Le fiabe sono per i bambini. Beh, una volta non era così, ed è solo perché ormai siamo moderni e “scientifici” che si è arrivati a questo dogma. Peccato che i bambini restino bambini, che le spiegazioni “scientifiche” del come succede qualcosa per loro sono incomprensibili – tanto che chiedono il “perché”… – e le fiabe servono loro per avere un modo comprensibile di rapportarsi alla loro realtà. In questo libro (Paola Santagostino, Come raccontare una fiaba, Red Edizioni 2004, pag. 87, € 10, ISBN 978-88-70315493) la Santagostino spiega tutte queste cose e suggerisce ai genitori quali storie non raccontare, come interagire con i bambini (il genitore inizia una storia e la fa finire al bambino, oppure l’opposto, o ancora il bambino crea tutto da solo la favola) e dà indicazioni anche agli insegnanti che vogliono fare questa attività a scuola.
Nonostante la brevità del testo, il libro è molto chiaro, essendo scritto in un linguaggio comprensibile; ogni capitolo ha anche un riassunto che in una paginetta raccoglie gli elementi fondamentali. L’unica difficoltà è forse per un genitore avere abbastanza fantasia, prontezza e capacità di guidare il proprio figlio alla creazione di storie… ma non so se questo possa essere insegnato da un libro.
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Post Sotto l’Albero 2009
Con molto ritardo, ma comunico ai miei lettori che Sir Squonk ha colpito ancora. Per il secondo anno la raccolta dei post natalizi dei bloggherz comprende anche un mio raccontino, piuttosto cupo come del resto cupi sono i tempi. Ma finisce bene, in fin dei conti Natale è Natale anche quando è “Natale 2”.
in tempi difficili…
Carnevale della Matematica #20 – GOTO Matem@ticamente
Essendoché è il 14 del mese, abbiamo il Carnevale della Matematica: Annarita Ruberto è riuscita a radunare una quantità incredibile di contributori, e quindi di contributi. Se vi scocciate della tombola natalizia avrete comunque da fare…
Ricordo che il 14 gennaio sarà Chartitalia a ospitare il Carnevale, probabilmente con una nuance più “musicale”
telefonini e cancro al cervello
Gabriele mi segnala questo articolo, che a sua volta riprende uno studio del Danish Cancer Institute riguardo alle correlazioni tra uso del telefonino e cancro. Lo studio dura da trent’anni, anche se solo negli ultimi dieci anni il numero di utenti mobili è cresciuto abbastanza da poter inferire le tendenze future dai dati raccolti; il risultato è che al momento non si è trovata nessuna correlazione, anche se lo studio termina dicendo “non si sa mai” (sempre meglio andare sul sicuro)
Credo che saranno in parecchi a tirare un sospiro di sollievo, anche se immagino anche che la maggior parte della gente non ci abbia mai pensato.
gioco della domenica: Osiron
(No, santa Lucia non è considerato un giorno speciale qua – però questo gioco forse può essere interessante anche per i bambini)
Osiron mi ricorda uno di quei giochi che impazzava negli anni ’80 dopo che era apparso il cubo di Rubik. David Huffman è partito dal Flower of Life, una scultura formata da cerchi interallacciati, e ha creato un gioco dove occorre raggiungere la figura obiettivo ruotando i vari cerchi (si clicca nel loro centro e poi si muove il mouse per ruotarlo). Ci vuole un minimo di manualità e un po’ di attenzione.
(via Passion for Puzzles)
Ancora il Messiah
Domani (Palazzina Liberty in largo Marinai d’Italia a Milano, alle 17 e alle 20: vedi la pagina Facebook – biglietto a 15 euro) ci sarà un nuovo concerto del coro Cantosospeso e del Forum Corale Europeo, che prosegue nel proporre varie parti del Messiah di Händel; il tutto in ricordo dei quarant’anni della strage di piazza Fontana che cascano proprio oggi. Io purtroppo non ci sarò né a cantare né a vedere, per problemi di trasloco, ma vi consiglio vivamente di andare a sentire il coro e l’orchestra, che meritano davvero!
solo 15 punti
Fabio Forno mi fa scoprire questo articolo della Gazzetta dello Sport sul nuovo sistema di punteggi in Formula 1. Per chi non lo sapesse, quest’anno si premiavano i primi otto classificati: i punti dati ai primi tre erano 10, 8, 6 punti rispettivamente. Dall’anno prossimo si premieranno i primi dieci classificati; i primi tre otterranno rispettivamente 25, 20, 15 punti. Il titolista della Rosea si premura però di spiegarci che «Il 2° classificato sale a 20, al 3° solo 15.» (grassetto mio).
Facciamo un po’ di conti. Prima il secondo prendeva l’80% dei punti del primo e il terzo il 60% dei suoi punti. Adesso il secondo prenderà l’80% dei punti del primo e il terzo solo il 60% dei suoi punti. Sono ragionevolmente certo che le proporzioni vengano studiate alla scuola elementare, ma mi sa che ci sono degli innumerati di ritorno.