C’è una cosa che non mi torna davvero nella seduta del Senato sospesa per mancanza del presidente di turno. Non so se quanto scrive il Fatto, che cioè il presidente Schifani non c’era perché stava presenziando alla cerimonia per la consegna in affido degli ultimi beagle di Green Hill, sia vera: il lancio Ansa non ne parla. Gli è che il Senato, oltre al presidente, ha tutta una serie di vicepresidenti, uno dei quali è sempre di turno. Se Domenico Nania non c’era perché il suo volo da Catania per Roma non è partito alle 9.15 del mattino ma un’ora e mezzo dopo, e Rosi Mauro è andata via a mezzogiorno perché aveva un volo da prendere, significa che questa gente se ne strafrega del fatto che il loro lavoro è fare il senatore e quindi essere a Palazzo Madama, non a casa loro. Bella considerazione di quello che fanno…
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i soliti riti di causa ed effetto
Ricordate lo sciopero invisibile di lunedì scorso? Il suo effetto (oltre che togliermi un bel po’ di soldi dalla prossima busta paga) è stato immediato: le trattative per il rinnovo del contratto delle telecomunicazioni riprenderanno lunedì prossimo. Come succede sempre, lo sciopero è semplicemente il modo per contarsi e avere la base di partenza aggiornata per sapere quanti soldi elargire. (Per i precisini, la cosa è un po’ più complicata: i soldi sono calcolati solo all’ultimo momento, perché prima bisogna monetizzare le altre modifiche al contratto, che possono avere segno positivo o negativo).
Posso però dire che io di questo tipo di riti ne avrei un po’ sopra i capelli?
L’ennesimo libro della fantascienza
Oggi è il 19 settembre, compleanno di Carlo Fruttero. Quei matti della Barabba Edizioni lo scorso maggio hanno pensato che sarebbe stato bello fargli un regalo di compleanno, e hanno lanciato la voce. Risultato: se va tutto bene, tra due ore e mezzo sarà disponibile al download (pardon, al daunlò) un ebook (pardon, un ibù) intitolato L’ennesimo libro della fantascienza: 688 pagine in PDF, ma c’è anche la versione ePub e mobi; una copertina da urlo, opera di Isola Virtuale; un numero non meglio precisato di racconti (niente fantasy, solo fantascienza), due disegni e un fumetto. Tutto prodotto in rete, tutto gratuito. Trovate più notizie qui; sperabilmente riuscite anche a scaricarlo.
C’è anche un raccontino del Vostro Affezionato Notiziolista (ancorché indicato con un cognome che non è il suo, causa correttori ortografici insensibili): inutile dire, è fantascienza matematica :)
grande stupore
Oggi mi è capitato di leggere questo articolo del NYT, e sono rimasto piuttosto stupito. Non mi ha stupito che il cardinale di New York abbia scherzato, baciando per esempio l’inesistente anello di Stephen Colbert: ovvio che si sono preparati gli sketch in anticipo, in una discussione su come gioia e umorismo fanno parte della vita spirituale. D’altra parte, ho anche il sospetto che alla periferia dell’impero il cattolicesimo sia molto più allegro di quello che vediamo in Italia. Mi ha stupito un po’ scoprire che Colbert è cattolico praticante e insegna persino catechismo, o quello che è la Sunday School: ma c’è stata una cosa molto più incredibile, per uno abituato a leggere i nostri quotidiani online.
L’articolo termina infatti con questo testo:
This article has been revised to reflect the following correction:
Correction: September 15, 2012
An earlier version of this article misidentified the magazine whose editor sent out live Twitter posts from the event. It is Commonweal, not the Jesuit weekly America.
Insomma: il NYT ha fatto un errore, gli è stato fatto notare, e non solo ha corretto l’articolo: ha anche esplicitamente spiegato che l’errore c’era, e qual era. Da noi, quando va bene, scrivono “articolo modificato”…
non più di una domanda per volta!
Domenica sera, prima di scrivere questo post, avevo anche scritto ad ATM – nella sezione “suggerimenti” e non in quella “reclami” perché di per sé non avevo nulla da reclamare se non la mia idiozia nel non avere pensato di seguire alla lettera quanto scritto.
Qui sotto c’è la risposta al mio messaggio (anch’esso riportato in corsivo): cosa manca?
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Ogg:domenicAspasso e biglietto giornaliero
Stamattina sono andato in giro per Milano con i miei due bimbi. Peccato che – avendo una tessera RicaricaMi e non un biglietto singolo urbano – al secondo passaggio ai tornelli della metropolitana è stato scalato un secondo biglietto. Certo tecnicamente la frase che appariva sui display alle fermate era corretta, visto che non parlava di altri titoli di viaggio: però se ci fosse stato scritto “Solo con il biglietto singolo urbano cartaceo si può viaggiare tutto il giorno” la cosa sarebbe stata molto più chiara. Né avrei potuto cliccare sulla parte della schermata principale del sito a proposito della domenicAspasso: facendolo, mi appariva la richiesta “Inserisci la tua e-mail e password per effettuare il login ed entrare nel tuo profilo dati”. Non molto user friendly, non trovate?
