Archivi annuali: 2011

_C’è spazio per tutti_ (libro)

[copertina] A volte uno se lo può anche scordare, ma in fin dei conti Piergiorgio Odifreddi non solo è un matematico ma ha alle spalle una lunga carriera di divulgatore, che negli anni ha lasciato un po’ perdere perché guadagnava di più – e forse si divertiva di più – a fare in pamphlettaro. Non è perciò così strano che in questo libro (Piergiorgio Odifreddi, C’è spazio per tutti, Mondadori – Saggi 2011, pag. 267, € 22, ISBN 978-88-04-60331-3) torni al suo primo amore, vale a dire la matematica divulgativa. Il libro, oltre che rilegato, usa una carta di ottima qualità: la cosa è del resto necessaria, visto che è illustrato a colori, il che aiuta a “vedere” le affermazioni geometriche – non parlerei di dimostrazioni, come del resto è giusto in un testo di questo tipo. L’argomento può essere descritto come “Storia della geometria I”: Odifreddi parte infatti dai risultati di egizi e babilonesi e termina con la fine del periodo ellenistico, all’alba dunque del Medio Evo. I titoli dei vari capitoli sono tutti giochi di parole, persino peggio di quelli che farei io; il testo è sempre scorrevole, con il matematico impertinente che non riesce a tralasciare le proprie battutine (e a volte prendere delle cantonate: il greco periphereia non significa mica “periferia”, come scrive a pagina 169, ma “circonferenza”…) Ma oltre la scorrevolezza il libro ha il grande pregio di esporre anche temi che non vengono affatto trattati a scuola; insomma risulta interessante sia per chi è digiuno di matematica e può scoprire come funziona la geometria, sia per i più scafati che hanno la possibilità di vedere nuove relazioni.

Ultimo aggiornamento: 2016-01-18 07:00

Neutrini frettolosi. Scienziati pure. Per non dir dei giornalisti…

In Italia, a parte immagino i fisici teorici, i primi ad avere avuto la notizia sono stati ieri mattina i lettori del Giornale, con un’intervista telefonata a Zichichi (che è riuscito a far credere che fosse tutto merito suo…). Poi il buon Peppe Liberti ha reso edotta gli elitisti etilisti del Frenfi, e via via tutto il mondo ha saputo che “Einstein ha sbagliato”, con gli italici media che mettono un link al preprint su arXiv, tralasciando il fatto che già l’abstract è abbastanza incomprensibile per tutti quelli che “e più importante la conoscenza umanistica che quella scientifica”, o che sono pronti a fare commenti salaci (persino un santo come Marco Cattaneo alla fine è un po’ sbottato).
Se volete capire qualcosa in più di quello che è successo, vi consiglio di leggere quelli che ne sanno: Borborigmi, Keplero, Le Scienze. Io provo a dare un riassunto per i miei lettori, ma non fidatevi troppo!
I neutrini sono particelle subatomiche – di tanti tipi diversi, tra l’altro – che sono sempre stati un mistero, per l’ottima ragione che interagiscono molto poco con il resto della materia: all’inizio si credeva che non avessero massa, poi esperimenti molto precisi hanno stabilito che hanno una massa, anche se davvero minuscola: ce ne vogliono tipo tra 100000 e un milione per raggiungere quella di un elettrone, e un margine di errore così ampio fa capire come non sia proprio facile misurarli. In questi ultimi anni c’è un esperimento congiunto tra Cern e l’INFN (l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare), che cerca di verificare una teoria secondo cui i neutrini possono trasformarsi per strada. Il Cern lancia neutrini, il laboratorio sotto il Gran Sasso li cattura e li guarda per vedere se sono cambiati. In tre anni c’è stato solo un caso di possibile cambiamento, ma è abbastanza controverso che ci sia stato. In compenso si sono accorti di qualcosa di strano: i neutrini sembravano arrivare un po’ troppo presto. I fisici allora si sono rimessi a fare i conti con maggior precisione, e hanno scoperto che nei 730 km di distanza tra i due laboratori i neutrini ci mettono 60 miliardesimi di secondo in meno di quanto ci metterebbe un raggio di luce. L’errore nelle misurazioni è di 10 miliardesimi di secondo (complimenti ai cronometristi): questo significa che la probabilità che ci sia stato davvero un errore nella misurazione del tempo è infima. Più facile che ci siano degli altri errori, come ricorda xkcd; e i fisici di tutto il mondo si stanno per mettere a testa bassa a cercare questi possibili errori, il che è molto meglio che cercare il quarantaduemillesimo modello di superstringhe che non spiega assolutamente nulla di nuovo ma è così carino matematicamente parlando.
Oppure in effetti c’è qualcosa di strano: non necessariamente contro la teoria della relatività – che in effetti afferma che nessun corpo dotato di massa può raggiungere la velocità della luce nel vuoto, ma di per sé permette di avere particelle che viaggino sempre più veloci della luce – ma sicuramente contro le rappresentazioni usuali delle leggi fisiche dell’universo come ce le aspettiamo. Questo sì che sarebbe divertente :-) Per il momento, comunque, direi che possiamo tranquillamente aspettare alcuni mesi per vedere cosa succede, se l’esperimento è effettivamente riproducibile, e tutte le altre cose che caratterizzano il metodo scientifico e vengono spesso dimenticate, nella spasmodica necessità di bruciare i concorrenti ed essere i primi a dare una notizia.

