Archivi annuali: 2009

Grandi pulizie autunnali (inutili)

I condizionatori (pardon, i ventilconvettori, visto che di inverno sparano aria calda) del nostro ufficio funzionano male. Così la scorsa settimana ci hanno detto che li avrebbero cambiati entrambi: dopo un tentativo di farci sloggiare giovedì, si sono messi tutti d’accordo per sabato. Venerdì pomeriggio abbiamo dovuto spostare via tutta la roba dalle nostre scrivanie, cosa che per me è stata una tragedia come ben sa chiunque abbia visto il modo in cui lascio in giro le cose. I convettori stanno infatti sul soffitto, e gli operai dovevano montare un trabattello per lavorare comodamente.
Stamattina sono arrivato alle otto e mezza, con gli operai che stavano aprendomi a spinta il cancello scorrevole – sapete, era piovuto e il cancello come al solito si è bloccato. Arrivo in ufficio e trovo il trabattello ancora montato, uno dei due convettori – non quello sopra di me – nuovo ma senza tubi di collegamento, e null’altro, con gli operai che mi fanno “ma non è che potete andare in un altro ufficio per oggi, così continuiamo il lavoro?” (In certe sedi Telecom sarebbe anche possibile, da noi no). Alla fine, quando è arrivato il capo, sono rimasti d’accordo di togliere il trabattello e continuare il lavoro un sabato prima o poi: ci siamo così accinti a rimettere a posto almeno un po’ di roba.
L’unico punto positivo è che finalmente hanno tolto la polvere dalla mia scrivania :-)

Ultimo aggiornamento: 2009-09-14 13:25

gioco della domenica: Popnus

Mah. Questo giochino non sono riuscito bene a capirlo. Assomiglia ai soliti “metti tre palline vicine così le fai fuori”, però ci sono anche le palline a forma di bomba che devi fare fuori prima che scoppino, e inoltre puoi spostare le palline più o meno a piacere e non solo scambiarne di posto due vicine. C’è un orologio, ma sembra serva solo per cambiare livello. Diciamo insomma che può servire a chi è nervoso e vuole innervosirsi ancora di più :-) Poi se uno vuole comprare la versione per PC o per Mac, allora si trova anche due tipi diversi di gioco, “Puzzle” e “Classic”, che però non ho provato nemmeno in demo.
(via Passion for Puzzles)

Ultimo aggiornamento: 2009-09-13 07:00

Addio BankAmericard

La mia carta Visa ha bello in vista il logo BankAmericard: quando ero un giovincello ero convinto che la Banca d’America e d’Italia fosse chissà che grande istituto di credito, visto che c’era lei oppure l’American Express. Poi sono passati i decenni, ormai la carta di credito te la danno proprio tutti – c’è Lufthansa che cerca in tutti i modi di farmi prendere la loro carta, anche se è da anni che non volo più con loro – e i tempi cambiano: così assieme all’estratto conto mi è arrivata una letterina che mi dice che da ottobre la mia carta si chiamerà Deutsche Bank Card.
Fin qua nulla di male: la cosa che però mi ha stupito anzichenò è che la Deutsche Bank aveva rilevato il ramo d’azienda “carte di credito” di BankAmericard dal 1986. Ventitré anni in cui non hanno mai pensato a cambiare il nome commerciale. Sta a vedere che non ero il solo a fare l’associazione di cui scrivevo in cima… Ma soprattutto: perché il cambio proprio adesso?

Ultimo aggiornamento: 2009-09-12 07:00

Il buco di Gioia

C’era una volta il Bosco di Gioia, quello che era stato dato in eredità all’Ospedale Maggiore “per lenire le sofferenze dell’umanità“; e infatti ci hanno costruito l’Altra Sede della Regione Lombardia, il falansterio voluto da Formigoni per aumentare il numero di Madunine sui tetti milanesi. Ma oggi voglio parlare di qualcosa di molto più banale.
Il primo settembre si è aperto un buchetto nell’asfalto all’angolo tra via Melchiorre Gioia e Viale della Liberazione, a un duecento metri dall’ex Bosco di Gioia e soprattutto nel pieno della (s)qualificazione edilizia della cosiddetta Porta Nuova, che sarebbe dovuta essere la nuova città della Moda ma credo rimarrà una serie di palazzoni di uffici semivuoti. E cosa volete che sia un buco nell’asfalto, mi direte? a Milano ce ne sono di nuovi tutti i giorni, qualche mese fa ce n’era uno ben peggiore dietro via Bolzano. Peccato che questo buchetto sia proprio sopra la parte interrata del canale della Martesana, e qualcuno tema che visti tutti i lavori intorno non ci voglia nulla a fare una vera voragine. Così sono dieci giorni che per non sapere né leggere né scrivere hanno transennato quel tratto di strada, lasciando l’accesso solo alle biciclette (cosa di cui motorini scooter moto se ne fregano bellamente, inutile dirlo).
Oggi leggo che l’assessore ai Lavori Pubblici ha comunicato «Me ne sto occupando personalmente»: non nel senso che sta tappando il buco lui, ma che «è emersa l’opportunità di estendere l’intervento di riparazione a un’area più vasta, in modo tale da trasformare un’opera di manutenzione in un lavoro accurato che porterà alla città benefici duraturi». Ora, a parte che quando sento la parola “opportunità” io mi preoccupo sempre, tremo al pensiero del “lavoro accurato”: non solo per i tempi necessari, ma proprio per la qualità del lavoro. Ricordatemi che prima o poi devo raccontarvi la storia del capolinea dell’1 in via Martiri Oscuri.

Ultimo aggiornamento: 2009-09-11 11:49

Rendimento negativo per i Bot?

