Archivi annuali: 2016

il colpo di stato in Turchia

La notizia di oggi è che il governo turco ha chiuso più di cento tra giornali, tv, riviste e altri media. Ma d’altra parte ricordo che ai docenti universitari è stato tolto il passaporto – qui potete leggere il messaggio di Betül Tanbay, presidentessa della Società Matematica Turca, e quanto scritto dal Consiglio scientifico dell’Unione Matematica Italiana.

Questo giusto per ricordare a tutti cosa sta succedendo a due passi da casa nostra.

Ultimo aggiornamento: 2016-07-28 15:25

provateci voi, a segnalare un semaforo malfunzionante

All’incrocio tra via della Moscova e piazza Stati Uniti d’America (lato filiale BPM), il solito imbecille ha girato il semaforo che indicherebbe ai pedoni quando attraversare la via, il che rende la cosa pericolosissima. Uno potrebbe pensare che con la quantità di polizia che gira da quelle parti data la presenza dei consolati americano, francese e giapponese e la sede dell’Agenzia delle Entrate qualcuno se ne fosse accorto, ma a quanto pare non è così.
Io sono un cittadino responsabile, e ho cercato di segnalare la cosa. Al sito del Comune di Milano – sezione “Contattami” – ho fatto la segnalazione l’altro ieri, ma non mi è nemmeno arrivato un cenno di risposta: strano, visto che la faccio da utente registrato. Il mio amico Massimo mi ha detto che sono quelli di A2A a gestire i semafori: bene, ho pensato, vado sul sito e faccio la segnalazione. Peccato che a2a.eu è evidentemente studiato per chi vuole diventare cliente o nella peggiore delle ipotesi per chi è già cliente e ha un guasto: o almeno io non sono riuscito a trovare nulla.
Non è che forse ci sia qualcosa di profondamente sbagliato in tutto questo?

Addio Salone del Libro a Torino?

Leggo sulla Stampa che l’Associazione Italiana Editori ha deciso: si lascia perdere il Salone del Libro di Torino (che se si terrà ancora sarà più che altro una fiera di campagna) e si fa il grande progetto MiBook, di cui non si sa ancora nulla ma deve essere sicuramente una figata. Pesano tutti gli scandali torinesi, pesano i costi (ma davvero l’affitto del Lingotto, nonostante uno sconto del 50% appena generosamente offerto, è il triplo di quello della Fiera, come dice la Busiarda? Repubblica non è d’accordo), ma immagino pesino soprattutto i grandi gruppi, Mondadori-RCS in primis ma anche GeMS e Giunti.
Certo, dal mio punto di vista trovarmi il Salone a due passi da casa è un vantaggio, e magari riuscirò anche ad andare a vederlo – in questi ultimi anni ci sono solo riuscito quando sono stato a presentare i librini di Altramatematica. Certo, per fare soldi il Salone di Torino aveva sempre stand molto improbabili e che con i libri avevano ben poco a che fare. Ma la mia sensazione è che MiBook sarà una roba per i grandi editori, quelli che ho sempre saltato a piè pari perché tanto li vedo anche in libreria. Ma d’altra parte il libro è una merce.

Ultimo aggiornamento: 2016-07-27 16:25

Père Jacques Hamel

Se non ho capito male mentre stamattina ascoltavo la rassegna stampa di Radio Popolare, il cardinale Tauran ha cercato di minimizzare il più possibile l’omicidio del sacerdote francese avvenuto ieri. Comprendo le ragioni politiche dietro questa scelta, ma non posso non notare che l’assassinio è stato commesso in odium fidei, e che quindi padre Hamel è un martire, almeno per la chiesa cattolica. D’altra parte papa Francesco ha anche esplicitamente detto che l’arcivescovo Oscar Romero è stato martire due volte (la seconda per motivi tutti interni alla Chiesa…), tanto che ha fatto immediatamente partire la sua beatificazione proprio come martire.
Cosa farà in questo caso? Io personalmente credo che ci voglia un segnale forte, e che questo segnale possa essere dato in modo positivo e non negativo. Ma nel mondo di oggi ciò non è detto.

Ultimo aggiornamento: 2016-07-27 10:50

Complimenti per la connessione

In questi giorni Raiuno sta trasmettendo dopo il telegiornale delle 20 una minisitcom, Complimenti per la connessione. Citando dal sito Rai, «La caserma dei carabinieri di “Don Matteo” si trasforma in un’aula magica per invogliare quella grande fetta di popolazione, che ha poca dimestichezza con il mondo del web, a prendere familiarità con alcuni termini di base entrati ormai a far parte del nostro lessico quotidiano.»

La puntata di ieri (link) era dedicata a Wikipedia, presentata come il concorrente di Rischiatutto che sa rispondere a domande di tutti i tipi. Uno spottone per tre-quattro milioni di spettatori che tra l’altro sono per noi tra i più difficili da raggiungere… il tutto a nostra insaputa. Come Wikimedia Italia non c’entriamo assolutamente nulla, ha fatto tutto Lux (il produttore).

La stessa cosa, anche se più in piccolo, è accaduta con il “decalogo per scrivere su Wikipedia” che forse avete visto in questi giorni – per esempio lo trovate sul Corriere delle Comunicazioni che per quanto ne so è stato il primo a pubblicarlo. Non l’abbiamo scritto noi, ma è stato preparato dall’agenzia che ha anche fatto il video per l’SMS solidale e che “ha spulciato il nostro sito” per sapere cosa mettere.

