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matematto non praticante

Statistiche del sito per maggio 2024

Mi sa che le prossime statistiche saranno di due mesi: sono troppo incasinato per fare alcunché. Maggio è simile ad aprile: i dati sono

Visitatori unici 14.476 (+129)
Numero di visite 36.292 (-2042)
Pagine accedute 156.800 (+21053)
Hits 304.993 (+26551)
Banda usata 3,34 (+0,12 GB)

Il numero massimo di visite (1689) è stato giovedì 2 maggio; i giorni con meno di 1000 visite sono stati quattro, e sabato 18 si è toccato il minimo, con 869. La top 5:

  1. Tutto l’amore disperato delle cose (ebook): 716 visite (in realtà è la versione embed da Forevera)
  2. Ci potevo quasi cascare: 638 visite
  3. Eupnoico: 624 visite
  4. Il digitale? lasciamolo stare: 612 visite
  5. Ha chiuso Endo: 596 visite

Altri due post hanno superato le 500 visite. Tra gli evergreen, romanaccio è stabile, con 1173 visite.

Query Google: abbiamo 3310 clic da mobile (+429), 1119 da desktop (+205) e 65 da tablet (+9). Ecco le prime 10 query (tra parentesi le impressions, per capire quanto la mia pagina sia piaciuta a chi cerca: più il rapporto è basso, meno sono stato ritenuto interessante).

276 (420) 3481125912
204 (711) insulti in romano
156 (1748) paziente eupnoico
102 (315) insulti romani
85 (211) insulti romaneschi
57 (117) il salto del cavallo soluzione settimana enigmistica
51 (632) 02 78655540
51 (75) xmau
44 (515) codice bianco ikea
42 (50) indovinello 100 prigionieri cappelli

Direi che siamo in periodo di spam telefonico :-)

strani rimborsi

il libro Martedì mi è arrivata la revised edition di Mathematical Puzzles di Peter Winkler. Io avevo già l’edizione originale, ma per comodità mi sono preso anche questa che ha corretto un po’ di refusi: scrivere matematica non è mai un’operazione banale.
Quello che mi stupisce è che io avevo preordinato a inizio aprile il libro al prezzo di 30,30 euro, mentre adesso è a 33,79, come vedete dall’immagine sopra. Però il signor Amazon mi scrive – vedi figura sotto – che mi rimborserà quattro euro e rotti perché avevo l’assicurazione “compri al prezzo più basso”. Camelcamelcamel non ha dati almeno per la versione da amazon.it, quindi non so se ci sia stato un momento tra inizio aprile e fine giugno col prezzo a 26 euro: ma mi pare strano. E allora che può essere successo? E soprattutto, non potevano farmelo pagare subito 26 euro e mandarmi una mail “pensa! Ti abbiamo fatto risparmiare quattro euro?
rimborso
(poi vabbè, la mia copia è print-on-demand, ma non si può pretendere tutto)

Una citazione inutile

«All’inizio e alla fine, abbiamo il mistero. […] A questo mistero la matematica ci avvicina, pur senza
penetrarlo». (E. De Giorgi)

La scorsa settimana c’è stata la prova di matematica all’Esame di Stato (la maturità, per noi vecchietti). Il secondo problema cominciava con una citazione di Ennio De Giorgi: «All’inizio e alla fine, abbiamo il mistero. […] A questo mistero la matematica ci avvicina, pur senza penetrarlo». Avendo conosciuto De Giorgi, non mi servivano le spiegazioni per immaginare che la parte tra puntini era «Potremmo dire che abbiamo il disegno di Dio.» De Giorgi, oltre che essere stato un grande matematico, era anche un uomo di fede. Ma di fede vera, che si rifletteva nelle opere: per dire, è stato uno dei fondatori della sezione italiana di Amnesty International. Dal suo punto di vista quella frase era del tutto coerente; ma togliendo l’inciso che la lega a Dio il significato cambia completamente. A dire il vero mi stupisce che con l’attuale governo sia stata perpetrata questa omissione, così come mi stupisce la citazione finale di Godfrey Hardy, noto ateo; ma probabilmente la scelta è stata fatta da qualcuno al ministero proprio in spregio all’attuale ministro dell’Istruzione e del Merito, che tanto non credo proprio abbia dato anche solo un occhio alle tracce di matematica. (Ah, c’è un aneddoto curioso su Hardy. Una volta dovette fare un viaggio in nave durante una tempesta, e prima di partire spedì a un suo amico una cartolina con testo “Ho risolto l’ipotesi di Riemann!”. Arrivato sano e salvo, commentò l’affermazione ovviamente falsa dicendo che se Dio fosse per sbaglio esistito non avrebbe mai permesso che un ateo come lui fosse ricordato per quella scoperta…)

Aneddoti a parte, trovo profondamente sbagliata questa scelta del ministero. Hai più di centomila studenti dello scientifico che sono giustamente nel panico perché l’esame di stato è un tutto-o-niente, e gli devi mettere delle citazioni che saranno subito lette come criptotracce per scoprire la strada più semplice per arrivare alla soluzione? Vuoi far vedere che sei uno che ha studiato? Occhei, io lo faccio sempre, ma almeno nessuno è costretto a leggere i miei sproloqui. Lascia i testi e non allargarti: c’è sempre tempo per scoprire le citazioni quando lo stato d’animo è più tranquillo. E comunque, checché ne pensi Hardy, è una palla che «al mondo non c’è posto perenne per la matematica brutta». Tutt’al più possiamo dire che la matematica brutta fa venire (ai matematici…) voglia di rimpiazzarla con matematica più bella, ma intanto i risultati brutti se li tengono stretti!

