Archivi annuali: 2015

Arthur

Abbiamo un vecchio lettore DVD che non è mai funzionato molto bene (il telecomando deve essere puntato con una precisione laser, e non ci sono pulsantini sul lettore stesso). Stasera volevo far vedere un DVD ai bambini: dopo aver cambiato le pile al telecomando la visione è partita. Solo che dopo mezz’ora bisognava scendere a cena: bene, dico, metto in pausa il DVD. Niente. Non riuscivo più a far funzionare nessun tasto. A un certo punto mi sono arrabbiato e ho dato una botta al telecomando: improvvisamente il DVD è finito in pausa.
Mi sono sentito tanto Fonzie.

Ultimo aggiornamento: 2015-10-24 21:12

_Numeri : La creazione continua della matematica_ (libro)

9788833974071Di testi che raccontano di come nascono i vari tipi di numeri ne ho letti a bizzeffe, credo di aver scritto qualcosa anch’io. Però garantisco che questo libretto (Gabriele Lolli, Numeri : La creazione continua della matematica, Bollati Boringhieri, pag. 138, € 14, ISBN 9788833926056) è di gran lunga il migliore che abbia mai trovato.
Gabriele Lolli è a volte piuttosto pedante – tenete conto che lui non fa divulgazione ma scrive saggi scientifici, che sono una cosa piuttosto diversa. Ma in questo caso direi che ha trovato la giusta via per dare uno sguardo di insieme su tutti i vari tipi di numeri che i matematici si sono inventati nei millenni e soprattutto per dare una visione non solo storica ma anche strutturalista: un conto è infatti vedere come è sorto il bisogno di definire certi tipi di numeri, ma bisogna anche considerare cosa è poi successo negli ultimi cent’anni, quando i matematici si sono guardati indietro e hanno deciso di fare un po’ d’ordine in quella che era una costruzione cresciuta a spizzichi e bocconi, e senza un piano preciso. (Sì, i matematici hanno questa brutta abitudine di voler rimettere le cose tutte belle precisine, e alla fine i poveri studenti si accorgono di non riuscire nemmeno a trovare un appiglio per aggrapparsi e capire quello che hanno davanti).
Il testo richiede comunque di avere un’idea almeno di base dei concetti che vengono trattati, mi affretto a precisare: però anche in poche pagine riesce a dare delle presentazioni fulminanti. Tanto per dire, ho finalmente capito come funzionano i numeri p-adici, che pure conoscevo almeno in teoria da trent’anni ma non ero mai riuscito a visualizzare in pratica. Chiunque abbia interessi nella fondazione della matematica si troverà sicuramente a proprio agio leggendo questo libro!

Da Rules

Visto che mi è stato fatto notare che non ho mai esplicitato le regole di questo blog, ho pensato bene di scriverle. Come potete notare, ora sul blog c’è un tab “Le Regole” che contiene per l’appunto la versione 1.0 delle regole: buona lettura!

Ultimo aggiornamento: 2015-10-23 21:33

Reductio ad Netanyahum

Probabilmente sapete tutti cos’è la “reductio ad Hitlerum”; la frase in latinorum indica come in una qualunque discussione in rete appena un po’ accesa prima o poi qualcuno si mette a citare Hitler e l’olocausto. Non è così strano quindi che il premier israeliano Bibi Netanyahu, che sicuramente ha più titoli di me per farlo, abbia citato Hitler: un po’ più strano che abbia affermato che Hitler non voleva uccidere gli ebrei ma solo mandarli tutti via dalla Grande Germania, e cambiò idea solo a novembre 1941 dopo un colloquio col Gran Mufti di Gerusalemme. Certo, poi ha detto di essere stato frainteso, ma solo dopo essere stato sbugiardato… dai tedeschi.
È vero che come ci sono degli storici negazionisti ci sono anche degli storici “minimizzalisti” che appunto negano che la Endlösung consistesse nello sterminio degli ebrei; ed è anche vero che formalmente non esiste nessun documento con la firma di Hitler che metta nero su bianco lo sterminio. Ma è anche vero che esistono testimonianze scritte precedenti al famigerato incontro del novembre 1941, che poi oggettivamente ha un’importanza minima tra gli eventi della seconda guerra mondiale. Ma tutte queste cose Netanyahu dovrebbe saperle come e meglio di me: perché allora ha tirato fuori questa storia? Semplice: per avere un aggancio nella sua lotta senza quartiere contro tutti gli arabi. Capisco la sindrome da accerchiamento, che è anche giustificata: ma così mi pare un po’ esagerato…

Ultimo aggiornamento: 2015-10-22 10:55

Brava, Biraghi!

Dovete sapere che i seienni apprezzano da anni il “formaggio triangolo”, che sarebbe il Gran Biraghi tagliato a fette morbide. Non c’è altro formaggio a fette che piaccia loro. Non avevamo molti problemi, perché era in assortimento all’Esselunga: ma man mano è stato difficile e poi impossibile trovarlo, e a una mia mail al servizio clienti mi è stato risposto “no, non è più in assortimento”. (Non era un problema con la Biraghi, altri prodotti continuano a esserci.)