Gentile Cliente,
La informiamo che in occasione del blocco delle auto a Milano dalle 10
alle 18, è stato possibile viaggiare per tutto il giorno sulla rete
urbana ATM con un solo biglietto da 1,50 Euro.
ATM ha utilizzato tutti i mezzi di comunicazione a disposizione per
divulgare correttamente le iniziative legate alla DomenicaAspasso, tra
cui lutilizzo del singolo biglietto da 1,50 Euro valido per lintera
giornata.
Un cordiale saluto,
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Invisibili!
Ieri c’è stato uno sciopero generale di otto ore del comparto telecomunicazioni, per sollecitare il riavvio delle trattative per il rinnovo del contratto scaduto alla fine dell’anno scorso. Per la cronaca, nell’aborto di trattativa avuto fino ad ora non si è nemmeno pensato a parlare di soldi, nel senso che non c’è mai stata una controproposta aziendale alla piattaforma unitaria della Triplice (o a quella dei Cobas o a quella UGL, a dirla tutta): si è ancora fermi alla richiesta di AssTel, la Confindustria delle TLC, di separare il contratto per i call center da quello di base, in modo da poter legalmente far loro guadagnare ancora di meno.
Sapevate che c’era uno sciopero? Probabilmente no. Le telefonate vanno avanti da sole, il settore è regolamentato quindi ci deve anche essere qualcuno precettato (no, non è il termine corretto: diciamo “comandato”) per andare a riparare i guasti urgenti. La mattina è stato fatto un presidio (non un corteo, che magari sarebbe stato visto da qualcuno in più) davanti alla sede di Assolombarda: saremo stati in trecento, senza non dico una telecamera ma neppure il microfono di un’internet radio. Insomma, completamente invisibili. (Ah, il numero di bandiere UGL aumenta sempre più: ce n’erano più di quelle Cisl e Uil. I risultati RSU non li premiano così tanto, ma sicuramente si fanno vedere)
che rapidità!
Ieri mattina siamo arrivati all’asilo con qualche minuto di anticipo (mica per altro: c’era ancora l’inserimento, quindi si iniziava più tardi). A questo punto, quando i treenni mi hanno chiesto se potevano giocare ai giardinetti lì davanti, ho risposto “sì, fino a che non si apre la porta della scuola”. I due si sono immediatamente fiondati al girello: peccato che fosse completamente scassato, nel senso che era rimasta sì la parte dove ci si siede ma null’altro.
Stamattina ho portato all’asilo i bambini, sono tornato a casa, sono ripassato all’asilo perché non avevo portato abbastanza cambi, e ho visto che due operai stavano lavorando a quel girello, sotto l’occhio attento di un vigile (mi han detto le maestre che una pattuglia staziona sempre lì dopo una serie di rimostranze).
Non so quando era stato scassato il gioco: non andavo quasi mai a quei giardinetti e l’ultima volta che avevo fatto giocare i bimbi era fine luglio: però devo dire che sono stato favorevolmente stupito.
Il “biglietto urbano” ATM
Ieri a Milano c’è stata la giornata senz’auto. Non sto a dirvi quante auto c’erano in giro per la città, d’altra parte se non ci sono pattuglie dei vigili a multare non si può pretendere più di tanto. La mattina mi sono preso Jacopo e Cecilia e gli ho fatto fare un bel giro in metropolitana, una cosa che a loro piace tantissimo: l’idea era che tanto con un singolo biglietto urbano avrei potuto girare tutto il giorno, come raccontato ovunque e visibile nei messaggi a pannello scorrevole alle fermate. Certo. Con il singolo biglietto urbano. Io che ho una tessera RicaricaMi ho regolarmente pagato il secondo biglietto la seconda volta che sono salito sulla metropolitana. (Per una singola fermata Cordusio-Cairoli, ma non è quello il punto, come potete bene immaginare).
Potreste dire che per sapere che “biglietto singolo urbano” è solo un biglietto singolo urbano avrei potuto cliccare sull’avviso presente nel sito ATM, come si vede da questa schermata: certo, certo. Cliccando sarei arrivato qui: “Inserisci la tua e-mail e password per effettuare il login ed entrare nel tuo profilo dati”. Potreste dire che un biglietto (peggio ancora, parte di un carnet) nella RicaricaMi non è un biglietto urbano singolo, e qua sono costretto a darvi ragione. Restano però due cose: che la comunicazione non è certo delle migliori – bastava scrivere “solo con il biglietto urbano ordinario, ecc.” – e che ATM non è interessata agli utenti diciamo “medi”, quelli cioè che non sono abbonati ma usano comunque abbastanza i mezzi per avere biglietti multipli e tessere ricaricabili in tasca. Terrò presente.
(ah, ho scritto ad ATM. Sezione “suggerimenti”, non “reclami”. Vi farò sapere)