Archivi annuali: 2010

molto paperless

Mentre cercavo di rimettere a posto un po’ di opzioni della mia carta di credito corporate Bankamericard Deutsche Card, ho visto che c’era l’opzione di ricevere online la lettera di addebito. Che bello, dico, almeno non devo tenerle da parte.
Bene, ho scoperto che per la “spedizione”, cioè per inviarmi una email, dovrei pagare un euro per ogni invio. Il bello è che io non pago per l’invio cartaceo, come da convenzione Telecom.
Per amor di completezza, c’è una sibillina frase che recita «Per il costo delle Spese di Generazione della Lettera di Addebito verrà applicato l’importo minore tra l’invio online e l’invio cartaceo (valori riportati nel Documento di Sintesi inviato annualmente).», quindi potrebbe essere possibile che – bontà loro – non pagherei per le email; ma non mi fido affatto della cosa, e comunque un sistema informativo decente avrebbe dovuto controllare la mia situazione e scrivere qualcosa tipo “il servizio costerebbe 1 euro a invio, ma per Lei è gratuito”… tralasciando la logica di dover pagare per una cosa di costo nullo.

Ultimo aggiornamento: 2010-02-16 12:20

dev’essere proprio così

Da uno spam arrivatomi stamattina:
sotto [NOME SITO] potete inserire il testo desiderato, calcolare i costi online ed inviarcelo.
I nostri traduttori sono esclusivamente di madrelingua. Così è garantita una traduzione perfetta.
Veloce - professionale - a prezzo conveniente = [NOME SITO]
Cordiali saluti
Il Vostro team di traduttori
Sì, il testo è in italiano formalmente corretto. Ma io non lo scriverei certo così, e non credo nemmeno un altro madrelingua lo farebbe. O no?
(ah, lo spam afferma di arrivare dalle Seychelles :-) )

Ultimo aggiornamento: 2010-02-16 10:50

Matematica in camicia nera (libro)

[copertina] Questo (Angelo Guerraggio e Pietro Nastasi, Matematica in camicia nera, Bruno Mondadori “Matematica e dintorni” 2005, pag. 279, € 26, ISBN 978-88-424-9863-6) non è un libro di matematica. Non è neppure un libro di storia della matematica. Al più, lo si può definire un libro di storie di matematici: i matematici italiani dall’inizio del XX secolo – con una minima prefazione postrisorgimentale per avere un contesto – fino all’inizio della seconda guerra mondiale. Se volete, è un modo un po’ diverso dal solito di leggere la nostra storia, anche se i risultati finali non è che siano così diversi da quelli usuali; voltafaccia e appiattimento sempre maggiore sulle posizioni del regime da parte di quasi tutti, con una china che giungerebbe al ridicolo con l’espunzione dei nomi degli ebrei in nome dell’autarchia, se non fosse che dietro c’era qualcosa di molto più tragico. Il testo è molto interessante, anche leggendolo tra le righe; la “scuola italiana” che agli inizi del secolo scorso era la terza mondiale in realtà era costituita da poche punte di vera eccellenza – ma in fin dei conti non servono grandi investimenti in matematica… – ma non è stata in grado di essere una vera e propria scuola: un po’ come in tanti altri campi, insomma.
L’appunto che farei agli autori, oltre a non aver parlato se non di sfuggita di cosa è successo nel secondo dopoguerra (i due piu importanti matematici sopravvissuti, Severi e Picone, si sono riciclati senza problemi…) è che ci hanno messo troppa matematica; certe formule di equazioni differenziali alle derivate parziali non è che servissero a far comprendere meglio il contesto in cui si stava operando!

Ultimo aggiornamento: 2010-02-16 07:00

chi è che sta monitorando?

