Archivi annuali: 2010

il battezzo dei giovini

Visto che era la cosa a cui sembravate più interessati, vi comunico che il battesimo è andato bene. Gli invitati sono arrivati tutti in auto senza dover spiegare che andavano a un battesimo e stavano tutti ad aspettarmi davanti alla chiesa… più o meno come a un matrimonio, insomma :-) Per la precisione, vista la giornata fredda ma solatia ho deciso di fare i 1300 metri casa-chiesa portando i giovini sul passeggino in modo da avere l’ola di saluto. I giovini sono stati bravissimi, anche se il battesimo col rito ambrosiano prevede la triplice immersione della testa del giovine, il che non è necessariamente bello per il giovine stesso; il vescovo (che poi è sempre il monsignor Brambilla che ci sposò, solo che nel frattempo ha fatto carriera) ha fatto la sua solita bella omelia; insomma, tutto bene. Al limite qualcuno si è stupito che io stessi in chiesa senza giaccone, solo col maglione: ma si sa che ho il sangue caliente!
Più complicato il rinfresco che abbiamo dovuto fare a casa nostra per impossibilità di affittare una sala parrocchiale: gli invitati ci sono stati tutti, ma il casino era tanto, e i giovani, anche se li avevamo messi al piano di sotto, sono rimasti sbalestrati al pari delle gatte. Stanotte è stata piuttosto pesante…

Ultimo aggiornamento: 2010-02-01 12:43

gioco della domenica: Hoshi Saga

Il gioco di oggi è uno di quelli senza istruzioni. In Hoshi Saga (al momento ci sono quattro versioni diverse del gioco su ludobox.com) bisogna trovare la stella nascosta non si sa bene come nei vari schemi. Gli schemi che ho provato io non sono così difficili; il gioco è comunque un piacevole passatempo.
(via Passion for Puzzles)

Ultimo aggiornamento: 2010-01-31 07:00

Intonazione e temperamento (III)

Riassunto delle puntate precedenti: Pitagora si è accorto che le note musicali potevano essere ricavate da una corda che vibra, man mano dimezzando o moltipllcando per tre mezzi la sua lunghezza. Nel primo caso si otteneva una nota “quasi uguale” (all’ottava sopra), nel secondo una “che stava bene insieme” (una quinta sotto). Peccato che i rapporti delle lunghezze tendevano a diventare dei numeracci troppo complicati per il suo gusto estetico, che dopo tante quinte e ottave non si riusciva a tornare esattamente al punto di partenza, e che la nota che completa l’accordo con quinta e ottava suonava male. Zarlino ha provato a mettere a posto il primo e l’ultimo problema, con la fregatura che adesso suonare in do maggiore e in re maggiore faceva una sottile ma perfettamente udibile differenza. Pietro Aron aveva invece preferito temperare le quinte, abbassando un po’ la loro intonazione per lasciare uguali i vari intervalli tra le note; i rapporti corispondenti diventavano però brutti numeri irrazionali e il giro di quinte e ottave (il “circolo delle quinte”) si chiudeva ancora peggio di prima. Infine Werckmeister aveva scelto un approccio molto più pragmatico, temperando solo alcune quinte a seconda del tipo di musica che si voleva suonare. Gli intervalli tra una nota e la successiva erano generalmente tutti diversi, i rapporti non venivano nemmeno più calcolati, però il circolo delle quinte si chiudeva perfettamente.
Come avrete notato, dopo un promettente inizio nessuno si preoccupò più che i rapporti tra ciascuna nota e la successiva fossero dei numeri “interessanti”; si era indecisi se perlomeno dovessero essere o no tutti uguali tra loro; la chiusura del circolo delle quinte stava diventando davvero importante. Il passo successivo era logico; fregarsene dei valore dei rapporti, e mettere come assioma che il ciclo delle quinte fosse perfetto e che tutti gli intervalli fossero identici. Il corollario è che bisogna dividere l’ottava in dodici parti uguali (per rapporti,non per differenze); ciascun semitono deve pertanto corrispondere a un rapporto pari a 12√2. Questa suddivisione ha preso il nome di temperamento equabile, perché appunto a tutti i semitoni corrisponde lo stesso rapporto. Non che l’idea fosse nuova; già ai tempi dell’antica Grecia Aristosseno di Taranto l’aveva formulata, e ai tempi di Zarlino il matematico e fisico Simone Stevino la propugnava con forza. Solo nel Settecento però si ebbe la possibilità tecnica di calcolare correttamente le suddivisioni; non per nulla in quel periodo nacque anche la chitarra, dove i capotasti ti costringono a suonare con il temperamento equabile.
Alle lezioni di storia della musica ti insegnano che è stato Johann Sebastian Bach a propugnare questa accordatura, scrivendoci su apposta Il clavicembalo ben temperato; oggi però molti studiosi non sono d’accordo, e ritengono che Bach abbia scritto quei preludi e fughe avendo in mente il temperamento Werckmeister I (III). Non sono certo in grado di dare un giudizio netto, ma il batto che l’opera abbia nome ben (“Wohl-“) e non equamente (“Gleich-“) temperato qualcosa lo vorrà ben dire. Ma tanto la cosa non cambia molto; il temperamento equabile ha vinto la guerra, e sono più di duecento anni che si usa solo lui, salvo in casi particolarissimi.
Ecco qua la suddivisione della scala musicale; chiaramente misurarla in cent dà numeri tondi, e in effetti il cent come unità di misura nacque proprio per questa ragione. Non metto i rapporti rispetto alla nota fondamentale, perché tanto sono tutti della forma “radice dodicesima di due elevato a qualcosa”.
 

