Archivi annuali: 2010

venerdì torinese

Stasera prendo il Frecciarossa e arrivo a Torino, visto che domani metto il cappellino Wikimedia Italia e parteciperò alla sessione “PSI as a Minefield: Law and Technology of Access and Re-use” del progetto EVPSI. Il progetto, promosso dalla facoltà di Giurisprudenza dell’università di Torino, punta alla massimizzazione dei benefici conseguibili dall’accesso e dal riuso dell’informazione del settore pubblico. Qui trovate qualche informazione in più.
Come WMI, per la cronaca, la nostra posizione è più che altro di richiesta di maggior libertà per le informazioni; qui il mio abstract.
Mi fa un po’ specie andare a dormire in albergo a Torino, ma tant’è…

Ultimo aggiornamento: 2010-03-25 11:01

Calderoli (o l’ANSA) esagera sempre

S. ieri mi ha segnalato questo lancio ANSA.
Come potete leggere, Simplificius ha affermato che «Con i fogli di tutte queste leggi che finalmente spariscono si avrebbe una lunghezza di 42 milioni di chilometri, piu’ della circonferenza del mondo». Come dice anche S., formalmente la frase non fa una grinza: 42 milioni di chilometri sono sicuramente più dei 40000 chilometri della circonferenza terrestre all’equatore. Potremmo insomma dire che si è tenuto giusto un pochino largo.
Giusto per curiosità, ho fatto un po’ di conti spannometrici. 42 milioni di chilometri si possono approssimare a 4*1010 metri, mentre 375mila leggi sono circa 4*105. Se la stima del dentista padano fosse corretta, ogni legge dovrebbe equivalere a 100000 metri, e quindi a 300000 fogli, visto che ci vogliono circa tre pagine A4 per fare un metro. Se immaginiamo che la lunghezza della pila dei faldoni fosse solo 42000 chilometri, una legge in media dovrebbe comunque essere lunga 300 fogli (scritti su un solo lato). Considerando che ci sono anche leggine molto brevi, direi che il valore è sovrastimato di un fattore 10; insomma il giro del mondo non lo faremmo comunque :-)
Se vogliamo fare un conto in maniera diversa, sempre partendo dai 42000 chilometri, la carta che si compra solitamente ha un peso di 80g/m2; visto che un foglio A0 è per definizione un metro quadro e i successivi formati sono sempre la metà di quello precedente, un foglio A4 è un sedicesimo di metro quadro e quindi pesa 5 grammi. 4*105 leggi da 3*102 fogli da 5*10-3kg fa 6*105 kg, cioè 600 tonnellate di carta, cioè 60 tir con rimorchio. La catasta la potete vedere sul sito del Corsera. Sì, la carta pesa, come ben sa chi ha fatto traslochi. Ma insomma…

Ultimo aggiornamento: 2010-03-25 07:00

Chi non votare: Filippo Penati

Occhei, è sparare sulla croce rossa, e non mi sarebbe comunque venuto in mente di farlo; ma oggi è arrivata la prova definitiva, la busta di postaprioritaria con la famigerata Tar. rid. L. 515/93 (quattro centesimi, vi ricordo). Busta arrivata rigorosamente ad Anna, che evidentemente è considerata la capofamiglia in questa casa come logico.
A differenza di Domenico Zambetti, Penati non ha nemmeno il coraggio di mettere il suo nome nella busta, quindi il malcapitato è costretto ad aprirla – se non si è accorto della Tar. rid. – e vedersi la paginetta di spiegazioni di cosa ha fatto: perlomeno senza foto. Ricordo però che Penati è stato per cinque anni presidente della Provincia di Milano, e quindi è un po’ difficile che uno si dimentichi le sue uscite, soprattutto quelle sull’immigrazione che sono in perfetto stile leghista (e se guardate i suoi manifesti vedrete che non a caso il suo colore è il verde…)

