Archivi annuali: 2012

il mio secondo ebook: _Quizzini della domenica_

L’ho rifatto. Dopo il grande (?) successo di Matematica liofilizzata ho scritto un nuovo ebook, raccogliendo i problemini più o meno matematici che ho iniziato a postare la domenica sul blog. Stavolta però ho fatto le cose in grande, e ho persino creato una casa editrice inesistente, la Elettroedizioni Bipunto (logo gentilmente fornito da Luciano Blini).
Il libro è edito solamente in formato epub e mobi (niente pdf, insomma), è rilasciato sotto la licenza Creative Commons CC-BY-NC 3.0 unported, ma ha anche una versione fanware. Volete saperne di più? volete scaricarlo? Basta che andiate alla pagina (molto minimalista, ammetto. Ho perso così tanto tempo ad assemblare l’ebook che non me ne è più rimasto) delle Elettroedizioni Bipunto!

Ultimo aggiornamento: 2016-05-31 12:20

Logica da cani

Scopro da Galatea che la settimana scorsa c’è stata una interrogazione scritta in Parlamento che chiedeva tra l’altro «se il Governo intenda assumere iniziative per un sensibile ridimensionamento delle dimensioni organizzative dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia».
Io non ho sufficienti competenze per sentenziare che «i 1000 dipendenti, di cui 400 precari» siano troppi o troppo pochi o il giusto numero. D’altra parte, non sono nemmeno un parlamentare. Però qualche altra cosa la so: eppure non ero proprio riuscito a capire quale fosse la logica che a partire dall’affermazione «la missione principale dell’INGV è il monitoraggio dei fenomeni geofisici nelle due componenti fluida e solida del pianeta. All’INGV è affidata la sorveglianza della sismicità dell’intero territorio nazionale […]» (grassetto mio) avesse portato all’altra affermazione «è scientificamente comprovato che non vi è alcuna possibilità di prevedere i terremoti o le eruzioni vulcaniche», per non parlare del passaggio da quest’ultima a «i recenti eventi sismici nel nostro Paese hanno purtroppo dimostrato l’inutilità delle previsioni sui movimenti tellurici»: se monitori non stai prevedendo, e se non c’è possibilità di previsione non è che le previsioni sono inutili, è che non ci sono proprio.
Poi ho scoperto che il primo firmatario dell’interpellanza di mestiere fa(ceva) il veterinario.

Ultimo aggiornamento: 2012-07-11 15:00

Targhettizziamo

Stavo guardando un articolo su Libero per una delle mie vignette che non fanno ridere, e mi è saltato l’occhio sulla colonna di destra, “gli articoli più letti”. Li trovate qua. (Per la cronaca, l’articolo che leggevo era nella sezione “Politica”, quindi la lista era generale e non di sezione).
Han voglia a fare acute analisi politiche: la gggente ha scelto.

Ultimo aggiornamento: 2012-07-11 14:39

In che compagnia mi ritrovo!

Stasera mi sono un attimo dedicato all’egosurf e ho provato a vedere cosa succedeva a digitare il mio nome (limitando la ricerca alle pagine modificate nell’ultimo mese). È uscita fuori tra il solito rumore di fondo questa pagina, direi generata automaticamente, dove il fatto che io mi sia laureato alla Normale mi rende ipso facto “notable” insieme a gente come Enrico Fermi, Gregorio Ricci-Curbastro, Carlo Azeglio Ciampi… e Massimo D’Alema, che però a quanto ne so mica l’aveva terminata la Normale! Mi devo preoccupare?

Ultimo aggiornamento: 2012-07-10 22:11

Quizzino della domenica: dissezione

Dividete il quadrato 6×6 mostrato qui sotto in nove parti, con i seguenti vincoli:
1. Le parti devono avere la stessa superficie
2. Le parti devono essere dei poligoni (non necessariamente regolari), con i vertici corrispondenti ai vertici della quadrettatura
3. Tutte le parti devono essere diverse (non valgono nemmeno rotazioni e riflessioni, che vengono considerate identiche al pezzo originale)
4. Ciascuna parte deve avere al più quattro lati
[quadrato 6x6]
(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p042.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì.)

