Ne avevo parlato esattamente un anno fa; quando si dice il caso… Stavolta il network dove sono stato spammato è aNobii, e il perpetratore è tale Famularo Massimo, anche se a suo favore si può dire che un centinaio di libri nel suo scaffale li ha aggiunti quindi non è uno dei tipi mordi-e-fuggi.
Il punto è che che se io ho letto e commentato un libro su un certo argomento questo non significa che io sia interessato a sapere che qualcuno ha scritto un libro sullo stesso argomento e se l’è pubblicato su lulu.com. E questo vale persino per i libri di giochi matematici ;-) Se io sono interessato davvero a un certo tema, mi iscrivo (quindi vado in modalità pull, direbbero in ufficio) a una lista che parla di quel tema. Restando su aNobii, esistono i gruppi; se uno mi scrive avvisandomi dell’esistenza di un gruppo legato a un libro di cui ho parlato, non mi arrabbio certo anche se poi magari a quel gruppo non mi iscrivo.
Se invece mi scrivi così in privato, stai limitando la mia libertà. Poco, pochissimo, anche meno degli spammatori 419 per fare un esempio di mail indesiderate; ma lo fai comunque. E ora non venitemi a dire che stiamo subendo ben altre limitazioni, che lo so benissimo. Ma ritengo che in questo campo uno non abbia da dover scegliere, ma possa e debba trattare tutto allo stesso modo.
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Telecom e il risparmio energetico / 2
Sulla nostra intranet c’è un articolo che racconta di come «Per prima volta negli ultimi sei anni nel 2008 i consumi di energia elettrica di Telecom Italia spa sono diminuiti rispetto a quelli dello scorso anno», il tutto «coinciso con un considerevole incremento impiantistico».
Per vostra curiosità, i consumi 2008 sono stati pari a 2117 GWh («che equivalgono al consumo annuale di un comune di 400.000 abitanti»), con un saldo netto negativo di 37 GWh dovuto a un incremento di 125 GWh dei consumi e un risparmio di 162 GWh per ottimizzazioni, compreso un impianto di trigenerazione che riscalda e raffredda insieme – non chiedetemi come. Sempre per curiosità, i consumi si suddividono in rete fissa (66%), uffici (15%), CED (10%) e rete mobile (9%), e solo Trenitalia consuma più di Telecom.
Perché ho scritto tutto questo? Semplicemente perché ogni tanto è utile avere dei numeri di riferimento. Che poi le vere ragioni siano quelle indicate da Telecom, non lo posso sapere :-)
l’apostrofo
Oggi Stefano Bartezzaghi scrive su Repubblica a proposito degli apostrofi. Si può leggere delle due associazioni inglesi al riguardo: l’AAAA Association for the Annihilation of the Aberrant Apostrophe – non sono riuscito a capire se Keith Waterhouse, il suo fondatore e presidente a vita, l’abbia mai effettivamente creata o ne parli solamente; e l’APS, Apostrophe Protection Society. Almeno in Gran Bretagna, l’abuso degli apostrofi ha persino un nome: l’apostrofo del fruttivendolo (greengrocer’s apostrophe), visto che sembra che quella categoria ami molto usarli.
Stefano continua poi parlando della triste sorte dell’apostrofo nell’italiano; usato a sproposito (*qual’è, *c’è n’è), dimenticato (“*non centra nulla”, che si può solo dire quando uno non riesce a colpire un bersaglio) o molto più spesso sostituito da un accento (*pò per po’, per non parlare degli imperativi di’, fa’, sta’). È anche vero che soprattutto in legalese è facile vederlo perso del tutto: ormai si scrive “una istanza” e non “un’istanza”. C’è però un punto sul quale non sono d’accordo con lui: secondo me, si possono tranquillamente apostrofare “ci hai sonno?” e “ci avevo fame”. È infatti vero che scrivere “c’hai sonno?” e “c’avevo fame” va contro l’italiano standard che abbiamo studiato a scuola, ma è anche vero che neppure quelle forme sono italiano standard, ma modi colloquiali; e allora perché non scriverli anche, in maniera colloquiale? Voi che ne pensate?
e quegl’infami sorrisero
Il problema non è nemmeno tanto Berlusconi. Lui è davvero convinto di essere un tipo spiritoso, come nell’esempio della battuta fatta mercoledì scorso. Se non vi fidate dell’Unità, potete leggerlo dai comunistoni del Corsera; o se proprio siete dei malfidenti, guardatevi il video, courtesy of Alessandro Robecchi. Per i pigri, ecco la trascrizione della frase: «Di me hanno detto di tutto i signori della sinistra: che sono come quel dittatore argentino che faceva fuori i suoi oppositori portandoli in aereo con un pallone, poi aprivano lo sportello, gli davano il pallone e gli dicevano “c’è una bella giornata fuori, andate dicevano un po’ a giocare”. Che fa ridere, però è drammatico». Naturalmente, nessuno in Italia ha mai paragonato Berlusconi a Videla, ma visto che il tempo medio di ritenzione mnemonico dell’italiano medio è intorno ai quarantasette secondi la cosa è passata in secondo piano.
