Archivi annuali: 2010

Manuale a uso dei genitori dei gemelli (libro)

[copertina] Il problema di questo libro (Audrey Sandback, Manuale a uso dei genitori dei gemelli [Twins and the Family], Raffaello Cortina 1994 [1988], pag. 260, € 16, ISBN 978-88-7078-618-7, trad. Studio Norma) non è tanto la sua vetusta – l’edizione originale è del 1988 – e nemmeno il suo contenuto: i consigli che dà sono sicuramente utili, almeno per l’ancora minima esperienza gemellare che io ho. Il guaio è che il testo è tropo prolisso e ripetitivo: a rileggere sempre le stesse cose a distanza di una pagina mi sembrava di ritrovarmi in una highway americana, costellata di cartelli stradali che continuano a ricordarti che non puoi superare le 55 miglia l’ora, di fare attenzione, e così via.
Aggiungiamo poi che la traduzione – ma da quando in qua è uno studio che la fa, e non una o più persone? – spesso dà l’aria di non essere perfetta, ed è sicuramente meno che scorrevole. Insomma, non certo un’idea meravigliosa, anche se come dicevo qualcosa di utile c’è sempre.

Ultimo aggiornamento: 2010-07-05 07:00

gioco della domenica: This Is the Only Level TOO

Vi ricordate di This Is the Only Level, il simpatico gioco che mostrava come non è vero che gli elefanti non dimenticano mai? Bene, abbiamo una nuova versione del gioco! In This Is the Only Level TOO, come nel precedente, il livello di gioco è uno solo, ma il modo di risolverlo è ogni volta diverso. Buon divertimento, e non preoccupatevi della sensazione di déjà vu!
(v ia Passion for Puzzles)

Ultimo aggiornamento: 2010-07-04 07:00

Il paradosso della Bella Addormentata

Tutti voi conoscete la favola della Bella Addormentata, immagino. Quello che forse non sapete è che ultimamente, a causa della crisi che colpisce anche i Principi Azzurri, la fanciulla è stata costretta a cercare un lavoro; date le sue indubbie qualità è finita a fare la cavia in un esperimento scientifico.
Una domenica sera viene somministrato a Bella (non sapevate che era il suo vero nome?) una droga che la fa dormire profondamente. A questo punto i ricercatori lanciano in aria una moneta (equa). Se il risultato è testa, viene svegliata dopo ventiquattr’ore (quindi lunedì sera), intervistata e mandata a casa. Se invece il risultato è croce, viene ugualmente svegliata dopo ventiquattr’ore e le viene fatta una domanda; ma poi le viene nuovamente somministrata la droga. Il martedì sera viene nuovamente svegliata, le si fa una domanda, e la si manda a casa. Nessun paradosso con l’infinito, insomma: o ha dormito un giorno e le è stata fatta una domanda una volta, oppure ha dormito due giorni e le hanno fatto una domanda per due volte.. Dimenticavo: un effetto collaterale della droga è una leggera amnesia, quindi Bella non sa assolutamente che giorno sia, e se è la prima o la seconda volta che è stata svegliata. La domanda è la seguente: «Qual è secondo te la probabilità che il lancio della moneta abbia dato come risultato croce?»
È chiaro che dal punto di vista della Bella Addormentata la risposta non può che essere 1/2: non ha certo nessuna informazione in più rispetto a prima. Ma è anche chiaro che se l’esperimento fosse ripetuto mille volte, in media avremo cinquecento sveglie singole e cinquecento doppie, quindi le vengono fatte 1500 domande, e in mille di questi casi è uscita croce. Quindi la risposta non può che essere 1/3. Ma ancora, se prendiamo il punto di vista dei ricercatori, la risposta non può che essere 1/2: la moneta è sicuramente equa, no? (Notate che se la domanda fosse stata «Qual è secondo te la probabilità che oggi sia lunedì?» la risposta sarebbe stata indubbiamente 2/3, ma quella è una domanda diversa.)
Questo è noto come paradosso della Bella Addormentata: è stato ideato nel 1994 da Arnold Zuboff e Adam Elga, e trovate una rapida trattazione su Wikipedia in inglese. Qual è la vostra soluzione?

Ultimo aggiornamento: 2010-07-03 07:00

Vogliono proprio farsi imbavagliare?

Repubblica, ma anche La Stampa e il Corsera, danno ampio spazio alla festicciola / festino / spettacolo folcloristico a cui avrebbe partecipato il nostro PresConsMin mentre era in visita ufficiale in Brasile.
So what? Se io sono interessato a questo tipo di notizie vado a comprarmi Novella 2000, che me lo tratta anche meglio. Capisco che l’italico maschio – e fors’anche l’italica femmina, visto che la cosa continua imperterrita – sbavi per la colonna morbosa dei nostri quotidiani; ma se a Berlusconi queste cose piacciono e non salta nessun meeting ufficiale per sollazzarsi la scelta è solo e unicamente sua.
Il peggio è che poi “notizie” come queste sono perfette come testa d’ariete per convincere l’opinione pubblica che è giusto imbavagliare la stampa; e questo sì che mi dà fastidio.

