Archivi annuali: 2016

Meno 2

copertina-615pt
Ho scoperto oggi che Matematica in pausa pranzo esce dopodomani. (Occhei, poteva uscire il 22 o il 29, ma non avevo visto nulla in giro quindi pensavo sarebbe stato la settimana prossima)
No, non ho ancora nessuna copia in mano. No, non è ancora uscita la versione in ebook – immagino aspetteranno qualche settimana. Sì, è già in classifica di Amazon, ma se lo pigliate da lì forse è meglio che lo facciate tutti insieme giovedì, ché così balza tra le prime posizioni e c’è un minimo effetto valanga.

Ultimo aggiornamento: 2016-09-20 17:04

Negozi

Il palazzo vicino a casa mia ha una serie di negozi. Quando sette anni fa siamo arrivati, c’era una filiale di una banca, un centro massaggi e un negozio vuoto che un tempo era la sede di una società di spedizioni, almeno a giudicare dalla targhetta che c’era. La banca continua ad esserci; il centro massaggi pure. Un anno e mezzo fa il terzo negozio è stato ripulito e imbiancato, e vi si è insediato uno di quei centri cinesi dove ti pittano e ti riaggiustano le unghie. Solo che per una serie di motivi, tra cui probabilmente il fatto che la mia non è propriamente una via di grande traffico, il negozio era quasi sempre vuoto e a fine febbraio ha chiuso.
Ora ci stanno di nuovo lavorando su. Il guaio è che ci finirà un punto di Stanleybet, cioè un centro scommesse. Devo dire che la cosa non mi piace per nulla. (Del centro massaggi non mi importa una cippa, visto che sono ovviamente molto discreti e silenziosi, e soprattutto la loro clientela arriva, fa e se ne va via. La banca ha uno sportello bancomat, quindi è utile)

Museo botanico di Milano

Oggi pomeriggio abbiamo portato i bimbi a fare una lunga (per loro) pedalata. Tornando a casa abbiamo costeggiato il retro dell’ospedale Niguarda: a un certo punto Anna ha notato che erano aperte sia Villa Lonati (sede del Settore Verde e Agricoltura del Comune di Milano, anche se da quanto ho capito non so bene se coltivino davvero le piante da trapiantare in città) che il giardino davanti, che ricordavo tristemente chiuso e malmesso. Ho così scoperto (a) che in queste settimane a Milano c’è il Festival delle Biodiversità e (b) che dall’anno scorso quel giardino è diventato il Museo Botanico. Non che sia ancora così conosciuto, tanto che appunto in queste tre domeniche l’hanno aperto in via eccezionale: oggi c’era anche il Ludobus con tanti giochi “semipoveri” in legno (carini…) e il Bibliobus che ho visto per la prima volta in azione (e che avrebbe però bisogno di un controllo serio ai gas di scarico). Diciamo che l’apertura invernale solo il martedì, mercoledì e giovedì mattina non aiuta molto: ma magari col tempo si riuscirà a fare di meglio.

Ultimo aggiornamento: 2016-09-18 20:01

solita truffa telefonica

Sabato mattina, mentre stiamo per uscire, Anna riceve una telefonata dal numero 0683802835. Risponde, e le viene detto che la chiamavano da A2A e che avevano bisogno del numero dell’ultima bolletta. Anna naturalmente non è una stupida, chiede per prima cosa se davvero chiamano (di sabato…) da A2A, poi mi passa la chiamata. A me dicono di chiamare da un operatore mai sentito, e alla mia richiesta di come hanno avuto quel numero di telefonino buttano giù la linea.
Nulla di strano. (Nel caso uno si chiedesse come fanno a sapere il nostro fornitore di energia, la risposta è semplice: tirano a indovinare). Quello che non riesco a capire è come mai non sembri possibile denunciare questa gente, e come mai – nonostante precchi siti affermino che l’Autorità per l’energia elettrica pubblichi una black list di operatori “cattivi” – tutto quello che ho trovato è una lista di operatori “buoni” che accolgono i reclami.

controllori

Oggi pomeriggio stavo andando da mia zia con i gemelli. Ero sovrappensiero, perché stavo rispondendo a una mail, e quando siamo arrivati in piazzale Baiamonti mi sono ricordato di colpo che dovevamo scendere una fermata prima del solito per passare in farmacia, e così ci siamo catapultati giù dal tram prima che chiudesse le porte. Una volta sceso, mi sono accorto che c’era una squadra di controllori – direi almeno sei: in effetti è un posto dove li si trova spesso. Uno di loro era lì al mio fianco e aveva fermato un tipo di una famiglia diversamente magra che avevo visto salire. Mi fermo, tiro fuori il portafoglio dove ho la tessera RicaricaMI – tanto aveva la macchinetta per leggerla – e lui mi dice di andare pure.
Ho la faccia così da bravo ragazzo, o preferiva tenere d’occhio quello che con ogni probabilità aveva viaggiato a scrocco?

