Il logo di Wikipediocracy è la W di Wikipedia a testa in giù: il sito ha come motto “Perché non puoi parlare su Wikipedia di quello che non va in Wikipedia” (occhei, lo dice in inglese, ma il concetto è quello). Insomma, un po’ come il nostrano Wikiperle. Un mesetto fa, nei forum di Wikipediocracy c’è stato un thread dove un attivo contributore scrive:
The Italian Wikipedia article Telecom Italia was completely refurbished by six undergraduates at Università Cattolica del Sacro Cuore, in a cooperative project between Telecom Italia and (I presume) a professor at the university, with guidance from Wikimedia Italia’s Cristian Consonni.
Is this the future of “paid editing”? Broker college students as unpaid interns?
Il thread non ha avuto una grande fortuna, essendoci stato un solo commento “They get paid in free bananas at lunchtime”, che mostra come Tavecchio abbia fatto scuola anche all’estero. Però sono dell’idea che forse ha senso parlarne un po’ di più, considerando che per ovvie ragioni ho seguito abbastanza bene la storia pur non essendo impegnato in prima persona. Sì, la voce di Telecom Italia è stata rifatta da sei tesiste (sotto la supervisione della loro professoressa), e no, le tesiste non sono state pagate (l’Università non so: secondo me non c’è stato un pagamento diretto ma è entrato tutto in un qualche accordo quadro Telecom – Sacro Cuore, però non mi dicono certo queste cose).
Ora vi faccio una domanda: chi avrebbe dovuto riscrivere la voce su Telecom? Qualcuno di Telecom? Ovviamente no. Rischieremo di avere una voce agiografica: non per nulla le linee guida dell’enciclopedia scoraggiano fortemente le voci scritte dai diretti interessati. Le studentesse che hanno lavorato per la loro tesi dovrebbero essere pagate da Telecom? Ovviamente no, per le stesse ragioni di cui sopra. Le studentesse ci hanno guadagnato, anche se non in vil denaro? Probabilmente sì: studiavano scienze della comunicazione, e sicuramente quel lavoro sul campo è stato loro utile. Spassionatamente posso dire che secondo me hanno fatto molta più fatica che per una tesi (triennale) standard: per questo non sono così certo che ci abbiano guadagnato. Telecom ci ha guadagnato da tutto questo? Indubbiamente sì. Le affermazioni (dotate di fonti) contro Telecom continuano ad esserci, perché le fanciulle sono state abbondantemente catechizzate ed è stato impedito loro di “risciacquare” la voce; ma sono state aggiunte molte informazioni utili e importanti, e questo “annacquamento” favorisce sicuramente l’immagine. Ma la vera domanda da farsi è “Wikipedia ci ha guadagnato da tutto questo?” E la risposta è di nuovo “sì”. Ci sono più informazioni, ci sono più fonti e quindi l’utente può sapere più cose (non “cose diverse”, ribadisco, ma “più cose”). Non è questo lo scopo di un’enciclopedia?
Per quanto mi riguarda, ben vengano esperimenti di “unpaid editing” come questo, e del resto c’è un altro progetto in corso in questo periodo, sempre con l’università del Sacro Cuore (ma non con Telecom, stavolta c’è parte di una multinazionale in gioco). Per quanto mi riguarda, è una situazione win-win, e allora perché non sfruttarla?