Ultimo aggiornamento: 2010-07-02 14:20

o punto o virgola

[o punto o virgola] Rectoscopy mi segnala un articolo del Corsera, linkato a partire dal ritaglio quassù. Come vedete, la prima cifra indicata (13,8 milioni di euro) usa la virgola come separatore decimale, mentre la seconda (5.572 milioni di euro) usa il punto, a meno che il tutto non fosse davvero costato cinque miliardi e mezzo. Intendiamoci: anch’io a volte uso la virgola e altre volte il punto, però sto bene attento a lasciare la stessa notazione nel singolo documento. Qua invece abbiamo una confusione a distanza di meno di una riga. Rispetto a quello che normalmente si trova scritto nei quotidiani non c’è nemmeno gusto, ma tant’è…

Ultimo aggiornamento: 2010-07-02 13:49

Riddles of the Sphynx (libro)

[copertina] Terza e ultima raccolta della rubrica tenuta da Martin Gardner sull’Isaac Asimov Science Fiction Magazine, il risultato finale di questo libro (Martin Gardner, Riddles of the Sphynx, MAA 1987, pag. 164, $15, ISBN 978-0-88385-632-1) è però a mio parere un po’ inferiore rispetto alle raccolte precedenti: non tanto per i problemi basati sui giochi di parole, che sono sempre stati una caratteristica di questa serie, quanto per quelli matematici che spesso mi sono sembrati davvero troppo semplicistici.
Sono pochi i giochi per cui vale davvero la pena di mettersi su a studiarli, anche se queste eccezioni meritano comunque il lavoro. Detto questo, non dovrebbe comunque essere necessario aggiungere che la prosa gardneriana è sempre così piacevole da essere un valore aggiunto di suo. Il libro è praticamente fuori catalogo, però; solo Amazon USA sembra averne qualche copia, forse recuperata da un wormhole. L’unica speranza, oltre che andare sul mercato dei libri usati, è che la MAA decida di ripubblicarlo, probabilmente a prezzo più elevato – ma non si può pretendere tutto dalla vita, no?

Ultimo aggiornamento: 2010-07-02 07:00

con i libri si guadagna

Internet Bookshop mi ha avvisato che ho guadagnato ben 53 euro con gli acquisti fatti dai miei lettori sul loro sito, e che quindi posso farmi fare fattura. Il tutto in due anni, e con penso un terzo di questi soldi ottenuti da ordini fatti da me :-)

Ultimo aggiornamento: 2010-07-01 15:33

Le meraviglie della PEC

Dovendo inviare una comunicazione all’INPS, la scorsa settimana ho pensato di sfruttare la bellissima casella di Posta Elettronica Certificata che il ministro Brunetta ha gentilmente fornito a chiunque sopravvivesse alla procedura di attivazione.
Entro nel sito, e scopro che ci sono già più di 110.000 caselle attivate: niente male, davvero. Sì, per altre 130.000 è stata richiesta ma non perfezionata l’attivazione; ma come dicevo sopra è chiaro che la procedura è stata studiata come prova di iniziazione. Entro nella mia casella, cerco l’indirizzo dell’INPS milanese, e scopro che c’è giusto la casella del direttore. Vabbè, penso, sarà poi lui a smistare.
Mi accingo a scrivere un messaggio, allego i due PDF della documentazione (meno di 300 KB, sono due semplici scansioni); ma all’atto dell’invio mi appare uno strano messaggio di errore. A quanto pare, c’è un timeout brevissimo: se non si completa il messaggio in un minuto o giù di lì la sessione scade e bisogna ricominciare da capo. Vabbè, penso, è giusto: magari qualcuno lascia il proprio PC incustodito e qualcun altro gli fa uno scherzetto.
Preparo tutto fuori linea, copio il testo, aggiungo gli allegati, premo invio. Nuovo messaggio di errore: “il messaggio non può essere inviato”. Punto. Nessuna spiegazione mi viene data di cosa ho fatto di male per non poter spedire un messaggio a un ente pubblico. Alla fine mi sono trovato costretto a prendere la mia bicicletta, andare alla sede INPS, che per fortuna non è lontana né dalla casa né dall’ufficio, e farmi la mia simpatica coda per avere protocollata la mia comunicazione.
Post Scriptum: questo messaggio originariamente l’avrei voluto inviare al ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione. Peccato che non sembra proprio che il ministero abbia alcuna casella di Posta Elettronica Certificata. Innovator innova te ipsum?
Aggiornamento: (9:30) Come Capitaneus mi fa notare nei commenti, se uno sa cercare bene scopre che nella presidenza del Consiglio dei Ministri (on. cav. lav. dott. Silvio Berlusconi) c’è la voce

Dipartimento della Funzione Pubblica
Antonio Naddeo
ROMA – Corso Vittorio Emanuele 116
protocollo_dfp@mailbox.governo.it

Brunetta no, e il povero signor Naddeo è uno dei pochi della lista che non è neppure almeno cons., ma tant’è. Alla Funzione Pubblica qualcuno potrebbe rispondere, e immagino che sia quello il posto giusto. Che dite, scrivo a lui?

Ultimo aggiornamento: 2010-06-30 07:00