Archivi annuali: 2011

Il grande libro dei giochi (libro)

[copertina]La storia di questo libro (Giuseppe Meroni e Aldo Spinelli, Il grande libro dei giochi, Fabbri 2006, pag. 288, € 12.50, ISBN 9788845137112) è un po’ strana. Le pagine erano originariamente state scritte per una raccolta a fascicoli di Fabbri collezionabili, “Il mondo dei giochi”; quelli di RCS libri han detto “beh, già che ci siamo e che è già stato pagato ce li pigliamo anche noi” il che sarebbe anche andato bene se avessero chiesto di eventuali errori da correggere o perlomeno avessero lasciato l’ordine originale delle pagine, evitando così di lasciare scritto “le soluzioni sono a pagina 17”, quando sono state impaginate a pagina 25. (tra l’altro, nella mia copia manca pagina 127. Errore di stampa o pagina effettivamente inesistente?)
Detto questo, la raccolta è comunque interessante, visto che tratta giochi davvero di tutti i tipi, da quelli all’aperto ai trucchi di magia con le carte, dai giochi di scacchiera a quelli coi fiammiferi. Interessanti anche i cenni storici, che danno un’aria più “calda” alla trattazione.

Ultimo aggiornamento: 2011-12-03 07:00

intersezione semaforizzata

Ieri hanno riaperto la carreggiata centrale di piazzale Istria. Fino all’altro ieri il semaforo della piazza era spento o al più lampeggiante: io arrivavo da via Slataper o via Intra e attraversavo senza nessun problema. Ieri sera (e stamattina) no. Non ho nemmeno avuto bisogno di arrivare in piazza per sapere cosa era successo: le auto bloccavano gli incroci con via Arbe, e anche in bicicletta non era così facile passare.
Considerato che non credo che gli automobilisti sapessero già della novità e avessero cambiato i loro percorsi per sfuttare quei duecento metri in più, non è che forse i tempi dei semafori sono stati calcolati un po’ male?

Ultimo aggiornamento: 2011-12-02 14:34

Milano Today

Ero iscritto da un bel po’ di tempo al feed di Milano Today: lo trovavo un modo comodo per avere informazioni sulla città in cui vivo.
Ho accettato che in mezzo alle notizie arrivassero dei redazionali (il modo “in” con cui si declina la parola pubblicità): in fin dei conti qualche soldo avranno bene il diritto di recuperarlo, e i posti indicati erano comunque milanesi.
Però c’è un limite a tutto. Da una decina di giorni frammischiate alle informazioni milanesi arriva una selezione di “notizie” recuperate paro paro da una qualche versione USA di Cronaca Vera. Esempi odierni:
– Parrucchiere nude tagliano i capelli ai clienti maschi. Ecco le foto! – Hot Cuts questo è il nome presente in Polonia, in cui diverse […]
– Studentessa posa nuda e scandalizza Cambridge: ecco le foto! – La rivista Varsity del prestigioso ateneo di Cambridge ha pubblicato […]
Nulla contro queste notizie, però se mi interessano vado a cercarmi un feed apposta, e garantisco non farei fatica. Risultato pratico: da stamattina ho un feed in meno da scorrere :-)

Ultimo aggiornamento: 2011-12-02 10:05

via Stresa, auto e piste ciclabili

Ieri sulla rubrica delle lettere del dorso milanese del Corriere Isabella Bossi Fedrigotti ha risposto a una lettera che lamentava la nuova pista ciclabile (è stato uno degli ultimi regali della giunta Moratti) su via Stresa: pista tracciata su entrambi i marciapiedi e che ha eliminato svariate decine di posti auto sul marciapiede stesso, dove le macchine venivano “parcheggiate sempre rispettosamente nei riguardi dei pedoni” (la citazione non è letterale, ma il senso è quello), e dove passerà una bicicletta ogni tre quarti d’ora. La signora Bossi Fedrigotti ha risposto in maniera direi ottima, considerando che non poteva avere così chiara la situazione; ha fatto anche notare come rispettosamente o no sul marciapiede non si parcheggia.
Visto che qualche volta mi è capitato di percorrere in bici via Stresa vorrei aggiungere qualche notizia di prima mano. A parte che nei primi mesi macchine parcheggiate sulla pista ciclabile ne ho trovate, concordo su un punto: avere due piste una per direzione è assolutamente inutile. Mentre la direzione via Melchiorre Gioia – Piazza Carbonari permette di evitare di usare viale Marche o via Cagliero, quella opposta ti lascia in un punto dove sei costretto a rientrare verso viale Marche oppure percorrere contromano il controviale di Melchiorre Gioia. Sarebbe stato molto più logico lasciare solo una direzione, e crearne una opposta in via della Maggiolina rendendo a doppio senso il tratto di pista ciclabile su Melchiorre Gioia nel tratto da lì fino a via Stresa (e togliendo magari il banchetto di fiori: spesso preferisco andare sulla carreggiata perché è meno pericoloso che fare lo slalom). Non so se fare parcheggi a pettine sull’altro lato di via Stresa stringendo il marciapiede sarebbe stato tecnicamente possibile, però l’idea poteva essere interessante.
Ma il vero guaio è che via Stresa è usata dalle automobili per tagliare viale Marche, ed è lì a mio parere il vero problema. Se non ci fosse quel traffico improprio, la strada sarebbe tranquilla come via della Maggiolina e non ci sarebbe bisogno di farci una pista ciclabile: si pedalerebbe tranquillamente sulla sede stradale. Occhei, poi le auto parcheggerebbero comunque sul marciapiede, ma spero che la pista non sia stata fatta come metodo piuttosto costoso per rafforzare il divieto di sosta… In definitiva la vera domanda è “ma chi è che decide gli interventi sulla mobilità?”, e la risposta credo sia il nuovo terzo segreto di Fatima :-)

Ultimo aggiornamento: 2011-12-02 09:50

inutilità

Ho appena scoperto che il mio numero di telefonino è il prodotto di tre fattori, uno di tre cifre, uno di quattro e uno di cinque, tutti inizianti per 1 e terminanti con tre cifre diverse. Ci dev’essere un significato nascosto in tutto ciò.

