In silenzio, com’era del resto sua abitudine, si è spento ieri mattina.
Ai più giovani dei miei lettori, il suo nome non credo dirà molto. Ma io ricordo quando su Tuttolibri apparve la sua rubrica di giochi con le parole, la prima su un grande quotidiano italiano (sono troppo giovane, i Wutki su Linus non li ho potuti gustare quando uscirono… e comunque Dossena era già uno di loro); fu amore a prima vista. Credo che le mie prime lettere a un quotidiano siano state indirizzate a lui, e a Torino devo avere ancora una sua risposta. Ah, i giochi con le parole non sono l’enigmistica, nel caso ve lo stiate chiedendo: quest’ultima è molto più seria (seriosa?), con tutta una serie di regole formali completamente diverse dalle regole pragmatiche dei primi. Ma non divaghiamo.
Dossena però non è stato solo un esperto di giochi – basti pensare alla monumentale Enciclopedia dei Giochi per i tipi di Utet. Tra i suoi libri che possiedo ci sono infatti anche i primi tre volumi della Storia confidenziale della letteratura italiana, un ipertesto ante litteram dove gli aneddoti sull’italiano tra il 900 e il 1400 sono gustosissimi. Ecco: il modo migliore per ricordarlo è forse proprio rileggere le sue pagine e sorridere.
Aggiornamento: (8 febbraio) Stefano Bartezzaghi parla di lui sicuramente meglio di quanto lo possa fare io.
Archivi autore: .mau.
Ma esiste ancora il PageRank!
Dopo aver letto su FriendFeed questo sfogo, ho scoperto che non solo il PageRank esiste ancora, ma esistono siti, come digpagerank, che vengono usati per verificare se Google ti tratta bene oppure no.
Non so cosa significhi “essere trattato bene”: però è buffo scoprire come queste notiziole abbiano un punteggio superiore alla home page del sito. Il mio animo di matematico rabbrividisce.
Eluana e Silvio
Il nostro PresConsMin riesce a stare in sella da quindici anni seguendo due linee guida. La prima, a dire il vero, è ben nota dai tempi dei governi DC ed è quella delle promesse – che siano mantenute o no è irrilevante, anzi una promessa mantenuta è una promessa che non si può più fare e quindi è perniciosa. Ad esempio, pensate ai soldi promessi contro la crisi: se si fa la somma di tutti quelli indicati di volta in volta, si arriva a una cifra ben maggiore di quanto stanziato da Francia Germania Regno Unito. La differenza è che poi gli altri li cacciano fuori, ma non sottilizziamo. La seconda linea guida è invece un’invenzione di Berlusconi, che tra l’altro gli è riuscita benissimo: la cavalcata dei sondaggi. Se c’è qualcosa da scegliere, e non c’è nulla di esterno che lo faccia propendere per una posizione o l’altra, allora fa un sondaggio, e sceglie la posizione della maggioranza degli italiani. Un sistema indubbiamente vantaggioso, e lo si vede.
Prendiamo adesso il caso Englaro. Molti rappresentanti del centrodestra stanno tuonando contro la possibilità che vengano tolte alimentazione e idratazione forzate: il ministro del Welfare Sacconi, visto che la Salute sta sotto di lui, è in prima fila, e i media direttamente posseduti oppure organici alla politica del Cavaliere continuano a portare armi a favore dello status quo. Ma Lui? No; Lui non aveva detto nulla, anzi aveva esplicitato: «Non voglio intervenire». Ora, un’affermazione del genere sentita da uno che “se avesse le tette, farebbe anche l’annunciatrice” (cit.) è davvero incredibile, e secondo me significava solo una cosa: che nonostante tutti gli sforzi gli italiani sono per lo più a favore dell’eutanasia. Naturalmente non è che una cosa sia più o meno giusta a seconda di quanti siano d’accordo con essa, e tutto questo non l’ho affatto scritto per far cambiare idea a qualcuno: quello che penso io l’ho già espresso in precedenza, e non mi interessa fare proseliti.
Tutto questo mio bel ragionamento abduttivo, che avevo scritto ieri sera perché apparisse stamattina alle 8, si è brutalmente spezzato quando stamattina alle 7:30 ho scoperto che stanotte il premier si è smentito: «Sì, stiamo lavorando per intervenire». Ora, può darsi che il tutto dipenda dal fatto che – proprio come gli déi greci – c’è qualcosa sopra di Lui: per loro il Fato, qui il Vaticano. O molto più prosaicamente, mi sono completamente sbagliato.
Figure Ground
Figure Ground (lo trovate qui) è un gioco di logica dove bisogna spostare i pezzi all’interno di una scacchiera per ottenere una figura obiettivo a partire da una figura di partenza.
La caratteristica di questo gioco è che i pezzi sono come dei magneti: se per caso, per sbaglio o per volontà ne metti due uno vicino all’altro, diventa impossibile separarli, e quindi si ottiene un pezzo più grande – e meno posizionabile. I pezzi possono anche essere parzialmente sovrapposti, nel caso che la configurazione obiettivo occupi un’area inferiore a quella iniziale.
Man mano che si procede con i livelli, aumenta il numero di colori diversi negli schemi. In bocca al lupo!
(via puzzlinks)
sono un fediGraFo
Nonostante oggi sia il Nutella Day, potrei aprire un barattolo di questa crema gianduja.
Soluzione in salsa italica
Otto giorni fa hanno rubato la bicicletta a un mio collega. Gliel’hanno rubata qui in ufficio: a differenza del sottoscritto, che lega la sua con l’archetto al mancorrente della scala di sicurezza, lui si era limitato a legare una ruota al telaio e probabilmente qualcuno è entrato, ha preso sottobraccio la bicicletta, e se n’è andato con calma, come avevo previsto a suo tempo. D’altra parte, con un cancello che è il più delle volte scassato, nessuno pensa alla possibilità di tenerlo chiuso, rischiando che non si riapra più.
Fortunatamente la mia azienda è brava a prendere decisioni subitanee. Oggi, rientrato dalla pausa pranzo, ho trovato un foglio sulla mia bicicletta dove era spiegato che quella di parcheggiare nei locali aziendali è una graziosa e benevola concessione aziendale, per cui non sono costretto a genuflettermi, ma d’altra parte non posso lamentarmi se qualcuno ruba il mio mezzo di trasporto; il tutto da firmare per accettazione. Rispetto alla prima versione del modulo che avevo visto circolare la settimana scorsa dopo il fattaccio, adesso hanno ammesso l’esistenza delle biciclette, e hanno sbarrato il punto relativo alla targa del mezzo. Fantastici.
Quisss della settimana: che estensione di file sei?
Per una volta il quissss arriva direttamente da FriendFeed. Due schermate di domande, naturalmente in inglese, che dovrebbero appunto valutare la tua personalità.
Come si può notare dal disegnino qui a fianco, io sarei un jolly, o per meglio dire un asterisco (quello insomma che recupera tutto). Il commento è “Tu sei tutto per tutti; non riesci a decidere cosa tu voglia essere”. Mi sa che mentre compilavo il test devo avere inavvertitamente lasciato un cookie che puntava al mio blog, e ci sia da qualche parte un sofisticato sistema di intelligenza artificiale che ha controllato quello che scrivo…