Archivi annuali: 2009

sciopero? quale sciopero?

[sciopero? quale sciopero?]
Quelli che vedete qui sopra sono gli accessi al mio sito nel mese di luglio. Come forse ricorderete, il 14 luglio c’era lo “sciopero dei blog”, e queste notiziole erano in formato ridotto: nessun post tranne quello a mezzanotte in punto, e solo un post visibile in home page. È vero che il resto del sito funzionava normalmente, ma anche limitandoci a lloogg che cnon si vede nessuna differenza. Solo feedburner mostra un calo, ma se si guardano le statistiche mensili potrebbe essere effetto di un problema interno.
Insomma, di questo “sciopero” qui da me non se n’è accorto nessuno, a meno che non sapesse già della sua esistenza. Bel risultato.

Ultimo aggiornamento: 2009-07-21 14:15

Letizia e l’alcol

Finalmente, leggendo il comunicato comunale, ho capito perché tutti stanno dicendo che l’ordinanza milanese antialcol per i minorenni è una prima assoluta in Italia. Non solo non si può vendere bevande alcoliche a chi ha meno di sedici anni (cosa che credo sia legge); non solo non si può più somministrare bevande alcoliche a chi ha meno di sedici anni (a Monza lo stanno già vietando dal primo luglio), ma saranno anche vietati consumo, detenzione e cessione anche a titolo gratuito. Insomma, se ti vedono bere un sorso di birra e non hai sedici anni ti faranno pagare 500 euro di multa, anzi “solo” 450 se paghi subito.
L’ordinanza mi pare semplicemente una cagata pazzesca (cit.). È vero che è la logica conclusione di una frase come “il 34% dei ragazzi di 11 anni hanno già avuto problemi di alcolici”, che sembra più farlocca di uno dei tanti sondaggi tirati fuori dal cappello del nostro PresConsMin e che è verificabile esattamente come questi ultimi. Ma è anche vero che non è certo con le grida proibizionistiche che si arginerà l’eventuale fenomeno dell’alcolismo giovanile, e sicuramente non si bloccano le minigang, per non parlare delle gang maggiori. Ma volete mettere il vantaggio di poter dire ai media che “Milano si pone ancora una volta in prima fila”, riuscendo a evitare di far parlare di tutto il resto per cui è ben in fondo alla classifica anche solo italiana?

Ultimo aggiornamento: 2009-07-21 13:00

Gli 007 dei saldi anche a Milano!

Sabato ho accompagnato Anna a comprare un paio di scarpe in piazza Caiazzo. Mentre stava per pagare sono entrati due tipi piuttosto anziani con valigetta in pelle; uno dei due ha cominciato a fare domande strane, tipo “ci sono i saldi per le scarpe?” “come faccio a vedere il prezzo e lo sconto?” Poi, indicando il prezzo scontato, “quindi da questo devo togliere lo sconto?” Il negoziante figlio spiegava pazientemente tutto, mostrando alla fine come il cartellino avesse il prezzo originale sopra, lo sconto e il prezzo finale sotto; a questo punto i due hanno ringraziato, salutato e se ne sono andati di tutta fretta, lasciando me, Anna, negoziante padre e negoziante figlio a guardarci perplessi.
La mia sensazione è che i due fossero funzionari del comune che stavano verificando che i negozianti non facessero i furbi, un po’ come in Trentino-Alto Adige, anche se lì fanno le cose più in grande e scrivono i titoloni… Per la cronaca, il negozio in questione riportava i prezzi correttamente.

Ultimo aggiornamento: 2009-07-21 07:00

io dormivo

Quarant’anni fa, lo sbarco sulla luna. Non solo io in quel momento dormivo, ma non ho proprio nessun ricordo di tutte le trasmissioni, nonostante abbia ricordi televisivi precedenti (le Olimpiadi del 1968) e ricordi astronautici seguenti (l’Apollo 13, che però seguii più che altro sui giornali)
Scusatemi quindi se non mi accodo ai ricordi vari.