Temperamento equabile

do re mi fa sol la si do
0 200 400 500 700 900 1100 1200

 
Dovrebbe saltare subito all’occhio che l’intervallo di quinta è praticamente uguale a quello dell’intonazione pitagorica e naturale; la cosa non dovrebbe stupirci piu di tanto, visto che abbiamo spalmato il comma pitagorico di errore del giro delle quinte in dodici parti uguali. L’intervallo di terza è invece un po’ migliore di quello pitagorico, ma peggiore di quello naturale o mesotonico; noi non ce ne accorgiamo semplicemente perché siamo bombardati da questo tipo di suoni. Infine è chiaro che si può suonare un brano in una qualunque tonalità e sembrerà assolutamente uguale, proprio per costruzione.
Ma alla fine di tutto questa cavalcata, il temperamento equabile è davvero il migliore? La risposta, come spesso capita, è “dipende”. È sicuramente il più comodo da usare oggigiorno; per il resto è un compromesso sufficientemente accettabile, anche se non perfetto. Accontentiamoci!

Ultimo aggiornamento: 2015-07-21 14:26

blocco auto: la solita efficienza milanese

Con grande fanfara, la troika Moratti-Formigoni-Podestà ha annunciato che a Milano domenica dalle 10 alle 18 non si circolerà a meno che non si abbia un’auto “a impatto zero” (elettrica, metano o gpl). Vi lascio immaginare la mia gioia, visto che domenica ho il battesimo dei gemelli, ma il problema non è quello.
A questo momento, il sito del comune di Milano non riporta il testo della delibera. Il call center non sa dire nulla di più del titolone. E la cosa diventa importante per me, visto che ATM dice «Da ricordare la possibilità di utilizzare i parcheggi di corrispondenza con la rete metropolitana che consentono di arrivare al confine con l’area comunale e procedere con i mezzi pubblici.» e la strada per raggiungere uno dei parcheggi di corrispondenza (Maciachini) passa a duecento metri da casa nostra. Chissà se mai lo saprò.
Interessante notare invece come la milanesità si appalesa: da lunedì verrà tolta l’esenzione per i diesel euro 4 senza filtro antiparticolato (e non a tutte le euro 4 come continua a dire Radio Popolare…) che così dovranno pagare cinque euro per entrare nell’area Ecopass fino a quando i valori del PM10 saranno scesi per tre giorni sotto il limite. È chiaro a tutti che le due cose sono tra loro praticamente scorrelate, ma volete mettere la possibilità di farsi un po’ di soldini con la scusa della difesa dell’ambiente? Solo che sono dei pavidi: io avrei fatto davvero pagare anche le auto a benzina :-)
Aggiornamento: (h16:45) Il sito del comune continua a non mettere la delibera. Al callcenter ATM c’era una signora con leggero accento sudamericano che mi ha detto (in perfetto italiano, la nota sull’accento è solo di colore) che per quanto ne sapeva lei i parcheggi erano solo quelli proprio al confine, e mi ha consigliato di chiamare il numero verde dei vigili urbani, che ovviamente è sempre occupato.

Ultimo aggiornamento: 2019-12-20 12:57

smozzato!

