Archivi annuali: 2011

santini elettorali: GAYE detto GAI ed Edoardo CROCI

Ci stiamo avvicinando alle elezioni, e mercoledì mi sono trovato ben due volantini in buca. Scusate se mischio tutto, ma non ho tutto quel tempo a disposizione…
Inizio con Cheikh Tidiane GAYE detto GAI (lista Milano Civica x Pisapia sindaco) e con uno dei miei pipponi preferiti contro il suo slogan: “Io, per Milano, ci metto il nome e la faccia”. No, non sono le virgole dell’inciso, anche se non mi piacciono più di tanto. Gli è che il signor GAI è «dipendente bancario, poeta, scrittore» (e magari voi pensavate che la cosa fosse impossibile), ma è anche senegalese. Chiaramente ha gli stessi diritti di qualunque altro cittadino di candidarsi e fare campagna elettorale, ma io sono fermamente contrario alle quote X per un qualunque valore di X. Per fare un esempio più semplice, avere un numero minimo di donne candidate e/o elette non risolve per nulla il problema della scarsa partecipazione femminile alla politica; per risolverlo occorre capirne la ragione e fare qualcosa per ovviare a tale ragione, in modo che uomini e donne partano in parità. Ecco: sarò prevenuto, ma uno slogan come quello, invece chessò di “un semplice cittadino responsabile” (tratto dal testo del suo volantino, mica me lo sono inventato al volo) sembra invece essere una difesa delle “quote nazionali”.
Per il resto, il volantino è un A4 piegato in tre, carta patinata leggera; il committente è tale Franco D’Alfonso, le maiuscole sono buffamente relegate negli indirizzi dei siti web del candidato ( Http://cheikhtidianegaye.Wordpress.Com e Www.Cheikhtidianegaye.Com; sì, manca una c maiuscola), e il testo degli impegni è sufficientemente chiaro, ancorché fumoso. Segnalo solo un «acceso al credito delle donne» che mostra una mancanza di rilettura del volantino.
Edoardo Croci invece credo abbia ottenuto il massimo. Innanzitutto per i non milanesi spiego chi è: assessore alla mobilità nella giunta Moratti, ha inventato l’Ecopass di cui è stato il più convinto fautore, facendosi così tanti nemici nella maggioranza che a un certo punto è stato fatto fuori. Bene, dopo un paio d’anni rieccocelo qua, con una lista civica (Progetto Milano migliore con Edoardo Croci)… pro Letizia Moratti!
Croci non si è limitato a un volantino, ma ha spedito (tariffa stracciata elezioni) una busta ad Anna con lettera (A4), volantino (due terzi di A4, carta patinata leggera) e due mementote formato biglietto da visita. Presumo che ci sia un subliminale invito a condividere con un amico o un’amica la gioia di votare per la sua lista. Nella lettera di accompagnamento mi rende noto ad esempio che ci sono stati 50 km in più di piste ciclabili (non so bene dove, ma fa lo stesso) oltrea alla riduzione del 22% delle concentrazioni di polveri sottili (che però quest’anno sono stranamente aumentate… ma sarà colpa del sindaco attuale). Comunque potete sempre andare a verificare su www.milanomigliore.it cosa vuole fare il candidat… oops, scusate. Croci non si candida. In fondo alla lista dei candidati, si premurano infatti di aggiungere «Ti segnaliamo che Edoardo Croci non è candidato. Il suo nome è all’interno del simbolo della lista». Proprio come beppegrillo™!

