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matematto non praticante

fertilizzante

Nell’ultimo post di Leonardo (che raccontava da par suo l’affaire Santanchè-Maometto) c’era una frase che mi ha spiazzato del tutto. Eccovela: «La storia della sposa bambina di Maometto su internet è moneta corrente. Ma piazzata su Domenica Cinque la domenica alle tre è puro tritolo – no, fertilizzante.»
Il concetto dietro questa frase è persin banale, ed è stato declinato in mille modi diversi: quello che si vede in rete non è affatto uno specchio della società italiana. Ma scritto così almeno a me è apparso improvvisamente nuovo. Il guaio di avere un linguaggio completamente diverso implica appunto che la stessa affermazione viene assorbita in maniera completamente diversa; e visto che chi non si fa capire ha sempre torto, forse è meglio che io stia un po’ più attento. Non per quello che scrivo qua, ma per quello che dico in giro…
Aggiornamento: (16:45) Vediamo se riesco a spiegarmi.
– Se io scrivo una cosa qua sul mio blog, immagino che chi mi legge sia abbastanza intelligente da capire cosa intendo (salvo casi eclatanti come quello che ho scritto qui sopra, e lasciando perdere chi arriva qua dopo qualche anno con un motore di ricerca).
– Se io dico la stessa cosa per strada, probabilmente la gente capirà tutt’altro.
– Ergo, devo imparare a ricordarmi che il mondo non si esaurisce con i socialcosi, ma è MOLTO più grande.

gioco della domenica: Flood Fill

Conoscete il teorema dei quattro colori? Afferma che una mappa può sempre essere colorata usando quattro soli colori distinti, senza che due regioni dello stesso colore abbiano un tratto di confine in comune (un punto è permesso). Il teorema è stato enunciato nella seconda metà del secolo XIX, ma si dovette aspettare il 1977 per averne una dimostrazione… che richiede una quantità assurda di conti al computer.
Nel caso di Flood Fill non vi si chiede di dimostrare il teorema, ma semplicemente di colorare alcune mappe usando il minor numero di colori possibile. Purtroppo, anche se vengono assegnate delle stelle se si risparmiano colori, non ho visto da nessuna parte un modo per contare le stelle vinte e/o sapere se si poteva fare di meglio. Ad ogni buon conto, buona colorazione!
P.S.: il sito apre una finestra su http://www.paradoxide.com/ – ho dato un’occhiata al sorgente e mi pare setti solo Google Analytics, ma i paranoici potrebbero bloccare il sito e/o evitare di giocare.
(via Passion for Puzzles)

Pandemia mentale

Stamattina sono andato a comprare il giornale: nell’edicola, in mezzo ai settimanali, c’era uno scatolone di confezioni di gel igienizzante, 2 euro e novanta cadauna. Il che è bellissimo, intendiamoci: ma mi chiedo quanto la gente sia convinta che sia meglio avere la possibilità di disinfettarsi in certi momenti, e quanta non sia la psicosi dell’influenza suina (ora ridenominata “A” perché i produttori di salumi e insaccati sono una lobby più forte dei produttori di polli che non sono riusciti a far togliere il loro nome dall’aviaria).
In Italia, ma mi sa anche altrove, siamo arrivati alla schizofrenia pura: ogni giorno viene fatto il bollettino delle morti, affrettandosi però a spiegare come tutti questi poveretti avevano delle altre malattie croniche e il virus A/H1N1 ha solo dato il colpo mortale. Poi spuntano i numeri delle morti per influenza “normale”, e si capisce ancora di meno: alcuni dicono 8000 persone l’anno solo in Italia, altri parlano di 240000 ma nel mondo, sempre comunque molti più di quanti assurgono attualmente agli onori della cronaca.
Però credo che noi italiani deteniamo un record: il modo di sprecare soldi. Non si sa bene perché, ma il governo ha stanziato una barcata di soldi per fare un regalo all’industria farmaceutica e procacciarsi decine di milioni di dosi del vaccino. Che è successo? che quando i media hanno pompato queste prime morti, ci si è improvvisamente accorti che i vaccini non c’erano. Così il viceministro Fazio ha dovuto inventarsi un piano B, e proclamare che è tutto previsto: si lascia scemare il picco, ma non appena ci sarà la seconda ondata, quella più bastarda – avete presente come funziona un rasoio bilama, no? – allora sì che ci saranno vaccini per tutti. Non credo ci sia da aggiungere altro.