[rendimento negativo - 1] [rendimento negativo - 2]
Layos ieri mi ha segnalato gli strilli in prima pagina di questo articolo di Repubblica sul “rendimento negativo per i Bot”, lamentandosi del fatto che la cosa sarebbe logicamente impossibile, visto che tu non paghi certo lo Stato per il piacere di prestargli dei soldi. La mia risposta è più possibilista.
Sul significato di “negativo” non ci sono dubbi, spero; resta da discutere il signiricato di “rendimento”. Che ci possa essere in assoluto un rendimento negativo non è così impossibile: se tanto per dire l’Italia emettesse titoli di Stato a un anno in dollari, e il mercato pensasse che il dollaro in quest’anno si apprezzasse chessò del 5% sull’euro, uno potrebbe anche comprarli a un prezzo superiore alla parità: anche se perdessi il 2% del valore in dollari, avrei un rendimento del 3% in euro. Negli anni ’80 i conti svizzeri in franchi per i risparmiatori italiani avevano effettivamente un rendimento negativo, che però era più che ampiamente compensato dalla rivalutazione dei franchi. Ma questo non è il nostro caso: i Bot sono in euro. Vediamo allora che succede.
Secondo l’articolo citato sopra, i Bot trimestrali hanno spuntato all’asta un rendimento dello 0,386% lordo, che tolto il 12.5% di tasse dà lo 0,337% netto circa. Se le banche, attraverso cui l’investitore compra i Bot, prendono una commissione dello 0,4% il risultato per l’investitore è effettivamente negativo. Ho dei dubbi che le commissioni rimangano così alte, ma conoscendo le nostre banche la cosa potrebbe anche essere possibile. L’unica cosa da dire è che non è vero che noi paghiamo lo Stato per il piacere di prestargli dei soldi; in realtà paghiamo le banche perché facciano il piacere di prestare dei soldi allo Stato. Ottima metafora della nostra vita.
Cosa significa tutto questo per quanto riguarda la povera matematica, visto che ho deciso di parlarne qua? La solita mia raccomandazione: quando si vuole usare la matematica, la cosa più importante è mettersi d’accordo sulle definizioni. Poi il resto segue (a meno di errori di distrazione)!
Aggiornamento: (h 15:00) Nei commenti qualcuno si è chiesto quando mai le banche facciano pagare lo 0,40% sui Bot, considerando che le commissioni sono in genere dello 0,10%. Verissimo: ma stiamo parlando di Bot trimestrali, e quindi il tasso annuo equivalente è (un pelo più) di quattro volte la commissione. I conti bisogna farli corretti :-)

Ultimo aggiornamento: 2009-09-11 10:17

troppi nati?

Il dorso milanese del Corsera racconta di come alla Mangiagalli ieri ci siano state trenta nascite, record assoluto per lo storico ospedale milanese. Vabbè, i record sono fatti per essere battuti, e si sa che la media è la media, ma lascia spazio ai valori estremi.
Però l’articolo afferma anche che «Nei mesi di luglio e ago­sto sono venuti al mondo, in­fatti, 150 bambini in meno ri­spetto allo stesso periodo del­l’anno scorso», dando la colpa alla crisi economica che toglie la voglia di fare bambini (ma aggiungendo che il ponte di Sant’Ambroeus sarebbe stata un’eccezione… dev’essere proprio dura dover riempire tutti i santi giorni le pagine di un giornale; tra l’altro questa notizia è in prima pagina sul cartaceo).
Considerando che la mattina del 21 agosto, mentre Anna si stava riavendo dall’emorragia per il suo cesareo, c’erano ben sette mamme sulle barelle in corridoio della sala parto, perché le stanze erano tutte piene; e considerando anche che secondo o l’articolista o gli intervistati agosto era stato un mese tranquillo, non è che a qualcuno venga in mente che la Mangiagalli è *leggermente* sottodimensionata? (comunque ieri sera mi sono stupito che davanti alla sala parto non ci fosse nessuno :-) )

Ultimo aggiornamento: 2009-09-10 13:40

TEST: messaggi via Posterous

Se leggete questo messaggio, sono riuscito ad attivare l’autopost via Posterous. A che serve? ad esempio, se sono lontano dal PC ma ho il telefonino, visto che il mio Samsung ha dei problemi con i form e non posso creare direttamente una notiziola; una mail funziona sempre :-) da Posterous via email
Aggiornamento: Certo che se gmail non andasse a capo quando vuole lui, sarebbe meglio :-)

Ultimo aggiornamento: 2009-09-10 10:17

Stavolta tocca al Garzanti

L’anno scorso vi avevo raccontato di come il sito del dizionario De Mauro avesse improvvisamente eliminato il suo dizionario italiano (che poi è rimasto online, anche se con un nome un po’ sfigato).
Ieri più o meno la stessa sorte è toccata al sito della Garzanti. Le funzionalità continuano ad esserci, anche se nascoste: il dizionario italiano si raggiunge ad esempio a http://www.garzantilinguistica.it/it/dizionario/it inserendo come al solito il nome utente e la password con la quale ci si era registrati. In compenso, la home pagine mostra una bellllllissssssima immagine con un circolo di dizionari che gira ora in senso orario ora in senso antiorario, presumo a seconda di dove il mouse sia posizionato. Assolutamente inutile e controproducente, oltre ad avere fatto smettere di funzionare tutti gli strumenti automatici collegati al dizionario – ma magari quello è stato voluto per evitare l’abuso. Resta il fatto che il risultato finale sarà che tutti salteranno la schermata iniziale, e la Garzanti Linguistica (che poi è della De Agostini, si direbbe) avrà ancora meno visibilità. Mah.

Ultimo aggiornamento: 2009-09-10 07:00