Archivi annuali: 2014

Anche all’estero non è tutto rose e fiori

In Italia pubbicare una foto a un monumento non è affato una cosa molto semplice, come sa bene chi ha avuto a che fare con il concorso Wiki Loves Monuments (ah, siete pronti? settembre è alle porte, e la terza edizione italiana del concorso sta per iniziare!) Il Codice Urbani afferma infatti che chi voglia pubblicare l’immagine di un monumento deve chiedere prima il permesso alla competenti autorità e pagare il canone eventualmente richiesto… il tutto oltre agli eventuali diritti nel caso che l’opera in questione sia ancora sotto copyright. Il recente decreto ArtBonus non migliora certo la situazione, anzi pone ulteriori vincoli anche alle foto a bassa risoluzione che sembrava avessero qualche libertà in più, anche se non è mai stato promulgato un decreto attuativo che specificasse cosa si intende per “bassa risoluzione”.

Ho sempre pensato che questo triste stato delle cose fosse solamente italiano, ma sfortunatamente mi sono dovuto ricredere. In Svezia era partito il progetto Open Database for Public Art, che voleva costruire la prima base dati nazionale dell’arte pubblica nella nazione scandinava. I nostri omologhi di Wikimedia Sverige hanno ovviamente salutato con estremo favore l’iniziativa e vi si sono impegnati: peccato che, come potete leggere qua (in inglese, non preoccupatevi. Le mie conoscenze di svedese mi fanno arrivare a capire Offentligkonst = arte pubblica, ma ben poco in più), ci sia stata una denuncia per violazione di copyright. Da chi? Da BUS, Bildkonst Upphovsrätt i Sverige, la SIAE svedese. Perché? Ce lo spiega il presidente di Wikimedia Sverige, Mattias Blomgren. “Ssecondo la legge sul copyright svedese, è permesso scattare foto di arte pubblica esposta permanentemente in esterni. La BUS afferma però che non si può pubblicare tali foto su Internet, o comunque renderle disponibili a chiunque, senza avere il permesso da parte dell’artista o della BUS stessa (nel caso l’artista sia da loro rappresentato); e soprattutto (toh…) senza pagare una somma alla BUS come compenso per l’artista”. E – aggiungo io – si ringrazi ancora che non si deve pagare per vedere l’opera d’arte: opera che come specificato non è in un museo ma si trova appunto per strada.

Al momento la questione sta per essere portata nei tribunali svedesi, per un’interpretazione definitiva della legge: vedremo se ci sarà un giudice a Stoccolma…

Ultimo aggiornamento: 2014-07-03 15:50

_La musica dei numeri_ (ebook)

9788898001804 Lo si sente sempre dire: la musica è matematica. Io a dire il vero qualche dubbio ce l’ho, ma me lo tengo per me; sono però d’accordo che i rapporti tra le note musicali “che suonano bene insieme”, qualunque cosa voglia dire quella frase, hanno un fondamento matematico. Ma come si riesce a vedere, e non semplicemente a udire, questo fondamento? Un modo simpatico è leggere questo ebook di Flavio Ubaldini, nono della collana Altramatematica di 40K (in formato Kindle su Amazon o in epub su BookRepublic e altri store: prezzo 1,99€). Ubaldini immagina di vedere Pitagora e i suoi discepoli che, passando davanti alla bottega di un fabbro, sono straziati da un suono bääämmm prodotto da un martello su un’incudine, suono che stona – è proprio il caso di dirlo – con quelli delle altre incudini: da lì Pitagora deriva man mano le regole di base della consonanza tra le note. Ma non solo: nel libro si può anche leggere di come si può dimostrare il teorema di Pitagora in modo visivamente immediato, e c’è una partecipazione straordinaria di Ippaso, che non aveva ancora messo i bastoni tra le ruote alla scuola pitagorica mostrando che la diagonale di un quadrato non può essere in rapporto razionale con il lato, ma a quanto pare era già un tipetto tosto.
Naturalmente il testo è un’opera di fantasia, non esistono certo cronache dell’epoca dove vengono esposte non solo le scoperte ma anche il modo per arrivarci. Però la lettura permette di farsi un’idea di come, a partire da esperimenti riproducibili anche a casa propria, si possa giungere a conclusioni valide in generale. Le discussioni tra i pitagorici mostrano inoltre una proprietà fondamentale del metodo scientifico, vale a dire la ricerca di ipotesi per spiegare i fatti e di esperimenti che comprovino oppure rigettino le ipotesi stesse. Da questo punto di vista il libro è didatticamente molto interessante anche se i temi trattati sono già conosciuti: un conto è infatti sapere una nozione, altra cosa è capirla.