Ultimo aggiornamento: 2016-09-17 21:29

_E il Signore parlò a Mosè_ (libro)

9788833926810La Bibbia è un’opera strana, come sanno i pochi che l’hanno letta da cima a fondo. E data la sua importanza, sono stati tanti gli studiosi che hanno avanzato ipotesi più o meno fantasiose sull’origine dei testi. La tesi che Satlow porta in questo libro (Michael L. Satlow, E il Signore parlò a Mosè : Come la Bibbia divenne sacra [How the Bible Became Holy], Bollati Boringhieri 2015 [2014], pag. 455, € 26, ISBN 978-88-339-2681-0, trad. Massimo Scorsone) è che non solo i testi si sono coagulati in epoca molto tarda (circa il 150 aC), ma che c’è stata una lunghissima storia per farli diventare normativi e “divini”, e non semplici resoconti. Alcune sue ipotesi, come l’avere i regni di Israele e Giuda sempre separati, le avevo trovate anche nel testo di Mario Liverani Oltre la Bibbia, che pure Satlow pare non conoscere; altre mi sembrano piuttosto campate in aria e attentamente ritagliate per corroborare la sua tesi, ma senza vere fondamenta. Ha molto più senso pensare che la Torah sia stata inventata da Giosia piuttosto che averla davvero dimenticata per cent’anni e poi ritrovata man mano da sacerdoti di varie epoche, il tutto senza però che avesse alcuno status normativo. Né ha senso pensare che una zona sempre contesa tra due popoli logorroici come egizi e assiro-babilonesi non avesse fonti scritte o che gli ellenisti traducessero la Bibbia in greco casualmente nel momento giusto.
Leggendo la traduzione di Massimo Scorsone mi sono chiesto perché mai chiami “apocrifi della Bibbia cattolica” i testi deuterocanonici (che comunque sono accettati anche dagli ortodossi), o parli di “Giovanni il Battezzatore” – e passi – e di “Gaio Plinio Secondo”, confondendo il lettore poco attento.

Ultimo aggiornamento: 2016-09-17 12:02

Razzismo

Un operaio è stato investito e ucciso da un tir stanotte a Piacenza. Non entro nelle dinamiche del fatto (c’era un picchetto? la vittima si è lanciata senza che l’autista se ne accorgesse? l’autista era stato incitato a partire?). Mi limito a notare che sappiamo che chi è morto era di nazionalità egiziana, mentre resta ignota la nazionalità dell’autista. Magari era bosniaco o rumeno?

Ultimo aggiornamento: 2016-09-15 13:20

Falsi amici

È abbastanza noto che i giapponesi, noti copiatori, quando decisero di passare alla lingua scritta copiarono semplicemente gli ideogrammi cinesi, assegnando la loro pronuncia e le loro regole grammaticali. Il vantaggio di un ideogramma è che appunto il segno ha un suo significato e quindi può essere riusato. Le cose non sono in realtà così semplici: il giapponese ha poi ideato due alfabeti sillabici fonetici (hiragana e katakana) di ausilio, mentre il cinese ha scelto per le traslitterazioni fonetiche di usare ideogrammi esistenti infischiandosene del loro significato; inoltre il cinese qualche decennio fa ha scelto di semplificare alcuni ideogrammi (avete mai visto tra le lingue il “cinese semplificato”?), cosa che il giapponese non ha. Ad ogni modo è opinione comune che cinesi e giapponesi possono più o meno trovare un senso nelle scritte dell’altra lingua, anche se non è poi molto vero, come racconta Language Log.

Ma come in tutte le lingue ci sono dei falsi amici. L’esempio più eclatante è 手紙, che in giapponese significa “lettera” mentre in cinese “carta igienica”. O forse in effetti il significato non è poi così distante?

Ultimo aggiornamento: 2016-09-15 09:57