Archivi annuali: 2010

Fratture d’Italia (libro)

[copertina] Dopo Denis Mack Smith, ecco un altro storico inglese che si occupa della storia italiana moderna e contemporanea. John Foot in questo libro (John Foot, Fratture d’Italia [Divided Country], Rizzoli 2009 [2009], pag. 553, € 25, ISBN 978-88-17-03435-7, trad. Natalia Stabilini) ha scelto un punto di vista che probabilente per noi è abituale visto cosa succede tutti i giorni, ma può suscitare sconcerto all’estero: la mancanza di memorie unitarie condivise dagli italiani. Si comincia con la prima guerra mondiale e si finisce con piazza Fontana e il sequestro Moro (e non col G8 di Genova come scritto nel sottotitolo: non so se questo sia stato un taglio dell’ultimo momento oppure una scelta voluta per attirare più pubblico. D’altra parte anche la quarta di copertina parla dell’attentato di Gaetano Bresci, ma il libro no), e Foot fa un lavoro esplicitamente legato alle micromemorie che spesso non sono entrate nella Storia ma sono sopravvissute in modo più o meno carsico nella tradizione orale. Il libro presenta dei temi ignoti anche per chi è ragionevolmente informato; per esempio, la storia dei monumenti socialisteggianti dopo la fine della prima guerra mondiale e poi distrutti dai fascisti. Notate però che in tutto il resto del libro l’impressione mi è parsa quella di un “visto da destra”; può darsi che la ragione sia che le memorie di sinistra sono più note e quindi non è necessarsio scriverne troppo, ma la cosa è comunque curiosa. Il tema della distruzione dei luoghi della memoria è tra l’altro un leit-motiv della trattazione: la mancanza di memorie è l’altra faccia delle memorie doppie, si pensi alle due targhe su Pinelli in piazza Fontana. L’apparato di note è anche amplissimo, come del resto ci si può immaginare in un lavoro storico. Purtroppo però è chiaro che il testo avrebbe avuto bisogno di un pesante lavoro di editing; è costellato di ripetizioni a distanza di poche pagine, e ci sono anche alcuni errori fattuali che saltano all’occhio. Credo che molti di questi problemi siano già presenti nell’originale, ma anche la versione italiana fatta uscire in tutta fretta avrebbe avuto bisogno di una revisione più attenta.

Ultimo aggiornamento: 2010-03-16 07:00

Tele Giovanni Paolo II

Hanno finalmente messo a posto l’antenna televisiva (dicendo “ma come? non ve l’avevamo detto che bisognava attaccarla fuori sul pianerottolo?” come se dovesse essere un problema nostro) e ho lanciato una scanalata generale sul digitale terrestre. Ho trovato più di 80 canali, di cui poi ho eliminato la maggior parte visto che televendite e simili non mi interessano. Però finalmente ho ritrovato la prima rete della TV svizzera (Rsi La 1), sul mux 36d come indicato dall’Osservatorio DTT.
La cosa che mi ha però stupito massimamente è che quel mux (bergamasco, per la cronaca) trasmette anche un canale intitolato “Tele Giovanni Paolo II”. Canali di ispirazione cristiana [*] ce ne sono attualmente tanti, ma uno così mi sa di culto della personalità…
[*] ce n’era almeno uno evangelico, o perlomeno mentre scanalavo stava per iniziare una trasmissione condotta da un pastore. Ecco perché non ho scritto “di ispirazione cattolica”

Ultimo aggiornamento: 2010-03-15 12:08

gioco della domenica: Epsilon

Non penso proprio che con Epsilon possiate trovare i bosoni di Higgs. Però potrete imparare a usare i wormhole per spostare le palline da una parte all’altra della camera (a nebbia?), comprensiva di possibili immagini fantasma che appaiono e almeno per quanto mi riguarda destabilizzano solo.
La grafica è molto anni ’80; chi ama i giochi basati sulla fisica – gravità e attrito come sempre – probabilmente lo apprezzerà.
(via Passion for Puzzles)