Che dire di tutto questo? Beh, come prima cosa che nonostante la nostra evidente incapacità nel fare i comunicatori i concetti alla base di Wikipedia sono oramai entrati a far parte non dico dell’immaginario collettivo ma almeno di chi di queste cose si occupa professionalmente. Mi sembra una cosa bellissima. Naturalmente c’è ancora tanto lavoro da fare per diffondere l’idea che la conoscenza possa essere libera: diciamo che Wikipedia è il testimonial, ma che ora bisogna allargare la base di chi contribuisce senza nessun suo tornaconto personale. Ma magari ce la facciamo :-)

Ultimo aggiornamento: 2016-07-27 10:11

Scaricabarile

Un paio di settimane fa, in uno dei rari momenti in cui sono ottimista nell’umanità, ho mandato all’abuse di un sito che invia messaggi di massa una mail in cui dicevo che quel mittente non mi ha mai chiesto il permesso di postare – anche per l’ottima ragione che la casella email a cui il messaggio era stato spedito non è la mail che uso di solito. Ho poi ricevuto questa risposta.

In relazione alla Sua richiesta, la informiamo che la scrivente società si limita a mettere a disposizione la piattaforma per l’invio di comunicazioni promozionali, mettendo in piedi nelle proprie infrastrutture tutte gli adempimenti di legge secondo quanto previsto dal D.Lgs. 196/2003 (Codice) in tema di trattamento; non siamo quindi noi i Titolari dei database.

Dando seguito alla sua richiesta, Le confermiamo l’avvenuta e corretta cancellazione della sua email dai database del nostro cliente (Add2cart) che le ha recentemente inviato email.
A parte messaggi già in coda di spedizione, entro un massimo di 5 giorni non dovrebbe ricevere ulteriori comunicazioni da questa società.

Tralasciamo la parte sui messaggi che possono essere in coda nei cinque giorni successivi e per cui evidentemente non può esistere procedura di cancellazione, e soffermiamoci sull’altra parte. Tu azienda che spedisce messaggi fai finta di nulla e ti fidi degli indirizziari che ti manda il cliente, e fin qui passi. Ma quando ti fanno notare che gli indirizziari siano farlocchi te ne lavi le mani dicendo “non sono io il titolare della base dati” e non ti viene nemmeno in mente di scrivere qualcosa tipo “nel caso di ulteriori segnalazioni da altri utenti risolveremo il contratto con il cliente”? Sono questi i momenti in cui comincio a intuire il concetto di “concorso esterno in associazione mafiosa”.

Ultimo aggiornamento: 2016-07-25 17:59

_Star Trek: Beyond_ (film)

startrek13 Quando si parla di Star Trek, soprattutto della serie originale, io sono uno di bocca buona. In fin dei conti sono cresciuto con i filmetti, che anche se avevano fior di autori tipicamente non avevano chissà quale trama complicata. Dunque mi sono trovato bene con questo Star Trek: Beyond (qui la scheda e qui il sito ufficiale).

Tenete conto che della serie reboot ho visto il primo ma non il secondo episodio: qua abbiamo la tipica avventura trekkiana, con solo un po’ troppi effetti speciali: la fotografia a mio parere è piuttosto pesante. L’Enterprise è distrutta come richiesto dal narrativium, ci sono i classici siparietti Bones-Spock, Kirk gigioneggia meno di quanto potrebbe fare ma in compenso è molto più mobile di Shatner – non che ci voglia molto, d’accordo – e l’ultima battuta di Cechov è un bel ricordo di quando il personaggio entrò a far parte dell’equipaggio dell’Enterprise nella seconda stagione di ST:TOS. I veri trekkies insomma storceranno il naso, gli agnostici non capiranno cosa c’è di diverso dagli altri filmoni di SF, ma io sono rimasto soddisfatto.

Ultimo aggiornamento: 2016-07-24 22:24

Trasparenza pentastellata

Oggi tale Xavier Bellanca, che da quanto ho capito è un attivista torinese del M5S, ha scritto su Facebook un post dove si diceva felicissimo di far parte della squadra di governo della città sabauda. Vittorio Bertola, che invece so bene chi è, ha inserito un paio di commenti piuttosto pesanti che si possono riassumere in “sono contento per te, peccato che ci sia poi gente come me che in passato si è fatta il mazzo, a cui sono state fatte tante promesse e poi sono state lasciate con un palmo di naso”. Da lì è nata una discussione che stamattina ho seguito: adesso non lo può più fare nessuno, perché a quanto pare Bellanca ha scritto “Ho modificato la privacy proprio perché quello che doveva essere detto è stato detto e i film chi vuole se li guarda al cinema, non sul mio profilo.”

Le dotte analisi politiche su chi ha ragione e chi ha torto le lascio agli altri. Mi limito a far notare il fulgido esempio di trasparenza dato da Bellanca, accoppiato all’inutilità pratica della sua azione: non è certo difficile trovare in rete il testo del primo suo commento. (E se cercate un po’ anche quello del secondo).

(ps: come nota collaterale, è interessante notare come un tempo Facebook ti permettesse di chiudere i commenti su un post, ma ora non più. Sapevàtelo!)

Ultimo aggiornamento: 2016-07-23 22:24