Nonostante quello che dica Passion for puzzles, in Icosien – per una volta un gioco francese – si richiede di costruire un percorso euleriano, non hamiltoniano su certe figure. Nel caso non sappiaste cosa voglia dire “percorso hamiltoniano”, è un percorso che tocca tutti i vertici di un grafo, saltando eventualmente alcuni lati; qui dobbiamo invece passare per tutti i lati, toccando eventualmente più volte per uno o più vertici. Il percorso lo si disegna con un pezzo di spago, passando intorno ai chiodi che lo tengono fermo (io ci ho perso un po’ di tempo per capirlo, ma non faccio testo). Venti figure: provatele!
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E i cestini?
Stamattina Anna e io abbiamo preso la metro, e per una serie di ragioni l’abbiamo presa a Zara M3. Abbiamo anche preso Stampa e Repubblica, e Anna voleva buttare via il cellophane del supplemento di quest’ultima. Peccato che giù ai binari non ci fosse nemmeno un cestino: ci sembrava quasi di essere a Parigi dopo l’allarme bombe di una decina d’anni fa, con tutti i cestini sigillati.
Posso immaginare la ragione: stanno cambiando tutti i cestini delle stazioni (da Sondrio in su erano belli nuovi) e si sono momentaneamente fermati. Però non sarebbe stato più logico togliere i vecchi e mettere quelli nuovi contemporaneamente?
_Proofs from THE BOOK_ (libro)
Che cos’è Il Libro? Forse la Bibbia? In un certo senso sì. Secondo Paul Erdös, Dio (o The Great Fascist, come lo chiamava lui) aveva un libro con tutte le dimostrazioni matematiche più belle ed eleganti, e ogni tanto qualche mortale riusciva a dargli un’occhiata e trovarne una… che suscitava ammirazione e invidia negli altri matematici. Occhei, il 99,9% degli esseri umani non capisce la differenza, ma da quando in qua questo è motivo per lasciare perdere?
Questo libro (Martin Aigner e Günter M. Ziegler, Proofs from THE BOOK, Springer 20094, pag. 274, $49.95, ISBN 978-3-642-0855-9) raccoglie alcune dimostrazioni che a detta degli autori possono stare nel Libro. Attenzione! Non è affatto detto che queste dimostrazioni siano “facili”, diciamo alla portata di uno studente delle superiori; spesso gli autori hanno preferito lavorare sull’inaspettatezza, e sull’usare tecniche che a prima vista non abbiano nulla a che fare con i problemi di partenza. Però ci sono delle chicche davvero belle, che meritano davvero la lettura e l’ammirazione almeno di chi apprezza la matematica come un’arte (quale in effetti è…) e non come una scienza.
silenzio? bah.
L’idea dei giornali e dei giornalisti di scioperare per far vedere ai lettori cosa succederebbe se passasse la legge sulle intercettazioni continua a sembrarmi una tavanata galattica. Avrei trovato molto più logico, anche se non so quanto fattibile praticamente, uscire gratis per oggi, in modo che il lettore abbia un’idea di cosa potrebbe perdere in futuro. Oppure avrei fatto uscire un vero giornale censurato: la prima pagina bianca di Repubblica è buona per prenderci su due appunti o forse nel caso sia finita la carta igienica, ma non rende l’idea di cosa succederebbe. Molto meglio lasciare nelle pagine interne alcune righe in bianco, corrispondenti alle singole frasi che non esisterebbero più con la nuova legge. Ecco, avrei invece evitato di fare tutta un’edizione contenente unicamente notizie che non apparirebbero più: non certo perché i quotidiani sembrerebbero troppo noiosi (c’è una quantità di materiale che già con la legge attuale non dovrebbe essere pubblicata e che riempirebbe tranquillamente la colonna infame delle versioni online di rep&cor) ma perché ritengo che ci voglia comunque un equilibrio.
