Non so se avete notato l’URL di questa notizia sul possibile fallimento della General Motors .
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Zeppa
Il nipote dell’ex presidente sudafricano si chiama Xxxxxx Xxxxyxx :-)
Quando il 10 cercava di fare goal (libro)
Secondo me, questo libretto (Laura Biason, Quando il 10 cercava di fare goal, Kimerik 2008, pag. 48, € 9, ISBN 978-88-6096-223-2) ha un guaio di fondo: non è né carne né pesce. O almeno è così che lo vedo io: ci sono due temi fondamentali, l’arrivo di una nordica a Roma per lavorare e l’osservazione dei romani dal punto di vista di un alieno, che mi sembrano giustapposti e non amalgamati. Il tutto è un peccato, perché la freschezza delle scene – molto bella la spiegazione della modalità tipica del traffico romano – si perde un po’ senza nemmeno l’ausilio del flusso temporalmente scadenzato di un diario vero e proprio. Intendiamoci, la lettura è molto piacevole, e il libro è indubbiamente consigliabile a chi viene catapultato nell’Urbe: credo però che se il packaging delle storie fosse stato più uniforme il risultato finale sarebbe stato migliore. Ma si sa che io pretendo notoriamente tanto.
DocumentFreedomDay
Pietro mi segnala che mercoledì 25 marzo a Opera (centro polifunzionale di via Gramsci 21) ci sarà il DocumentFreedomDay (vedi anche relativa locandina).
Il DFD nasce in ambito europeo per spiegare al grande pubblico perché gli standard aperti sono un Bene. Il pubblico di per sé dovrebbe averlo intuito: vi è mai capitato di non riuscire ad aprire un documento Word scritto su un PC con il Word di un altro PC? Ecco. Il guaio (uno dei guai) di Word è che le sue specifiche non sono mai state pubbliche, e soprattutto che Microsoft da una versione all’altra aggiungeva e cambiava qualcosa in modo da impedire all’atto pratico che qualcuno potesse scrivere un convertitore da Word a un altro word processor, oppure creare un word processor che leggesse direttamente i file Word. La situazione oggi è un po’ migliore, tanto che OpenOffice può leggere e scrivere in formato Word, ma resta il problema di avere un formato realmente trasportabile: ma vi garantisco che le resistenze di Microsoft sono molte, tanto che ha proposto in luogo del tentativo di standard ODF il suo Office Open XML, cercando probabilmente di fare quello che Sun fa con le specifiche di Java. Se poi queste cose non vi interessano, la sera ci sono dei concerti :-)
Io che sono ancora più un dinosauro preferisco ancora i sistemi a markup come TeX, ma non faccio testo…
Intrappolato!
Dopo aver pranzato in mensa, sono rientrato in ufficio. Ho preso l’ascensore assieme a un collega, mentre l’altro aspettava la vicesegretaria che controllava se era arrivata posta per il nostro gruppo e ci diceva “non usate l’ascensore! salite a piedi!”
Beh, l’ascensore è partito a sussultoni, e a un certo punto si è fermato del tutto, poi si sono spente le lucine dei pulsanti dei piani prenotati e si è accesa quella “divieto di transito” che dovrebbe significare che l’ascensore non deve essere usato. Un po’ in ritardo, se dobbiamo dirla tutta.
Purtroppo non avevo un programmino per inviare via twitter gli aggiornamenti minuto per minuto di quello che mi stava capitando, altrimenti sarei diventato famoso. Così invece, dopo aver telefonato alla vicesegretaria dicendo di chiamare qualcuno, alla fine ci siamo messi in due a spingere la porta scorrevole, scoprendo che eravamo venti centimetri sotto il livello del secondo piano: un vero anticlimax.
(quando avevo sei anni, sono rimasto chiuso in un ascensore insieme a mia nonna e mio fratello che ai tempi aveva due anni. Rimasi così scioccato che, grazie anche al fatto che stavamo traslocando da un appartamento all’ottavo piano a uno al primo, fino ai quattordici anni non usai più un ascensore. Però stavolta me ne sono stato bello tranquillo ;-) )
l’abbonato non è una persona
L’ultimo rapporto Gartner, citato da De Biase, afferma che ci sono 4.1 miliardi di persone con un cellulare. Beh, non proprio: quello che dice è che ci sono 4.1 miliardi di abbonati alla telefonia mobile. Non so voi, ma in questo momento io ho tre telefonini a mio nome. Per la precisione ne avrei quattro, ma il quarto è quello che usa mia mamma e quindi possiamo vederlo come suo. D’altra parte, nel 2006 in Italia c’erano 122 cellulari ogni cento abitanti…
Poi intendiamoci, i numeri globali sono impressionanti, specialmente per continenti come l’Africa dove non c’erano quasi linee telefoniche fisse e la struttura di telefonia mobile risulta molto più conveniente (ammesso che comunque si trovino generatori elettrici per le basi e si possano ricaricare i terminali…); e può anche darsi che un telefonino sia usato da più di una persona. Però ci tengo alla precisione.
Grandi pensatori
Immaginiamo di avere un mazzo di carte da poker, e provare a predire quale sarà la successiva. Indubbiamente, quando sono state estratte cinquantun carte, nell'(ex) mazzo rimarrà solo una carta, la “predizione” sarà corretta al 100%. Come fare ad evitare questo problema? Semplice. Basta togliere il due di picche dal mazzo: adesso avremo solo cinquantun carte, quindi non ci capiterà mai di dover estrarre la cinquantaduesima.
Tutto questo non lo dico io, ma Felipe Massa.
(però io un’idea a proposito ce l’avrei. Il GP non ha una durata prefissata, ma variabile ad esempio dai 50 ai 70 giri del circuito. Si prepara un sistema casuale che dia lo stop in un momento casuale: il gran premio finisce al passaggio successivo del primo in graduatoria)
sto scherzando, se non si fosse capito
Alla caccia del senatore!
Leggo da hyperbola via FacciaLibro che un senatore avrebbe presentato un disegno di legge per la liberalizzazione praticamente totale della caccia. Uso il condizionale perché sono andato a verificare le “iniziative legislative” del senatore in questione e non ho affatto trovato tale ddl. (Per la cronaca, ci sono varie proposte di legge al Senato, basta scrivere “venatoria” nel form di ricerca, ma nessuna attribuibile a questo senatore)
Bisogna però dire che il senatore in questione dovrebbe stare un po’ attento, visto che all’anagrafe fa Franco Orsi.