Archivi annuali: 2009

Password ballerina

Dopo essere stato a pranzo con una deliziosa matematica, sono rientrato in ufficio, e ho digitato la password del mio pc. Windows mi spernacchia: “incorrect password”. Digito la password con più calma: “incorrect password”. Controllo tasto per tasto: “incorrect password”. Provo la penultima mia password, cambiata dieci giorni fa: “incorrect password”. Provo a entrare non in rete: “incorrect password”. A questo punto spengo il PC tenendo premuto cinque secondi il tastone di avvio; riaccendo il PC; aspetto che si ricarichi tutto; alla schermata di avvio digito la password; entro tranquillamente.
Dopo aver deciso che l’aver visto la fanciulla di cui sopra non poteva essere la causa di tutti quei miei errori nella password, telefono all’assistenza tecnica per segnalare il problema. Risposta: “Boh, sarà stato un problema di rete, ma tanto se adesso è entrato va tutto bene”. Bello sentirsi a posto.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-30 14:59

Quando il popolo non segue Berlusconi

C’è un punto nel discorso di autoinvestitura di Fidel Sílvio che credo sia sfuggito alla maggior parte dei commentatori. Riporto il testo verbatim dal Giornale di famiglia:
«Ci troviamo però in una curiosa situazione, e a questo mi riferivo quando parlavo delle contraddizioni della sinistra. Noi la riforma istituzionale l’avevamo fatta e completata nel 2005. […] Ma come si comportò allora la sinistra, quella sinistra che proprio oggi, attraverso alcuni suoi esponenti di primo piano, plaude alla richiesta di riforme? Rifiutò di contribuire a quella importante riforma, impedendo così di raggiungere il consenso dei due terzi del Parlamento. E da lì a meno di un anno indisse addirittura un referendum, che cancellò quelle fondamentali innovazioni, dopo una campagna strumentale e manipolatoria con la quale ci si accusò addirittura di attentato alla democrazia.»
A prima vista sembra il solito discorso del PresConsMin, che attacca frontalmente “i signori della sinistra”; ma non è esattamente così. C’è innanzitutto la frasetta dove spiega che la sinistra “rifiutò di contribuire”, mostrando così che la Sua ideologia politica non è quella del partito unico ma del pensiero unico (il Suo); ma soprattutto c’è la chiara ed esplicita affermazione che quello che dice “il popolo”, che fino a prova contraria è andato a votare per il referendum costituzionale, non conta un tubo. Nulla di così incredibile, intendiamoci; credo che la stragrande maggioranza dei miei ventun lettori, anche quelli che votano a destra, non avessero dubbi al riguardo. Ma forse qualcuno lo credeva ancora… e si è dimenticato che le “vittorie popolari” ai referendum ultimamente sono state ottenute sfruttando il menefreghismo di chi non aveva comunque interesse a votare. Il signore della destra queste cose le sa; ricordatevele anche voi.
p.s.: tutto ciò è indipendente dai meriti o demeriti della riforma bocciata nel 2006. A dirla tutta, mi pento di avere votato a favore delle modifiche approvate dal centrosinistra nel 2001; il guaio non era il maggiore o minore federalismo, ma l’ipertrofia delle modifiche alla Costituzione, che dovrebbe semplicemente contenere le linee guida del nostro ordinamento.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-30 09:33

Viaggio nel tempo e altre stranezze matematiche (libro)

[copertina] Dodicesima raccolta delle rubriche tenute da Martin Gardner sullo Scientific American e mai tradotto precedentemente in italiano, questo libro (Martin Gardner, Viaggio nel tempo e altre stranezze matematiche [Time Travel and Other Mathematical Bewildwements], RBA Italia 2009 [1988, 2005], pag. 377, € 9,99, trad. Angela Iorio e Rossella Pederzoli) unisce agli usuali temi matematici tanto apprezzati alcuni capitoli più tendenti al filosofico – ricordiamoci che Gardner è laureato in filosofia, come quello che dà il titolo al libro e quello che riguarda l’induzione (scientifica, non matematica, che è una cosa completamente diversa). È vero che gli articoli originali hanno ormai trentacinque anni – e ce ne si accorge ad esempio sul capitolo che parla delle calcolatrici tascabili; ma non credo ci siano chissà quali aggiornamenti, se non ad esempio che la base dati di successioni di interi di Sloane ormai non è più un libro ma un sito internet. Una rilettura alla traduzione sarebbe infine stata utile, per evitare topiche come l’estrarre da un mazzo il tredici di picche… Al solito, su aNobii ho messo l’errata corrige.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-30 08:00

