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matematto non praticante

Trenitalia risponde

Ricordate che ora per richiedere il rimborso (ridotto) per un ritardo (accresciuto) di un treno occorre aspettare venti giorni? Beh, il 19 aprile, passati i venti giorni dal mio viaggio, in effetti il sistema riconosceva che avrei avuto diritto a un rimborso, ma solo se fossi andato in biglietteria in stazione: per lo storno sulla carta di credito (con la quale avevo pagato i biglietti) non c’era la possibilità tecnica del rimborso. Il 19 aprile ho così scritto un reclamo a Trenitalia, con feedback automatico “vi risponderemo entro trenta giorni”
Ordunque: la settimana scorsa, monitorando la pagina dei ricorsi, ho scoperto che era possibile anche il rimborso su carta di credito, cosa che ho subito fatto. Venerdì scorso (14 maggio) mi ha telefonato una signora del call center Trenitalia dicendomi che il rimborso era già stato effettuato il 10 maggio (mavalà?). Stamattina (17 maggio) mi è anche arrivata un’email da Trenitalia che mi confermava quanto detto per telefono, che cioè lo storno era stato eseguito in data 10 maggio.
In effetti sono stati nei tempi promessi :-)

gioco della domenica: Take It Down

Take It Down è uno dei giochi della serie “demoliamo!”, utili quando si è di pessimo umore e si ha voglia di fare a pezzi qualcosa. Come già il nome del dominio dove è ospitato spiega, il gioco è “fisico”, nel senso che la gravità esiste e modifica il movimento degli oggetti quando non sono più stabili. La cosa interessante è che bisogna fare attenzione a non distruggere gli edifici circostanti – e vorrei ben vedere! – e soprattutto non ammazzare il capocantiere che non si sa bene perché se ne sta in cima al palazzo da buttar giù. Grafica molto retrò, come del resto spesso in questo tipo di giochi.
Buon divertimento!
(via Passion for Puzzles)

gioco del sabato: Gemgrab

Non è poi così facile la vita di chi vuole portare via i tesori, come scoprirà chi si cimenterà con questo gioco (di quelli fisici), in cui occorre trovare il modo per liberare il percorso da macerie e altri ostacoli. Si può giocare col mouse o con la tastiera; ci sono trenta livelli e l’unico appunto che posso fare al gioco è che è un po’ cupo come colori.
(via Passion for Puzzles)

Carnevale della Matematica #25 – GOTO Matem@ticamente

Questo mese tocca ad Annarita ospitare il Carnevale della Matematica, e lo fa come di sua abitudine con un’edizione strepitosa: non solo per i settantaquattro post scritti da ben trenta collaboratori, ma anche per la parte introduttiva sulla bellezza della matematica.
Ricordate che avete solo un mese di tempo prima della prossima edizione, ospitata da Science Backstage.

Star Trek – Federazione (libro)

[copertina] Se non vado errato, questo libro (Judith e Garfield Reeves-Stevens, Star Trek – Federazione [Federation], Fanucci Economica 69 – 1997 [1994], pag. 507, ISBN 9788834705834, trad. Carlo Borriello) è la versione su carta di una sceneggiatura parallela che ha portato a Star Trek – Generations; e ho come l’impressione che qualcosa del testo faccia parte di uno dei film che avevo visto ai tempi. La storia però qui è molto più ampia, con tre narrazioni parallele a distanza di un secolo l’una dall’altra legate dalla figura di Zefram Cochrane, il primo uomo a viaggiare più veloce della luce… e naturalmente da Kirk e Picard. Io sono un trekkie di seconda scelta, e soprattutto sono molto più esperto della serie originale che della Next Generation; però mi sono trovato a mio agio a leggere la storia, e l’unico appunto che potrei fare agli autori è che non hanno trovato un modo di far risaltare il latin lover che c’è in Kirk. Chiaro che però se non amate lo stile è meglio che lasciate perdere il libro: come space opera farebbe acqua da tutte le parti. Sulla traduzione dovrei stendere un velo pietoso, ma non sarebbe giusto nei confronti dei bravi e onesti traduttori. Passi il “casuale” invece che “causale” ripetuto due volte a pagina 494, che magari è spuntato in redazione; ma i telescopi a vuoto liquido di pagina 37 e il Mozzo Centrale Thorsen di pagina 87 (su, nel 1997 si parlava già di hub aereoportuali…) gridano vendetta al cospetto del dio dei traduttori, chiunque Egli (o Ella) sia.

l’invasione dell’orticello Wikipedia

Un mio lettore (lascio l’anonimato per sicurezza, se vuole può tranquillamente appalesarsi nei commenti) mi ha fatto notare questa modifica alla voce di Wikipedia relativa a Vittorio Pasteris, dove si aggiunge un dubbio sulla sua effettiva “enciclopedicità” (tradotto dal wikipediese, sul fatto che la voce meriti l’inserimento nell’enciclopedia)
Per chi non fosse addentro a queste cose, Pasteris ha lavorato per La Stampa prima di finire l’anno scorso in esilio a Genova. Come poi sapete, esiste una giornalista della Stampa che si chiama Anna Masera: non posso ovviamente essere certo che l’utenza Anna Masera corrisponda alla signora Masera, ma è un fatto che il secondo e unico altro contributo di tale utenza a oggi sia consistito nel migliorare la voce su Anna Masera, il che fa pensare che comunque la persona sia una sua ammiratrice (oh, fin dall’antichità la gente prendeva i nomi dei propri eroi per scrivere le cose!) e che ce l’abbia con Pasteris.
Posso dire che il tutto, visto da fuori, è piuttosto divertente?

errori di valutazione

Era due settimane che riuscivo a dribblare la pioggia e andare comunque a lavorare in bicicletta, ma stamattina non ce l’ho proprio fatta. Uscito di casa, ho visto passarmi davanti una 86 e ho deciso di prenderla. Risultato: (executive summary) 52 minuti per andare in ufficio, mentre a piedi ce ne metterei 40.
L’86 non fa un percorso da A a B, ma una buona approssimazione di una curva di Peano, con una serie di convoluzioni in parte dovute alla viabilità di Milano nord bloccata da non so quante linee ferroviarie su più livelli, in parte alle vie della zona che sono ancora quelle dei paesini inglobati alla metropoli negli anni 1920, e in parte alle scelte di ATM di “servire il territorio”. I primi due punti sono poi in comune con tutti gli automobilisti, il che significa trovarsi completamente bloccati per un bel pezzo.
L’unico punto a favore è che il bus era così vuoto (probabilmente perché sostanzialmente inutile…) che mi sono seduto e mi sono messo a scrivere :-)