Ultimo aggiornamento: 2016-05-31 12:20

_Mangiare banane_ (libro)

[copertina] Questo libretto (Giampaolo Dossena, Mangiare banane,”Intersezioni 315″ – Il Mulino 2007, pag. 111, € 10, ISBN 978-88-15-11870-7) è stato l’ultimo scritto da Dossena prima di morire, ed effettivamente in un certo senso è un libro di ricordi della sua infanzia, insomma un epitaffio appropriato. Ci sono 45 “figurine”, in media di due pagine ciascuna, sulle più disparate minuzie. Dovete sapere, se non avete mai letto Dossena, che il suo stile di scrittura è sempre stato minimalista: un ossimoro, se pensate che scrisse un’Enciclopedia dei giochi; forse un po’ meno, se pensate alla sua Storia confidenziale della letteratura italiana. Certo che in queste pagine il minimalismo si accentua, con l’autore che recupera i ricordi peggiori della propria infanzia e si lamenta dei suoi troppi libri, che avrebbero bisogni di un cimitero (una biblioteca, fuor di metafora). Spesso i capitoli si chiudono con un anticlimax; ma è anche vero che se uno prende un libro di Dossena, in fin dei conti se lo aspetta, no?
In definitiva, una piacevole lettura di una serata (non di più, non serve).

Ultimo aggiornamento: 2012-07-07 07:00

L’Alta Matematica è troppo alta

Leggo da Silvia Bencivelli che tra i tanti enti inutili che dovrebbero essere tagliati dalla spending review montiana ci dovrebbe essere (il condizionale è d’obbligo, qui le cose cambiano da un’ora all’altra) l’INdAM, cioè l’Istituto Nazionale di Alta Matematica. Mi sa che non sia nemmeno la prima volta che se ne parli, anche se non ne ho mai scritto qui sul blog.
Ora, la vecchia barzelletta che racconta la differenza tra un fisico sperimentale, un matematico e un filosofo non è forse così vicina alla realtà, ma se quanto Bencivelli scrive è vero i risparmi che si otterrebbero accorpando l’INdAM al CNR sarebbero dell’ordine di 20.000 (ventimila) euro l’anno, forse 30.000 (trentamila) su un bilancio di vari milioni in finanziamenti nazionali ed europei. Certo, un centesimo risparmiato è un centesimo guadagnato. Certo, per quanto ne sappiamo il governo taglierà anche questi finanziamenti: a che serve la matematica quando abbiamo i compiuters? Ma il tutto mi fa pensare che gli esperti abbiano fatto la loro ponderata scelta guardando i nomi e selezionando quelli più buffi.
(non conoscete la barzelletta? la differenza è che il fisico sperimentale per lavorare ha bisogno di carta, penna, una scrivania con un cestino e un miliardo di euro per costruire un acceleratore di particelle. Il matematico ha bisogno di carta, penna, una scrivania con un cestino. Il filosofo ha bisogno di carta, penna e una scrivania…)

Ultimo aggiornamento: 2012-07-06 15:45

Spending review e ospedali

Stavo guardando sul Corsera la lista degli ospedali che dovrebbero venir chiusi. Ho notato che a Milano non ce n’è nessuno, mentre a Torino ce ne sono ben quattro. Di due non so che dire. Per l’Oftalmico, posso immaginare che abbia senso accorparlo con qualche altro ospedale: tra l’altro è in una posizione piuttosto chiusa, ma in pieno centro di Torino a pochi passi dalla stazione di Porta Susa. Magari ci fanno anche dei soldi su a buttarlo giù e costruirci non si sa bene cosa.
Ma l’Amedeo di Savoia è un ospedale specifico per le malattie infettive, messo in una posizione strana (in mezzo a un’ansa della Dora, il che ha un senso per il tipo di ospedale che è), dove non si può costruire per rischi di esondazione. Insomma, spostare i malati mi pare complicato, farci soldi pure: qual è la logica dietro tutto questo?

Ultimo aggiornamento: 2012-07-05 11:32