Ultimo aggiornamento: 2011-05-06 07:00

santini elettorali: Fabio LUONI

Il volantino elettorale di Fabio LUONI (cognome maiuscolo per spiegare all’elettore cosa deve scrivere, ma nome che correttamente precede il cognome) sono in realtà due volantini, su carta patinata da 180 g/m2. C’è il memento tascabile 10x7cm, probabilmente da portarsi in cabina elettorale nel caso si abbia qualche vuoto di memoria (ma non poteva farlo nelle classiche dimensioni 8,5x5cm di un biglietto da visita? aveva paura che non si vedesse la sua bella faccia?); e c’è il volantino vero e proprio, 10x21cm, per dare un’idea circa un terzo di un foglio A4.
Luoni è un bocconiano, avendo conseguitio la Laurea (maiuscola sua: ma d’altra parte ha anche il diploma di maturità Scientifica. Inizio ad avere l’impressione che per candidarsi occorra avere un Master in Maiuscolizzazione Assoluta) in Economia delle Amministrazioni Pubbliche. È probabilmente un mio vicino di casa, visto che ci tiene a far sapere che «Fare politica è la conseguenza dell’impegno di educatore nell’oratorio parrocchiale “L. Pavoni”» (no, qui niente maiuscole, l’oratorio si vede non conta poi così tanto, a differenza delle «radici Cristiane») e deve avere una moglie che è una santa donna, visto che il trentatreenne Luoni ha tre figli e oltre all’educatore all’oratorio fa il presidente del Movimento della Vita Ambrosiano, fa parte del Forum delle Associazioni Familiari e di Nuove Onde, e da dieci anni fa il consigliere circoscrizionale… anzi da nove, perché l’anno scorso è stato promosso a consigliere comunale (non c’è scritto nel volantino, ma ha preso il posto di Milko Pennisi, quello cuccato con la mazzetta della tangente. Mors tua, vita mea). E quando mai sta a casa? Io con i miei due unemezzenni non riuscirei a fare la metà di quelle cose! Ah sì, il nostro novello Bristow lavora «presso l’ufficio acquisti di una importante azienda italiana», quindi direi non la Chester-Perry… a meno che sir Reginald abbia una consociata italiana.
Il programma di Luoni è esplicito: yesman della Moratti su tutto quello che riguarda la famiglia, come «il buono libri, il bonus bebè, gli sconti tariffari nei nidi e delle materne» (sì, le preposizioni diverse sono sue. Però è l’unico punto, a parte le maiuscole, dove mi è cascato con l’italiano. E sì, per i miei due bimbi io pagherei solo 605 euro al mese); per il resto non si sa. Ad esempio nel suo sito afferma in grassetto «No alla costruzione di una moschea a Milano» e continua con «ho espresso in aula, concordando con la posizione del sindaco Letizia Moratti, la mia contrarietà alla costruzione a Milano di una grande moschea», ignaro che la sua capa ha risposto a Openpolis che lei è «molto favorevole» a «Garantire alla comunità musulmana della città adeguati luogo di culto, ove necessario attraverso la costruzione di nuovi edifici».
Ma del resto i 10x21cm proprio non permettono di sapere cosa ha fatto quest’anno come consigliere comunale, a parte essere sempre presente ma dimenticarsi ogni tanto di votare («100% di presenze e oltre il 94% di votazioni»); non ho nulla in contrario rispetto alla microgestione, ma scrivere «in questo anno mi sono impegnato effettuando numerose segnalazioni per cercare di risolvere alcuni piccoli problemi concreti che mi venivano segnalati (sistemazione piccole aree a verde con giochi per bambini, sistemazione buche nelle strade, pulizia di aree…)» è una presa per i fondelli. Se vuoi giocare in piccolo, mi metti la lista completa delle buche che hai fatto sistemare e delle piccole aree messe a verde.
Vabbè, il mio lavoro l’ho fatto. Contenti e votanti?

Ultimo aggiornamento: 2011-05-05 07:00

Numeri assassini (libro)

[copertina] Premessa: il sottotitolo del libro è “Come scoprire con la matematica tutti i segreti del crimine” e il titolo è scritto con un 3, “Num3ri”, come il serial tv omonimo, ovviamente a meno di traduzione. In effetti l’argomento del libro (Mariano Tomatis, Numeri assassini Kowalski 2011, pag. 238, € 14, ISBN 978-88-7496-795-7) è proprio quello: applicare la matematica alla risoluzione dei casi criminali. I cinque capitoli in cui il libro è diviso si concentrano su diversi particolari. Nel primo si vedono le tecniche di inferenza statistica per restringere l’area dove presumibilmente vive un serial killer; nel secondo si parla delle tecniche per descrivere e riconoscere i criminali; il terzo racconta alcune delle tecniche usate dal RIS; il quarto ci mette in guardia dall’applicare brutalmente le stime probabilistiche quando si cerca di valutare l’innocenza o la colpevolezza di un imputato; il quinto (più l’epilogo dedicato a Ippaso) racconta di assassini reali e letterari dove le tecniche matematiche sono state rese esplicite. Il libro si legge piacevolmente, sia per la prosa leggera di Tomatis che per i problemini lasciati qua e là, e da risolvere badando bene ai possibili trucchi nella formulazione; molto utile e opportuna la sezione finale di ogni capitolo con la citazione delle fonti e alcuni approfondimenti, e parecchio interessante l’avere tra i vari casi presentati anche misteri “made in Italy”, come il Mostro di Firenze o l’infanticidio di Cogne.

Ultimo aggiornamento: 2011-05-04 07:00

allora ci credevano davvero!