Ultimo aggiornamento: 2009-07-21 04:56

Wikipedia e le foto

Slashdot riprende un articolo del NYT che parla della (indubbia) scarsa qualità delle immagini presenti su Wikipedia.
Non essendo molto interessato alle immagini, e facendo foto obiettivamente schifose, non sono mai entrato addentro alla questione. Non so però se l’affermazione del “fotografo delle dive” Jerry Avenaim sia quella corretta. Avenaim dice “Per me il problema è la regola wikipediana di utilizzo pubblicpo. Se vogliono davvero elevare la qualità delle immagini nel sito, dovrebbero permettere ai fotografi di mantenere il copyright”. Occhei, il copyright resta loro già adesso, con il piccolo particolare che non gli arriverebbero più soldi da quella fotografia, che potrebbe essere usata liberamente da chiunque; e secondo me è questo uno dei motivi principali per cui nessun grande fotografo accetti che una sua opera finisca su Wikipedia.
Credo però ci sia una ragione molto più sottile dietro, ragione che sfugge alla maggior parte di chi pontifica al riguardo. Le licenze accettate da Wikipedia (guardate ad esempio la policy italiana) richiedono non solo che l’opera possa essere usata da tutti, ma anche che chiunque possa fare un’opera derivata. Mentre con il testo il concetto di opera derivata è assolutamente naturale – basti pensare alle parafrasi, o al miglioramento del testo di una voce presente nell’enciclopedia – con le immagini potrebbe essere meno apprezzabile, perché basta toccare appena appena una foto per ottenere un effetto caricaturale esiziale… soprattutto per una star. Mi chiedo insomma se non sarebbe più logico che Wikipedia accettasse anche licenze “liberamente distribuibile ma non modificabile” per le immagini, e indicasse già in didascalia il nome del fotografo. Tanto già ora è comunque impossibile andare per la rete alla caccia delle immagini copiate senza peritarsi del copyright, no?

Ultimo aggiornamento: 2009-07-20 13:00

Eni e l’informatica

Venerdì scorso, dopo alcuni anni, ho cercato di entrare nel portale Italgas. Intanto Italgas è stata comprata da Eni, e così sono finito nel loro portale, dove c’era scritto “no te preocupe: puoi usare la tua vecchia password con l’indirizzo di posta elettronica corrispondente”. Io a dire il vero mi ero salvato un nome utente e non un indirizzo email: ma tanto né il nome utente, né l’indirizzo email solito, né i tre o quattro indirizzi “di scorta” funzionavano.
Stamattina, fresco dal weekend, mi sono lanciato di nuovo all’opra. Ho riprovato tutti gli indirizzi: nulla. Ho provato a riregistrarmi: non potevo, perché ero già registrato. Finalmente ho trovato la pagina per chiedere con quale codice utente uno si è registrato: ho diligentemente digitato numero cliente e codice fiscale, e mi è apparso l’indirizzo email con cui mi ero registrato, che era quello che avevo usato fin dall’inizio.
Anzi no. Io digitavo “indi.rizzo@em.ail”; il sistema mi ha detto che il mio codice era “INDI.RIZZO@EM.AIL”. E in effetti scrivendolo tutto in maiuscolo mi sono collegato. Ci deve essere, un inferno per i programmatori.

Ultimo aggiornamento: 2009-07-20 11:40

oltre il paperless

Sull’intranet aziendale è apparso un post che spiega che da mercoledì si «utilizzerà esclusivamente SIGEC, un Sistema Integrato di Gestione della Corrispondenza, che consente di ricevere, archiviare, distribuire e/o spedire in formato elettronico la posta in arrivo ed in partenza consentendo di eliminare, nei casi possibili, la corrispondenza cartacea negli uffici.» Beh, quasi dappertutto, visto che le due sedi direzionali di Milano e Roma continueranno ad avere la carta… ma stiamo parlando dei megadirigenti.
Il bello è però che ho scaricato il manuale di presentazione, rigorosamente in PowerPoint, l’ho aperto e ho scoperto che…
Impossibile leggere la struttura da C:\Temp\Presentazione_SIGEC.ppt. Nessun convertitore di testo installato per questo tipo di file.
D’accordo, tanto non ricevevo già posta cartacea da una vita: però sarebbe stato simpatico almeno ricevere gli allegati elettronici leggibili. Ma forse è un intelligente sistema per evitare che il dipendente stampi il file ricevuto, vanificando così gli sforzi per eliminare la carta?
(beh, i colleghi riescono a leggerlo. Magari il tutto è un indizio molto velato contro di me…)

Ultimo aggiornamento: 2009-07-20 10:02