Anche all’estero non è tutto rose e fiori

In Italia pubbicare una foto a un monumento non è affato una cosa molto semplice, come sa bene chi ha avuto a che fare con il concorso Wiki Loves Monuments (ah, siete pronti? settembre è alle porte, e la terza edizione italiana del concorso sta per iniziare!) Il Codice Urbani afferma infatti che chi voglia pubblicare l’immagine di un monumento deve chiedere prima il permesso alla competenti autorità e pagare il canone eventualmente richiesto… il tutto oltre agli eventuali diritti nel caso che l’opera in questione sia ancora sotto copyright. Il recente decreto ArtBonus non migliora certo la situazione, anzi pone ulteriori vincoli anche alle foto a bassa risoluzione che sembrava avessero qualche libertà in più, anche se non è mai stato promulgato un decreto attuativo che specificasse cosa si intende per “bassa risoluzione”.

Ho sempre pensato che questo triste stato delle cose fosse solamente italiano, ma sfortunatamente mi sono dovuto ricredere. In Svezia era partito il progetto Open Database for Public Art, che voleva costruire la prima base dati nazionale dell’arte pubblica nella nazione scandinava. I nostri omologhi di Wikimedia Sverige hanno ovviamente salutato con estremo favore l’iniziativa e vi si sono impegnati: peccato che, come potete leggere qua (in inglese, non preoccupatevi. Le mie conoscenze di svedese mi fanno arrivare a capire Offentligkonst = arte pubblica, ma ben poco in più), ci sia stata una denuncia per violazione di copyright. Da chi? Da BUS, Bildkonst Upphovsrätt i Sverige, la SIAE svedese. Perché? Ce lo spiega il presidente di Wikimedia Sverige, Mattias Blomgren. “Ssecondo la legge sul copyright svedese, è permesso scattare foto di arte pubblica esposta permanentemente in esterni. La BUS afferma però che non si può pubblicare tali foto su Internet, o comunque renderle disponibili a chiunque, senza avere il permesso da parte dell’artista o della BUS stessa (nel caso l’artista sia da loro rappresentato); e soprattutto (toh…) senza pagare una somma alla BUS come compenso per l’artista”. E – aggiungo io – si ringrazi ancora che non si deve pagare per vedere l’opera d’arte: opera che come specificato non è in un museo ma si trova appunto per strada.

Al momento la questione sta per essere portata nei tribunali svedesi, per un’interpretazione definitiva della legge: vedremo se ci sarà un giudice a Stoccolma…

Ultimo aggiornamento: 2014-07-03 15:50