È appena arrivato un hit sul mio blog, per la precisione a questa notiziola, da un sito dal nome evocativo: monitoring.aboutyou.it. Se uno va a cercare il dominio, scopre che «About You è un progetto che unisce competenze specializzate per dare valore alle relazioni e alla reputazione online». Visto che non credo che S. abbia bisogno di un servizio del genere – soprattutto per vedere le mie notiziole… – i sospetti restano due: la corporation della polpetta e l’attuale ministro in predicato di divenire governatore della regione lagunare. Scommetterei più su quest’ultimo, anche perché la società in questione ha sede a Treviso. La cosa non mi preoccupa più di tanto, visto che comunque avevo aggiunto già a suo tempo che lo svarione matematico non sembrava essere suo; però è interessante notare come si aprano nuovi posti di lavoro per chi sa usare un motore di ricerca :-)

Ultimo aggiornamento: 2010-02-15 11:57

Concentrazioni di Maroni

Ho letto e riletto le dichiarazioni del nostro ministro dell’Interno sui fatti di via Padova a Milano (ah, per la cronaca: è dove io lavoro. Avessero preso le foto da un’altra angolazione, avrei potuto salutare il kebabbaro dove ogni tanto vado), e non sono riuscito a capirle.
Maroni dice «Il mix esplosivo di via Padova si è formato negli anni secondo un modello sociale che non ha voluto gestire un insediamento etnico. È importante evitare che una zona di città diventi estranea a chi ci vive, una sorta di territorio separato, di zona franca. Nel futuro dobbiamo evitare le concentrazioni etniche in un solo quartiere». Ora, in questo caso il problema non è tanto la concentrazione etnica; non è stata una guerriglia italiani-contro-stranieri, ma tra due gruppi di stranieri di etnie diverse, e già dirlo così non è nemmeno corretto: parlare in generale di sudamericani e nordafricani non significa nulla, visto che ad esempio il barista dove andiamo a prendere il caffè è sì egiziano ma copto. Anche l’ipotesi più buonista, che cioè l’idea è che ciascuna etnia dovrebbe essere spalmata più o meno uniformemente su tutta la città, mi sembra assolutamente impraticabile, soprattutto pensando alla reazione di chi sta “resistendo” in una zona a maggioranza italiana. Solo che a quanto pare bisogna dire qualcosa, e quindi si esterna…
(è anche interessante scoprire che la colpa di tutto questo è della sinistra che ha concesso troppi permessi di soggiorno, ma quello uno se lo poteva aspettare)

Ultimo aggiornamento: 2010-02-15 08:54

il PM10 è davvero diminuito?

[serie storica concentrazioni PM10] Un paio di settimane fa avevo segnalato l’affermazione sentenziata dall’assessore all’ambiente Paolo Mascari, secondo cui «Dal ’79 ad oggi non c’è stato un solo anno in cui lo smog sia peggiorato, anzi la situazione è migliorata.»
Poi mi è capitato di trovare i dati storici trattati da Arpa Lombardia (quindi dalla regione stessa); l’immagine qui in cima è presa da loro, come potete vedere voi stessi andando sulla pagina dei dati storici e selezionando “Milano – Particolato totale sospeso” (secondo la tabella, il PM10 è l’80-85% del totale, quindi i dati si possono applicare senza troppi problemi)
Non so perché ci siano due colori diversi, immagino che siano cambiati i criteri di calcolo; quello che però si vede ad occhio è che dal 1994 la media annua è più o meno restata costante, con l’unica differenza che ultimamente ci sono più differenze tra estate e inverno. I trentun anni di calo continuativo sono solo nella testa dell’assessore, mi sa.
Detto tutto questo, vorrei che si evitasse di trarre facili conseguenze dal disegnino. Noi abbiamo infatti soltanto una serie di “numeri singoli” (passatemi il termine: intendo che epr ogni periodo di tempo abbiamo un singolo valore) che sono il risultato di un numero non meglio identificato di variabili. Probabilmente negli anni ’70 c’erano più industrie e il riscaldamento contava di più nella produzione di micropolveri; e sicuramente anche le automobili attuali producono meno particolato di quelle di trent’anni fa. Ma è anche vero che ci sono più molte automobili, quindi il loro contributo complessivo potrebbe essere comunque cresciuto in questi ultimi anni. Diciamo insomma che questa notiziola è una “povera matematica preventiva”, per evitare che qualcuno balzi a conclusioni affrettate :-)

Ultimo aggiornamento: 2010-02-15 07:00

gioco della domenica: NUMBscape Game

NUMBscape Game è un
gioco in flash della categoria “trova la via d’uscita”. In questo caso però non ci sono oggetti da trovare, ma semplicemente otto numeri (e il codice per usarli) da inserire come combinazione di una cassaforte. Io a dire il vero di numeri ne ho trovati solo cinque, e non ho voglia di provare tutte le combinazioni :-)
(via Passion for Puzzles)

Ultimo aggiornamento: 2010-02-14 07:00