Come nota correlata, ho sentito uno stralcio di un’intervista in cui Berlusconi ha detto che nel 2007 era stata già votata “con una maggioranza bulgara” una legge che regolava le intercettazioni tal quale questa legge. Non ho nessun problema a credere alla cosa (d’altra parte chi era l’estensore della legge? Clemente Mastella!). Il disegno di legge era passato alla Camera con 447 voti favorevoli, sette astenuti e nessun contrario ad aprile 2007. Peccato si sia misteriosamente affossato in Commissione al Senato, segno che forse non erano proprio tutti d’accordo. Ciò detto, perché non ripartire direttamente da quel testo, invece che farne uno nuovo? così almeno nessuno può dire che non fosse stato accettato al tempo… :-)
traduzione “intelligente”
Ho dato in pasto a Google Translate un brano da rendere in inglese (sono pigro, e ci metto meno tempo a correggere tutti gli errori della traduzione automatica rispetto a scrivere da zero). Nel brano c’erano dei link, che di solito elimino e ricopio a mano dall’originale, ma stavolta – sempre per pigrizia – erano rimasti nel testo. Bene, un sito “unimi.it” è diventato “unimi . com”.
Lelio Luttazzi
Per me Luttazzi è sempre stato uno e uno solo: Lelio. Ho appena verificato: ho parlato di lui su queste notiziole nell’ottobre 2001, quando non avevo ancora ben chiaro a che diavolo servisse un blog (non che ce l’abbia troppo chiaro adesso, ma almeno il mio stile si è un po’ affinato)
Sapevo che stava male da anni, ma leggere della sua morte è sempre triste. Lasciando perdere i quotidiani che hanno semplicemente riciclato il coccodrillo Ansa, vi linko la voce su Wikipedia e il ricordo di Sofri (quello giovane) che mi ha fatto ricordare di quando anch’io registravo le canzoni della Hiiiiit Pareeeeid con gli applausi in mezzo :-); e vi lascio il link a El can de Trieste, divertissement inizio anni ‘7o inopinatamente salita in cima… alla Hit Parade :-)
addavenì l’e-book!
Sto cercando di scrivere un ebook. Ci sarà dentro roba già postata in giro, nulla di particolare insomma; però mi piaceva l’idea di capire come funziona questa bellissima rivoluzione digitale. Però mi sto già arenando di brutto, e per fortuna che la data di “pubblicazione” dovrebbe essere fine anno.
Ci sono ovviamente problemi di formattazione varia: pur partendo da xhtml 1.1 (che so trattare) e da CSS (che non è che conosca così bene, soprattutto per quanto riguarda le versioni condizionali) ho scoperto che cose normali da vedere a video non funzionano affatto su un e-reader, e bisogna ripensarle da capo. Ma fin lì ci arrivo. Ma poi succede che la divisione in capitoli non funziona per nulla, perché si perdono tutti i link interni: e allora giù di modifiche. E poi succede che .epub, che sarebbe un sistema nato per la riformattazione libera, non ha un modo per inserire nel file le regole di sillabazione, il che è male (sono trent’anni che esistono file molto compatti per sillabare, come sa chiunque abbia usato TeX). Ma non è tutto: chi ha il Kindle non può leggere .epub, e deve avere il file in formato .mobi; non so nemmeno se sia possibile avere un CSS separato per epub e mobi, visto che mi sa che anche il rendering sia diverso. Sì, potrei offrire la versione PDF o anche direttamente l’xhtml; ma questo significa che se non sei uno smanettone il tutto non lo leggi bene. Non parliamo poi di chi dice “massì, CSS3 farà tutto perfettamente!”. Certo, magari sarà così. Ma quanti anni ci vorranno prima di avere la specifica definita e i lettori che la implementino?
La mia sensazione è che in questo momento (momento che sta durando da qualche anno) l’unica cosa che sta interessando i produttori di hardware e software è mettere un DRM in modo che nessuno possa piratare i libri, e quindi gli unici ebook che si riescono a leggere bene sono le ultime novità librarie che si pagano quanto se non più la versione cartacea. Ma un povero untorello come me, che non ha nessun motivo di lucchettare il proprio testo e vorrebbe semplicemente che fosse facilmente fruibile, si trova immediatamente fregato. Altro che condivisione della cultura!
Il peso dei soldi
Ho finalmente trovato il sacchetto con un certo numero (tra 200 e 300, così ad occhio) di monete da 500 lire che avevo amorevolmente raccolto quando vivevo ancora a Torino e di cui mi ero dimenticato l’esistenza, prima di sbaraccare la vecchia casa mia.
Premesso che queste monete hanno valore numismatico nullo, avete qualche idea diversa dall’andare in piazza Cordusio alla filiale milanese della Banca d’Italia e dire “me le cambiate in euro”?
(PS: ho anche tante monetine da 5, 10 e 20 lire ma quelle me le tengo :-) )