Ultimo aggiornamento: 2014-07-02 11:17

L’umorismo dei comici

Stamattina, come avrete letto, l’ex presidente francese Sarkozy è stato fermato con un’accusa di corruzione. Come credo un migliaio di persone in tutta Italia, ho pensato subito alla possibilità che Sarkozy sconti la sua eventuale pena a Cesano Boscone, e ho fatto una delle mie stupide vignette su stripgenerator.com; poi mi sono messo a fare dell’altro.

Dopo un’oretta vedo che c’è una battuta simile su Facebook, scritta da un comico-di-professione (no, niente nomi: perché fare pubblicità), e commento sulla sua bacheca “Copione!”, con un link alla mia vignetta. Circa un minuto dopo il comico-di-professione mi scrive piccato “per la cronaca io l’ho scritta alle 10.30 e tu l’hai pubblicata alle 11.03”, aggiungendo “se metti il mouse sul giorno sotto il post appare l’ora – vacci piano nel dare copione :-)”. Al mio “ma non si possono nemmeno fare più battute? (anzi, metabattute) immagino l’avranno pensata uguale in mille” la risposta è stata “dare del copione in bacheca non è esattamente una battuta. scrivimelo in chat se vuoi :-)”; la discussione è continuata con “non sarebbe stata una battuta” da parte mia e “trovo questa discussione inutile. ciao”.

A questo punto ho pensato “vabbè, torno nella bacheca di comico-di-professione e aggiungo che la mia era una battuta”. Peccato che il mio commento originale fosse stato cancellato (il che è la cosa che mi ha portato a scrivere questo post). Neanche fosse beppegrillo(tm).

Ultimo aggiornamento: 2014-07-01 14:08

POS o non POS

Devo ammettere che non mi stupisce mica il vedere che la legge che obbliga commercianti, artigiani e professionisti ad accettare pagamenti con «moneta elettronica» se la cifra supera i 30 euro non prevede sanzioni per chi non la rispetti: è una classica misura all’italiana, che serve per fare finta di aver compiuto chissà quale risposta epocale. Mi scoccia essere d’accordo col presidente del Codacons Carlo Rienzi, ma d’altra parte anche un orologio (analogico) rotto segna due volte al giorno l’ora esatta.
Il fatto è che ha ragione chi dice che una legge così era semplicemente un regalo per le banche. Perché il poter pagare con un Bancomat dovrebbe essere un vantaggio? Pensate mica che chi fa ricevute in nero cambierà abitudini? Continuerà a dire “se vuole pagarmi brevi manu, le faccio il 20% di sconto” e saranno tutti più o meno felici e contenti.

Ultimo aggiornamento: 2014-06-30 16:34

_Didone, per esempio_ (libro)

[copertina] Io un’idea me la sono fatta. Non è che “gli antichi sono meglio di Beautiful”, come dice l’incipit di questo libro (Mariangela Galatea Vaglio, Didone, per esempio : Nuove storie dal passato, Ultra Novel 2014, pag. 246, € 14, ISBN 9788867761029): è che tra gli sceneggiatori delle serie Usa ce ne sono molti che hanno quel minimo di conoscenza della storia antica che permette loro di andare a prendere quelle storie e adattarle a quello che viviamo oggi. Ma naturalmente tutto questo non basta, perché altrimenti basterebbe andare a leggersi i libri di storia. Il punto è che noi oggi vediamo le cose in modo diverso, e quindi se leggiamo distrattamente le cronache di allora ci sembrano più che altro modi alternativi per fare addormentare un vegano che non può contare le pecore.
È qui che entra in gioco Galatea, che prende quelle storie e le traduce in quella lingua tra il gossipparo e lo strillo di cronaca, e mostra a tutti come sono in realtà attualissime: i miti greci, i personaggi greci e i grandi nomi di Roma antica. E poi ci sono anche le donne: generalmente lasciate a fare tappezzeria dagli storici classici, e per cui bisogna mettersi di buzzo buono, neanche si fosse un detective, ad annodare i tenui fili che abbiamo a disposizione per costruire una trama, e ricostruire una vita. Nel libro trovate quarantadue (ottima scelta…) biografie da gustarsi a una a una. L’unica pecca che ho trovato è che forse Galatea avrebbe dovuto uniformare un po’ di più i capitoli, o meglio ricontrollare gli incisi che stanno a fagiolo sulla singola storia ma tendono a ripetersi nel lungo termine: è bene sapere che le matrone romane venivano educate – o meglio “allevate”… – per essere usate come merce di scambio politico, e dare figli al proprio marito, ma repetita stufant. Come ovviare a questo problema? Centellinatevi il libro, così tra l’altro durerà più a lungo!

