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matematto non praticante

Gli show di ELLA

Giorgia Meloni (nel seguito, ELLA) ha costruito la sua carriera politica su un’immagine ben specifica: quella dell’urlatrice e della smorfiosa (nel senso che fa smorfie). Non ho idea se quella sia la sua vera essenza, non conoscendo ELLA di persona, ma non è che la cosa sia così importante. È anche possibile, immagino probabile, che ELLA negli appuntamenti internazionali ufficiali usi un altro stile: in fin dei conti quegli altri mica la votano. Ma i suoi elettori la amano così, e non la vorrebbero diversa. E allora perché vi stupite degli show che ELLA fa in parlamento?

Utensili di plastica e allarmi per un errore aritmetico

utensili di plastica Avete presenti gli utensili di plastica neri? Un articolo pubblicato lo scorso ottobre sulla rivista Chemosphere ha sollevato pesanti dubbi sulla loro tossicità, e la notizia è balzata subito sulle prime pagine dei media americani. Da noi non ho visto nulla, ma non significa molto. Abbiamo avuto titoli come “Quegli utensili di cucina così carino potrebbero stare per avvelenarvi, dice uno studio. Ecco che dovete fare”, dal L.A. Times. Molti americani hanno buttato via i loro utensili.
Lo studio spiegava che quella plastica è riciclata a partire da rifiuti elettronici che arrivano soprattutto dalla Cina (paradossalmente, non si riesce a riciclare automaticamente la plastica nera perché le macchine che distinguono i vari tipi di plastica funzionano a infrarossi, e la plastica nera li assorbe), che provengono da apparecchiature trattate con ritardanti del fuoco.
Lo studio stima che usare utensili contaminati può causare un’assunzione media di 34700 nanogrammi al giorno di etere di decabromodifenile, noto come BDE-209. La dose di riferimento stabilita dalla agenzia per la protezione dell’ambiente americana è di 7000 nanogrammi per chilogrammo di peso per giorno. Un adulto di 60 kg non dovrebbe pertanto assumere più di 42000 nanogrammi al giorno, e solo con quegli utensili ci si arriva quasi.

Avete capito qual è il piccolo problema? Come scritto dal National Post, è un banale errore matematico. Se moltiplichiamo 7000 per 60 otteniamo 420000, non 42000. Quindi l’assunzione è sotto il 10% della dose di riferimento: qualcosa a cui fare attenzione, ma non così pericoloso come sembrava.
Eppure l’autore principale dell’articolo, che alla fine ha dovuto preparare una rettifica, continua a dire “è importante notare che [questo errore] non impatta i nostri risultati.” Se lo dice lui…

La parte più propriamente matematica è però quella finale dell’articolo, dove Joe Schwarcz, direttore del McGill University’s Office for Science and Society, fa una considerazione molto banale: perché mai bisognava indicare la dose di riferimento in nanogrammi? I numeri che escono sono molto grandi e poco riconoscibili. Se la dose di riferimento fosse stata indicata in [EDIT] 7 microgrammi per chilo di massa al giorno e quella trovata negli utensili a 34,7 microgrammi al giorno, ci si sarebbe subito accorti dell’errore…

(immagine presa da SVG Silh)

MATEMATICA – Lezione 45: La matematica della cybersecurity

copertina A che serve la matematica nella cybersecurity? Potreste pensare che sia necessaria per ideare codici sempre più difficili da craccare, e di per sé questo è anche vero. Però la triste verità è che il punto debole di un sistema quasi sempre non è l’architettura di sicurezza ma l’errore umano. Quello che si fa in genere è cercare un compromesso tra il costo (certo) necessario per implementare misure di sicurezza e il costo (incerto, ma ben maggiore) che avremo nel caso senza queste misure un attacco arrivasse a segno.
Qui la matematica serve per ricavare delle funzioni che rappresentino il rapporto costi-benefici e permettano di capire quanto dobbiamo spendere in sicurezza e quanto invece non porta nessun vero vantaggio. In questo volume Alessandro Mazzoccoli presenta due modelli ben noti in letteratura, quello di Gordon e quello di Loeb, li adatta al nostro contesto della cybersicurezza e mostra come le diverse strategie diano risultati assai diversi tra loro, e a volte conviene davvero non spendere per la sicurezza informatica, perché non si rientrerà mai di quelle spese.
Veronica Giuffré racconta la storia di Federigo Enriques, che è stato matematico, impegnato nell’editoria (la Zanichelli era stata acquistata da suo cognato, che poi cederà le quote ai figli di Enriques) e nella filosofia della scienza: purtroppo trovò sulla sua strada Benedetto Croce che impedì lo sviluppo in Italia di questa parte della filosofia. Infine i miei giochi matematici sono basati sulle dissezioni geometriche.