Ultimo aggiornamento: 2011-09-23 11:39

intelligenza

Tre ingegneri su un’isola deserta trovano una lampada magica. La strofinano, e un genio esce. “Vi concedo un desiderio a testa”, dice.
Il primo ingegnere dice “Vorrei avere il 25% di intelligenza in più: sarei abbastanza intelligente da riuscire ad andare via dall’isola”. Detto fatto, il genio lo trasforma in un ragioniere, e lui riesce a nuotare verso la terraferma.
Il secondo ingegnere, dopo aver visto la scena, dice “Vorrei avere il 50% di intelligenza in più: sarei abbastanza intelligente da riuscire ad andare via dall’isola”. Detto fatto, il genio lo trasforma in un fisico; lui si costruisce una zattera con gli alberi dell’ísola, e riesce a navigare verso la terraferma.
Il terzo ingegnere dice “Vorrei avere il 100% di intelligenza in più: sarei abbastanza intelligente da riuscire ad andare via dall’isola”. Detto fatto, il genio la trasforma in una matematica, che subito si dirige verso il ponte che porta alla terraferma.
(da Math Jokes 4 Mathy Folks)

Ultimo aggiornamento: 2011-09-23 10:29

Attenzione all’ambiente

È tanto bello vedere alle nove del mattino una squadra di ragazzi con ramazza verde e pettorale giallo (sponsorizzato da Eni) all’inizio del percorso ciclopedonale della Martesana, con i capispazzini che spiegano loro cosa faranno per ripulire.
Però è possibile che a nessuno di loro sia venuto in mente che magari non occupare TUTTA la strada potrebbe permettere a qualcuno di passare?

Ultimo aggiornamento: 2011-09-23 09:12

“Pagine a cui deve essere aggiunto il Template Sportivo”

