietto La Russa (insomma, le ronde militari) potrebbero far qualcosa? va bene anche un blindatino che sfasci un poco le auto…

_Coincidences, Chaos and All That Math Jazz_ (libro)

[copertina] Scopo dichiarato degli autori di questo libro (Edward B. Burger e Michael Starbird, Coincidences, Chaos and All That Math Jazz, W.W.Norton 2006 [2005], pag. 276, $15.95, ISBN 978-0-393-32931-5) è presentare la matematica senza usare formule, al limite con un linguaggio che dovrebbe essere umoristico almeno per chi apprezza lo stile; non giochi di parole alla Ian Stewart, ma battute storpiando le frasi fatte, un po’ come nel titolo stesso del libro. Il contenuto è abbastanza classico per questo tipo di divulgazione, spaziando dalla sezione aurea alla matematica del caos per arrivare alla quarta dimensione e ai numeri transfiniti (con l’albergo di Hilbert dove sono andati gli infiniti giocatori della squadra dei Cardinals :-); molto apprezzabile il fatto che gli autori siano spesso riusciti a trovare un approccio diverso dal solito per la presentazione.
Insomma, materiale usuale ma presentazione insolita.

Ricaricati di energia

Sul mio telefonino (TIM) mi è appena arrivato questo messaggio:
Ricaricati di energia: hai vinto 1 mese di internet card. per attivare e info chiama il 42070 da numero vodafone fino al 15/09/09 e digita xxxxxxxxxxxx.
Una rapida ricerca mi fa pensare che io sia stato così fortunato da vincere una delle 168000 Internet Card come da regolamento You&Agip (PDF). Gli amichetti sono giusto un po’ in ritardo con l’estrazione della prima settimana, ma non si può pretendere troppo dalla vita.
Detto questo, ovviamente non me ne faccio nulla della cosa: è vero che ho ancora una sim Vodafone e comunque Anna ha un telefonino Vodafone, ma con questo Favoloso Premio mi limiterei a risparmiare i 5 euro di attivazione dell’Internet Card pagando comunque l’euro al giorno di utilizzo (fino a 500 MB/giorno). Però è stato bello partecipare :-)

il mio solito tempismo

proprio mentre ce la sto facendo a sfornare vignette su StripGenerator (vignette che non fanno ridere, ma se non mi esercito non potrò mai migliorare) il feed è morto. Resta solo da capire se è un bene o un male.

ATM, orari estivi e contorsionismi verbali

Una volta alle paline dell’ATM c’erano gli orari dei passaggi: in estate venivano sostituiti e si trovava l'”orario estivo” (in rosa) con una quantità di corse tagliate e l'”orario estivo ridotto” (in verde) con ancora meno corse, perché tanto secondo ATM ad agosto in città non c’è nessuno e i pochi che ci sono non hanno fretta e possono aspettare con agio qualche manciata di minuti in più.
Adesso non è più così; a parte l’esistenza di un orario invernale di giugno, che taglia corse il giorno dopo la chiusura delle scuole, l’orario estivo ridotto non esiste più. O no?
Il sito ATM riporta questo simpatico comunicato. Ovviamente non si taglia nulla: il servizio “viene modificato”. Per i mezzi di superficie, «la programmazione è sempre quella del sabato, tranne per le giornate di domenica e per il giorno di Ferragosto che mantengono l’orario festivo»; in metropolitana invece «da lunedì 3 a domenica 23 agosto le tre linee metropolitane seguono l’orario del sabato anche dal lunedì al venerdì. Nelle giornate di sabato e domenica, i treni viaggiano secondo l’orario festivo».
Non sono andato a verificare cosa c’è scritto quest’anno sulle paline, ma la mia sensazione è che, con la scusa che tanto non sono più indicati gli orari dei passaggi ma le frequenze, all’ATM abbiano pensato di risparmiare anche sull’informazione in loco, lasciando così cornuti e mazziati. i poveretti che i mezzi li debbono per forza prendere e pensano ale solite frequenze di passaggio. Sempre un grande servizio agli utenti.

il progresso avanza

Stasera gli aggiornamenti automatici Microsoft sul netbook di Anna consistevano in un security pack per Internet Explorer 6 (!) e nell’installazione di IE7. Le ho detto di lasciar perdere il primo e mettere il secondo; alle sue rimostranze “tanto non lo uso mai IE” ho replicato “sì, ma non si sa mai nella vita”.
Gli aggiornamenti automatici Microsoft su questo mio notebook consistevano… in IE8, che ho installato e non userò; ma almeno avrò un browser quasi adatto agli standard.
Mi chiedo solo perché ad Anna non sia stato subito proposto IE8: forse perché Microsoft non facit saltus?

attenti all’ordine!

Oggi il Presidente della Repubblica ha promulgato il disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 78 del 2009, “recante provvedimenti anticrisi, nonché proroga di termini e della partecipazione italiana a missioni internazionali”, come ci spiega il sito del Senato.
Contestualmente o quasi, il Presidente della Repubblica ha emanato il decreto-legge correttivo della legge suindicata. Napolitano ha dovuto fare molta attenzione all’ordine in cui ha firmato – anzi, prego notare la finezza dei verbi: una legge si promulga, un decreto si emana – per evitare che la Cronopolizia venisse a fare storie perché era in vigore una modifica a qualcosa che non esisteva; ma non poteva fare aspettare troppo tempo, altrimenti qualche furbetto del codicillo si sarebbe intrufolato nell’interregno.
Siamo arrivati a un nuovo minimo storico persino per il nostro parlamento: si approva una legge sapendo che è sbagliata ed è da correggere mentre la si porta alla controfirma. (Occhei, c’è chi dice che “il Governo ha ascoltato il Parlamento”. Ma stiamo parlando di Gasparri.) Una persona ingenua avrebbe potuto chiedersi perché mai la legge non è stata modificata direttamente a Palazzo Madama; la risposta ovviamente è che facendo così sarebbe dovuta ritornare alla Camera, e i deputati se ne stavano già a godersi le meritate ferie. Una persona forse ancora più ingenua avrebbe potuto chiedersi come mai, se il decreto legge originario era del primo luglio e la Camera l’ha approvato con modificazioni il 28 luglio, queste modifiche non erano staste messe subito. La risposta è semplice: come ho già scritto più volte, il governo Berlusconi IV non solo lavora per decreti legge e ddl di iniziativa governativa, ma non fidandosi della sua maggioranza bulgara non si perita di chiedere la fiducia a ogni piè sospinto, previo singolo maxiemendamento preparato evidentemente in fretta e furia senza valutarne le conseguenze.
Il tutto esacerba un’altra pessima abitudine italiana, quella delle leggi che contengono tutto e il contrario di tutto. Qualcuno deve aver pensato che visto che abbiamo troppe leggi conviene promulgarne di meno; ma in pratica non cambia nulla, visto che nella stessa legge possiamo trovare ad esempio norme anticrisi e rifinanziamento delle missioni militari italiane, oppure trovare strani emendamenti (quando non viene chiesta la fiducia) che non c’entrano nulla col testo della legge cui sono applicati ma aggiungono lacciuoli o prebende sperando che almeno per un po’ nessuno noti la cosa. E mi sa che sia questa la vera ragione per cui si lasciano le cose in questo modo: è un peccato, perché altrimenti sarebbe più semplice riuscire a fare delle leggi coerenti e non errate a priori come adesso. Lo so, non succederà. Lasciatemelo però chiedere.