Alessandro Mazzoccoli, La matematica della cybersecurity, allegato a Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, €6.99 più il prezzo del giornale.

All’ultimo minuto

Ho inopinatamente deciso di buttare giù ancora un volume per la collana Matematica, visto che non c’era nessuno a farlo. Solo che era il primo dell’allungo e quindi dovrebbe essere pronto per oggi. La risposta è “non so come farò”.

Aggiornamento: È arrivato in fondo. Un grandissimo grazie ad Alan Viezzoli che me l’ha riletto per eliminare un po’ di refusi.

Quizzino della domenica: Bandiera

726 – geometria

La nazione di Trianglia ha una bandiera verde, bianca e rossa come la nostra: ma invece che avere tre rettangoli colorati ha tre triangoli, come mostrato in figura. I tre angoli in D sono tutti congruenti; i due segmenti che partono da D e formano i suddetti angoli sono la diagonale DB del rettangolo ABCD e un punto P sul lato AB. Se il lato corto della bandiera AD misura 50 cm, quant’è il perimetro del triangolo BDP?
La bandiera di Trianglia

(trovate un aiutino sul mio sito, alla pagina https://xmau.com/quizzini/p726.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema numero 76 dell’ACM 10 del 2000.)

Parole, formule, emozioni (libro)

copertina
Seconda raccolta di saggi sul rapporto tra matematica e letteratura, ho trovato questo libro molto disuguale: alcuni dei brevi saggi contenuti sono interessanti, per altri ho fatto una faticaccia ad arrivare fino in fondo. Qui una frase per ciascuno di essi.

Paolo Maroscia, La similitudine nella poesia e nella matematica: Mi è sembrato troppo dettagliato per qualcosa che non è poi così parallelo.
Gabriele Lolli, Ambiguità in matematica e letteratura: interessanti gli esempi di letteratura.
Andrea Battistini, Letteratura e scienze in Galileo: un matrimonio d’interesse: sappiamo che Galileo è stato anche un buon letterato, ma qui si entra davvero nel dettaglio e si scoprono tante belle cose.
Paolo Zellini, La crescita dei numeri nel pensiero antico e moderno: i classici temi zelliniani, a partire dallo gnomone.
Paolo Citrini, Sant’Agostino e la matematica: Agostino sapeve più matematica di quanto si pensi di solito.
Carlo Toffalori, Lo Cielo del Sole: la Matematica e Dante: ha il vantaggio di non limitarsi alla Divina Commedia (e di spiegare che l’idea di Dio puntiforme è molto furba).
Lucia Perrone Capano, Matematica e poesia in Novalis: Non mi ha detto molto.
Agnese Ilaria Telloni, La «sanguinante matematica» di Albert Camus: anche qui non molto.
Carlo Casolo, La Biblioteca Universale: riesce nel difficile compito di aggiungere qualcosa alla letteratura su Borges.
Roberto Tortora, Matematica e lingua naturale: aspetti critici e risorse didattiche: appunto più legato alla didattica.

(Paolo Maroscia et al, Parole, formule, emozioni : Tra matematica e letteratura, UTET Università 2018, pag. 349, € 23, ISBN 9788860085245 – se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me)
Voto: 3/5

Il concerto di Natale

locandina concerto 15 dicembre 2024 h 20.30 Dopodomani sera (domenica 15 dicembre, alle 20.30) canterò con la Mailänder Kantorei al loro concerto di Natale. Stavolta, oltre a una parte strumentale con una sinfonia di Scarlatti, faremo due cantate di Bach, la 10 e la 16. Non sono molto note, il che è significato che abbiamo dovuto impararcele…
Se siete interessati il concerto si terrà alla chiesa protestante in via Marco de Marchi (metro Turati), e non credo che durerà più di un’oretta. È a ingresso libero, ma preparatevi a fare una generosa offerta :-)

andremo al referendum?

La Corte di Cassazione ha riconosciuto la legittimità della richiesta di referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata, mentre ha cassato :-) il referendum solo parzialmente abrogativo proposto da alcune regioni.

Anche questa volta mi pare una scelta di buon senso. È vero che la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittime alcune parti della legge, ma chiedere di toglierla tutta è irrilevante rispetto a questo. È un po’ come dire “voglio pecettare tutto un foglio” e qualcuno dice “sì, ma ne ho già pecettato una parte”. Il pecettamento totale non cambia nulla, mentre chiedere una cancellazione solo parziale potrebbe dare dei problemi. Vediamo ora se anche la Consulta mi darà ragione… anche se non credo proprio che il referendum raggiungerà il quorum anche nel caso si svolga.