Come al solito io avevo tirato fuori delle percentuali per i risultati delle primarie per segretario PD, e come al solito ho sbagliato di brutto. Per la cronaca, i miei pronostici erano Renzi 45%, Cuperlo 35%, Civati 20%.
Quello che mi stupisce non è tanto l’aver sovrastimato Civati, e quindi non avere applicato a sufficienza il correttivo-internet: quello ci può anche stare. La cosa che mi dà da pensare è che Cuperlo ha preso la metà della percentuale che gli avevo attribuito. Certo, è un signor nessuno per quanto riguarda l’esposizione pubblica. Ma era il candidato del vecchio apparato, l’ultimo segretario FGCI: insomma, ero convinto che molti vecchi comunisti l’avrebbero disciplinatamente votato. E invece no: anche i loro voti sono confluiti su Renzi. Il vero significato pratico è uno solo: in Italia i comunisti non esistono più se non in dosi omeopatiche. Anche se Renzi (furbo di tre cotte) ieri sera parlava sempre e solo di “sinistra”, non credo che nemmeno la propaganda berlusconiana riuscirà a dargli del “comunista”; e se proverà a dire “sì, ma dietro di lui ci sono ancora i comunisti” immagino già la risposta: “proprio come Bondi e amici”.
È un bene? È un male? Non lo so. Però è un fatto, che era già noto ma adesso è sancito.
Ultimo aggiornamento: 2013-12-09 14:00