ex colleghi bloggano

Qualcuno dei miei lettori sa che quando io ero giovane non stavo a Milano ma a Torino, e lavoravo su cose astruse come il riconoscimento del parlato. Tra i colleghi del tempo, c’è chi ogni tanto commenta su questo blog – anche se in genere preferisce telefonarmi quando parlo male dei suoi beniamini – e chi invece ha deciso di fare il gran passo e scrivere anche lui, alternando l’italiano all’inglese e incrementando il numero di blogghettari della Provincia Granda.
Date il benvenuto all’ottimo Paolo Baggia e spiegategli che non deve rimanerci male perché gli ho detto di non essere interessato ad avere un mio link nei blogroll altrui, perché mi bastano i miei ventun lettori!

Ultimo aggiornamento: 2009-03-30 07:00

Lui è uno di noi

Leggevo questo articolo di Repubblica, e a un tratto sono stato illuminato.
Quando Silvio Berlusconi dice, rispondendo a Franceschini che gli aveva detto “annunci che non si candiderà perché la legge lo costringerebbe a dimettersi appena eletto”, declama “Pensiamo di diventare il primo gruppo all’interno del Ppe. Per questo mi candido come fa un vero leader. Un vero leader che chiama a raccolta il suo popolo, sarebbe bello che anche il leader dell’opposizone (se ne ha uno) facesse altrettanto”, esprime il Sìlviopensiero in maniera perfetta. Non è affatto vero che si candidi ovunque ci sia un posto perché pensa di guadagnare così qualche voto in più: lo fa unicamente perché è convinto che sia suo dovere farlo, perché il Principe deve metterci la faccia.
Del resto ha ragione: non credo che ci sia alcun italiano che a giugno penserà di mettere una crocetta sul nome di Berlusconi perché così lui andrà a Bruxelles, dovunque sia quel posto, a portare il Suo credo in mezzo a quegl’ignorantoni di europarlamentari. D’accordo, tutta questa gente magari crederà anche alle parole di Ignazietto La Russa che spiega che Berlusconi dovrà trattare a livello europeo e, quindi, è giusto che si candidi alla Ue, e non verrà loro in mente che in nessun’altra nazione europea pensano che per trattare a livello europeo il loro capo dello Stato si debba candidare; ma anche quelli che hanno il loro neurone ancora funzionante non trovano nulla di male a vedere Berlusconi in lista come simbolo. In fin dei conti l’hanno sempre fatto tutti, diciamo anche questo.
Forse poi è anche inutile dipingere il nostro PresConsMin come il dittatore nordcoreano, come oggi hanno fatto Robecchi (Silv-Il-Sung) e Gilioli (Kim-il-Silv); a parte che sarebbe più corretto chiamarlo Fidél Sìlvio, se non si prende atto che la maggioranza relativa se non assoluta degli italiani ammira e vuole l’Uomo Forte non si potrà mai fare altro che assistere alle sue millemila vittorie sull’italico suolo.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-29 18:01

Ora legale, non si sa ben dove

Sul comodino in camera ho un orologio-sveglia-termometro che si sincronizza via radio col segnale tedesco, che già secondo me hanno messo la centrale di trasmissione lì perché si sa che i tedeschi sono precisi. Inutile dire che è made in Lidl. Anna ha una sveglietta da viaggio normale Oregon Scientific, che però ha il tasto “ora legale” per evitare di rimettere a posto l’ora due volte l’anno.
Ieri sera clicco il tasto sulla sveglia di Anna, e scopro che torna indietro di un’ora. Immagino che il problema sia legato al fatto che a gennaio l’abbia rimessa a posto manualmente lei dopo che siamo tornati dalla Grecia (e io avevo cliccato sull’ora legale mentre eravamo là, sfruttando la semplice differenza di fuso); correggo il tutto e via. Stamattina alle 9:40 guardo finalmente la mia sveglia: segna le 18:40. Cerco di ricordarmi come diavolo la si corregga a mano – se uno prende una cosa autocorreggentesi non va certo a ricordarsi tutto; alla fine la mia intelligenza vince lo stupido meccanismo, correggo l’ora, e… scopro che l’anno in corso sarebbe il 2088.
Non venitemi a dire che l’ora legale è una bella invenzione!

Ultimo aggiornamento: 2009-03-29 17:47