[schermata del ministero degli interni]
Come si può vedere dalla schermata postata qui sopra, quando l’anno scorso la Lega minacciava di andare al voto non stava affatto scherzando, e Maroni si era portato avanti col lavoro!
(quello che non riesco a capire è come mai c’è un refresh che dopo qualche secondo ci porta alla pagina delle amministrative sarde dell’anno scorso)

Ultimo aggiornamento: 2011-05-03 10:07

inizia la stagione

stamattina ho fatto fuori la prima zanzara dell’anno. Peccato avesse già pasteggiato.

Ultimo aggiornamento: 2011-05-03 10:02

Osama bin Anima

Non credo che bin Laden contasse ormai molto nelle scelte strategiche di Al Qaeda, e sono certo che anche gli statunitensi concorderebbero, almeno fuori dai riflettori. Resta però l’enorme impatto mediatico dell’uccisione del “simbolo del male”, dopo quella che coi tempi frenetici dell’internette è davvero un’eternità (e non vi sto a dire come si senta vecchio questo blog, che è nato qualche giorno prima dell’attentato alle Torri Gemelle. Fortuna che il pippone relativo all’attentato stesso si è perso a causa di un backup fatto alla rovescia…)
Non mi stupisce Obama che annuncia, nel suo inglese comprensibile anche ai bestioni come me, che questa è la prova che gli USA quando decidono di fare una cosa la fanno. Né mi stupiscono le folle festanti a Ground Zero e a Loreto… pardon, Times Square. Non è bello, ma è comprensibile.
Quello che sarà davvero importante è vedere cosa succederà ora: la situazione rimane assolutamente identica, ma il colpo (rispettivamente positivo e negativo) al morale potrebbe fare la differenza.

Ultimo aggiornamento: 2011-05-02 10:17

gioco della domenica: Color Cleaner

Ecco un altro gioco vietato ai daltonici, mi spiace. In Color Cleaner bisogna eliminare i blocchi cliccandogli sopra; peccato che il numero di clic a disposizione sia limitato, e sicuramente inferiore al numero di blocchi. E come si fa allora? Semplice (si fa per dire): bisogna sapere che se più blocchi dello stesso colore si toccano, con un singolo clic vanno via tutti; inoltre il gioco è di quelli a gravità, quindi se si tolgono prima i pezzi giusti allora gli altri potrebbero mettersi in posizione…
(via Passion for Puzzles)

Ultimo aggiornamento: 2011-05-01 07:00

_Anche tu matematico_ (libro)

[copertina] Occhei, sono passati vent’anni dalla pubblicazione di questo libro (Roberto Vacca, Anche tu matematico, Garzanti 1989, pag. 181, € 15, ISBN 9788811739999). Gli esempi in GWBASIC sono irrimediabilmente datati, oggi probabilmente si metterebbe l’URL di un’applet; ma quello lo possiamo mettere in conto, e poi non è che fossero così essenziali nell’economia del libro. Ma è buona parte del resto che non va, e probabilmente non andava nemmeno vent’anni fa. Vacca è un ingegnere, e lo si vede benissimo; il suo punto di vista si può riassumere in “c’è questo concetto, vi mostro i conti che si fanno in un esempio qualunque, e adesso siete pronti a fare lo stesso anche voi”. No, la matematica non è questa. La matematica è (dovrebbe essere) prima capire cosa sta dietro il problema, poi capire il problema, e solo alla fine fare i conti. (Un Vero Matematico li lascerebbe persino come facile esercizio al lettore, ma non sottilizziamo). Non so, ho come il sospetto che questo libro abbia allontanato più gente di quanti abbia avvicinato alla matematica, il che non è certo il massimo della vita. Degne di nota le due previsioni che fa alla fine del libro, rispettivamente sul numero di malati di Aids e sulla diffusione dei personal computer in Italia. Vacca afferma correttamente che anche se i dati a disposizione sembrano corrispondere a una crescita esponenziale la cosa è impossibile in pratica, e si otterrà probabilmente una curva logistica (una specie di S che tende a un limite massimo); poi mi casca miseramente, scommettendo che si tenderà a 2300 malati e poco più di 5 milioni di PC. Un errore solo di un fattore 10. Lo so che è facile sparlare a posteriori, ma io non mi sarei mai fidato di estrapolare una curva logistica a partire da sette soli punti… e cose come queste fanno sembrare il matematico uno stregone, perdipiù incapace. E allora chi te lo fa fare a diventare matematico?

Ultimo aggiornamento: 2014-12-15 22:17