Ultimo aggiornamento: 2010-03-24 19:56

notizie a pagamento

Me n’ero accorto per caso stamattina, ma avevo altro da fare (leggasi “lavorare”) e non mi sono interessato della cosa, quindi ho lasciato perdere e ora posso direttamente citare Mantellini. La versione mobile del Corsera è diventata a pagamento, e probabilmente quella di Repubblica seguirà a breve, come sempre con i nostri Gianni e Pinotto della carta stampata.
Nulla di strano, probabilmente al Corrierone hanno deciso che le pubblicità sulla versione web sono al momento sufficienti mentre la versione mobile, essendo più leggera, non permette di guadagnarci su. Tra l’altro, a differenza di Repubblica, la prima schermata delle notizie non finiva nel bel mezzo di una frase, quindi c’era un minimo di lavoro aggiuntivo su.
Vabbè, vorrà dire che passerò al Times o a Le Monde, giusto perché faccio più fatica a leggere in tedesco Die Zeit. Ma anche El País potrebbe non essere male. In ogni caso mi disintossicherò un po’ dalle italiche piccinerie. Certo però che sarò costretto a cercare quotidianucoli, visto che secondo il Corsera «il servizio mobile diventa ora a pagamento in linea con le scelte dei grandi quotidiani in tutto il mondo»… Peccato.

Ultimo aggiornamento: 2010-03-24 12:52

Chi vincerà le regionali?

Dal mio infimo punto di vista, mi pare chiaro che – se si vuol dare un significato nazionale a una consultazione locale – le elezioni regionali saranno vinte dalla coalizione che ha strappato più regioni all’altra; insomma se il centrodestra ne guadagnasse anche solo una in più rispetto all’attuale coppia Lombardia-Veneto avrebbe diritto di cantar vittoria, anche se al centrosinistra ne rimanessero otto su 11 al voto.
Accetterei comunque come parametro di vittoria “quel che conta è il numero totale di voti alle due coalizioni“, separando insomma il dato dei consigli regionali da quello del “voto nazionale”.
A quanto pare però Berlusconi non apprezza più nessuna di queste forme, e ha deciso che vincerà chi amministrerà più cittadini. Ecco, questo non mi pare sensato. Persino in uno stato come l’Italia che federale non è, le regioni – come regioni, claro – contano tutte allo stesso modo. Per dire, per chiedere un referendum costituzionale occorrono cinque regioni, non “cinque regioni con tot abitanti”. Poi è chiaro che i senatori sono eletti su base regionale e proporzionalmente alla popolazione, ma quello è appunto il Senato e non un organismo locale.
Mi resta da capire la ragione di questo voltafaccia (che come dico all’inizio non è nemmeno utile) e perché non si può più fare come una volta che si aspettavano i risultati per dire tutti “abbiamo vinto”
Aggiornamento: Ci ho pensato un po’ su. Il probabile guaio è che gli slogan elettorali sembra debbano essere sempre enormi per riuscire a far presa sull’elettorato. Così il centrodestra non poteva limitarsi a dire “ci basta prendere una sola regione in più” ma all’inizio voleva la maggioranza delle regioni: adesso deve per forza trovare un qualche altro tipo di “maggioranza”.

Ultimo aggiornamento: 2010-03-24 10:40

_Alice in Wonderland_ (film)