[copertina] Questa settimana sono apparsi due post su Eschaton (qui il primo e qui il secondo) che raccontano di come un “editore” americano, Books LLC, venda su Amazon “libri” che non sono altro che la stampa di voci di Wikipedia in lingua italiana. A luglio sono apparsi quindicimila di questi libri, in vendita a 10 euro; e i titoli sono stati scelti a caso come si può vedere da quello la cui copertina campeggia qui a sinistra di questo mio post. I titoli in questione appaiono come “non disponibili”, ma non ci è dato sapere se l’indisponibilità sia arrivata dopo la segnalazione o – cosa più probabile – perché questi libri non sono mai stati stampati: se mai qualcuno ne ordinasse uno, la Books LLC si attiverebbe a stamparlo e a proporlo.
Che dire di tutto questo? Innanzitutto che è perfettamente legale, ci crediate o no. In effetti, non avrei dovuto scrivere “libri” ed “editore” tra virgolette, visto che sono veri. La licenza di Wikipedia permette il riutilizzo assolutamente libero delle informazioni in essa contenute, senza nemmeno il vincolo della non commerciabilità: l’unica richiesta è che il materiale abbia la stessa licenza, ma come potete immaginare quello non è certo un problema, soprattutto considerando che il valore aggiunto è nullo. Se c’è qualche gonzo che se li compra, nonostante il titolo “Fonte Wikipedia” oggidì dovrebbe far capire che è possibile accattarseli aggratis, peggio per lui: su questo sono sempre stato molto darwiniano. Molto più preoccupante, almeno in linea di principio, che ci fossero alcune decine di voci dell’enciclopedia che citavano come fonte i libri di Books LLC: un ragionamento circolare assolutamente illecito, tanto che in meno di 24 ore dopo la pubblicazione del secondo post la situazione è stata immediatamente sanata. Wikipedia, anche solo quella in lingua italiana, è ormai così grande che molti controlli possono purtroppo essere fatti solo a posteriori: ricordatevelo prima di citarla come Verità Rivelata. Ma tenete anche presente che le critiche circostanziate sugli errori di Wikipedia sono sempre apprezzate, perché aiutano a migliorare l’enciclopedia.
Resta solo da capire se ha senso creare dei libri a partire dalle pagine di Wikipedia. La mia risposta? Boh. A parte che già oggi è possibile crearsi una raccolta di voci e compilare un pdf personalizzato, stiamo pensando da parecchio su come fare. La nostra idea è a dire il vero avere qualcosa in formato ebook, visto soprattutto come risorsa didattica, e di per sé gratuito; quello che ci ha sempre frenato è che non è affatto semplice (leggi: costa molto tempo, e quindi probabilmente abbastanza soldi) formattare il testo in modo da avere qualcosa di coerente passando dalla singola voce al gruppo di voci collegate. Secondo me – ma non ditelo in giro! – è una fatica improba e inutile: piuttosto si riscriva da capo il testo, senza preoccuparsi della clausola “occorre poi permettere il riuso anche commerciale del materiale”. Ribadisco che riusare il materiale di un libro di carta è un’opzione più teorica che pratica, e soprattutto che non è poi così vero in questi casi che moneta cattiva scaccia moneta buona: se uno fa le cose seriamente, è più probabile che la gente preferisca le sue fatiche ai cloni altrui. Ma qua forse sto uscendo dal seminato: la vera morale di questo racconto è di stare sempre attenti a quello che si fa :-)

Ultimo aggiornamento: 2011-09-23 07:00

Fìdaty 451

Concorrenza sleale: questa è stata la sentenza di primo grado che è stata emessa qualche giorno fa nei confronti di Bernardo Caprotti, a seguito della denuncia delle Coop per il suo libro Falce e Carrello. Considerando che il libro è uscito nel 2007, vediamo ancora una volta come la giustizia in Italia se la prenda comoda: è vero che in una causa civile non so se ci sia prescrizione, ma quattro anni sono tanti.
Preso atto che la condanna non è stata per diffamazione ma perché il patron di Esselunga «diffonde notizie e apprezzamenti sui prodotti e sull’attività di un concorrente» (articolo 2598, comma 2 del Codice Civile), e preso anche atto della pagina Facebook dei suoi fan e della sua propria lettera pubblicata ieri sul Corriere, mi resta un dubbio. Perché «ritirare dalle librerie le copie rimaste del libro e vietata la ripubblicazione» del libro? Dal mio punto di vista, sarebbe stato molto più corretto che le copie dovessero avere inserito a caratteri cubitali all’inizio un estratto della sentenza di condanna: poi starebbe al lettore (ammesso che ci sia ancora gente intenzionata a comprare il libro… io ho già dato a suo tempo) decidere cosa fare del testo. Ma soprattutto: cosa succederà alle copie nelle varie biblioteche pubbliche (in Lombardia almeno una dozzina)? Le manderanno al macero? Le nasconderanno dietro una parete corredata da un “hic sunt leones”? Insomma diciamocelo: il divieto di ripubblicazione è una misura inutile e stupida.
P.S.: consiglio a tutti i miei ventun lettori di leggere un po’ di commenti sulla pagina facebook linkata qui sopra e naturalmente di leggere la lettera di Caprotti, soprattutto la parte in cui scrive «Inoltre quattro mesi prima mio figlio se ne era andato. Mio figlio non è mai stato scacciato, mio figlio non ha mai fatto nulla di male, semplicemente si era attorniato di una dirigenza non all’altezza. Per me il suo autonomo allontanamento è stato un grande dolore.». Chissà se il figliuol prodigo ritornerà mai a dire “Padre, ho peccato contro Dio e contro di te”…

