Il CronoWeb (Sergio Failla, Il CronoWeb, ZeroBook 20174, pag. 317, € 0,99, ISBN 9788867110971, link Amazon) è un progetto nato da Paolo Attivissimo e gestito poi da Sergio Failla che come dice il nome stesso raccoglie una cronologia della Rete, intesa in senso molto ampio (si parte da Leibniz e l’idea di computazione…) Il grande vantaggio di questo testo è il poter vedere come si è sviluppato il concetto stesso di Internet; spesso si fa fatica a mettere nella giusta relazione tutte le cose che abbiamo visto negli anni, e trovarsele in ordine cronologico (e con una caterva di collegamenti!) è davvero utile.
Io ho letto in anteprima la versione 2017: se mi è consentito un appunto, secondo me è stato dato troppo spazio all’elenco di attacchi di Anonymous, che sembrano quasi un libro nel libro. Immagino che la cosa sia voluta, ma un vecchietto come me preferisce una narrazione più sul positivo che sul negativo…
Archivi annuali: 2017
Con Internet è troppo facile
Come parecchi di voi forse sanno, negli anni ’90 del secolo scorso trascrissi un bel po’ di accordi di canzoni, soprattutto anni ’60 – ognuno ha le sue manie. Ai tempi “tirare giù gli accordi” significava impazzire con un registratore a nastro che dovevi fermare ogni momento, trovare una successione che più o meno funzionasse bene all’orecchio e poi postarla su Usenet per la gioja degli altri pazzoidi come te. (L’opzione “comprare gli spartiti” l’ho anche seguita; ma non era detto che quanto pubblicato coincidesse con gli accordi che ascoltavo)
Ho poi praticamente smesso di suonare la chitarra e quindi di trovare accordi: ma ogni tanto la fiamma si riaccende e oggi, mentre fischiettavo “Walk Away Renee” dei Left Banke (qualcuno magari si ricorda anche la cover italiana “L’arcobaleno”) mi sono detto “vediamo quali sono gli accordi”. Oggi, a differenza di vent’anni fa, è banale trovare il video oppure il sito con gli accordi. Tutto a posto, insomma? Macché. Il sito di accordi è quasi tutto a pagamento, ma soprattutto ci sono tre versioni e nessuna di esse si accorge dell’accordo di bVII all’inizio (per i poco musicisti: se la suoni in la maggiore la strofa comincia con La, Mi/Sol$, Sol. Quel sol è l’accordo di subtonica, o settimo grado ribassato, o bVII). Non si può pretendere tutto dalla vita.
Ultimo aggiornamento: 2017-10-20 17:50
Bocciatura annullata: sarà proprio così?
Mi è capitato di leggere sul Fatto Quotidiano questo articolo: «Scuola media, Tar annulla bocciatura: “Il padre dell’alunno non era stato informato dell’andamento scolastico”».
Io ho una certa età e non mi fido di come la stampa riporti le sentenze del Tar: valutando esso il metodo e non il merito, posso immaginare che il padre abbia sfruttato a suo favore la mancanza formale in cui la scuola è incorsa, non comunicando a entrambi i genitori (separati ma con affido congiunto) ma solo alla madre l’andamento scolastico del figlio. Ma quando leggo una frase come «i professori avevano motivato la bocciatura spiegando che il ragazzo “manifestava poco impegno, scarso interesse e atteggiamenti poco collaborativi” in classe, peggiorando ulteriormente nel corso dell’anno e accumulando sempre più assenze.» mi domando che razza di affidamento congiunto fosse quello per cui il padre non si accorgeva che il figlio non andava a lezione. Comunque credo che il ragazzo una cosa l’ha sicuramente imparata: farsi furbo e trovare la gabola. Spiace solo che il giornalista abbia scelto il solito sistema “cacca pupù” per mostrare l’accaduto.
Aggiornamento: la notizia è anche presente sulla Stampa, dove scopriamo che l’avvocato del padre del ragazzo ha affermato che il suo assistito «alla fine ha scelto di dare battaglia per l’amore che nutre nei confronti di questo ragazzino, che avrebbe voluto aiutare. Una circostanza che gli è stata impedita dalla totale assenza di comunicazioni.» Certo, virgola, certo.
Ultimo aggiornamento: 2017-10-19 16:40
Il berlusconismo di Renzi
Sia da sinistra che da destra sono tanti le voci che hanno definito Renzi “un Berlusconi giusto più giovane” (e senza aziende, aggiungo io). Beh, bisogna dire che la mozione contro Ignazio Visco in effetti mi fa propendere per questa ipotesi.