[locandina] Dopo aver sbolognato i gemelli al mare dai nonni, come prima cosa abbiamo dormito: la seconda è stata però andare al cinema, per vederci l’ultima fatica di Tim Burton, Alice in Wonderland. Siamo dei tradizionalisti e ce lo siamo visti in 2D, nonostante la cassiera del cinema ci abbia guardato con aria stranita dicendoci “ma lo sapete che lo spettacolo delle 19:10 non è in 3D?”
Ah sì, il cinema. Siamo andati per la prima volta all’UCI Bicocca, arrivati una decina di minuti in anticipo (senza nemmeno farci convalidare il biglietto… non c’era la maschera all’ingresso), entrati nella sala da 260 posti… e l’abbiamo trovata completamente vuota, come da foto. (La persona che si vede è Anna) A dire il vero, alla fine il pubblico è triplicato, perché alle 19:25 è entrata una coppia con due figli. Sicuramente loro sono più esperti per quanto riguarda la programmazione rispetto a noi, ma sono stati comunque fregati. Alle 19:10 è iniziata la pubblicità, che è durata venticinque minuti. Una cosa incredibile. Sì, abbiamo visto lo spot elettorale della Lega Nord che in effetti è stato fatto molto bene, ma il tutto è qualcosa di incredibile…
Ah, ma magari vorreste sapere qualcosa sul film? Beh, è molto bello. Tim Burton ha fatto bene a fare quello che in realtà è un sequel, che dell’Alice carrolliana mantiene più che altro un gioco di citazioni. D’altra parte ha così potuto lasciare quell’ambientazione gotica che gli piace tanto, rovinata giusto dal fatto che la sceneggiatura è quella di una storia di iniziazione: un sempreverde, vedi tutto il ciclo di Harry Potter, ma alla fine un po’ stucchevole.
Attori: Mia Wasikowska è un’Alice ventenne troppo carina, Helena Bonham Carter è semplicemente favolosa come Regina Rossa, mentre Anne Hathaway è stucchevole come Regina Bianca. Per quanto riguarda il Cappellaio Matto, Johnny Depp ha semplicemente rifatto un Willy Wonka giusto con gli occhi verdi. Diciamo che mi sarei aspettato di più da lui.
Gli effetti speciali sono a mio parere favolosi, nel senso che non si notano (come ho scritto, non so se e come il 3D modifichi la percezione: tanto in questo caso è una postproduzione, quindi non è un problema). Visto che è ovvio che ci sono, vuol dire che sono perfetti, no?
In definitiva, vale la pena di vederlo, perlomeno se siete amanti dei film di Tim Burton e/o carrolliani. Non ve ne pentirete.

Ultimo aggiornamento: 2019-07-24 21:53

Chi non votare: Domenico Zambetti

Lo so, la legge non solo permette ai candidati di farsi dare gli indirizzi di casa della gente, ma concede anche loro tariffe postali obbrobriosamente basse. Ciò non toglie che io non solo non voterò mai uno che mi manda posta a casa, ma lo esporrò a questa privatissima gogna.
Zambetti, per i non lombardi, è quello che già a gennaio ha tappezzato Milano di cartelloni 6×3 con la sua foto in stile warholiano, il che significa che o è ricco di suo o la politica paga niente male. Ma soprattutto è uno che è già consigliere regionale da due legislature e assessore regionale da quattro anni. Se ha bisogno di ricordare a tutti che esiste vuol dire che non è che abbia compiuto gesta tali da essere noto… e qualcosa vorrà dire anche questo :-)

Ultimo aggiornamento: 2010-03-23 07:00

moratoria sui numeri di piazza?

È divertente vedere che per una volta è il PDL a lamentarsi delle stime della questura, che hanno ridotto di un fattore sette il numero di persone presenti alla manifestazione di sabato in piazza san Giovanni. Bisogna anche dire che a sinistra non è che abbiano la coscienza pulita, anzi: tanto che più che parlare di numeri tirano fuori foto aeree di altre manifestazioni del passato, da cui si evince che i sostenitori del Partito dell’ammmmore sono tutti molto piccini e pertanto in un metro quadro ce ne stanno molti, molti di più rispetto ai comunisti e vascorossiani.
Credo insomma sia venuto il momento di darci un taglio. Alle stime, intendo. Facciamo che per un anno non si diano più i numeri delle varie manifestazioni e che una commissione bipartisan parta dalle immagini aeree in una giornata di sole e in una di pioggia e stimi il numero di persone che possono stare nei pixel della foto? Così poi le cose diventano più semplici :-)

Ultimo aggiornamento: 2010-03-22 12:51