Martedì pomeriggio ho pensato di scrivere alla Biraghi chiedendo se potevano dirmi dove avrei potuto trovare quelle confezioni a Milano. Dopo un rapido scambio di email – mi ero dimenticato di specificare quale prodotto Gran Biraghi mi interessava – mi hanno spedito una tabella con i singoli “punti vendita dove dalle rilevazioni in nostro possesso è presente il prodotto che ha richiesto”; ed effettivamente il Simply di viale Stelvio dove sono andato ieri pomeriggio aveva le fette morbide Gran Biraghi.

Sono ragionevolmente certo che a questo punto i seienni non lo vorranno più mangiare per principio :-), però non posso che apprezzare il servizio clienti Biraghi!

Ci sono o ci fanno?

Gli spammatori di Coupon&Go (gruppo spagnolo, a quanto pare) mi hanno appena inviato una mail di spam con offerte che io non ho certo chiesto, nonostante la mail in questione inizi con «Hai ricevuto questa email come membro di Coupon&Go.»; e purtroppo gmail non è riuscito a mettere automaticamente Coupon&Go nella cartella di spam, così me la sono vista nella posta in arrivo.

Fin qua nulla di veramente nuovo, né di cui varrebbe la pena parlare. Ma nelle noticine scritte piccole piccole in fondo alla mail ho trovato questa chicca:

Nel ricevere questa email, consenti i nostri termini e condizioni ed uso dei nostri Cookies.

(i link su cui cliccare erano traccianti, per la cronaca). Detto in altri termini: non solo gli spammer di Coupon&Go mi iscrivono alla loro mailing list di spam senza il mio consenso, ma hanno persino il coraggio di affermare che nel ricevere il loro spam (cosa su cui non posso avere scelta: anche ora che sono bloccati e che ho richiesto la cancellazione della lista io potrei ricevere le loro email a un qualunque altro indirizzo che punti alla mia casella di posta) io approvo il loro spam.

Gente come questa dovrebbe essere semplicemente messa in galera.

Ultimo aggiornamento: 2015-10-21 10:41

Ritorno al futuro, finalmente!

BTTFIIdate
Finalmente ci siamo. Dopo decine e decine di display photoshoppati più o meno bene – su, ragazzi, c’era una simmetria intrinseca. Se nel primo film si tornava indietro trent’anni, nel secondo si inizia con l’andare avanti di trent’anni, no? – oggi è il giorno ufficiale in cui la DeLorean arriva dal passato.

backtothefuture La cosa a mio parere più divertente è leggere la finta pagina di giornale che appare nel film, e scoprire alcune cose:
– ci sono terroristi svizzeri;
– gli americani non hanno bene in mente il concetto di famiglia regnante, e pensavano che il Regno Unito avesse solo regine, indicando così Diana e non Charles;
– gli USA hanno una presidentessa, immaginare un nero sarebbe stato troppo anche per loro;
– gli articoli sono scritti da un software di intelligenza artificiale (cosa che in effetti capita già almeno per le cronache sportive minori americane…);
– c’è ancora il fax (non ce lo toglieremo mai dai piedi).

Ma soprattutto sono fiducioso: non vedrò più display photoshoppati con una data farlocca per il Ritorno al Futuro!

un dubbio mi attanaglia (insomma)

Grazie a Piero D’Ancona, ieri ho avuto il piacere di leggere questo post in cui Marco Grimaldi – nel contesto dell’attribuzione a Jacopo Alighieri degli ultimi capitoli del Paradiso dantesco – spiega pacatamente come anche in letteratura un assioma dev’essere una verità evidente, e che scegliere un assioma solo perché ci piace o perché vogliamo mostrare come siamo bravi non sempre dà risultati validi anche quando essi non sono contraddittori.

Mi è però rimasto un dubbio. Grimaldi fa notare come per Dante non esiste una netta separazione tra scienza e letteratura – questo me l’aveva spiegato la buonanima di don Bellone al liceo, quando studiavamo la Commedia – così come non esiste per Galileo – e questo probabilmente dovreste ricordarlo tutti, perché il pisano spunta nella storia della letteratura italiana forse ancora più che nelle ore di fisica. Bene: qualcuno dei miei ventun lettori ha qualche idea di quando e dove è nata questa separazione? La mia sensazione è che non sia nata in Italia, sia precedente a Benedetto Croce, e nasca in maniera opposta, che cioè prima la scienza si è separata dalla letteratura e poi Croce abbia fatto una battaglia di retroguardia – riuscitagli benissimo – per convincere l’italica stirpe che la separazione è cosa buona e giusta perché l’unica vera cultura è quella letteraria mentre la volgare scienza si limita a fare le cose. Però non ho una cultura sufficiente per esserne certo. Chi mi aiuta?

(p.s.: ricordatevi che la scienza non è fatta solo di formule. Le formule sono una notazione compatta per tirare fuori dati, ma sono appunto una notazione: un mezzo, cioè, e non il fine).

Ultimo aggiornamento: 2015-10-20 09:51