Ieri pomeriggio sono stato alla prima riunione della scuola elementar… pardon, primaria che i gemelli frequenteranno da lunedì prossimo. A parte notizie tecniche tipo il fatto che la scuola ospiterà anche i ragazzi delle medie che sono stati sfrattati causa necessità di ristrutturare la loro scuola (ma non è detto che ci siano i soldi, a quanto pare non c’è nemmeno un progetto esecutivo) il vero motivo era cercare volontari per far sì che la quarta classe prima non sia a tempo pieno (40 ore settimanali) ma a 30 ore, con due soli pomeriggi a scuola. La direttrice ha magnificato i vantaggi di quell’orario, con la possibilità di inserire un pomeriggio attività extracurricolari e di non allontanare troppo i bimbi dalla famiglia: una volta pressata ha però dovuto ammettere che sono in carenza di organico, che forse a novembre arriverà qualcuno in più e che se non si trovano quindici volontari saranno sì fatte quattro classi a tempo pieno, tagliando tutte le compresenze. Così ad occhio la soluzione finale sarà quella, a meno che non mettano in campo una quantità di mediatori culturali per spiegare ai genitori che non capiscono bene l’italiano cosa sta succedendo.
Poi c’è stato il problema delle deleghe per il ritiro dei bambini. Ho chiesto se c’erano i moduli – la prossima settimana, con un tempismo perfetto, Anna deve andare in Sicilia per lavoro – e mi è stato detto che c’erano sul sito della scuola. Tornato a casa ho controllato: non c’erano. Potevo segnalare la richiesta di una dieta per allergie o motivi religiosi; potevo chiedere la somministrazione di medicine; potevo autorizzare i bambini a tornae a casa da soli (a sei anni a Milano forse non è il caso); ma la delega che mi serviva non c’era. Così stamattina ho preso e sono andato in segreteria, che però non è nella scuola dei bambini ma a un chilometro e mezzo di distanza (per fortuna quasi sulla strada verso l’ufficio). Così stamattina ho inforcato la bicicletta e sono andato in segreteria.
Arrivo, salgo, chiedo il modulo, l’impiegato me lo fotocopia, poi si accorge che non era quello aggiornato, cerca di nuovo, fotocopia… e si blocca la fotocopiatrice. A questo punto arriva l’insegnante che gestisce l’offerta formativa, che avevo visto ieri, e si offre di andare giù a fare le fotocopie. Le dico “ok, allora scendo con lei così poi esco”; la risposta è “no, non si può, bisogna che vengano compilati su”. Passano cinque o sei minuti (avere un libro sul furbofono aiuta molto in questi casi), l’insegnante consegna il pacco di fotocopie e se ne va, e l’impiegato mi dà le mie quattro copie (due bambini moltiplicato due nonni) senza naturalmente firmare nulla. Alla mia domanda “una volta compilati li devo riportare qui?” la sua risposta è stata “mannò, li lasci alla sua scuola, li porteranno loro” (probabilmente alla scuola mi diranno l’opposto, ma almeno posso arrivare con bimbi e nonni e far vedere la documentazione alle maestre)
Non abbiamo ancora cominciato e sono già distrutto.
(ah: alla fine hanno fatto quattro classi a 40 ore, sembra che siano riusciti a ottenere un’altra persona)
Ultimo aggiornamento: 2015-09-09 19:25