Ultimo aggiornamento: 2014-07-11 22:31

Sveglia in GMT

Io ho una piccola sveglia GBC radiocontrollata. È vero che il segnale in onde lunghe dalla Grande Germania non è sempre captabile, ma d’altra parte se per due o tre giorni di fila non lo becca non è che cambi molto: non mi serve una precisione al secondo.

Bene: stamattina a un certo punto mi sono svegliato, ho guardato l’orologio, e ho visto che erano le 8:20. La mia sveglia dovrebbe suonare alle 6:50. Ho preso in mano la sveglia per vedere cosa era successo: a parte segnare la temperatura in Fahrenheit anziché Celsius (cosa che succede quando si schiaccia brevemente il quarto e ultimo tastino) la sveglia era perfettamente funzionante e non era stata spenta; però segnava le 6:20, e quindi dal suo punto di vista non era certo ora di suonare.

In un modo o nell’altro, alle 9:25 (mezz’ora dopo il solito, ma ancora tecnicamente in orario utile) ero in ufficio dopo essermi lavato, aver preparato e mangiato colazione e aver portato i bambini all’asilo: questo dovrebbe dirla lunga su come io al mattino preferisca prendermela molto comoda. Quello che però mi ha lasciato perplesso è che in tutto questo turbinio di preparativi ho spostato la sveglia sul terrazzo e ho forzato il recupero dell’ora in remoto (si schiaccia per qualche secondo il quarto e ultimo tastino), e l’ora si è correttamente resettata. Considerando che cambiare ora su quella sveglia è fattibile ma non semplicissimo, e sicuramente non alla portata dei bimbi, che può essere successo tra ieri mattina e stamattina? è stata ricevuta un’ora errata (esattamente di due ore)? È colpa delle sciekimike?

Ultimo aggiornamento: 2014-06-27 12:59

l’attenzione al cliente della gelateria Artico

Visto che oggi c’è la festa di fine anno in entrambe le classi dell’asilo, e in quella di Cecilia (che è per cena) bisognava portare qualcosa di “etnico” (anche gli italiani sono un’etnia…), Anna è stata amabilmente invitata a preparare un dolce. Ieri mi ha dunque chiesto di passare alla gelateria di via Porro Lambertenghi di cui al titolo per comprare tre etti di gelato alla stracciatella, oltre che una torta gelato perché ieri sera a cena sarebbe passato il mio amico Marcello. Bene, arrivo pedalon pedaloni, chiedo la torta e il gelato, e mi si risponde “ah no, la nostra vaschetta più piccola è da mezzo chilo”.

Ora, avrei capito se il gelato fosse stato già confezionato nella vaschetta. Avrei anche capito se riempendo in parte la vaschetta senza nessun indicatore di livello ne fossero stati messi tre etti e mezzo. Ma non c’era nessun motivo pratico per non darmi tre etti di gelato. Statene certi, io nella gelateria Artico non ci metto più piede.

Ultimo aggiornamento: 2014-06-27 12:50

INPS mi ha disabilitato il RID

Ho scoperto che il 29 aprile scorso INPS ha disabilitato il pagamento del riscatto dei contributi per i miei anni di università via RID.
La cosa è bellissima, considerando che quel RID era attivo da quasi quattro anni e INPS aveva preso i soldi una volta. Quando me ne sono accorto, ho iniziato a fare MAV su MAV, solo che non potevo mai sapere se per caso il flusso sarebbe ripartito e io avrei pagato doppio…

Ultimo aggiornamento: 2014-06-24 17:21