Ultimo aggiornamento: 2010-03-14 07:00

Tempismo milanese

Ieri ci sono arrivate due lettere, una per “i genitori di Cecilia” e l’altra per “i genitori di Jacopo”. In ciascuna di esse l’assessore Mariolina Moioli (quella che taglia le classi ai licei serali, per intenderci) ci racconta che possiamo già preiscrivere il/la giovine ai nidi comunali e ci dà persino un’utenza con password per fare tutto on line. Per la cronaca, l’utenza in entrambi i casi è a nome di Anna, giusto per la discriminazione. Ma la parte più interessante è sapere che ci sono gli Open Day! tre pomeriggi in cui dalle 16:30 alle 18:30 si possono visitare i nidi. Bellissimo, vero? Gli Open Day saranno mercoledì 3, giovedì 4 e venerdì 5 marzo.
Proprio così: una lettera spedita con Postel da Milano a Milano (e che quindi dovrebbe arrivare in massimo due giorni a farla lunga) è arrivata una settimana dopo la fine dell’evento. Poi ci si chiede come mai il PdL possa non portare le liste in tempo…

Ultimo aggiornamento: 2010-03-13 19:16

I comunisti non mangiano (più) i bambini

Ieri Anna e io abbiamo portato i giovini alla loro prima manifestazione. Avremmo preferito un corteo, così avremmo potuto muoverci un po’; così ci siamo fermati un quarto d’ora in piazza Cairoli mentre c’era il collegamento con Vendola da Roma – oh, ma persino lui adesso dice “amici e compagni, amiche e compagne”? E poi dite che il PD non ha portato novità, se addirittura la loro formula di saluto è finita ai comunisti-senza-il-nome-comunista? – e poi siamo tornati indietro. Dei trentamila presenti annunciati dal palco ne ho visti al più la metà, a dire il vero: però nessuno ha attentato ai nostri pargoli, e tra l’altro c’era anche gente molto più giovane delle altre manifestazioni a cui abbiamo partecipato in passato.

Ultimo aggiornamento: 2010-03-13 08:00

__Il grande Fred_ (libro)

[copertina] Sono giusto passati cinquant’anni dalla morte di Ferdinando Buscaglione, in arte Fred. Ma cos’è rimasto come immagine del “duro di Porta Pila”? Questo breve saggio del 1999 ripubblicato in questi mesi (Maurizio Ternavasio, Il grande Fred, Lindau “Le comete” 1999, pag. 158, € 10.33, ISBN 978-88-7180-226-8) racconta la vita di Buscaglione, dalla lunghissima gavetta iniziale fino ai pochi, frenetici anni del suo successo. Buscaglione ne esce fuori con un’immagine completamente diversa dal maledetto che sembrava essere l’originale da cui venivano tratti i personaggi delle sue canzoni; lui era invece quasi timido, e sicuramente interessato solamente alla musica, suo amore corrisposto fin da ragazzo; strumentista polivalente, jazzista in grado di fare jam session nientemeno che con Louis Armstrong, arrangiatore maestrale oltre che naturalmente compositore sopraffino, in coppia con il suo amico e vicino di casa Leo Chiosso. Ma ne esce fuori anche un ritratto della Torino prima e dopo la seconda guerra mondiale, con luoghi che ancorché cambiati sono comunque riconoscibilissimi a un bogia nen emigrato quale io sono. L’unico appunto che posso fare è che il libro qua e là soffre di ripetitività, il che è un peccato; a me sarebbe poi piaciuto vedere qualche analisi musicale, ma capisco che era forse chiedere troppo.

Ultimo aggiornamento: 2015-11-29 19:05

Quello che i titoli non dicono

Guardate il titolo di questo articolo: «Sondaggi sulle Regionali: Formigoni come nel 2005, Penati al 36%». Notato nulla di strano?
Se leggete il resto dell’articolo, vedrete che le informazioni sono assolutamente corrette; la percentuale di Roberto (uno di noi) è scesa dello 0,06%, mentre l’ex presidente della Provincia di Milano ha anzi un decimo di punto percentuale in più – scartamenti che comunque si possono tranquillamente trascurare.
Peccato che dal titolo vengano nascoste due informazioni molto importanti. La prima è che Formigoni ha più di 17 punti percentuali di vantaggio su Penati; la seconda è che il consenso a Formigoni è rimasto invariato nonostante dalla sua maggioranza si sia staccata l’UDC con Pezzotta che ha un 6% di consensi, quindi in pratica c’è più consenso per lui (mentre pur sommando la quota di Agnoletto a sinistra si perdono quattro punti e mezzo).
Insomma il titolo di quella notizia, consciamente o no, dà un’impressione opposta alla realtà. Eppure è assolutamente corretto. Visto che potenza, la matematica?

Ultimo aggiornamento: 2010-03-12 15:13