Numerologia (libro)

[copertina] Se qualcuno si chiedesse come mai io mi sia messo a leggere un libro sulla numerologia… beh, perché no? Lo trovo sicuramente più interessante di tanti altri libri nella lista dei bestseller. Poi tanto me lo sono trovato in biblioteca, quindi non ho speso una lira. Confesso però che non ho affatto capito se l’autore del libro (Leonard R. N. Ashley, Numerologia [The Complete Book of Numerology], Mondadori – “Oscar Saggi” 2008 [2005], pag. 295, € 11.40, ISBN 978-88-04-58171-0, trad. Valeria Pazzi) creda o no a tutto quello che ha scritto; a me personalmente ha dato una sensazione ambivalente, dal “in fin dei conti è divertente” al “i numeri danno più indizi che l’astrologia, e soprattutto sono più semplici da usare per divinare”. La lettura è un po’ ripetitiva, visto che Ashley parte dal principio che un lettore possa essere interessato a una sezione specifica; a un certo punto scrive persino “se vi state scocciando delle ripetizioni, ritenetevi fortunati di essere più ricettivi dalla media della gente”. Una vera captatio benevolentiae! Però nonostante tutto la lettura l’ho trovata piacevole, soprattutto nelle digressioni che portano Ashley ad esempio a raccontare della cabala ebraica oppure della storia di Cagliostro. Insomma, forse non riuscirete a scoprire come il vostro nome influenzi il vostro destino ma almeno vi sarete acculturati un po’. La traduzione è scorrevole, tranne qualche caduta nel capitolo 16.

Han fatto fuori Pileri

Disposizione generale Telecom Italia n. 366 del 6 novembre 2009:
Con decorrenza immediata:
* la responsabilità della Direzione Technology & Operations viene affidata ad Oscar Cicchetti;
* la responsabilità della Direzione Domestic Market Operations viene affidata a Marco Patuano;
* la responsabilità della funzione Administration, Finance and Control viene affidata ad Andrea Mangoni che mantiene, ad interim, la responsabilità di International Business.
Stefano Pileri è stato insomma fatto fuori senza nemmeno l’onore di un comunicato ad hoc (qualcuno forse si ricorda di quando Sentinelli venne defenestrato da TIM, pur rimanendo “in piena sintonia con il Gruppo”). La cosa è molto preoccupante, vista l’indubbia competenza di Pileri. Stanno arrivando tempi davvero cupi.

grandi novità sulla metro milanese

Oggi ho notato che a Loreto (linea rossa) hanno cambiato il vecchio tabellone luminoso che indicava tra quanto tempo arriverà il prossimo treno. Al posto del vecchio display a lucine rosse e verdi (il giallo si aveva quando si accendevano insieme) adesso c’è un bel monitor a LED. Non ho avuto voglia di stare in fondo alla stazione per vedere se la visibilità era peggiorata: però non ho ben capito l’utilità di questa modernizzazione.

Google Dashboard

Google ha deciso di far vedere quante cose sa di noi, e ha preparato una nuova pagina: Google Dashboard. Cliccandoci su ci viene chiesta la password (non si sa mai…) e poi si arriva a una pagina con una sfilza di dati, almeno nel mio caso, che sono davvero tanti e fanno un po’ paura, pensando com’è semplice incrociarli. È vero che nel mio caso sono più o meno tutti relativi alla stessa persona (nel senso latino del termine), però basta integrarli con altri dati pubblici e si ottiene un quadro davvero completo.
Sì, ogni sito google ha la sua informativa sulla privacy, ma non credo che la cosa possa tranquillizzarci, soprattutto se siamo paranoici. Ricordiamocelo, e agiamo di conseguenza :-)

integralismi

Sono ragionevolmente certo che nella mia scuola elementare e nella mia scuola media ci fosse appeso un crocefisso, anche se le pareti in cartongesso dell’allora media Giuseppe Ungaretti non mi danno troppa fiducia sulla possibilità di attaccarci un chiodo. Però non mi ricordo nulla, ma proprio nulla, al riguardo; né in positivo, tipo qualche richiesta di osservarlo o di ricordarci di Gesù, né in negativo, tipo scherzi fattigli. Insomma, per quanto mi riguarda il crocefisso è stato un simbolo assolutamente inesistente (Per la cronaca, in casa mia ci sono due rametti d’ulivo ma nessun crocefisso), e lo si può staccare dalla parte senza fare tutto questo baccano, visto non credo che cambierà qualcosa: mi permetterei solo di suggerire di trovare i fondi per ritinteggiare la parete, ché una macchia a forma di croce è paradossalmente molto più visibile di un complemento di arredo.
Mi limito ad osservare che ci sono molti più integralisti di quanto potessi immaginare, e si trovano da una parte e dall’altra della questione. E ho come l’impressione che ad arrabbiarsi di più se li si chiama così sono gli integralisti atei, che in duemila anni sono passati dalla categoria “stoltezza” alla categoria “scandalo” (cit.) :-)