Ultimo aggiornamento: 2011-09-22 07:00

sorpasso all’indietro

L’arrivo di Google+ ha risvegliato Facebook, che sta aggiungendo nuove feature e oggi (almeno a me, credo che queste cose vengano fatte man mano sulla base utenti) mi ha cambiato l’home page [*]. Occhei, al momento è incomprensibile, ma noi umani abbiamo questa bellissima capacità di abituarci a tutto o quasi, e tra qualche mese non mi ricorderò nemmeno di com’era fatta quella vecchia.
Una cosa però cambia. Andando nella mia fan page autoprodotta mi sono trovato questo simpatico messaggio: «We want you to connect with your fans in the most effective ways possible. That’s why as of September 30th you’ll no longer be able to automatically import posts from your website to your page notes. The best way to get people to interact with your content is to give them insight into the links you share on your Wall by adding personal comments and responding to feedback from fans.» Capito? Il signor FacciaLibro vuole che io passi più tempo sulla mia pagina, e non faccia cosacce altrove; esattamente come il signor GooglePiù non vuole che io passi il tempo altrove, e non ha mai abilitato l’importazione automatica dei feed. Ancora più divertente: cliccando su “Learn More” mi è arrivato questo messaggio: «You cannot import an RSS feed directly to your Facebook Page’s notes, but if you’d like, you can explore external apps that provide this functionality for separate tabs on your page.». Insomma, lo si fa ma di straforo.
Beh, mi spiace per i miei fanZ, ma non ho nessuna intenzione di perdere tempo a cercare applicazioni esterne: la mia fan page dal primo ottobre risulterà tristemente vuota. Venite sul blog, http://xmau.com/notiziole/, e avrete le informazioni di prima mano!
[*] il bello è che ho provato a leggere in italiano il secondo messaggio qui sopra (e ho scoperto che c’era ancora la vecchia versione), FB ha deciso che io volevo l’italiano ovunque, e tornato sulla mia homepage il layout era di nuovo quello vecchio… sembra facile aggiornare!

Ultimo aggiornamento: 2011-09-21 09:46

Silvio, Wikipedia, le lingue

Mentre cercavo informazioni sui processi a carico di Berlusconi terminati per non luogo a procedere causa prescrizione, ho notato come la pagina su Wikipedia in italiano – oltre a essere semiprotetta, e quindi gli utenti anonimi non possano modificarla – abbia un avviso di possibile non neutralità, causa «Voce costruita in gran parte su fonti non appropriate in quanto apertamente schierate politicamente. Evidente ipertrofia delle sezioni dedicate agli aspetti controversi che caratterizzano Berlusconi, trattati prolissamente, con uno stile giornalistico e assolutamente inadatto a un’enciclopedia e in alcuni casi corredati di “difesa dell’interessato” e “fatti che smentiscono la difesa”.», giudizio autoapplicabile [*]. Mi è punta vaghezza di vedere cosa succedeva nelle edizioni di Wikipedia in selezionate altre lingue: come forse sapete, anche se è abbastanza normale prendere spunto dalle altre edizioni, ciascuna Wikipedia è assolutamente indipendente. Che ho scoperto?
– in inglese c’è un avviso che avvisa sulla possibile non neutralità, con rimando alla pagina di discussione dove non è che si parli molto della cosa.
– in tedesco non ci sono avvisi, dopo la sezione sulla vita (che ha un capitolo «Skandale und Affären») la seguente è «Kontroversen um seine Rolle als Unternehmer und Politiker».
– mi ha stupito che in francese, nonostante ci sia tutta la lista dei suoi processi, non ci sia nessun link.
– ma per fortuna c’è qualcuno che Lo riconosce come grande capo di Stato: in spagnolo non c’è praticamente traccia dei suoi processi, tranne di quello Ruby (indicato al futuro, però), e l’«Ataque a Berlusconi» (il modellino del Duomo in faccia) ha più spazio che la «Polémica en torno a Silvio Berlusconi». Ma anche i romeni non lo vedono come Conducator, a dire il vero.
– anche la versione latina, pur essendo scarna e con riferimenti sia a come ha ottenuto la sua ricchezza «(et aliqui putant dubie)» che al processo Ruby, probabilmente sarebbe accettata.
Ma mi sa che il testo più interessante sia quello in interlingua… anche se ho il sospetto che Silvio non lo apprezzerebbe comunque :-)
[*] anche se concordo che infilare in ogni attività di Silvio una sezione “aspetti controversi di” più lunga del testo corrispondente non ha un grande senso, io sposterei il tutto in una voce a parte :-)

Ultimo aggiornamento: 2011-09-20 14:34