Oggi tutti i quotidiani hanno parlato del risultato del referendum ungherese sull’accoglienza di 1500 migranti. Il referendum non ha raggiunto il quorum dei votanti e quindi non ha valore legale, ma il fatto che quasi il 40% dei cittadini ha disciplinatamente votato per non prendersi quei pericolosi figuri significherà con ogni probabilità che il premier Viktor Orbán, che tanto ha una maggioranza sufficiente, si limiterà a far promulgare la legge dal Parlamento anziché farla attivare via referendum. Insomma, non mi pare che ci sia molto da gioire per chi era contrario alla legge.
Non so quanti siano stati i giornali a dare lo stesso risalto al referendum colombiano, che ha bocciato il piano di pace tra governo e combattenti del FARC. Bisogna dire che sembra che le due parti l’abbiano presa bene, e quindi per il momento non ci siano grandi sommovimenti. Però non sono riuscito a capire le vere ragioni della campagna elettorale per il NO fatta dall’ex presidente Uribe, che avrebbe affermato «che l’accordo così com’era stato raggiunto aveva bisogno di correzioni di vario tipo per diventare più equo». Quali sarebbero dovute essere le correzioni? Più processi? Alla fine di una guerra civile durata mezzo secolo forse è meglio lasciar perdere. O è tutta una manovra politica per le prossime elezioni? Ecco, a me sarebbe piaciuto saperne di più su questo referendum. Chiedo troppo? Qualcuno dei miei ventun lettori ha accesso ad altre fonti?
Questo vecchio libro di Raymond Smullyan, come dice il titolo (Raymond Smullyan, The Chess Mysteries of Sherlock Holmes, Random House 1979, pag. 171, ISBN 9780394737577), parla di problemi di scacchi. Ma questi problemi sono peculiari, perché le partite giocate sono tutto fuorché serie, pur rimanendo legali. I problemi sono infatti definiti di “analisi retrogada”: partendo dalla posizione mostrata occorre scoprire cosa è successo in passato, se per esempio si può fare un arrocco, oppure capire in quale di due caselle adiacenti bisogna posizionare un pedone, o così via. Essendo necessarie grandi doti di logica, è solo naturale che il protagonista sia Sherlock Holmes con il fidato dottor Watson. Secondo me dopo i primi esempi ci si stanca un po’, ma ci sono chicche tipo il matto che si può solo ottenere con la promozione di un pedone in un pezzo del colore opposto (fino a duecento anni fa non era vietato…) che vale la pena leggere.