Io non ne so molto di economia, e quindi non posso valutare se l’operato di Ignazio Visco sia stato sufficientemente incisivo in questi anni in cui abbiamo visto cadere Montepaschi, Banca Etruria, le due popolari venete, Carige (ah no, quella non è ancora caduta, magari riescono a tenerla in piedi). Ricordo anche che prima di Visco avevamo anche avuto gente come questo signore. Il punto – politico – è però un altro. Per quello che mi consta, il Partito Democratico è la forza principale nel Parlamento italiano e nella maggioranza di governo. Non c’è nulla di male se ritiene che l’attuale governatore non sia stato così bravo e quindi non voglia che il suo incarico sia rinnovato – cosa diversa tra l’altro dal revocare la nomina. Però lo fai appunto attraverso una delibera del Consiglio dei ministri. La mozione di sfiducia la lasci fare alla minoranza, che ha per l’appunto quella come unica strada possibile. Bene: chi è che ha sempre governato come se fosse all’opposizione? Silvio. Signori, ho concluso.
P.S.: a chi dice “ma è Mattarella a nominare il Governatore della Banca d’Italia”, rispondo che forse è meglio che ripassi un po’. La frase completa è «La nomina del governatore è disposta con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, sentito il parere del Consiglio superiore della Banca d’Italia.» Datto in altri termini, la nomina è governativa.
Ultimo aggiornamento: 2017-10-19 09:30
_A cosa serve la matematica_ (libro)
Ho dei forti dubbi che questo libro (Giuseppe Bruzzaniti e Ugo Bruzzo, A cosa serve la matematica, Vallardi 2017 [2009], pag. 268, € 12,90, ISBN 9788869874567, link Amazon ) mantenga le promesse della collana, che si intitola “Finalmente ho capito!”. Non che il contenuto sia malfatto; ci sono anche dei punti che a mio parere sono ottimi, come il premettere alle frasi dei grandi matematici che terminano i capitoli un minimo di spiegazione al contorno. Inoltre la derivazione delle proprietà della funzione esponenziale a partire da quella del logaritmo (naturale) mi pare un approccio davvero interessante, e fattibile anche alle superiori (certi punti di analisi matematica mi paiono invece un po’ troppo). Quella che invece trovo poco pratica è la parte di domande e risposte tipo FAQ – ma io direi quasi nello stile del Catechismo di Pio X – che apre i vari capitoli: lo studente a mio parere non capisce ma si trova semplicemente invischiato in un ragionamento non suo. Probabilmente il libro funziona meglio come un manuale per ripassare rapidamente i vari concetti matematici e avere uno sguardo d’insieme alle varie branche e a come sono nate, oltre che vedere effettivamente nell’ultimo capitolo alcune applicazioni matematiche: ma da qui a usarlo per capire la matematica ce ne vuole eccome.
Ultimo aggiornamento: 2017-11-10 15:38
Tariffe corte
Anche oggi qualcuno al governo tuona contro la furbata dell’accorciamento a 28 giorni della fatturazione delle aziende telefoniche e no. La mia impressione è che sia tutto cine per far vedere che “il governo è vicino alla ggggente”, ma non gliene importi niente a nessuno.
La soluzione sarebbe infatti semplicissima: una leggina di un articolo che affermi che in caso di variazione della durata di fatturazione il costo annuo per l’utente non possa aumentare. In parole povere, prima aumenti dell’8,3% la bolletta mensile, poi se proprio ti dà fastidio una fatturazione mensile passi alle quattro settimane. Notate come io non vieti affatto di aumentare il costo: semplicemente voglio che sia fatto in modo visibile. È davvero così complicato?
Ultimo aggiornamento: 2017-10-18 11:03
parolescritte
Guardando i referral verso il mio sito web, ho scoperto l’esistenza di parolescritte.it, creato da Michele Giordano. La parte che mi piace di gran lunga di più del sito è naturalmente quella delle interrogazioni, dove gli amanti della linguistica computazionale possono scoprire tante belle cose. Per esempio, in Fantamatematica il 73,1% delle parole distinte che ho usato (nella pagina c’è un refuso e viene detto “ripetute”) fanno parte del Vocabolario minimo, mentre Primo Levi in L’ultimo Natale di guerra ha il 71,1%. Visto che non scrivo poi così difficile?
Ultimo aggiornamento: 2017-10-17 13:00