P.S.: una delle domande a cui dover rispondere dava la distanza della Terra dal Sole nel perielio e nell’afelio e chiedeva di «Determinare, in un opportuno sistema di riferimento, l’equazione che rappresenta la traiettoria della Terra intorno al Sole». Io anche da diciannovenne ero una persona serissima come lo sono ora: probabilmente avrei calcolato l’equazione dell’ellisse (ricavandomela dalle sue proprietà, figuriamoci se sapevo allora o so oggi la formula esplicita a partire dai due assi) ma prima avrei scritto: “prendendo un sistema di riferimento che si muove a una velocità opportuna rispetto all’asse maggiore dell’ellisse, e con un’opportuna scelta delle unità di misura, la traiettoria è data dalla circonferenza $x^2 + y^2 = 1$.” Molto più semplice e tecnicamnte corretto, no? (Per chi si lamentasse del fatto che non c’è scritto che possiamo anche cambiare l’unità di misura, al posto di 1 si può mettere il semiasse minore dell’ellisse. I matematici sono dei cacaspilli, si sa)

MATEMATICA – Lezione 20: La teoria dell’informazione

copertina Se si dice “teoria dell’informazione” un matematico pensa subito a Claude Shannon, che l’ha creata praticamente da solo. La sua grande intuizione è stata quella di lavorare con enti discreti e non continui come si era fatto fino a quel momento (la teoria per il caso continuo esiste, ma si basa su quella discreta), quando stavano nascendo i primi computer e non era nemmeno detto che sarebbero riusciti ad affermarsi. Certo, in crittografia si lavorava già con il discreto e c’era l’esempio dell’alfabeto Morse, ma chi avrebbe pensato che la voce e il video sarebbero stati trasformati in successioni di zeri e uni per compattarli e rendere più robusto il segnale?
Nel testo, dopo qualche esempio pratico, do un rapido resoconto dei risultati principali nella trasmissione di segnali discreti, sia nel caso di canale senza errori che in quello dove gli errori sono casuali, e mostro i due principali teoremi di Shannon che definiscono il limite di informazione che può essere inviata attraverso un canale. Anche i miei giochi matematici sono sull’informazione, mentre Sara Zucchini ci parla di Georg Cantor, un altro matematico che ha creato praticamente da solo una nuova parte di matematica, la teoria dell’infinito.

Maurizio Codogno, La teoria dell’informazione, allegato a Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, €6.99 più il prezzo del giornale.

“migliorare le loro recensioni dei prodotti”

spam dall'indonesia Per quanto ne so, questi ti chiedono un po’ di soldi per cominciare a guadagnare cifre inconfessabili: ma non è questo il punto, se uno ci casca secondo me se lo merita perché vuol dire che non ha mai letto La Luna è una severa maestra.
Ma che diavolo vuol dire che la mia carriera e il mio CV sono stati raccomandati? O meglio, perché scrivi una roba del genere e non qualcosa di più generico? (E comunque cosa significa “aiutare i commercianti a migliorare le loro recensioni dei prodotti?” Avessi tempo da perdere avrei risposto solo per saperlo :-) )

Tutto è relativo

vignetta di Andrea BozzoChe il ministro Sangiuliano sia convinto che Cristoforo Colombo volesse raggiungere le Indie circumnavigando la Terra sulla base delle teorie di Galileo Galilei non è semplicemente grave da un punto di vista della storia (lasciamo perdere le scienze).
Io ricordo bene che quando studiavo letteratura italiana al liceo mi era stato detto che il Trecento e il Cinquecento avevano grandi autori, mentre nel Quattrocento e nel Seicento ci si doveva accontentare di quello che c’era, tanto che per il Seicento uno degli autori principali era… Galileo, appunto. Provate a leggere qualcosa in originale: non è banalissimo, perché comunque la lingua è cambiata molto, ma si vede la freschezza del linguaggio: il tutto senza considerare i suoi contributi alla nascita del linguaggio specialistico scientifico.

Ecco: diciamo che oramai sono tristemente abituato a trovarmi sedicenti (nel senso etimologico) umanisti che snobbano la scienza. Ma qua bisogna dare atto di un egualitarismo perfetto: si snobba tutto.

Immagine di Andrea Bozzo

Dentro l’algoritmo (libro)

Il precedente libro di Donata Columbro, Ti spiego il dato, mi era molto piaciuto e quindi mi sono comprato sulla fiducia quest’altra sua opera. Devo però dire che sono rimasto abbastanza deluso. Nel libro si trovano molte citazioni di cosa dicono altri autori, e da questo punto di vista il testo può essere comodo come manuale di riferimento: ma in realtà non si va “dentro” l’algoritmo, non dico dal punto di vista tecnico ma neppure da quello per così dire sociologico. Sì, ci sono vari accenni qua e là, ma almeno a mio parere manca una visione di insieme su quali potrebbero essere i problemi che ci dà “l’algoritmo”, come il fatto che lo scroll infinito e l’aggiornamento in tempo reale inducano l’utente a continuare a stare all’interno dell’applicazione, oppure che in un gioco il non riuscire sempre a vincere ma andare comunque vicino dà dipendenza. Anche il contesto del bias degli algoritmi di riconoscimento, bias che dipende dal loro addestramento, sarebbe potuto essere spiegato meglio. La parte positiva è che perlomeno Columbro dice fin dall’inizio che la personificazione dell'”algoritmo” è una brutta cosa.

(Vabbè, io poi trovo che la schwa faccia solo perdere tempo durante la lettura, e mi fa ridere che in una figura del libro l’amicə è rimasta un’amica… Ma quelle sono fisime mie)

(Donata Columbro, Dentro l’algoritmo : Le formule che regolano il nostro tempo, effequ 2022, pag. 138, € 17, ISBN 9791280263490 – se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me)
Voto: 3/5