Stamattina stavo tranquillamente pedalando verso il centro per andare a versare un assegno in banca, quando all’incrocio tra viale della Liberazione e via Galilei sento un colpo e mi si blocca la ruota posteriore della bici. Non stavo andando veloce, e ho fatto in tempo a fermarmi senza cascare e/o essere preso sotto da qualche auto. Guardo cos’è successo, pensando che fosse saltata la catena: invece si era semplicemente spaccato il mozzo della ruota posteriore della bici. Non è stato un gran problema prendere il tram per andare in banca; più problematico fare i due chilometri fino al mio ciclista trascinando in qualche modo la bici. Non ho il fisico per queste robe.
(Poi il ciclista mi ha dato la bici sostitutiva, quindi non ho avuto grossi problemi… e stasera recupero la mia)

Ultimo aggiornamento: 2010-01-28 11:45

Notizie estive e notizie invernali

Il montepremi per il 6 al Superenalotto ha superato i 130 milioni di euro. Ad agosto i media fomentavano l’isteria già quando si era arrivati a 100 milioni. Forse che ormai siamo usciti dalla crisi e quindi non ci interessano più quei soldi? E dove è finito il Codacons?
(che poi il tutto non è così diverso dai picchi di vendita estivi della Settimana Enigmistica, mi sa)

Ultimo aggiornamento: 2010-01-28 07:00

McItaly e la filiera creativa

[quanto costa un panino!]
S. mi ha segnalato questo lancio Ansa, dove l’ancora per poco ministro delle politiche agricole Luca Zaia magnifica l’accordo con McDonalds, che produrrà un panino McItaly “con sapori, ingredienti, e tipicità tutte italiane” (il nome no, vabbè). Il panino sarà acquistabile per sette settimane, numero totale stimato di vendite tre milioni e mezzo di unità; fin qua nulla di male. Ma Zaia, che ama i grandi numeri e le grandi velocità, va oltre; afferma infatti che «Questo nuovo panino ha grandi ambizioni, a partire da quello di movimentare mille tonnellate di nostri prodotti in un mese per un controvalore di 3,5 miliardi di euro».

Tre milioni e mezzo di panini in sette settimane fanno circa due milioni al mese, il che significherebbe che per ogni panino viene movimentato mezzo chilo di roba, il che spiega probabilmente perché non sappiamo dove mettere tutta l’immondizia che creiamo. Ma il vero numero che evidentemente non ha senso sono i 3,5 miliardi di euro di controvalore mensile, cioè 42 miliardi di euro annui, cioè il 2.5% del nostro PIL. Il tutto per un singolo tipo di panino. Anche tenendo conto di tutta la filiera e sommando quindi i ricavi dei vari attori, sembrerebbe un po’ esagerato, no? Così ad occhio c’è un fattore 1000 di troppo. Ma i milioni sono svalutati, se non si parla di miliardi siamo dei pezzenti…
Aggiornamento: (28 gennaio) Nel sito di Zaia si parla (presumo correttamente, viste le stime spannometriche di cui sopra) di milioni di euro. Quindi il povero matematico direi che sia l’estensore del lancio di agenzia, e non il ministro.

Ultimo aggiornamento: 2010-01-27 10:47

«getto pericoloso di cose in luogo pubblico»

Sempre per quanto riguarda l’inquinamento milanese, il Corsera titola “Smog, indagato anche Penati”. Immagino che il terzismo del quotidiano di via Solferino preferisca non mettere i nomi di Formigoni, Moratti e Podestà – tutti nel registro degli indagati – se non nell’occhiello dell’articolo; per quanto l’ex venditore di polizze Unipol sia a mio giudizio impresentabile, non credo sia giusto dargli la colpa anche dello smog. La Provincia aveva persino dato un contributo per abbassare i costi degli abbonamenti settimanali dei mezzi…
Ma la cosa divertente di questa inchiesta è senza dubbio il reato che viene contestato agli amministratori presenti e passati: «getto pericoloso di cose in luogo pubblico». Supponiamo pure che il PM10 possa essere considerato “una cosa”. A questo punto però tutte le volte che ciascuno di noi va in auto dovrebbe essere inquisito per lo stesso motivo, no? Possibile che non siano riusciti a trovare un capo di accusa un minimo meno ridicolo?
Aggiornamento: (14:40) come mi si fa notare nei commenti, il Corsera aveva già titolato sugli avvisi di garanzia agli attuali amministratori milanesi e lombardi, quindi il titolo del giornale è assolutamente corretto.

Ultimo aggiornamento: 2010-01-26 14:16