Ultimo aggiornamento: 2011-12-01 14:44

indice di saturazione dei mezzi e delle banchine

A quanto sembra, una delle Grandi Idee di ATM per potenziare i mezzi pubblici è farli pagare di più nelle ore di punta, invitando così in pratica la gente a sfruttarli per tutta la giornata e ottimizzando il loro uso. Potrei commentare che non tutti hanno la possibilità di cambiare orari e che è vero che nelle ore di morbida ATM potrebbe aggiungere mezzi ma dovrebbe prima assumere autisti: ma quelle non sono considerazioni matematiche, a meno che non abbia un modello numerico.
Quello che invece vorrei commentare è la seguente frase del neopresidente di Atm Bruno Rota: «Il problema è l’indice di saturazione dei mezzi e delle banchine, il numero di persone per metro quadro (al massimo sei), che in certe ore sono del 75%. Questo significa che ci sono quarti d’ora in cui la concentrazione è superiore al 100%». D’accordo, magari non è stata proprio proniunciata così, ma sicuramente così è stata scritta. L’affronto alla logica non è dovuto alla possibilità che la concentrazione sia superiore al 100%, come qualcuno potrebbe ingenuamente penare: gli esseri umani, a differenza dei liquidi, non sono incompressibili e per sperabilmente brevi periodi si può immaginare che di sardine nel bus ce ne siano più di sei per metro quadro, persino in inverno con cappotti e giacconi. Non è nemmeno dovuto ai “quarti d’ora” messi lì quasi come abbellimento: è presumibile che la granularità delle statistiche in mano ad ATM sia di quell’ordine di grandezza.
L’affronto alla logica è nell’immaginare che da un indice medio del 75% in certe ore segua necessariamente che ci siano certi quarti d’ora in cui si superi il 100%. È come dire “sto andando in autostrada, e nell’ultima ora ho tenuto la media dei 75 all’ora; pertanto in certi quarti d’ora ho superato i 100 all’ora”. Chi lo dice? Nessuno, anzi lo dice Bruno Rota o il giornalista che ha riportato il suo pensiero. La cosa può essere vera, messa in quel modo è probabilmente falsa (immagino che l’occupazione al 75% non sia sulle singole ore ma su una fascia tipo 7-20; altrimenti è difficile riuscire a superare il 100% in un quarto d’ora) ma comunque non è dimostrabile logicamente.
E nessuno mi venga a dire che non è possibile sperare in una qualsivoglia logica quando si parla di trasporti pubblici.

Ultimo aggiornamento: 2011-12-01 10:49

pensioni

Che volete farci: la patrimoniale non si può fare, perché chi la pagherebbe ha la possibilità di spiegare a tutti i media e a tutti gli onorevoli che è meglio così: e quindi si devono toccare le pensioni.
Peccato che tutto questo non sia stato fatto nel 1995, quando la riforma Dini stabilì che alcuni diritti acquisiti lo sarebbero stati anche per il futuro e altri no (parlo del sistema retributivo per chi aveva già diciott’anni di contributi. È chiaro che fino a quell’anno si erano pagati troppo pochi contributi ma la legge pregressa diceva cosi; ma è anche chiaro che non c’era nessuna ragione logica per cui le norme future non potevano cambiare per tutti.
Peccato che il governo Berlusconi II e III, il governo Prodi II e il governo Berlusconi IV non abbiano nemmeno ottemperato alla legge, “dimenticandosi” di aggiornare le tabelle di aspettativa di vita e quindi i montanti retributivi (l’ultimo di loro inventandosi in compenso una finestra di uscita spostatissima, un vero furto nei confonti di chi aveva raggiunto i quarant’anni di contribuzione, doveva aspettare ancora almeno un anno, ma non pigliava nulla in più… occhei, diciamo che è una restituzione in minima parte del regalo del 1995 spiegato sopra, ma non credo nessuno se ne sia accorto).
Peccato insomma che l’unico modo di fare qualcosa da noi sembra essere la gestione dell’emergenza. Ma se non fosse così non saremmo italiani, mi sa.

Ultimo aggiornamento: 2011-11-30 15:32

altro che blocco del traffico

Stamattina mi sono accorto facilmente che la linea rossa era scassata: arrivato in via Popoli Uniti all’incrocio con viale Monza ho visto una fiumana di gente che attraversava la strada. La controprova è stata vedere un bus sostitutivo passare, ma non ce n’era chiaramente bisogno.
Il mio secondo pensiero – il primo non è pervenuto: in fin dei conti è lunedì mattina – è stato “se oggi ci fosse davvero stato il blocco del traffico in centro, e quindi quei pochi mezzi in più che ATM potrebbe avere a disposizione fossero già per strada, ci sarebbe stato il caos”. E noi vorremmo fare una politica dei trasporti senza considerare la situazione attuale? Mah.
(ah: naturalmente il sito ATM non ha riportato nulla al riguardo. Un’azienda con un minimo di serietà avrebbe comunque un canale low-band con tutte le notizie in tempo reale: non chiedo che si avvisi dei dieci minuti di ritardo del tram causa imbecille parcheggiato sui binari, ma perlomeno lo stato della metropolitana sì. Le notizie si vedono ad esempio in Duomo e a Porta Garibaldi, quindi non c’è nemmeno il problema di doverle digitare…)

Ultimo aggiornamento: 2011-11-28 10:04