Il problema inizia già ad essere la nota governativa ufficiale. A Palazzo Chigi evidentemente si pensa che non solo l’Italia, ma l’universo intero sia composto da Komunisti. Immagino la gioia di Bernabè che già ha i suoi bei guai politici con Telecom Argentina senza che quelli là si vedano tacciare di «Un attacco calunnioso e assolutamente ingiustificato, che provoca indignazione».
Ma il vero problema, almeno secondo me, è un altro. Andate a guardare il video. La gente ride alla frase del PresConsMin. Il regimicchio non lo fa il Capo; lo fa la gggente.
Aggiornamento: (11:45) Come potete leggere nei commenti, mi sono sbagliato. Di Pietro aveva paragonato Berlusconi a Videla. Potrei cavarmela dicendo che definire Tonino “di sinistra”, quella è davvero una battuta: ma sarebbe scorretto da parte mia. Mi sa che ci meritiamo non solo questo governo, ma anche questa opposizione.
investimenti
Da un lancio Ansa:
«Lottomatica investe nel web 2.0 con il supporto di Neo Network, societa’ del Gruppo Magnolia.». E va bene, una marchetta in questo periodo di crisi non la si nega a nessuno.
«Punta per il 2009 sulla comunicazione in stile 2.0 per il sito di gioco online, www.better.it.» E va bene, il numero 2.0 è tanto di moda e non è per il momento sotto copyright.
«Lo scrive la societa’ in una nota asserendo che i canali scelti per aumentare il livello di conoscenza sui 3 giochi di punta online, Poker Club, Better Scommesse e Fantacalcio Skill, sono i social network del momento tra cui Facebook, You Tube, Wikipedia.» (grassetto mio).
Poi uno si domanda perché tutti siano convinti di avere un diritto divino di essere su wikipedia. Tanto è aggratis.
Amarcord: Il Pozzolo Triangolo
Mi è capitato per caso di trovare questo post, che descrive le regole di un gioco: “il Pozzolo Triangolo”. Giustamente, anche se non so se sia stato un caso, Emanuele Preda ne parlò l’ultimo 29 febbraio. In effetti nessuno ha mai davvero giocato al Pozzolo Triangolo: era semplicemente una delle supercazzole che la gente scriveva ai tempi di Fidonet, come anche il trattato sulle MSADU (mucche sferiche a densità uniforme) con relativi TTADU (tori torici a densità uniforme) di cui Paolo Sinigaglia narrò le caratteristiche fondamentali.
Ecco, adesso ci sono tanti bei testi pubblicati in giro, ma cose di questo tipo mi mancano…
ATM si muove!
L’avevo letto su Milanotrasporti e ieri sera l’ho verificato di persona. Finalmente, quando si timbra il carnet ATM, il display indica anche il numero di corse che ti restano ancora. Non piu solo BUON VIAGGIO, insomma, ma BUON VIAGGIO / RESIDUO:0 (stavo finendo il mio carnet, in effetti)
Lo so che bastava contare le righe stampigliate sul retro; ma l’operazione non è mai stata banale, visto che non è detto che le obliteratrici siano inchiostrate. Certo che ce n’è voluto di tempo per fare una modifica relativamente semplice al software: ma apprezzo comunque il risultato.
Sorpasso in retromarcia?
Nota: questo era nato come una risposta al commento di Antonella, ma era un po’ troppo fuori tema per una notiziola sulla Giornata del Gatto.
Non sono riuscito a verificare il numero di voti ricevuti dai vari partiti e vedere se il PdL in Sardegna ha fatto un sorpasso in retromarcia come in Abruzzo. Tra l’altro, come potete vedere, in Sardegna non hanno ancora terminato lo spoglio delle schede delle elezioni 2004 :-) Confrontando i risultati 2004 con quelli 2009, e limitandoci alle percentuali di voto, mi sembra però di poter dire che l’incremento della destra c’è stato eccome. È vero che rispetto ai dati sardi per la Camera 2008 alla coalizione vincente mancano 116000 voti (no, un po’ di meno perché manca ancora quasi il 10% delle sezioni mentre sto facendo i conti); ma a quella perdente mancano 180000 voti (sempre con la stessa nota).
Se pensate che in questo momento un qualunque governo al potere sarebbe oggettivamente in difficoltà, e quindi i suoi elettori possono aver più voglia di stare a casa, mi sa che si possa parlare di disfatta del centro(sinistra), ma anche di vittoria per il (centro)destra. Io non sono un politologo né un politico, e non saprei nemmeno da dove iniziare per farmi seguire dalle masse; però mi sembra ovvio che i possibili elettori di sinistra e di centrosinistra sono così sfavati che occorre avere un programma davvero tosto per riuscire a smuoverli. E mancano solo quattro anni alle prossime politiche